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Timer 01 – Intimità/Intimacy
Nel corso di tre edizioni i due curatori, Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, presenteranno oltre duecentocinquanta artisti scelti tra i più rappresentativi sulla scena internazionale attuale
Comunicato stampa
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La Triennale di Milano organizza e produce il progetto d'arte contemporanea TIMER. La mostra nella nuova Triennale Bovisa si preannuncia come una delle più importanti realizzate in Italia negli ultimi anni e si propone di affermare il ruolo di Milano come uno dei potenziali riferimenti europei dell'arte dei nostri giorni. Nel corso di tre edizioni i due curatori, Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, presenteranno oltre duecentocinquanta artisti scelti tra i più rappresentativi sulla scena internazionale attuale.
TIMER l'arte contemporanea in tempo reale.
Tutte le opere in mostra sono realizzate dopo l'11 settembre 2001, data che ha segnato una svolta epocale e la vera entrata nel nuovo millennio.
Una larga rappresentanza di artisti provenienti da tutto il mondo e in gran parte già noti a livello internazionale con lavori di grande dimensione saranno dunque i protagonisti di questa grande rassegna concepita in tre diverse edizioni concatenate tra di loro.
Timer è un progetto dal percorso triennale che nelle sue prime edizioni avrà come tema l'artista e il suo essere nel mondo:
– Timer (2007): l'individuo in relazione a se stesso;
– Timer (2008): l'individuo in relazione agli altri;
– Timer (2009): l'individuo in relazione all'ambiente;
La prima edizione di TIMER ha come tema "Intimità/Intimacy" e affronta il rapporto che l'artista ha con se stesso nell'era della rivoluzione telematica.
Timer si interroga sullo spazio interiore nel nuovo contesto sociale che si è creato dopo l'attentato alle Torri gemelle dell'11 settembre. Si interroga di conseguenza sul rapporto con la trascendenza, considerata sia sul piano individuale che sociale. La prima edizione, con i suoi oltre ottanta artisti provenienti da nazioni e continenti diversi, evidenzia la crisi psichica dell'occidente dopo l'11 settembre, i fattori di crisi che hanno profondamente cambiato l'individuo nelle relazioni sociali. Questa trasformazione dei rapporti sociali si manifesta in maniera sottile nei linguaggi e nei temi affrontati dall'arte, che solo apparentemente sembrano non risentire di quest'evento cerniera tra il vecchio e il nuovo secolo.
Timer affronta in maniera diretta il tema del rapporto con la tradizione e quello della sovrapposizione di linguaggi e culture diverse, temi non nuovi ma che si presentano oggi amplificati. La prima mostra evidenzia, seppure nella sua complessità e contraddittorietà, le profonde implicazioni che il fenomeno assume sul piano spirituale, la seconda evidenzierà invece le sue implicazioni sul piano sociale, senza tuttavia porre schemi critici e curatoriali che possano dare una lettura univoca a una trasformazione complessa e variegata. La terza mostra, concentrandosi sul rapporto con l'architettura, affronterà questioni legate alle trasformazioni dell'ambiente e al desiderio di costruire luoghi in sintonia con la cultura e la dimensione spirituale dell'individuo.
La caduta del muro di Berlino, che nel 1989 ha cambiato profondamente il panorama geopolico mondiale, è stato un evento che chiudendo un'epoca ne ha aperto una nuova. Negli anni Novanta la diffusione di Internet e del satellitare, con la conseguente globalizzazione da una parte, le questioni etiche legate alla biogenetica dall'altra, sono i cardini attorno a cui ruota l'arte occidentale.
L'imprevedibile ed eclatante guerra di culture e di religioni resa evidente dodici anni dopo dall'attentato dell'11 settembre ha spostato la questione del linguaggio artistico dal superamento delle contrapposizioni ideologiche (in arte legate a questioni formali: astrazione e figurazione, realismo e concettualismo smettono di essere in antitesi e convivono all'interno della stessa opera) a quelle più marcatamente culturali e religiose.
Il catalogo in italiano e in inglese sarà pubblicato da Skira. Le prime pagine contengono una sequenza di immagini note apparse sui maggiori rotocalchi e network televisive dopo l'attentato alle due torri. Oltre ai testi del presidente della Triennale, Davide Rampello, e dei curatori, Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, il catalogo contiene le riproduzioni delle opere in mostra accompagnate da schede di presentazione realizzate da critici tra i più competenti nel panorama attuale.
