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Time Code #8 – Pierre Coulibeuf / Simonetta Fadda
TIME CODE intende esplorare, attraverso l’individuazione di categorie di decodificazione e messa in scena, una delle dimensioni più specificatamente inerenti al linguaggio del video: la temporalità
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il MAMbo è lieto di presentare l’ottavo e ultimo appuntamento di TIME CODE, progetto a cura di Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli.
Dopo il successo del precedente incontro con gli artisti Riccardo Benassi e Shona Illingworth, è ora la volta di Pierre Coulibeuf (Elbeuf, Francia, 1949) e Simonetta Fadda (Savona, Italia, 1962), che presenteranno il loro lavoro insieme alle curatrici nella sala conferenze del MAMbo giovedì 12 Giugno alle ore 18.30.
I video rimarranno in visione negli spazi del museo fino al 29 giugno 2008.
L’appuntamento del 12 giugno 2008 conclude una serie di momenti dedicati al video, durante i quali sono state presentate altrettante coppie di artisti italiani e stranieri che, attraverso i loro lavori, si sono soffermati sull’analisi e la rielaborazione di diversi codici temporali.
Pierre Coulibeuf, Lost Paradise 2 (Tribute to Jean-Marc Bustamante), 2002/2006, video installazione (film 35 mm. su DVD, 15’, e video still dal film in loop).
La video installazione di Pierre Coulibeuf è realizzata a partire dal film Lost Paradise, ispirato a La Maison Close (2001) di Jean-Marc Bustamante, la scultura-architettura progettata dall’artista e fotografo francese e collocata in uno spazio pubblico a Orléans. L’opera di Bustamante si materializza nella forma di una video installazione composta da una doppia immagine: il film e uno still dal film. Pierre Coulibeuf fa transitare l’immaginario dell’artista dentro un altro linguaggio. Attorno alla “casa” di Bustamante girano solitarie delle persone, la città è deserta, le azioni sembrano ripetersi senza scopo. Lost Paradise propone una riflessione attorno alla perdita del centro, dei limiti e delle coordinate, che si risolve nel sentimento di una distanza incolmabile tra sé e il mondo.
Lost Paradise è stato presentato per la prima volta al Locarno International Film Festival nel 2002.
Pierre Coulibeuf è nato a Elbeuf (Francia) nel 1949. Vive e lavora a Parigi.
Film-maker e artista, Pierre Coulibeuf intende il cinema come luogo di sperimentazione di metodi produttivi e di pratiche artistiche differenti, incrociando letteratura e arti visive, generi cinematografici (fiction, documentario), supporti e mezzi (installazione, film, fotografia). Dal 1987 ha realizzato film basati su autori e artisti come Pierre Klossowski, Michelangelo Pistoletto, Marina Abramovic, Michel Butor, Jan Fabre o Jean Marc Bustamante, concepiti come prolungamenti degli immaginari dei soggetti dell’opera. Presentati in numerosi festival internazionali e oggetto di retrospettive, i suoi film fanno parte di importanti collezioni pubbliche, tra cui quella del Centre Pompidou di Parigi.
Simonetta Fadda, Fashion Victims, 8’ 24”, PAL – minidv, 2008
Il corpo delle donne è un simbolo forte, che resiste perché utilizzato di continuo nella moda, nell’informazione, nella pubblicità, nella religione, ma che, soprattutto, è agito tutti i giorni nel vissuto dei corpi vivi delle persone nate donne. Fashion Victims è una passeggiata per le strade di città e paesi, mentre lo sguardo si perde tra figure femminili che appaiono innanzitutto come figure simboliche, antiche e vicinissime a un tempo. Il video è una costellazione di ritratti nati, come dice l’artista, da sensazioni contraddittorie di ammirazione e fastidio, pena e solidarietà, inseguiti per vincere l’impressione di una sconfitta.
Simonetta Fadda è nata a Savona (Italia) nel 1962.
Con la videocamera, Simonetta Fadda indaga i comportamenti individuali e collettivi, i rituali e i modi d’uso del territorio urbano, marginali o poco visibili, ma che sono espressione di valori e di gerarchie sociali, adottando la bassa definizione per interrogarsi sul ruolo dei mass media e sul rapporto tra verità e realtà.
