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Timo Gegen
Presenta 40 acquerelli dedicati alla sua emozione figurativa del paesaggio partenopeo
Comunicato stampa
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L’associazione culturale “lalunanelbicchiere” è lieta di presentare Ad occhi chiusi, di Timo Gegen, a cura di Federica Coscino e Maria Savarese, ultimo evento culturale nell’ambito del progetto di riqualificazione del site specific “Pedamentina San Martino”, a cura di Federica Coscino, Maria Savarese, Steffen Wagner, ovvero esposizioni di opere d’arte contemporanea pensate e realizzate in funzione di questo splendido contesto paesaggistico e naturale.
Giovanissimo artista tedesco, nativo di Dresda, autodidatta, nipote secolare dei grandi viaggiatori dell’ottocento, attua la sua formazione mediante la visione. I suoi lavori avvengono all’improvviso, a colpi di emozioni. In viaggio continuo alla ricerca nuovi paesaggi, liberi, e privi di ricordi, da rappresentare ed interiorizzare. Solitario, linguisticamente ed emotivamente isolato, cerchia nel suo “mappamondo” immaginativo un punto, parte per luoghi identificati, sconosciuti, qualsiasi, per interpretarli attraverso il linguaggio emozionale della pittura. Viaggia nelle sue emozioni, che attraversa con l’espressione del colore, stringe amicizie con le visioni, ogni nuovo sentimento di appartenenza, è memorizzato, con segni affettivi, purificato nella raffigurazione minima, memoria amica di un nuovo ricordo figurativo che porterà con sé nel viaggio di ritorno.
Con occhi chiusi, timidi e consapevoli Timo Gegen ha scelto Napoli per la sua prima assoluta personale.
Presenta 40 acquerelli dedicati alla sua emozione figurativa del paesaggio partenopeo.
Schivo e curioso, “stordito” da lontano dalla possente presenza dell’ orizzonte partenopeo, ha deciso di fare un viaggio solitario per interpretare, svelare, e poi definire attraverso il suo linguaggio pittorico Napoli.
Nutrito dalla volontà di comprendere l’eco secolare del viaggio pittoresco, abbracciato fortissimo alla sua curiosità, è partito completamente a digiuno di visioni; con occhi spalancati e affamati. Il suo primo incontro con Napoli è stato “abbagliante ed emozionante”.
Guarda il paesaggio, e lo raffigura con tutte le forze, intrinseche della natura, piene di presenze, e fiorite nelle sue emozioni.
Inizia costruendo nelle forme, proiettandovi il colore pulsante del suo cuore, la sua nuova visione. Divertito e libero di una prima volta, gioca con la città, improvvisa solide espressioni, di un primo incontro, realizza solo ciò che vede. Forte, invadente, ingombrante, un’innammoramento a prima vista, accettazione totale, inconsapevole, coloratissima, ma che può ricredersi.
Forme incontinenti, colori esplosivi, ribelli ed euforici, scoppiettanti. Solo ed inesperto non sa, e vuole gestire la forza del Vesuvio, asseconda la sua naturale espressione. Onde incontrollabili di materia pittorica, invadono continuamente la visione, ricreando le forme, cavalcate dalla vivacità emozionale, libera, del colore.
Memorizza il paesaggio, e lo ripercorre di continuo, spogliandolo pian piano, fino a purificarlo nella visione. Comincia a sentirlo, vivere le malinconie, presenze, solitudini, retaggi, ne fa parte, ora è dentro Napoli.
Da qui lo ripercorre dall’interno, non lo guarda più, ricalca quello che sente, che vive dentro. I suoi occhioni iniziali, appena lavati, allargati, vergini, hanno saputo guardare e raffigurare, ora piano piano si chiudono, si mettono da parte per lasciare libera la memoria cosciente. Le forme si sciolgono, diluendosi nel paesaggio, invadendolo e offuscandolo, visioni meno nitide che tendono a scomparire. Segni ripetitivi, archiviati, sostituiscono lo sguardo, la memoria ritrae. Si susseguono passionali griglie, rivisitate di romanticismo e decadentismo. Il segno, da solo, esplora l’intimo, neo-formato, sentimento, della fedeltà di appartenenza al paesaggio.
