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Threads of Identity
Partendo dalla domanda “Che cosa significa parlare di identità oggi?” con la mostra Threads of Identity abbiamo posto sei artisti di fronte alla questione dell’integrazione e dell’accettazione di sé e dell’altro. Opening 18.10.2023
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugura mercoledì 18 ottobre, presso la galleria Hub/Art di Milano, la mostra
“Threads of Identity”, nell’ambito del progetto espositivo Immagine. Tempo, che ha visto impegnata Hub/Art durante la stagione 2022/2023.
La mostra, a cura di Greta Zuccali, vede la partecipazione degli artisti Mohammed El Hajoui, Ndjantou Boris, Mosa One, Daniele De Giorgio, Giulia Nelli e Alvise Pasquali ed è sostenuta dal gruppo GAG London Equity Capital e patrocinata da Municipio 5 e Comune di Milano.
Partendo dalla domanda “Che cosa significa avere un'identità oggi?” con la mostra Threads of Identity abbiamo posto sei artisti di fronte alla questione dell’integrazione e dell’accettazione di sé e dell’altro. Un invito ad indagare il concetto di identità, evidenziando come per alcuni corrisponda con una tradizione o un linguaggio da preservare mentre per altri sia un concetto più sfocato, da ricercarsi nell'altro da se.
Il lavoro di Mohammed El Hajoui origina dalle tradizioni del Marocco, sua terra natale. L'artista lavora pazientemente a motivi geometrici e decorativi che fanno eco alle architetture arabo-musulmane con l'intento di preservare quelle sue radici che oggi rischiano l'estinzione, vessate non solo da eventi naturali catastrofici ma anche dall'incessante correre del tempo e il pericolo della dimenticanza.
Mosa One, artista di origine egiziana, nella sua opera intende trascendere i confini culturali e rappresenta la complessità di un individuo che vive in costante conflitto diviso in una doppia identità, in costante lotta, sentendosi come un puzzle incompleto in continua ricerca di equilibrio.
Ndjantou Boris, artista di origini camerunensi che vive e lavora in Francia, conserva delle sue origini l’amore per il legno che utilizza e plasma per creare le sue sculture.
Il suo lavoro manuale, con un fine quasi meditativo, lo porta a plasmare forme zoomorfe, antropomorfe o astratte che cercano di rispondere alla domanda dell'origine del Cosmo e ai misteri dell'universo.
Alvise Pasquali si nutre di un bagaglio iconico che si colloca al confine tra reale e surreale.
Le sue opere scultoree si presentano con un linguaggio formale in cui i richiami classici si associano a un’evidente tendenza a sollecitare una riflessione più onesta sulla superficialità e l’artificiosità della società di oggi, su noi stessi e le nostre rappresentazioni del mondo che ci circonda.
Daniele De Giorgio, con il mezzo fotografico cattura invece la disperata ricerca di identità nella società occidentale, disorientata e svuotata dall'interno e per questo disposta a tutto pur di identificarsi in qualcosa, poco importa se si tratta solo del logo di un brand alla moda.
Giulia Nelli infine, con il suo lavoro di tessitura di fili di nylon, analizza la relazione di ciascun uomo con l’ambiente naturale e sociale, nella convinzione che sia necessario ricostruire i legami che, resi liquidi dai nuovi mezzi di comunicazione, necessitano di trovare nuovo senso nella vita reale. Nel percorso espositivo la sua installazione riveste quindi il ruolo di rendere tangibile il dialogo tra gli artisti, con un gesto delicato e potente quanto quello di tirare un filo, quindi creare un legame.
Identità come origine da tutelare e tramandare o identità come motivo da andare a ricercare fuori da sé, per rappresentarsi e farsi riconoscere nella società?
Solidità e debolezza si intrecciano in questo racconto espositivo che ruota attorno ad un concetto trasversale e di non facile definizione.
---
La mostra “Thread of Identity” chiude il ciclo espositivo 2022/2023 “Immagine. Tempo” che ha visto impegnata Hub/Art in una ricerca di artisti che esprimessero la loro visione sul tempo.
Nell’ottobre 2022 gli artisti Maria Allegretti, Antonio Bernardo, Giovanni De Benedetto, Ilaria Franza, Davide Genna, Clara Luiselli e Alberto Montanari hanno dato la loro interpretazione dell’impatto del tempo sul processo creativo, e in senso più ampio sulla vita, sulla crescita, sui ricordi.
E’ seguito poi il progetto espositivo dell’artista peruviano Daniel Jose Barclay Panizo, “Linea de Palabras”, che ha indagato il rapporto fra spazio, monumenti e flussi di migrazione.