Simonetta Fadda ha vissuto e lavorato in Francia e in Germania. Si è dedicata all’attività didattica rivolta ai bambini e ai ragazzi. Nel 1999 ha pubblicato Definizione zero. Origini della videoarte tra politica e comunicazione, ed. Costa & Nolan (Genova). Tra le mostre, nel 2007 ha esposto alla Projektraum für zeitgenossische e al Museum für Kinder di Berlino; nel 2008 al MAN – Museo d’Arte di Nuoro.
TIME CODE – IL PROGETTO
Crediamo sia opinione diffusa e condivisa affermare che il video rappresenti
il mezzo extra artistico per eccellenza: l’unico ad avere concesso ai più
diversi operatori culturali la possibilità di confrontarsi con spazi temporali
variabili. Il tempo, tramite la lettura videografica, può essere per questo
dilatato, congelato, accelerato, rallentato o iterato all’infinito, dimostrando
come l’interpretazione videografica sia ancora in pieno accordo con la
cultura attuale.
Dal 15 novembre 2007 al 12 giugno 2008 TIME CODE sceglie sedici video
di artisti nazionali e internazionali con l’intento di evidenziare, ed analizzare,
le molteplici strutture temporali proprie del mezzo e i successivi processi atti
a formarle, percepirle ed interpretarle. Sono state identificate, e proposte
come principale chiave di lettura, quattro categorie di decodificazione e
messa in scena del tempo, denominate Rappresentazione, Registrazione,
Presentazione e Recupero. Quattro pretesti concettuali per leggere e fruire il
dato reale differenziato dall’intenzione artistica e dall’uso dei supporti tecnici
più diversi. L’intento teorico è quello di approfondire l’opera degli autori
invitati partendo sempre da queste quattro categorie che, solo in parte, si
comportano in maniera simile. Se si esclude il genere della Registrazione,
che si presenta anche in assenza di interventi post-produttivi, gli altri tre
presuppongono l’introduzione di ipertesti, parafrasi, metafore, elementi
iconici o metalinguistici tradotti da un uso sempre più sofisticato del
montaggio, del cut up, del re-mixaggio, del sovvertimento dei segnali audio
visivi, del feed back o del loop. Selezionati in funzione delle categorie
individuate, i video mostrati rivelano letture rinnovate funzionali a veicolare
contenuti e significati di volta in volta presi in esame.
Ogni appuntamento vede la presenza di due opere video inserite negli spazi
più diversi del MAMbo, al fine di dialogare con la struttura architettonica della
rinnovata istituzione, e un incontro aperto al pubblico alla presenza degli
artisti e delle curatrici. L’evento intende essere un nuovo modo di avvicinare
il pubblico alla fruizione videografica, lasciando le opere esposte fino
all’appuntamento successivo.
Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli
I CURATORI
Fabiola Naldi è critico e curatore d’arte.
Collabora con il corso di Storia dell’Arte Contemporanea presso il dipartimento delle arti
visive, facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bologna e con il corso di Storia degli
eventi espositivi di arte e di moda presso il corso di laurea di Storia della moda e del
Costume (sede di Rimini), facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bologna.
E’ docente di Fenomenologia dell’Immagine presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
E’ collaboratrice per Flash Art, Around Photography e Sentire Ascoltare. Com.
E’ autrice di:
Arte Africana Contemporanea tra tradizione e nuove tecnologie, in Arte Africana fra
Cultura e Mercato, a cura di Guido Candela, Skira, Milano, 2007.
La mia strada continua e vive oggi più di prima. Il Writing a Bologna dalla fine
Settanta a Oggi, in Atlante dei movimenti culturali contemporanei dell’Emilia Romagna
1968-2007. Scritture, Arti, Controculture, Clueb, Bologna, 2007
Scrubbing Video, in Vertigo. Il secolo di arte Off – Media dal Futurismo al Web, a cura di
Germano Celant con Gianfranco Maraniello, Skira, Milano, 2007
The Fair of Freaks. The visual world of Floria Sigismondi & Chris Cunningham, in
Sound and Vision, a cura di Luca Beatrice, Damiani Editori, 2006
Floria Sigismondi. Immaculate Conception, The Bookmakers Ed., Torino, 2005.
Rapport 1957-1977, in P. SORCINELLI (a cura di), Gli anni del Rock, Bup, Bologna,
2005.
I’ll be your mirror. Travestimenti fotografici, Cooper & Castelvecchi, Roma, 2003.
Alessandra Pioselli è critico e curatore d’arte.
E’ docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti Carrara di
Bergamo, di Museologia del contemporaneo all’Accademia di Belle Arti di Brera e di Comunicazione Visiva all’Istituto Europeo di Design di Milano. Insegna Arte pubblica al
Master Paesaggi Straordinari del Politecnico di Milano. Scrive per Artforum.