Lo possiede, e la malinconia lo ripete tante volte all’infinito fino ad azzerarlo, puro, scarno di espressione, ma eterno nel cammino che lo porterà di nuovo ad allontanarsi da lui.
Federica Coscino
Giovanissimo artista tedesco, nativo di Dresda, autodidatta, nipote secolare dei grandi viaggiatori dell’ottocento, attua la sua formazione mediante la visione. I suoi lavori avvengono all’improvviso, a colpi di emozioni. In viaggio continuo alla ricerca nuovi paesaggi, liberi, e privi di ricordi, da rappresentare ed interiorizzare. Solitario, linguisticamente ed emotivamente isolato, cerchia nel suo “mappamondo” immaginativo un punto, parte per luoghi identificati, sconosciuti, qualsiasi, per interpretarli attraverso il linguaggio emozionale della pittura. Viaggia nelle sue emozioni, che attraversa con l’espressione del colore, stringe amicizie con le visioni, ogni nuovo sentimento di appartenenza, è memorizzato, con segni affettivi, purificato nella raffigurazione minima, memoria amica di un nuovo ricordo figurativo che porterà con sé nel viaggio di ritorno.
Con occhi chiusi, timidi e consapevoli Timo Gegen ha scelto Napoli per la sua prima assoluta personale.
Presenta 40 acquerelli dedicati alla sua emozione figurativa del paesaggio partenopeo.
Schivo e curioso, “stordito” da lontano dalla possente presenza dell’ orizzonte partenopeo, ha deciso di fare un viaggio solitario per interpretare, svelare, e poi definire attraverso il suo linguaggio pittorico Napoli.
Nutrito dalla volontà di comprendere l’eco secolare del viaggio pittoresco, abbracciato fortissimo alla sua curiosità, è partito completamente a digiuno di visioni; con occhi spalancati e affamati. Il suo primo incontro con Napoli è stato “abbagliante ed emozionante”.
Guarda il paesaggio, e lo raffigura con tutte le forze, intrinseche della natura, piene di presenze, e fiorite nelle sue emozioni.
Inizia costruendo nelle forme, proiettandovi il colore pulsante del suo cuore, la sua nuova visione. Divertito e libero di una prima volta, gioca con la città, improvvisa solide espressioni, di un primo incontro, realizza solo ciò che vede. Forte, invadente, ingombrante, un’innammoramento a prima vista, accettazione totale, inconsapevole, coloratissima, ma che può ricredersi.
Forme incontinenti, colori esplosivi, ribelli ed euforici, scoppiettanti. Solo ed inesperto non sa, e vuole gestire la forza del Vesuvio, asseconda la sua naturale espressione. Onde incontrollabili di materia pittorica, invadono continuamente la visione, ricreando le forme, cavalcate dalla vivacità emozionale, libera, del colore.
Memorizza il paesaggio, e lo ripercorre di continuo, spogliandolo pian piano, fino a purificarlo nella visione. Comincia a sentirlo, vivere le malinconie, presenze, solitudini, retaggi, ne fa parte, ora è dentro Napoli.
Da qui lo ripercorre dall’interno, non lo guarda più, ricalca quello che sente, che vive dentro. I suoi occhioni iniziali, appena lavati, allargati, vergini, hanno saputo guardare e raffigurare, ora piano piano si chiudono, si mettono da parte per lasciare libera la memoria cosciente. Le forme si sciolgono, diluendosi nel paesaggio, invadendolo e offuscandolo, visioni meno nitide che tendono a scomparire. Segni ripetitivi, archiviati, sostituiscono lo sguardo, la memoria ritrae. Si susseguono passionali griglie, rivisitate di romanticismo e decadentismo. Il segno, da solo, esplora l’intimo, neo-formato, sentimento, della fedeltà di appartenenza al paesaggio.
Lo possiede, e la malinconia lo ripete tante volte all’infinito fino ad azzerarlo, puro, scarno di espressione, ma eterno nel cammino che lo porterà di nuovo ad allontanarsi da lui.
Federica Coscino
26
settembre 2007
Timo Gegen
Dal 26 settembre al 26 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
LALUNANELBICCHIERE
Napoli, Via Pedamentina San Martino, 29a, (Napoli)
Napoli, Via Pedamentina San Martino, 29a, (Napoli)
Vernissage
26 Settembre 2007, ore 19
Autore
Curatore