Infine con l’artista spagnolo Joaquin Morodo e la sua mostra personale “V.I.T.R.I.O.L.” si è partiti dal concetto alchemico analizzato nella Grande Opera per parlare della società contemporanea nella sua perdita di valori e la transitorietà del tempo.
Aggiornamenti relativi alla mostra e agli eventi ad essa connessi saranno comunicati tramite i canali Instagram (@hubartexhibition) e FB (@hubartexhibition) di Hub/Art.
GLI ARTISTI
Mohammed El Hajoui
Nato in Marocco nel 1995, all'età di due anni si trasferisce in Italia con la mia famiglia, dove attualmente vive.
La sua ricerca si concentra sulla memoria delle proprie origini con l'obiettivo di valorizzare e abbattere lo stereotipo.
Nel 2022 vince un concorso speciale di Arte Laguna a Venezia che gli dà la possibilità di frequentare la residenza artistica di Fabrica dove attualmente lavora come designer.
Nel 2019 inizia a lavorare al suo progetto personale intitolato Egira (che significa migrazione - spostamento), una collezione di lastre artistiche costruite con disegni e modelli che ricordano il Marocco.
Mosa One
Mosa One è un artista italo-egiziano, nato a Roma nel 1997, che ha iniziato a dipingere da bambino, realizzando graffiti per le strade della sua città natale.
All'età di 19 anni è stato coinvolto per dipingere un murale all'interno del ''Museo Macro'' di Roma per la mostra ''Cross the streets''. Ha inoltre collaborato con Unicef Italia e Netflix Italia e ha realizzato una proiezione al Barbican Centre di Londra.
Le sue opere d'arte sono un'espressione unica di un'identità mista, un cittadino globale che cerca di rompere i confini fondendo le sue due diverse culture nelle sue opere d'arte.
Boris Ndjantou
Nato in Camerun ma attualmente vive e lavora a Toulouse, in Francia.
Falegname ed ebanista autodidatta. Da una formazione in ingegneria petrolifera, con una variegata carriera professionale variegata, Boris alla fine torna al materiale della sua infanzia in Camerun: il legno. Materiale ancestrale, ispira all'artista benevolenza e conforto.
Giulia Nelli
Giulia Nelli è nata nel 1992 a Legnano, in provincia di Milano.
È un’artista che analizza la relazione di ciascun uomo con l’ambiente naturale e sociale.
Ha scelto come materiale principale della sua ricerca i collant in poliammide ed elastan, in quanto, da un lato, la bellezza di questa microfibra è sinonimo di eleganza, di confort e di innovazione e, dall’altro lato, l’affermarsi dei collant ha rivestito un’alta valenza simbolica nel processo storico di emancipazione femminile. L’uso dei materiali tessili le consente di esaltare il ruolo del gesto e della manualità, mettendola in contatto diretto con la materia.
Alivise Pasquali
Scultore monregalese classe 1981, inizia il suo percorso nell'ambito della cinematografia e illuminotecnica, che segnano il suo immaginario e le sue fonti d'ispirazione. Successivamente si interessa di fotografia e ne trae le prime opere in legno. La fase seguente è segnata dall’incontro con il marmo come materiale d’elezione, che nonostante la sua pesante fisicità permette anche di produrre delicatezza e trasmettere le ambiguità delle immagini.
Daniele De Giorgio
Daniele De Giorgio è un fotografo e artista visivo.
La sua eclettica attività di artista visivo, coltivata con passione fin dai tempi della formazione scolastica annovera, tra le sue creazioni, oltre a numerose fotografie, installazioni e opere di digital art anche molteplici video realizzati sia come operatore che come lighting designer.
Il suo ultimo progetto fotografico, "Logomania", indaga il tema della disperata ricerca di identità nel mezzo di un vuoto incolmabile dato dalla nostra società. Il logo del brand diventa l'armatura per affrontare il mondo, nella convinzione che la ricerca di se stessi vada fatta al di fuori di se.
Per la serata di opening, che si terrà mercoledì 18 ottobre dalle 18:30 alle ore 21:00, è gradita conferma della propria presenza inviando un’e-mail a hello@hub-art.org
Giorni e orari di apertura
Vernissage: 18 ottobre 2023, h: 18:30-21:00
Apertura al pubblico:
19 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024
Lunedi - Venerdì: 9: 00 - 12:30/ 14:00 - 18:00
Sabato: apertura previo appuntamento / Domenica chiuso
Possibilità di prenotare visite infrasettimanali anche al di fuori degli orari di apertura
Ingresso libero
HUB/ART
c/o Interface HUB, via Privata Passo Pordoi 7/3, Milano
→ Tram 24; Bus 95; metro MM3, stop Brenta o Corvetto
Press e info
HUB/ART | hello@hub-art.org | +39 02.78624488
Link
http://hub-art.org/
“Threads of Identity”, nell’ambito del progetto espositivo Immagine. Tempo, che ha visto impegnata Hub/Art durante la stagione 2022/2023.
