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Titani Preziosi: tra tecnologia e ornamento
Titani Preziosi: tra tecnologia e ornamento” indaga le potenzialità espressive del titanio, metallo solitamente destinato all’ambito industriale e qui interpretato per la prima volta anche in chiave ornamentale. Il risultato? 33 gioielli, i quadri di Pietro Pedeferri e oggetti di uso comune quali protesi medicali, mazze da golf, cappe da cucina, facciate architettoniche che dimostrano la versatilità del titanio e delle sue applicazioni tra tecnologia e ornamento.
Comunicato stampa
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Titani Preziosi: tra tecnologia e ornamento” indaga le potenzialità espressive del titanio, metallo solitamente destinato all’ambito industriale e qui interpretato per la prima volta anche in chiave ornamentale. Il risultato? 33 gioielli, i quadri di Pietro Pedeferri e oggetti di uso comune quali protesi medicali, mazze da golf, cappe da cucina, facciate architettoniche che dimostrano la versatilità del titanio e delle sue applicazioni tra tecnologia e ornamento.
La mostra “Titani Preziosi: tra tecnologia e ornamento” rientra nel progetto “Gioie e colori” (www.gioieecolori.com) finanziato dalla Regione Lombardia (Bando Metadistretti 2008 – Design). L’obiettivo dell’iniziativa è creare la filiera per la produzione di gioielli in titanio. Questo progetto è stato portato avanti dal Politecnico di Milano (Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica "Giulio Natta" e Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda - INDACO) con la consulenza della Fondazione Politecnico di Milano e dalle aziende: Titalia Srl (capofila del progetto), Bama Srl, Eurometal Srl, Labodesign Srl, Nanosurfaces, Taigher Sas e Vacuum Surtec Srl.
“Da quando il reverendo William Gregor lo scoprì accidentalmente su una spiaggia della Cornovaglia nel 1791 il titanio non ha mai riscosso grande successo nel mondo dei gioielli – afferma la curatrice Alba Cappellieri, professore di design del gioiello al Politecnico di Milano -. In Italia i primi gioielli in titanio risalgono agli anni Settanta quando l’incontro tra Pietro Pedeferri, che sperimentava la colorazione elettrochimica del titanio, e l’orafo James Riviere, nel 1972, determinò un nuovo corso per il gioiello in titanio. Ma esclusi pochi audaci pionieri il gioiello di titanio ha poi suscitato scarsa curiosità tra i designer orafi. Da qui la scelta di far realizzare un gioiello in titanio a trentuno progettisti orafi italiani costringendoli a confrontarsi con questo materiale e con le sue tecnologie: maestri e giovani designer, cui si sono poi aggiunti due studenti del corso di perfezionamento di design del gioiello del Politecnico”.
Siamo riusciti a mettere a disposizione dei progettisti orafi un materiale, il titanio e delle tecnologie di formatura e finitura provenienti da altri ambiti – tra cui Direct Manufacturing, Metal Injection Molding, elettrolucidatura “dolce”, ossidazione anodica e Anodic Spark Deposition – fino ad ora raramente sfruttate nel settore orafo ” commenta Barbara Del Curto, ricercatrice della Facoltà del Design del Politecnico di Milano, che ha seguito gli aspetti tecnologici.
La mostra e il catalogo.
“Titani preziosi” è divisa in tre sezioni. La prima sezione “Gioielli” presenta 33 gioielli realizzati da: Alessia Ansaldi, Patrizia Bonati, Massimiliano Bonoli, Fabio Cammarata, Monica Castiglioni, Giovanna Cutolo, Gabriele De Vecchi, Michela Fornasari, Emma Francesconi, MariaRosa Franzin, Manuela Gandini, Alba Polenghi Lisca, Stefania Lucchetta, Stefano Marchetti con Roberto Zanon, Valeria Masconale con Caterina Passaro, Giancarlo Montebello, Michela Nosè, Barbara Paganin, Karl Heinz Reister, Carla Riccoboni, Ivana Riggi, James Riviere, Maurizio Stagni, Natsuko Toyofuku, Rossella Tornquist, Fabrizio Tridenti, Barbara Uderzo con Augusto Gentile, Viola Vecchi, Giorgio Vigna, Michele Zanin e gli studenti del corso di perfezionamento in design del gioiello del Politecnico di Milano Stefano Pellicioli e Serena Savi.
La seconda sezione “Arte” è dedicata alle sperimentazioni di Pietro Pedeferri e raccoglie una serie di quadri in cui il titanio è colorato attraverso l’ossidazione per via elettrochimica.
Nella terza parte “Proprietà funzionali” vengono presentati oggetti che esprimono le proprietà del titanio come:
- la fotocatalisi – ossia la capacità dell’ossido di titanio, qualora illuminato da raggi UV, di degradare gli inquinanti atmosferici favorendo la depurazione degli ambienti – è rappresentata da una cappa a ricircolo in grado di eliminare odori e inquinanti prodotti dalla cottura dei cibi;
- la flessibilità del titanio è rappresentata da bastoni da golf, che per essere maggiormente performanti sono realizzati con il componente che colpisce la pallina in titanio e l’asta in fibra di carbonio
- la biocompatibilità, ossia la capacità di questo metallo di essere impiantato nel corpo umano senza determinare reazioni negative nei tessuti biologici. Si realizzano in titanio e leghe di titanio componenti biomedicali impiantabili.
La mostra “Titani Preziosi: tra tecnologia e ornamento” rientra nel progetto “Gioie e colori” (www.gioieecolori.com) finanziato dalla Regione Lombardia (Bando Metadistretti 2008 – Design). L’obiettivo dell’iniziativa è creare la filiera per la produzione di gioielli in titanio. Questo progetto è stato portato avanti dal Politecnico di Milano (Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica "Giulio Natta" e Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda - INDACO) con la consulenza della Fondazione Politecnico di Milano e dalle aziende: Titalia Srl (capofila del progetto), Bama Srl, Eurometal Srl, Labodesign Srl, Nanosurfaces, Taigher Sas e Vacuum Surtec Srl.
“Da quando il reverendo William Gregor lo scoprì accidentalmente su una spiaggia della Cornovaglia nel 1791 il titanio non ha mai riscosso grande successo nel mondo dei gioielli – afferma la curatrice Alba Cappellieri, professore di design del gioiello al Politecnico di Milano -. In Italia i primi gioielli in titanio risalgono agli anni Settanta quando l’incontro tra Pietro Pedeferri, che sperimentava la colorazione elettrochimica del titanio, e l’orafo James Riviere, nel 1972, determinò un nuovo corso per il gioiello in titanio. Ma esclusi pochi audaci pionieri il gioiello di titanio ha poi suscitato scarsa curiosità tra i designer orafi. Da qui la scelta di far realizzare un gioiello in titanio a trentuno progettisti orafi italiani costringendoli a confrontarsi con questo materiale e con le sue tecnologie: maestri e giovani designer, cui si sono poi aggiunti due studenti del corso di perfezionamento di design del gioiello del Politecnico”.
Siamo riusciti a mettere a disposizione dei progettisti orafi un materiale, il titanio e delle tecnologie di formatura e finitura provenienti da altri ambiti – tra cui Direct Manufacturing, Metal Injection Molding, elettrolucidatura “dolce”, ossidazione anodica e Anodic Spark Deposition – fino ad ora raramente sfruttate nel settore orafo ” commenta Barbara Del Curto, ricercatrice della Facoltà del Design del Politecnico di Milano, che ha seguito gli aspetti tecnologici.
La mostra e il catalogo.
“Titani preziosi” è divisa in tre sezioni. La prima sezione “Gioielli” presenta 33 gioielli realizzati da: Alessia Ansaldi, Patrizia Bonati, Massimiliano Bonoli, Fabio Cammarata, Monica Castiglioni, Giovanna Cutolo, Gabriele De Vecchi, Michela Fornasari, Emma Francesconi, MariaRosa Franzin, Manuela Gandini, Alba Polenghi Lisca, Stefania Lucchetta, Stefano Marchetti con Roberto Zanon, Valeria Masconale con Caterina Passaro, Giancarlo Montebello, Michela Nosè, Barbara Paganin, Karl Heinz Reister, Carla Riccoboni, Ivana Riggi, James Riviere, Maurizio Stagni, Natsuko Toyofuku, Rossella Tornquist, Fabrizio Tridenti, Barbara Uderzo con Augusto Gentile, Viola Vecchi, Giorgio Vigna, Michele Zanin e gli studenti del corso di perfezionamento in design del gioiello del Politecnico di Milano Stefano Pellicioli e Serena Savi.
La seconda sezione “Arte” è dedicata alle sperimentazioni di Pietro Pedeferri e raccoglie una serie di quadri in cui il titanio è colorato attraverso l’ossidazione per via elettrochimica.
Nella terza parte “Proprietà funzionali” vengono presentati oggetti che esprimono le proprietà del titanio come:
- la fotocatalisi – ossia la capacità dell’ossido di titanio, qualora illuminato da raggi UV, di degradare gli inquinanti atmosferici favorendo la depurazione degli ambienti – è rappresentata da una cappa a ricircolo in grado di eliminare odori e inquinanti prodotti dalla cottura dei cibi;
- la flessibilità del titanio è rappresentata da bastoni da golf, che per essere maggiormente performanti sono realizzati con il componente che colpisce la pallina in titanio e l’asta in fibra di carbonio
- la biocompatibilità, ossia la capacità di questo metallo di essere impiantato nel corpo umano senza determinare reazioni negative nei tessuti biologici. Si realizzano in titanio e leghe di titanio componenti biomedicali impiantabili.
18
giugno 2010
Titani Preziosi: tra tecnologia e ornamento
Dal 18 giugno al primo agosto 2010
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
TRIENNALE – PALAZZO DELL’ARTE
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica, dalle ore 10.30 alle ore 20.30; giovedì e venerdì dalle ore 10.30 alle 23.00)
Sito web
www.gioieecolori.com
Editore
ELECTA
Autore
Curatore