Ha pubblicato:
Milano anni Settanta: arte, politica e territorio, in Milano città d’arte, Università
di Pavia – Gli Ori, Alessandria 2001.
Arte e scena urbana. Modelli di intervento e politiche culturali pubbliche in
Italia tra il 1968 e il 1981, in L’arte pubblica nello spazio urbano. Artisti,
committenti, fruitori, Bruno Mondadori, Milano 2007.
GLI ARTISTI
Knut Asdam
Nato a Trondheim (Norvegia) nel 1968. Vive e lavora a Oslo.
Riccardo Benassi
Nato a Cremona (Italia) nel 1982. Vive e lavora a Cremona, Bologna e Berlino.
Pavel Braila
Nato a Chisinau (Repubblica di Moldova) nel 1971. Vive e lavora a Chisinau.
Pierre Coulibeuf
Nato a Elbeuf (Francia) nel1949. Vive e lavora a Parigi.
Simonetta Fadda
Nata a Savona (Italia) nel 1962. Vive e lavora a Milano
Shona Illingworth
Nata a Ørsted (Danimarca) nel 1966. Vive e lavora a Londra.
Tellervo Kalleinen
Nata a Lohja (Finlandia) nel 1975. Vive e lavora a Helsinki.
Almagul Menlibayeva
Nata a Almaty (Kazakhstan) nel 1969. Vive e lavora a Almaty e Berlino.
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini sono nati a Milano (Italia) nel 1966 / 62.
Vivono e lavorano a Milano.
Moser & Schwinger
Frédéric Moser & Philippe Schwinger sono nati a Saint-Imier (Svizzera) nel 1966 / 61.
Vivono e lavorano a Berlino.
Roberta Piccioni
Nata a Riccione (Italia) nel 1967. Vive e lavora a Riccione.
Sara Rossi
Nata a Milano (Italia) nel 1970. Vide e lavora a Milano.
Martin Sastre
Nato a Montevideo (Uruguay) nel 1976. Vive e lavora a Madrid.
Alejandro Vidal
Palma de Mallorca (Spagna) 1972. Vive e lavora a Barcellona.
Dopo il successo del precedente incontro con gli artisti Riccardo Benassi e Shona Illingworth, è ora la volta di Pierre Coulibeuf (Elbeuf, Francia, 1949) e Simonetta Fadda (Savona, Italia, 1962), che presenteranno il loro lavoro insieme alle curatrici nella sala conferenze del MAMbo giovedì 12 Giugno alle ore 18.30.
I video rimarranno in visione negli spazi del museo fino al 29 giugno 2008.
L’appuntamento del 12 giugno 2008 conclude una serie di momenti dedicati al video, durante i quali sono state presentate altrettante coppie di artisti italiani e stranieri che, attraverso i loro lavori, si sono soffermati sull’analisi e la rielaborazione di diversi codici temporali.
Pierre Coulibeuf, Lost Paradise 2 (Tribute to Jean-Marc Bustamante), 2002/2006, video installazione (film 35 mm. su DVD, 15’, e video still dal film in loop).
La video installazione di Pierre Coulibeuf è realizzata a partire dal film Lost Paradise, ispirato a La Maison Close (2001) di Jean-Marc Bustamante, la scultura-architettura progettata dall’artista e fotografo francese e collocata in uno spazio pubblico a Orléans. L’opera di Bustamante si materializza nella forma di una video installazione composta da una doppia immagine: il film e uno still dal film. Pierre Coulibeuf fa transitare l’immaginario dell’artista dentro un altro linguaggio. Attorno alla “casa” di Bustamante girano solitarie delle persone, la città è deserta, le azioni sembrano ripetersi senza scopo. Lost Paradise propone una riflessione attorno alla perdita del centro, dei limiti e delle coordinate, che si risolve nel sentimento di una distanza incolmabile tra sé e il mondo.
Lost Paradise è stato presentato per la prima volta al Locarno International Film Festival nel 2002.
Pierre Coulibeuf è nato a Elbeuf (Francia) nel 1949. Vive e lavora a Parigi.