Lista degli artisti: Charles Avery (Regno Unito), Hernan Bas (USA), Ross Bleckner (USA), John Bock (Germania), Monica Bonvicini (Italia), Michaël Borremans (Belgio), Louise Bourgeois (USA), Jason Brooks (Regno Unito), Don Brown (Regno Unito), Glenn Brown (Regno Unito), André Butzer (Germania), Daniel Canogar (Spagna), Valerio Carrubba (Italia), Loris Cecchini (Italia), Jake and Dinos Chapman (Regno Unito), Will Cotton (USA), Gregory Crewdson (USA), John Currin (USA), Berlinde de Bruyckere (Belgio), Marta Dell'Angelo (Italia), Liu Ding (Cina), Nathalie Djurberg (Svezia), Sam Durant (USA), Leandro Elrich (Argentina), Tracey Emin (Regno Unito), Sylvie Fleury (Svizzera), Demián Flores (Messico), Tom Friedman (USA), Regina José Galindo (Guatemala), Francesco Gennari (Italia), Douglas Gordon (Regno Unito), Mona Hatoum (Regno Unito), Thomas Hirschhorn (Svizzera), Damien Hirst (Regno Unito), James Hopkins (Regno Unito), Zhang Huan (Cina), Jörg Immendorff (Germania), Michael Joo (Corea/USA), Jesper Just (Danimarca), Anish Kapoor (Regno Unito), Karen Kilimnik (USA), Justine Kurland (USA), Ma Liuming (Cina), Sharon Lockhart (USA), Eva Marisaldi (Italia), Masbedo (Italia), Jonathan Monk (Regno Unito), Vik Muniz (Brasile), Lucy e Jorge Orta (Regno Unito), Tony Ousler (USA), Enoc Pérez (Portorico), Marta María Pérez Bravo (Cuba), Richard Phillips (USA), Jack Pierson (USA), Daniele Puppi (Italia), Wang Qingsong (Cina), Marc Quinn (Regno Unito), David Renggli (Svizzera), Bernardí Roig (Spagna), Mika Rottemberg (USA), Michal Rovner (Israele), Jenny Saville (Regno Unito), Markus Schinwald (Austria), Gregor Schneider (Germania), Shahzia Sikander (Pakistan), Andreas Slominski (Germania), Kiki Smith (USA), Vibeke Tandberg (Norvegia), Grazia Toderi (Italia), Ryan Trecartin (USA), Janaina Tschäpe (Germania), Gavin Turk (Regno Unito), Atelier Van Lieshout (Paesi Bassi), Hellen Van Meene (Paesi Bassi), Mark Wallinger (Regno Unito), Erwin Wurm (Austria), Peter Wüthrich (Austria), Cang Xin (Cina).
TIMER l'arte contemporanea in tempo reale.
Tutte le opere in mostra sono realizzate dopo l'11 settembre 2001, data che ha segnato una svolta epocale e la vera entrata nel nuovo millennio.
Una larga rappresentanza di artisti provenienti da tutto il mondo e in gran parte già noti a livello internazionale con lavori di grande dimensione saranno dunque i protagonisti di questa grande rassegna concepita in tre diverse edizioni concatenate tra di loro.
Timer è un progetto dal percorso triennale che nelle sue prime edizioni avrà come tema l'artista e il suo essere nel mondo:
– Timer (2007): l'individuo in relazione a se stesso;
– Timer (2008): l'individuo in relazione agli altri;
– Timer (2009): l'individuo in relazione all'ambiente;
La prima edizione di TIMER ha come tema "Intimità/Intimacy" e affronta il rapporto che l'artista ha con se stesso nell'era della rivoluzione telematica.
Timer si interroga sullo spazio interiore nel nuovo contesto sociale che si è creato dopo l'attentato alle Torri gemelle dell'11 settembre. Si interroga di conseguenza sul rapporto con la trascendenza, considerata sia sul piano individuale che sociale. La prima edizione, con i suoi oltre ottanta artisti provenienti da nazioni e continenti diversi, evidenzia la crisi psichica dell'occidente dopo l'11 settembre, i fattori di crisi che hanno profondamente cambiato l'individuo nelle relazioni sociali. Questa trasformazione dei rapporti sociali si manifesta in maniera sottile nei linguaggi e nei temi affrontati dall'arte, che solo apparentemente sembrano non risentire di quest'evento cerniera tra il vecchio e il nuovo secolo.
Timer affronta in maniera diretta il tema del rapporto con la tradizione e quello della sovrapposizione di linguaggi e culture diverse, temi non nuovi ma che si presentano oggi amplificati. La prima mostra evidenzia, seppure nella sua complessità e contraddittorietà, le profonde implicazioni che il fenomeno assume sul piano spirituale, la seconda evidenzierà invece le sue implicazioni sul piano sociale, senza tuttavia porre schemi critici e curatoriali che possano dare una lettura univoca a una trasformazione complessa e variegata. La terza mostra, concentrandosi sul rapporto con l'architettura, affronterà questioni legate alle trasformazioni dell'ambiente e al desiderio di costruire luoghi in sintonia con la cultura e la dimensione spirituale dell'individuo.