La mostra, a cura di Greta Zuccali, vede la partecipazione degli artisti Mohammed El Hajoui, Ndjantou Boris, Mosa One, Daniele De Giorgio, Giulia Nelli e Alvise Pasquali ed è sostenuta dal gruppo GAG London Equity Capital e patrocinata da Municipio 5 e Comune di Milano.
Partendo dalla domanda “Che cosa significa avere un'identità oggi?” con la mostra Threads of Identity abbiamo posto sei artisti di fronte alla questione dell’integrazione e dell’accettazione di sé e dell’altro. Un invito ad indagare il concetto di identità, evidenziando come per alcuni corrisponda con una tradizione o un linguaggio da preservare mentre per altri sia un concetto più sfocato, da ricercarsi nell'altro da se.
Il lavoro di Mohammed El Hajoui origina dalle tradizioni del Marocco, sua terra natale. L'artista lavora pazientemente a motivi geometrici e decorativi che fanno eco alle architetture arabo-musulmane con l'intento di preservare quelle sue radici che oggi rischiano l'estinzione, vessate non solo da eventi naturali catastrofici ma anche dall'incessante correre del tempo e il pericolo della dimenticanza.
Mosa One, artista di origine egiziana, nella sua opera intende trascendere i confini culturali e rappresenta la complessità di un individuo che vive in costante conflitto diviso in una doppia identità, in costante lotta, sentendosi come un puzzle incompleto in continua ricerca di equilibrio.
Ndjantou Boris, artista di origini camerunensi che vive e lavora in Francia, conserva delle sue origini l’amore per il legno che utilizza e plasma per creare le sue sculture.
Il suo lavoro manuale, con un fine quasi meditativo, lo porta a plasmare forme zoomorfe, antropomorfe o astratte che cercano di rispondere alla domanda dell'origine del Cosmo e ai misteri dell'universo.
Alvise Pasquali si nutre di un bagaglio iconico che si colloca al confine tra reale e surreale.
Le sue opere scultoree si presentano con un linguaggio formale in cui i richiami classici si associano a un’evidente tendenza a sollecitare una riflessione più onesta sulla superficialità e l’artificiosità della società di oggi, su noi stessi e le nostre rappresentazioni del mondo che ci circonda.
Daniele De Giorgio, con il mezzo fotografico cattura invece la disperata ricerca di identità nella società occidentale, disorientata e svuotata dall'interno e per questo disposta a tutto pur di identificarsi in qualcosa, poco importa se si tratta solo del logo di un brand alla moda.
Giulia Nelli infine, con il suo lavoro di tessitura di fili di nylon, analizza la relazione di ciascun uomo con l’ambiente naturale e sociale, nella convinzione che sia necessario ricostruire i legami che, resi liquidi dai nuovi mezzi di comunicazione, necessitano di trovare nuovo senso nella vita reale. Nel percorso espositivo la sua installazione riveste quindi il ruolo di rendere tangibile il dialogo tra gli artisti, con un gesto delicato e potente quanto quello di tirare un filo, quindi creare un legame.
Identità come origine da tutelare e tramandare o identità come motivo da andare a ricercare fuori da sé, per rappresentarsi e farsi riconoscere nella società?
Solidità e debolezza si intrecciano in questo racconto espositivo che ruota attorno ad un concetto trasversale e di non facile definizione.
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La mostra “Thread of Identity” chiude il ciclo espositivo 2022/2023 “Immagine. Tempo” che ha visto impegnata Hub/Art in una ricerca di artisti che esprimessero la loro visione sul tempo.
Nell’ottobre 2022 gli artisti Maria Allegretti, Antonio Bernardo, Giovanni De Benedetto, Ilaria Franza, Davide Genna, Clara Luiselli e Alberto Montanari hanno dato la loro interpretazione dell’impatto del tempo sul processo creativo, e in senso più ampio sulla vita, sulla crescita, sui ricordi.
E’ seguito poi il progetto espositivo dell’artista peruviano Daniel Jose Barclay Panizo, “Linea de Palabras”, che ha indagato il rapporto fra spazio, monumenti e flussi di migrazione.
Infine con l’artista spagnolo Joaquin Morodo e la sua mostra personale “V.I.T.R.I.O.L.” si è partiti dal concetto alchemico analizzato nella Grande Opera per parlare della società contemporanea nella sua perdita di valori e la transitorietà del tempo.
Aggiornamenti relativi alla mostra e agli eventi ad essa connessi saranno comunicati tramite i canali Instagram (@hubartexhibition) e FB (@hubartexhibition) di Hub/Art.