Film-maker e artista, Pierre Coulibeuf intende il cinema come luogo di sperimentazione di metodi produttivi e di pratiche artistiche differenti, incrociando letteratura e arti visive, generi cinematografici (fiction, documentario), supporti e mezzi (installazione, film, fotografia). Dal 1987 ha realizzato film basati su autori e artisti come Pierre Klossowski, Michelangelo Pistoletto, Marina Abramovic, Michel Butor, Jan Fabre o Jean Marc Bustamante, concepiti come prolungamenti degli immaginari dei soggetti dell’opera. Presentati in numerosi festival internazionali e oggetto di retrospettive, i suoi film fanno parte di importanti collezioni pubbliche, tra cui quella del Centre Pompidou di Parigi.
Simonetta Fadda, Fashion Victims, 8’ 24”, PAL – minidv, 2008
Il corpo delle donne è un simbolo forte, che resiste perché utilizzato di continuo nella moda, nell’informazione, nella pubblicità, nella religione, ma che, soprattutto, è agito tutti i giorni nel vissuto dei corpi vivi delle persone nate donne. Fashion Victims è una passeggiata per le strade di città e paesi, mentre lo sguardo si perde tra figure femminili che appaiono innanzitutto come figure simboliche, antiche e vicinissime a un tempo. Il video è una costellazione di ritratti nati, come dice l’artista, da sensazioni contraddittorie di ammirazione e fastidio, pena e solidarietà, inseguiti per vincere l’impressione di una sconfitta.
Simonetta Fadda è nata a Savona (Italia) nel 1962.
Con la videocamera, Simonetta Fadda indaga i comportamenti individuali e collettivi, i rituali e i modi d’uso del territorio urbano, marginali o poco visibili, ma che sono espressione di valori e di gerarchie sociali, adottando la bassa definizione per interrogarsi sul ruolo dei mass media e sul rapporto tra verità e realtà.
Simonetta Fadda ha vissuto e lavorato in Francia e in Germania. Si è dedicata all’attività didattica rivolta ai bambini e ai ragazzi. Nel 1999 ha pubblicato Definizione zero. Origini della videoarte tra politica e comunicazione, ed. Costa & Nolan (Genova). Tra le mostre, nel 2007 ha esposto alla Projektraum für zeitgenossische e al Museum für Kinder di Berlino; nel 2008 al MAN – Museo d’Arte di Nuoro.
TIME CODE – IL PROGETTO
Crediamo sia opinione diffusa e condivisa affermare che il video rappresenti
il mezzo extra artistico per eccellenza: l’unico ad avere concesso ai più
diversi operatori culturali la possibilità di confrontarsi con spazi temporali
variabili. Il tempo, tramite la lettura videografica, può essere per questo
dilatato, congelato, accelerato, rallentato o iterato all’infinito, dimostrando
come l’interpretazione videografica sia ancora in pieno accordo con la
cultura attuale.
Dal 15 novembre 2007 al 12 giugno 2008 TIME CODE sceglie sedici video
di artisti nazionali e internazionali con l’intento di evidenziare, ed analizzare,
le molteplici strutture temporali proprie del mezzo e i successivi processi atti
a formarle, percepirle ed interpretarle. Sono state identificate, e proposte
come principale chiave di lettura, quattro categorie di decodificazione e
messa in scena del tempo, denominate Rappresentazione, Registrazione,
Presentazione e Recupero. Quattro pretesti concettuali per leggere e fruire il
dato reale differenziato dall’intenzione artistica e dall’uso dei supporti tecnici
più diversi. L’intento teorico è quello di approfondire l’opera degli autori
invitati partendo sempre da queste quattro categorie che, solo in parte, si
comportano in maniera simile. Se si esclude il genere della Registrazione,
che si presenta anche in assenza di interventi post-produttivi, gli altri tre
presuppongono l’introduzione di ipertesti, parafrasi, metafore, elementi
iconici o metalinguistici tradotti da un uso sempre più sofisticato del
montaggio, del cut up, del re-mixaggio, del sovvertimento dei segnali audio
visivi, del feed back o del loop. Selezionati in funzione delle categorie
individuate, i video mostrati rivelano letture rinnovate funzionali a veicolare
contenuti e significati di volta in volta presi in esame.
Ogni appuntamento vede la presenza di due opere video inserite negli spazi
più diversi del MAMbo, al fine di dialogare con la struttura architettonica della
rinnovata istituzione, e un incontro aperto al pubblico alla presenza degli
artisti e delle curatrici. L’evento intende essere un nuovo modo di avvicinare
il pubblico alla fruizione videografica, lasciando le opere esposte fino
all’appuntamento successivo.
Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli
I CURATORI
Fabiola Naldi è critico e curatore d’arte.
