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Thordis Adalsteinsdottir – Have No Fear
Questa mostra, la prima in Italia, conterrà otto nuovi disegni, due dipinti e un video dell’artista.
Le opere di Thordis Adalsteinsdóttir offrono agli spettatori uno sguardo particolare nel suo mondo interiore.
Comunicato stampa
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Artopia è lieta di presentare la mostra personale dell’artista islandese, residente a New York, Thordis Adalsteinsdóttir.
Questa mostra, la prima in Italia, conterrà otto nuovi disegni, due dipinti e un video dell'artista.
Le opere di Thordis Adalsteinsdóttir offrono agli spettatori uno sguardo particolare nel suo mondo interiore. In queste scene oniriche, convissute con animali e persone, si verificano strane interazioni che mettono in discussione la logica tradizionale e le aspettative di visualizzazione. La vigorosa abbondanza di colori vivaci dei suoi quadri non va letta come celebrazione gioiosa della vita à la Matisse. Il colore utilizzato in queste immagini è molto più ambiguo nel suo significato: esso offre una tregua da criptiche narrazioni e costituisce un invito per chi guarda a dilettarsi delle belle fantasie di sfondo, che costituiscono la cifra pittorica ricorrente di Adalsteinsdóttir.
Le rappresentazioni dell'artista negano lo spazio realista determinato-chiaro della prospettiva al punto da far crollare i confini fuori e dentro. Le sue superfici piane sfidano l'autorità del telaio - formalmente e simbolicamente. Tuttavia, l'inventiva struggente di approccio dell'artista sta nel trattamento dei suoi protagonisti. Le sue rappresentazioni del corpo implicano l'instabilità del sé. Il corpo è spesso rappresentato in atti di incarnazione, così come perdita quando fluidi corporei ne fuoriescono liberamente. I suoi temi, in modo trasversale, implicano cicli di vita, morte e rinascita, attraverso una iconografia dell’ umano e l’immaginario fiabesco del mondo animale. L'artista non fa uso iconico di animali e di fiabe, perché lei non assume tutta la narrazione tradizionale di genere come premessa. Spesso nelle sue raffigurazioni animali sono personificati gli uomini solo per sottolineare l'ambivalenza verso gli stereotipi di genere. Thordis non utilizza mai un ready-made popolare di immagine, le sue rappresentazioni stilizzate sono sempre ricavate dalla sua stessa immaginazione – dalla memoria e dai sogni. Mentre prevale la malinconia, strani segnali di ampie superfici dai colori vivaci e dalle belle fantasie indicano una dimensione redentrice - anzi, la felicità è possibile, anche se non si è ancora realizzata. Le scene di Adalsteinsdóttir sono come momenti congelati da sogni e incubi altrettanto fantastici, assurdi e impossibili. A volte gli animali indossano calze a rete, a volte trasportano rasoi, a volte sono lì a confortare gli esseri umani. Senza di loro, la tristezza umana sarebbe insopportabile da vedere.
Thordis Adalsteinsdottir ha esposto nei maggiori musei e gallerie internazionali, comprese le mostre al The Reykjavik Art Museum, al Knoxville Museum of Art, Henie Onstad Kunstsenter a Oslo, Den Frie Udstilling a Copenhagen, Konstakademien a Stoccolma e al Royal College of Art a Londra. Nel 2008, Adalsteinsdottir ha partecipato al prestigioso Carnegie Art Award for Nordic Painting. L’ artista islandese ora vive e lavora a New York.
ARTOPIA 20135 MILANO VIA LAZZARO PAPI 2 T 025460582 RITAURSO@TISCALINET.IT WWW.ARTOPIAGALLERY.IT
Thordis Adalsteinsdottir
"Have No Fear"
a cura di Jovana Stokic
Opening Thursday 11 february 2010 18.30 p.m. Thordis Adalsteinsdottir
on view until friday 9 avril 2010
from Tues to Fri from 15.30 to 19.30
Artopia is pleased to present a solo show by the icelandic-born, New york-based artist Thordis Adalsteinsdottir.
This exhibition, the first in Italy, will feature eight new drawings, two paintings and a video of the artist.