GLI ARTISTI
Mohammed El Hajoui
Nato in Marocco nel 1995, all'età di due anni si trasferisce in Italia con la mia famiglia, dove attualmente vive.
La sua ricerca si concentra sulla memoria delle proprie origini con l'obiettivo di valorizzare e abbattere lo stereotipo.
Nel 2022 vince un concorso speciale di Arte Laguna a Venezia che gli dà la possibilità di frequentare la residenza artistica di Fabrica dove attualmente lavora come designer.
Nel 2019 inizia a lavorare al suo progetto personale intitolato Egira (che significa migrazione - spostamento), una collezione di lastre artistiche costruite con disegni e modelli che ricordano il Marocco.
Mosa One
Mosa One è un artista italo-egiziano, nato a Roma nel 1997, che ha iniziato a dipingere da bambino, realizzando graffiti per le strade della sua città natale.
All'età di 19 anni è stato coinvolto per dipingere un murale all'interno del ''Museo Macro'' di Roma per la mostra ''Cross the streets''. Ha inoltre collaborato con Unicef Italia e Netflix Italia e ha realizzato una proiezione al Barbican Centre di Londra.
Le sue opere d'arte sono un'espressione unica di un'identità mista, un cittadino globale che cerca di rompere i confini fondendo le sue due diverse culture nelle sue opere d'arte.
Boris Ndjantou
Nato in Camerun ma attualmente vive e lavora a Toulouse, in Francia.
Falegname ed ebanista autodidatta. Da una formazione in ingegneria petrolifera, con una variegata carriera professionale variegata, Boris alla fine torna al materiale della sua infanzia in Camerun: il legno. Materiale ancestrale, ispira all'artista benevolenza e conforto.
Giulia Nelli
Giulia Nelli è nata nel 1992 a Legnano, in provincia di Milano.
È un’artista che analizza la relazione di ciascun uomo con l’ambiente naturale e sociale.
Ha scelto come materiale principale della sua ricerca i collant in poliammide ed elastan, in quanto, da un lato, la bellezza di questa microfibra è sinonimo di eleganza, di confort e di innovazione e, dall’altro lato, l’affermarsi dei collant ha rivestito un’alta valenza simbolica nel processo storico di emancipazione femminile. L’uso dei materiali tessili le consente di esaltare il ruolo del gesto e della manualità, mettendola in contatto diretto con la materia.
Alivise Pasquali
Scultore monregalese classe 1981, inizia il suo percorso nell'ambito della cinematografia e illuminotecnica, che segnano il suo immaginario e le sue fonti d'ispirazione. Successivamente si interessa di fotografia e ne trae le prime opere in legno. La fase seguente è segnata dall’incontro con il marmo come materiale d’elezione, che nonostante la sua pesante fisicità permette anche di produrre delicatezza e trasmettere le ambiguità delle immagini.
Daniele De Giorgio
Daniele De Giorgio è un fotografo e artista visivo.
La sua eclettica attività di artista visivo, coltivata con passione fin dai tempi della formazione scolastica annovera, tra le sue creazioni, oltre a numerose fotografie, installazioni e opere di digital art anche molteplici video realizzati sia come operatore che come lighting designer.
Il suo ultimo progetto fotografico, "Logomania", indaga il tema della disperata ricerca di identità nel mezzo di un vuoto incolmabile dato dalla nostra società. Il logo del brand diventa l'armatura per affrontare il mondo, nella convinzione che la ricerca di se stessi vada fatta al di fuori di se.
Per la serata di opening, che si terrà mercoledì 18 ottobre dalle 18:30 alle ore 21:00, è gradita conferma della propria presenza inviando un’e-mail a hello@hub-art.org
Giorni e orari di apertura
Vernissage: 18 ottobre 2023, h: 18:30-21:00
Apertura al pubblico:
19 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024
Lunedi - Venerdì: 9: 00 - 12:30/ 14:00 - 18:00
Sabato: apertura previo appuntamento / Domenica chiuso
Possibilità di prenotare visite infrasettimanali anche al di fuori degli orari di apertura
Ingresso libero
HUB/ART
c/o Interface HUB, via Privata Passo Pordoi 7/3, Milano
→ Tram 24; Bus 95; metro MM3, stop Brenta o Corvetto
Press e info
HUB/ART | hello@hub-art.org | +39 02.78624488
Link
http://hub-art.org/
18
ottobre 2023
Threads of Identity
Dal 18 ottobre al 14 gennaio 2023
arte contemporanea
Location
HUB/ART
Milano, Via Passo Pordoi, 5, (Milano)
Milano, Via Passo Pordoi, 5, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9:00-12:30 // 14:00-18:00
Vernissage
18 Ottobre 2023, 18:30-21:00, su invito
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