Collabora con il corso di Storia dell’Arte Contemporanea presso il dipartimento delle arti
visive, facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bologna e con il corso di Storia degli
eventi espositivi di arte e di moda presso il corso di laurea di Storia della moda e del
Costume (sede di Rimini), facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bologna.
E’ docente di Fenomenologia dell’Immagine presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
E’ collaboratrice per Flash Art, Around Photography e Sentire Ascoltare. Com.
E’ autrice di:
Arte Africana Contemporanea tra tradizione e nuove tecnologie, in Arte Africana fra
Cultura e Mercato, a cura di Guido Candela, Skira, Milano, 2007.
La mia strada continua e vive oggi più di prima. Il Writing a Bologna dalla fine
Settanta a Oggi, in Atlante dei movimenti culturali contemporanei dell’Emilia Romagna
1968-2007. Scritture, Arti, Controculture, Clueb, Bologna, 2007
Scrubbing Video, in Vertigo. Il secolo di arte Off – Media dal Futurismo al Web, a cura di
Germano Celant con Gianfranco Maraniello, Skira, Milano, 2007
The Fair of Freaks. The visual world of Floria Sigismondi & Chris Cunningham, in
Sound and Vision, a cura di Luca Beatrice, Damiani Editori, 2006
Floria Sigismondi. Immaculate Conception, The Bookmakers Ed., Torino, 2005.
Rapport 1957-1977, in P. SORCINELLI (a cura di), Gli anni del Rock, Bup, Bologna,
2005.
I’ll be your mirror. Travestimenti fotografici, Cooper & Castelvecchi, Roma, 2003.
Alessandra Pioselli è critico e curatore d’arte.
E’ docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti Carrara di
Bergamo, di Museologia del contemporaneo all’Accademia di Belle Arti di Brera e di Comunicazione Visiva all’Istituto Europeo di Design di Milano. Insegna Arte pubblica al
Master Paesaggi Straordinari del Politecnico di Milano. Scrive per Artforum.
Ha pubblicato:
Milano anni Settanta: arte, politica e territorio, in Milano città d’arte, Università
di Pavia – Gli Ori, Alessandria 2001.
Arte e scena urbana. Modelli di intervento e politiche culturali pubbliche in
Italia tra il 1968 e il 1981, in L’arte pubblica nello spazio urbano. Artisti,
committenti, fruitori, Bruno Mondadori, Milano 2007.
GLI ARTISTI
Knut Asdam
Nato a Trondheim (Norvegia) nel 1968. Vive e lavora a Oslo.
Riccardo Benassi
Nato a Cremona (Italia) nel 1982. Vive e lavora a Cremona, Bologna e Berlino.
Pavel Braila
Nato a Chisinau (Repubblica di Moldova) nel 1971. Vive e lavora a Chisinau.
Pierre Coulibeuf
Nato a Elbeuf (Francia) nel1949. Vive e lavora a Parigi.
Simonetta Fadda
Nata a Savona (Italia) nel 1962. Vive e lavora a Milano
Shona Illingworth
Nata a Ørsted (Danimarca) nel 1966. Vive e lavora a Londra.
Tellervo Kalleinen
Nata a Lohja (Finlandia) nel 1975. Vive e lavora a Helsinki.
Almagul Menlibayeva
Nata a Almaty (Kazakhstan) nel 1969. Vive e lavora a Almaty e Berlino.
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini sono nati a Milano (Italia) nel 1966 / 62.
Vivono e lavorano a Milano.
Moser & Schwinger
Frédéric Moser & Philippe Schwinger sono nati a Saint-Imier (Svizzera) nel 1966 / 61.
Vivono e lavorano a Berlino.
Roberta Piccioni
Nata a Riccione (Italia) nel 1967. Vive e lavora a Riccione.
Sara Rossi
Nata a Milano (Italia) nel 1970. Vide e lavora a Milano.
Martin Sastre
Nato a Montevideo (Uruguay) nel 1976. Vive e lavora a Madrid.
Alejandro Vidal
Palma de Mallorca (Spagna) 1972. Vive e lavora a Barcellona.
12
giugno 2008
Time Code #8 – Pierre Coulibeuf / Simonetta Fadda
Dal 12 giugno al 12 luglio 2008
arte contemporanea
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Orario di apertura
martedì – domenica 10.00 - 18.00
giovedì 10.00 - 22.00
lunedì chiuso
Vernissage
12 Giugno 2008, ore 18.30
Autore
Curatore