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Time Code #5 – Almagul Menlibayeva / Ottonella Mocellin + Nicola Pellegrini
TIME CODE intende esplorare, attraverso l’individuazione di categorie di decodificazione e messa in scena, una delle dimensioni più specificatamente inerenti al linguaggio del video: la temporalità
Comunicato stampa
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I video As The oil burns di Almagul Menlibayeva e La città negata di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini rimarranno in mostra fino al 4 maggio 2008
ingresso libero
Almagul Menlibayeva, As the oil burns, video, 2007
Il video mostra l’esecuzione di un rituale tenuto da uno sciamano e da due donne lungo una strada asfaltata sullo sfondo di un paesaggio in fiamme. Girato in Kazakhstan, documenta l’incendio, realmente accaduto, di una conduttura di petrolio nella steppa. Anche in questo video l’artista, nata nel paese dell’Asia Centrale, narra storie e situazioni del suo contesto d’origine, che riguardano in particolare lo sciamanesimo, la potenza del corpo femminile, i rituali connessi alla natura, l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Almagul Menlibayeva è nata nel 1969 a Almaty in Kazakhstan. Vive e lavora tra Berlino e Amsterdam.
Nelle sue video-performances, spesso incentrate sulla rappresentazione dell'identità femminile, utilizza un linguaggio poetico che fonde la potenza simbolica delle pratiche sciamaniche della sua terra d'origine con l'immaginario socio-culturale più contemporaneo del mondo globalizzato. Il suo sguardo sul femminile, innocente e non stereotipato, si pone in costante equilibrio tra tradizione e modernità e ricostruisce una ritualità della vita dove le donne sono portatrici di nuovi valori.
Nel 2007 ha esposto nel Padiglione dell’asia Centrale in occasione della Biennale di Venezia.
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, La città negata, video, 2006
Il video racconta la storia di Santo e Peppino, due amici non vedenti dalla nascita. Accompagnando i due artisti in un viaggio attraverso l’oscurità e alla scoperta della loro città, Palermo, Santo e Peppino intrecciano le loro storie raccontando della propria vita, del proprio modo di sognare e di vedere il mondo. Girato nell’Orto Botanico di Palermo, luogo magico e sospeso, il video si presenta come una narrazione doppia. Santo e Peppino svelano una città fuori dagli schemi, l’esperienza del quotidiano, ricordi privati e fatti pubblici. L’assenza della vista si risolve nella presenza di una ricchezza di stimoli e codici attraverso cui comprendere in altro modo la realtà.
Santo e Peppino non narrano direttamente. Sono i due artisti, Ottonella e Nicola, che prestano la loro voce ai due protagonisti. Seguendo un percorso iniziato da tempo in cui è privilegiato l’aspetto sonoro, il video è costruito seguendo la voce e scarnificando il linguaggio visivo. Le immagini restituiscono una Palermo fuori fuoco e rallentata. La città negata fa parte di una serie di progetti dei due artisti basati su una riflessione sui rapporti interpersonali e che nascono dal desiderio di raccontare storie altrui attraverso la propria voce e il proprio corpo. L’intenzione dei due artisti è quella di creare, attraverso la condivisione, un’area di scambio legata alla sfera dell’emotività in cui arte e narrazione possano essere considerate come doni reciproci.
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini sono nati a Milano rispettivamente nel 1966 e 1962.
Lavorano sia individualmente che in coppia. Le installazioni, i video, le fotografie e le performance, dal carattere decisamente narrativo e cinematografico, si svolgono come racconti articolati di immagini e testi, attorno alla complessa sfera delle relazioni affettive, dell’instabilità e della precarietà emotiva. Caratteristica del loro lavoro è l’attenzione all’ascolto, al recupero di storie vissute e di frammenti di vita quotidiana proprie e altrui, che vengono restituiti allo spettatore grazie ad un processo di immedesimazione.
ingresso libero
Almagul Menlibayeva, As the oil burns, video, 2007
Il video mostra l’esecuzione di un rituale tenuto da uno sciamano e da due donne lungo una strada asfaltata sullo sfondo di un paesaggio in fiamme. Girato in Kazakhstan, documenta l’incendio, realmente accaduto, di una conduttura di petrolio nella steppa. Anche in questo video l’artista, nata nel paese dell’Asia Centrale, narra storie e situazioni del suo contesto d’origine, che riguardano in particolare lo sciamanesimo, la potenza del corpo femminile, i rituali connessi alla natura, l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Almagul Menlibayeva è nata nel 1969 a Almaty in Kazakhstan. Vive e lavora tra Berlino e Amsterdam.
Nelle sue video-performances, spesso incentrate sulla rappresentazione dell'identità femminile, utilizza un linguaggio poetico che fonde la potenza simbolica delle pratiche sciamaniche della sua terra d'origine con l'immaginario socio-culturale più contemporaneo del mondo globalizzato. Il suo sguardo sul femminile, innocente e non stereotipato, si pone in costante equilibrio tra tradizione e modernità e ricostruisce una ritualità della vita dove le donne sono portatrici di nuovi valori.
Nel 2007 ha esposto nel Padiglione dell’asia Centrale in occasione della Biennale di Venezia.
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, La città negata, video, 2006
Il video racconta la storia di Santo e Peppino, due amici non vedenti dalla nascita. Accompagnando i due artisti in un viaggio attraverso l’oscurità e alla scoperta della loro città, Palermo, Santo e Peppino intrecciano le loro storie raccontando della propria vita, del proprio modo di sognare e di vedere il mondo. Girato nell’Orto Botanico di Palermo, luogo magico e sospeso, il video si presenta come una narrazione doppia. Santo e Peppino svelano una città fuori dagli schemi, l’esperienza del quotidiano, ricordi privati e fatti pubblici. L’assenza della vista si risolve nella presenza di una ricchezza di stimoli e codici attraverso cui comprendere in altro modo la realtà.
Santo e Peppino non narrano direttamente. Sono i due artisti, Ottonella e Nicola, che prestano la loro voce ai due protagonisti. Seguendo un percorso iniziato da tempo in cui è privilegiato l’aspetto sonoro, il video è costruito seguendo la voce e scarnificando il linguaggio visivo. Le immagini restituiscono una Palermo fuori fuoco e rallentata. La città negata fa parte di una serie di progetti dei due artisti basati su una riflessione sui rapporti interpersonali e che nascono dal desiderio di raccontare storie altrui attraverso la propria voce e il proprio corpo. L’intenzione dei due artisti è quella di creare, attraverso la condivisione, un’area di scambio legata alla sfera dell’emotività in cui arte e narrazione possano essere considerate come doni reciproci.
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini sono nati a Milano rispettivamente nel 1966 e 1962.
Lavorano sia individualmente che in coppia. Le installazioni, i video, le fotografie e le performance, dal carattere decisamente narrativo e cinematografico, si svolgono come racconti articolati di immagini e testi, attorno alla complessa sfera delle relazioni affettive, dell’instabilità e della precarietà emotiva. Caratteristica del loro lavoro è l’attenzione all’ascolto, al recupero di storie vissute e di frammenti di vita quotidiana proprie e altrui, che vengono restituiti allo spettatore grazie ad un processo di immedesimazione.
17
aprile 2008
Time Code #5 – Almagul Menlibayeva / Ottonella Mocellin + Nicola Pellegrini
Dal 17 aprile al 07 maggio 2008
arte contemporanea
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Orario di apertura
Orari: martedì – domenica 10.00 - 18.00
giovedì 10.00 - 22.00
lunedì chiuso
Vernissage
17 Aprile 2008, ore 18.30
Autore
Curatore