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Time Code – Lukas Zanotti. La tigre del tempo
La performance vuole indagare un aspetto particolare della localizzazione temporale: la coincidenza
Comunicato stampa
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Vorrei realizzare un’arte che è pura lettura del pensiero tra artista e fruitore: considero questa come l’unica vera arte e lo dimostra il fatto che ogni altra tipologia artistica diventa completamente efficace solo quando c’è questa particolare trasmissione tra artista e fruitore, dove l’opera diventa un filo invisibile sotteso tra i due. L’opera per essere davvero una zanna puntuta deve far accadere un mio pensiero ignoto che è anche il tuo pensiero ignoto: io ti dico quello che pensi, io-artista esibisco denudo ciò che tu-fruitore hai prodotto nell’oscuro e sconfesso quindi la falsa leggenda d’un rapporto gerarchico tra artista e fruitore: non c’è priorità ma semmai sinergia, nessuno è passivo, entrambi sono attivi, entrambi creano, interpretano, e l’essenza dell’opera d’arte, la sua artisticità, si colloca proprio nella creazione-lettura di un pensiero comune: perché leggere il pensiero vuol dire pensare la stessa cosa nello stesso istante.
Preliminari teorici:
La performance vuole indagare un aspetto particolare della localizzazione temporale: la coincidenza.
La coincidenza intesa come casualità (identità di due o più assi di consecuzioni) che si converte in causalità (identità degli assi di presupposizione).
La coincidenza come processo sintagmatico di combinazioni che trasformano il frammento dell’attimo in epifania in fieri della Storia, o meglio, di una delle tante storie possibili.
La coincidenza, quindi, come modalità gnoseologica dell’attimo, e l’attimo come modalità ontologica della coincidenza; occorre, infatti, seminare una coincidenza nell’attimo se si vuol produrre un evento, una storia (non tutto ciò che accade costituisce un evento e la differenza è proprio una questione di tempo-coincidenza).
Il tempo allora è predicato essenziale alla coincidenza e questa è, a sua volta, essenziale all’evento (pensiero).
Il pensare si attua nel tempo.
Riesce il pensare a farsi un concetto del tempo?
Dati tecnici della performance:
Due persone alla volta entrano in un box, appositamente costruito e dotato di specifici ‘stimoli’ visivi e sonori, sedendosi sulle sedie disposte all’interno (una di fronte all’altra). Gli ‘stimoli’ guidano poi i due verso una situazione di coincidenza (identità) che permette loro di leggersi nel pensiero, ovvero: entrambi pensano la stessa cosa nello stesso istante. La consapevolezza di ciò crea l’evento, la storia. Nell’istante della coincidenza ognuno scrive su un biglietto il pensiero dell’altro (il tempo della coincidenza azzera ogni distanza: ognuno è la sua ombra, il suo sosia). Quindi, una volta fuori dal box, le due persone si scambiano i biglietti, testimonianza della storia appena vissuta. Il tempo permette di appropriarsi della propria ombra.
Preliminari teorici:
La performance vuole indagare un aspetto particolare della localizzazione temporale: la coincidenza.
La coincidenza intesa come casualità (identità di due o più assi di consecuzioni) che si converte in causalità (identità degli assi di presupposizione).
La coincidenza come processo sintagmatico di combinazioni che trasformano il frammento dell’attimo in epifania in fieri della Storia, o meglio, di una delle tante storie possibili.
La coincidenza, quindi, come modalità gnoseologica dell’attimo, e l’attimo come modalità ontologica della coincidenza; occorre, infatti, seminare una coincidenza nell’attimo se si vuol produrre un evento, una storia (non tutto ciò che accade costituisce un evento e la differenza è proprio una questione di tempo-coincidenza).
Il tempo allora è predicato essenziale alla coincidenza e questa è, a sua volta, essenziale all’evento (pensiero).
Il pensare si attua nel tempo.
Riesce il pensare a farsi un concetto del tempo?
Dati tecnici della performance:
Due persone alla volta entrano in un box, appositamente costruito e dotato di specifici ‘stimoli’ visivi e sonori, sedendosi sulle sedie disposte all’interno (una di fronte all’altra). Gli ‘stimoli’ guidano poi i due verso una situazione di coincidenza (identità) che permette loro di leggersi nel pensiero, ovvero: entrambi pensano la stessa cosa nello stesso istante. La consapevolezza di ciò crea l’evento, la storia. Nell’istante della coincidenza ognuno scrive su un biglietto il pensiero dell’altro (il tempo della coincidenza azzera ogni distanza: ognuno è la sua ombra, il suo sosia). Quindi, una volta fuori dal box, le due persone si scambiano i biglietti, testimonianza della storia appena vissuta. Il tempo permette di appropriarsi della propria ombra.
20
ottobre 2007
Time Code – Lukas Zanotti. La tigre del tempo
Dal 20 al 23 ottobre 2007
performance - happening
Location
TEATRO CRISTALLO
Bolzano, Via Dalmazia, 30, (Bolzano)
Bolzano, Via Dalmazia, 30, (Bolzano)
Vernissage
20 Ottobre 2007, ore 23.30
Autore