Thordis Adalsteinsdottir’s works offer to viewers a glimpse into her idiosyncratic inner landscapes of otherworlds. In these dreamlike scenes, cohabited by animals and people, strange interactions occur that question the traditional logic and expectations of viewing. The bold abundance of vivid color in her new paintings is not to be read as joyous celebration of life à la Matisse. The color as used in these images is far more ambivalent in its signification: it offers respite from cryptic narratives and a call for viewers’ delectation of beautiful patterns, which are Adalsteinsdottir’s signature pictorial element.
The artist’s representations negate the realist space of fixed-point perspective by collapsing boundaries of outside and inside. Her flat surfaces challenge the authority of the frame - both formally and symbolically. However, the poignant inventiveness of the artist’s approach lies in the treatment of her protagonists. Her representations of the body imply the instability of the self. The body is often depicted in acts of embodiment, such as leakages when bodily fluids stream freely from it. Her themes in an oblique way imply cycles of life, death, and rebirth through an iconography of human and fairy-tale animal imagery. The artist does not use iconic animals and fairy tales because she does not assume the whole traditional narrative of gender as a premise. Often in her depictions animals are human personified only to stress the ambivalence toward gender stereotypes. Thordis never uses a ready-made popular image; her depictions are always stylized from her own imagination – memory and dreams alike. While melancholy prevails, strange signals of large surfaces of vivid colors and beautiful patterns indicate a redemptive dimension – indeed, happiness can occur, even if not yet. Adalsteinsdottir’s scenes are like frozen moments from dreams and nightmares equally fantastical, absurd, and deadpan. Sometimes the animals wear fishnet stockings; sometimes they are carrying razors; sometimes they are just there to comfort the humans. Without them, human sadness would be unbearable to behold.
Thordis Adalsteinsdottir has exhibited in major museums and galleries world-wide, including exhibitions at The Reykjavik Art Museum, the Knoxville Museum of Art, Henie Onstad Kunstsenter in Oslo, Den Frie Udstilling in Copenhagen, Konstakademien in stockolm and the Royal College of Art in London. In 2008, Adalsteinsdottir was a partecipant in the prestigious Carnegie Art Award for Nordic Painting. The Icelandic-born artist now lives and works in New York.
Questa mostra, la prima in Italia, conterrà otto nuovi disegni, due dipinti e un video dell'artista.
Le opere di Thordis Adalsteinsdóttir offrono agli spettatori uno sguardo particolare nel suo mondo interiore. In queste scene oniriche, convissute con animali e persone, si verificano strane interazioni che mettono in discussione la logica tradizionale e le aspettative di visualizzazione. La vigorosa abbondanza di colori vivaci dei suoi quadri non va letta come celebrazione gioiosa della vita à la Matisse. Il colore utilizzato in queste immagini è molto più ambiguo nel suo significato: esso offre una tregua da criptiche narrazioni e costituisce un invito per chi guarda a dilettarsi delle belle fantasie di sfondo, che costituiscono la cifra pittorica ricorrente di Adalsteinsdóttir.
Le rappresentazioni dell'artista negano lo spazio realista determinato-chiaro della prospettiva al punto da far crollare i confini fuori e dentro. Le sue superfici piane sfidano l'autorità del telaio - formalmente e simbolicamente. Tuttavia, l'inventiva struggente di approccio dell'artista sta nel trattamento dei suoi protagonisti. Le sue rappresentazioni del corpo implicano l'instabilità del sé. Il corpo è spesso rappresentato in atti di incarnazione, così come perdita quando fluidi corporei ne fuoriescono liberamente. I suoi temi, in modo trasversale, implicano cicli di vita, morte e rinascita, attraverso una iconografia dell’ umano e l’immaginario fiabesco del mondo animale. L'artista non fa uso iconico di animali e di fiabe, perché lei non assume tutta la narrazione tradizionale di genere come premessa. Spesso nelle sue raffigurazioni animali sono personificati gli uomini solo per sottolineare l'ambivalenza verso gli stereotipi di genere. Thordis non utilizza mai un ready-made popolare di immagine, le sue rappresentazioni stilizzate sono sempre ricavate dalla sua stessa immaginazione – dalla memoria e dai sogni. Mentre prevale la malinconia, strani segnali di ampie superfici dai colori vivaci e dalle belle fantasie indicano una dimensione redentrice - anzi, la felicità è possibile, anche se non si è ancora realizzata. Le scene di Adalsteinsdóttir sono come momenti congelati da sogni e incubi altrettanto fantastici, assurdi e impossibili. A volte gli animali indossano calze a rete, a volte trasportano rasoi, a volte sono lì a confortare gli esseri umani. Senza di loro, la tristezza umana sarebbe insopportabile da vedere.
