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Through the looking glass
Il mondo visto attraverso uno specchio. Un’analisi del tempo e dello spazio tramite il loro riflesso, poiché, solo riflettendosi nelle cose – nella riflessione – possono essere percepiti.
Comunicato stampa
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Am I falling asleep? Is it all just a dream?
Well, the cars are like water and the road is like a
stream
Rolling down through the city, flowing out into the
sea
M. Craft – Dragonfly
Il mondo visto attraverso uno specchio. Un'analisi del tempo e dello spazio tramite il loro riflesso, poiché, solo riflettendosi nelle cose - nella riflessione - possono essere percepiti. Come nel romanzo di Lewis Carroll, lo specchio restituisce una realtà a tratti capovolta, un mondo irreale come nei sogni, ma che, come il sogno, ha la capacità di condensare, e restituire, quanto c’è di più pregnante. Una sostanza materializzata, in questa mostra, in un particolare – ingrandito, filtrato, memoria visiva e talvolta sonora, specchio della realtà e nel contempo il suo doppio, l’altro - stravolgendone il significato, e allo stesso tempo completandolo. Un mondo, seppure misurabile, irriducibile al concetto di misura, nel quale le certezze non esistono, dove le nozioni di tempo e di spazio e della visione stessa mutano, esempi di un'indagine nel mondo sensibile. In questo modo, solo attraverso lo spostamento dell’attenzione sul progressivo e continuo passaggio del tempo sulle cose, è possibile comprendere, oggettivando gli effetti del suo percorso sulla materia, per poi fissarli, su uno schermo, su un muro, su una tela o su un foglio. Un mondo fragile, come l’equilibrio che tiene insieme le opere, effimero come il tempo, e duraturo come il suo passaggio.
Così, nei lavori di Sancho Silva, artista portoghese che inaugurerà la sua terza mostra personale da pinksummer questo autunno, i meccanismi della visione e l’idea di spazio e tempo sono presupposti fondamentali. In questo senso appaiono esemplari anche i lavori di Luca Trevisani, l’artista del quale si è appena conclusa la personale “The truth is that the truth changes”, che lavora sul concetto di instabilità e precarietà dei legami. O, ancora, le immagini di Stefania Galegati, dove il dato reale, quotidiano, “fotografico”, assume un significato nuovo e surreale. Si susseguono uno dopo l’altro come in un video i 1001 disegni del lavoro di Koo Jeong-A “R”, appunti e tracce di un diario temporale, mentre Cesare Viel analizza il suo alter-ego nelle vesti di Virginia Woolf, o meditando su un covone di fieno. Gruppo A12 analizza invece lo spazio della galleria attraverso la luce, misurandone le altezze. Come allo specchio anche il lavoro di Georgina Starr che, riflettendosi nell’immagine e nelle parole della madre palesa, impercettibilmente, allo stesso tempo il suo doppio e sé stessa. O, ancora, il mondo quotidiano stravolto nelle sue banalità e certezze dall’artista israeliano Guy Ben-Ner, conosciuto per il suo Treehouse Kit presentato alla scorsa Biennale di Venezia. Per finire nel mondo sospeso e fluttuante del lavoro di Tomas Saraceno, leggerissime bolle trasparenti all’interno di una laguna islandese.
Well, the cars are like water and the road is like a
stream
Rolling down through the city, flowing out into the
sea
M. Craft – Dragonfly
Il mondo visto attraverso uno specchio. Un'analisi del tempo e dello spazio tramite il loro riflesso, poiché, solo riflettendosi nelle cose - nella riflessione - possono essere percepiti. Come nel romanzo di Lewis Carroll, lo specchio restituisce una realtà a tratti capovolta, un mondo irreale come nei sogni, ma che, come il sogno, ha la capacità di condensare, e restituire, quanto c’è di più pregnante. Una sostanza materializzata, in questa mostra, in un particolare – ingrandito, filtrato, memoria visiva e talvolta sonora, specchio della realtà e nel contempo il suo doppio, l’altro - stravolgendone il significato, e allo stesso tempo completandolo. Un mondo, seppure misurabile, irriducibile al concetto di misura, nel quale le certezze non esistono, dove le nozioni di tempo e di spazio e della visione stessa mutano, esempi di un'indagine nel mondo sensibile. In questo modo, solo attraverso lo spostamento dell’attenzione sul progressivo e continuo passaggio del tempo sulle cose, è possibile comprendere, oggettivando gli effetti del suo percorso sulla materia, per poi fissarli, su uno schermo, su un muro, su una tela o su un foglio. Un mondo fragile, come l’equilibrio che tiene insieme le opere, effimero come il tempo, e duraturo come il suo passaggio.
Così, nei lavori di Sancho Silva, artista portoghese che inaugurerà la sua terza mostra personale da pinksummer questo autunno, i meccanismi della visione e l’idea di spazio e tempo sono presupposti fondamentali. In questo senso appaiono esemplari anche i lavori di Luca Trevisani, l’artista del quale si è appena conclusa la personale “The truth is that the truth changes”, che lavora sul concetto di instabilità e precarietà dei legami. O, ancora, le immagini di Stefania Galegati, dove il dato reale, quotidiano, “fotografico”, assume un significato nuovo e surreale. Si susseguono uno dopo l’altro come in un video i 1001 disegni del lavoro di Koo Jeong-A “R”, appunti e tracce di un diario temporale, mentre Cesare Viel analizza il suo alter-ego nelle vesti di Virginia Woolf, o meditando su un covone di fieno. Gruppo A12 analizza invece lo spazio della galleria attraverso la luce, misurandone le altezze. Come allo specchio anche il lavoro di Georgina Starr che, riflettendosi nell’immagine e nelle parole della madre palesa, impercettibilmente, allo stesso tempo il suo doppio e sé stessa. O, ancora, il mondo quotidiano stravolto nelle sue banalità e certezze dall’artista israeliano Guy Ben-Ner, conosciuto per il suo Treehouse Kit presentato alla scorsa Biennale di Venezia. Per finire nel mondo sospeso e fluttuante del lavoro di Tomas Saraceno, leggerissime bolle trasparenti all’interno di una laguna islandese.
01
ottobre 2009
Through the looking glass
Dal primo al 17 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
PINKSUMMER – PALAZZO DUCALE
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 28r, (Genova)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 28r, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, 15.00 - 19.30.
Vernissage
1 Ottobre 2009, ore 18-24
Autore
Curatore