La caduta del muro di Berlino, che nel 1989 ha cambiato profondamente il panorama geopolico mondiale, è stato un evento che chiudendo un'epoca ne ha aperto una nuova. Negli anni Novanta la diffusione di Internet e del satellitare, con la conseguente globalizzazione da una parte, le questioni etiche legate alla biogenetica dall'altra, sono i cardini attorno a cui ruota l'arte occidentale.
L'imprevedibile ed eclatante guerra di culture e di religioni resa evidente dodici anni dopo dall'attentato dell'11 settembre ha spostato la questione del linguaggio artistico dal superamento delle contrapposizioni ideologiche (in arte legate a questioni formali: astrazione e figurazione, realismo e concettualismo smettono di essere in antitesi e convivono all'interno della stessa opera) a quelle più marcatamente culturali e religiose.
Il catalogo in italiano e in inglese sarà pubblicato da Skira. Le prime pagine contengono una sequenza di immagini note apparse sui maggiori rotocalchi e network televisive dopo l'attentato alle due torri. Oltre ai testi del presidente della Triennale, Davide Rampello, e dei curatori, Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, il catalogo contiene le riproduzioni delle opere in mostra accompagnate da schede di presentazione realizzate da critici tra i più competenti nel panorama attuale.
Lista degli artisti: Charles Avery (Regno Unito), Hernan Bas (USA), Ross Bleckner (USA), John Bock (Germania), Monica Bonvicini (Italia), Michaël Borremans (Belgio), Louise Bourgeois (USA), Jason Brooks (Regno Unito), Don Brown (Regno Unito), Glenn Brown (Regno Unito), André Butzer (Germania), Daniel Canogar (Spagna), Valerio Carrubba (Italia), Loris Cecchini (Italia), Jake and Dinos Chapman (Regno Unito), Will Cotton (USA), Gregory Crewdson (USA), John Currin (USA), Berlinde de Bruyckere (Belgio), Marta Dell'Angelo (Italia), Liu Ding (Cina), Nathalie Djurberg (Svezia), Sam Durant (USA), Leandro Elrich (Argentina), Tracey Emin (Regno Unito), Sylvie Fleury (Svizzera), Demián Flores (Messico), Tom Friedman (USA), Regina José Galindo (Guatemala), Francesco Gennari (Italia), Douglas Gordon (Regno Unito), Mona Hatoum (Regno Unito), Thomas Hirschhorn (Svizzera), Damien Hirst (Regno Unito), James Hopkins (Regno Unito), Zhang Huan (Cina), Jörg Immendorff (Germania), Michael Joo (Corea/USA), Jesper Just (Danimarca), Anish Kapoor (Regno Unito), Karen Kilimnik (USA), Justine Kurland (USA), Ma Liuming (Cina), Sharon Lockhart (USA), Eva Marisaldi (Italia), Masbedo (Italia), Jonathan Monk (Regno Unito), Vik Muniz (Brasile), Lucy e Jorge Orta (Regno Unito), Tony Ousler (USA), Enoc Pérez (Portorico), Marta María Pérez Bravo (Cuba), Richard Phillips (USA), Jack Pierson (USA), Daniele Puppi (Italia), Wang Qingsong (Cina), Marc Quinn (Regno Unito), David Renggli (Svizzera), Bernardí Roig (Spagna), Mika Rottemberg (USA), Michal Rovner (Israele), Jenny Saville (Regno Unito), Markus Schinwald (Austria), Gregor Schneider (Germania), Shahzia Sikander (Pakistan), Andreas Slominski (Germania), Kiki Smith (USA), Vibeke Tandberg (Norvegia), Grazia Toderi (Italia), Ryan Trecartin (USA), Janaina Tschäpe (Germania), Gavin Turk (Regno Unito), Atelier Van Lieshout (Paesi Bassi), Hellen Van Meene (Paesi Bassi), Mark Wallinger (Regno Unito), Erwin Wurm (Austria), Peter Wüthrich (Austria), Cang Xin (Cina).
29
marzo 2007
Timer 01 – Intimità/Intimacy
Dal 29 marzo al 10 giugno 2007
arte contemporanea
Location
TRIENNALE BOVISA
Milano, Via Raffaele Lambruschini, 31, (Milano)
Milano, Via Raffaele Lambruschini, 31, (Milano)
Biglietti
8U intero, 6U ridotto studenti, 5U ridotto gruppi
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 11.00 alle 24.00 (chiuso il lunedì)
Vernissage
29 Marzo 2007, ore 21 su invito
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
SVEVA FEDE
Autore
Curatore