Thordis Adalsteinsdottir ha esposto nei maggiori musei e gallerie internazionali, comprese le mostre al The Reykjavik Art Museum, al Knoxville Museum of Art, Henie Onstad Kunstsenter a Oslo, Den Frie Udstilling a Copenhagen, Konstakademien a Stoccolma e al Royal College of Art a Londra. Nel 2008, Adalsteinsdottir ha partecipato al prestigioso Carnegie Art Award for Nordic Painting. L’ artista islandese ora vive e lavora a New York.
ARTOPIA 20135 MILANO VIA LAZZARO PAPI 2 T 025460582 RITAURSO@TISCALINET.IT WWW.ARTOPIAGALLERY.IT
Thordis Adalsteinsdottir
"Have No Fear"
a cura di Jovana Stokic
Opening Thursday 11 february 2010 18.30 p.m. Thordis Adalsteinsdottir
on view until friday 9 avril 2010
from Tues to Fri from 15.30 to 19.30
Artopia is pleased to present a solo show by the icelandic-born, New york-based artist Thordis Adalsteinsdottir.
This exhibition, the first in Italy, will feature eight new drawings, two paintings and a video of the artist.
Thordis Adalsteinsdottir’s works offer to viewers a glimpse into her idiosyncratic inner landscapes of otherworlds. In these dreamlike scenes, cohabited by animals and people, strange interactions occur that question the traditional logic and expectations of viewing. The bold abundance of vivid color in her new paintings is not to be read as joyous celebration of life à la Matisse. The color as used in these images is far more ambivalent in its signification: it offers respite from cryptic narratives and a call for viewers’ delectation of beautiful patterns, which are Adalsteinsdottir’s signature pictorial element.
The artist’s representations negate the realist space of fixed-point perspective by collapsing boundaries of outside and inside. Her flat surfaces challenge the authority of the frame - both formally and symbolically. However, the poignant inventiveness of the artist’s approach lies in the treatment of her protagonists. Her representations of the body imply the instability of the self. The body is often depicted in acts of embodiment, such as leakages when bodily fluids stream freely from it. Her themes in an oblique way imply cycles of life, death, and rebirth through an iconography of human and fairy-tale animal imagery. The artist does not use iconic animals and fairy tales because she does not assume the whole traditional narrative of gender as a premise. Often in her depictions animals are human personified only to stress the ambivalence toward gender stereotypes. Thordis never uses a ready-made popular image; her depictions are always stylized from her own imagination – memory and dreams alike. While melancholy prevails, strange signals of large surfaces of vivid colors and beautiful patterns indicate a redemptive dimension – indeed, happiness can occur, even if not yet. Adalsteinsdottir’s scenes are like frozen moments from dreams and nightmares equally fantastical, absurd, and deadpan. Sometimes the animals wear fishnet stockings; sometimes they are carrying razors; sometimes they are just there to comfort the humans. Without them, human sadness would be unbearable to behold.
Thordis Adalsteinsdottir has exhibited in major museums and galleries world-wide, including exhibitions at The Reykjavik Art Museum, the Knoxville Museum of Art, Henie Onstad Kunstsenter in Oslo, Den Frie Udstilling in Copenhagen, Konstakademien in stockolm and the Royal College of Art in London. In 2008, Adalsteinsdottir was a partecipant in the prestigious Carnegie Art Award for Nordic Painting. The Icelandic-born artist now lives and works in New York.
11
febbraio 2010
Thordis Adalsteinsdottir – Have No Fear
Dall'undici febbraio al 09 aprile 2010
arte contemporanea
Location
ARTOPIA GALLERY
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
11 Febbraio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore