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Tiziana Condito / Tancredi Mangano
Doppia personale di fotografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In tempi lontani e remoti, Natura ci parlava; oggi sono pochi i luoghi dove
questo succede ancora, e pochi gli esseri umani ancora in grado di sentirne
la voce. Pare che, smettendo di ascoltarla, l'uomo si sia messo ad interrogarla:
ottenendone in cambio fragili e taciti frammenti. Ma se Natura sempre meno
si concede, possiamo imparare anche dai suoi silenzi.
La fotografia sembra essere particolarmente adatta a porre domande più che
a suggerire risposte: anche per questo i fotografi sovente hanno guardato
all'universo naturale -in particolare al mondo vegetale- come a un'occasione
di ricerca dei segni di una vicinanza perduta, della persistenza di un mistero:
mostrandola -nei casi migliori- con un sentimento in bilico tra speranza
e scoramento. La consolazione e l'arricchimento che derivano da queste esplorazioni
sono patrimonio degli artisti poi messo a disposizione di noi tutti, e tracciano
linee che ci costringono a pensare al futuro.
Un senso di attesa sembra abitare le Polaroid di Tiziana Condito, delicate
e uniche come i sentimenti istantanei che le hanno prodotte. La stessa caducità
dei soggetti -in gran parte rami carichi di fiori colti nei momenti dello
splendore primaverile, ma anche angoli minimi di una campagna nella quale
ci si sente subito 'a casa'- dichiara una sospensione del tempo, e del giudizio.
Sono immagini che parlano di una lenta e misurata frequentazione di sensazioni,
del tornare e ritornare dove si è già stati, con l'affettuosa e limpida
partecipazione
che abbiamo per le cose che ci hanno dato, o insegnato, qualcosa. Gran
parte
di questi fiori diverranno frutti, e vi sarà un punto, vi sarà un momento,
nel quale potranno consegnarci la loro umile grande storia: forse, nei pochi
minuti necessari a una Polaroid per apparire dopo lo scatto, i loro pensieri
si saranno incrociati con quelli della fotografa.
Senza nostalgie o ingenuità, con la netta coscienza di muoversi in territori
posti sui limiti della nostra consapevolezza, Tancredi Mangano sta percorrendo
e marcando da tempo, con i suoi lucidi lavori, le delicate presenze naturali
installate nelle nostre città. Che si tratti di incantati erbari che mostrano
la vegetazione minima che cresce spontanea sfidando l'asfalto o, come in
questo caso, di un'indagine attenta e accorata sulle forme naturali con
le
quali ci ostiniamo a riempire i nostri giardini e le piccole fasce di verde
intorno ai palazzi, Mangano si impegna a rivelarci quanto di solito teniamo
solo ai lati della nostra visione, quanto di solito teniamo lontano, o rinchiuso.
Con il suo sguardo, forse memore della cacciata da un Eden al quale ormai
non osiamo nemmeno più pensare, Mangano abbraccia questa lontananza, e la
consegna a noi facendola più vicina, più cara.
Luca Andreoni
Tiziana Condito (Altstatten, CH 1975) vive e lavora nel Principato del Liechtenstein.
Nel 2004 termina gli studi di fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni
di Firenze. Ha partecipato nel 2003 e nel 2002 a diverse mostre collettive.
Questa mostra è la sua prima personale.
Tancredi Mangano (Lisieux, F 1969) vive e lavora a Milano. Dal 1988 al 1992
frequenta il corso di Tecniche Pittoriche presso la Scuola Superiore d'Arte
del Castello Sforzesco di Milano, specializzandosi in incisione. Nel 1992
si diploma in Fotografia presso il CFP Riccardo Bauer ex Umanitaria. Dal
settembre del 2004 è direttore artistico della Galleria Bel Vedere Fotografia.
Numerose le partecipazioni a mostre collettive in Italia e all'estero.
questo succede ancora, e pochi gli esseri umani ancora in grado di sentirne
la voce. Pare che, smettendo di ascoltarla, l'uomo si sia messo ad interrogarla:
ottenendone in cambio fragili e taciti frammenti. Ma se Natura sempre meno
si concede, possiamo imparare anche dai suoi silenzi.
La fotografia sembra essere particolarmente adatta a porre domande più che
a suggerire risposte: anche per questo i fotografi sovente hanno guardato
all'universo naturale -in particolare al mondo vegetale- come a un'occasione
di ricerca dei segni di una vicinanza perduta, della persistenza di un mistero:
mostrandola -nei casi migliori- con un sentimento in bilico tra speranza
e scoramento. La consolazione e l'arricchimento che derivano da queste esplorazioni
sono patrimonio degli artisti poi messo a disposizione di noi tutti, e tracciano
linee che ci costringono a pensare al futuro.
Un senso di attesa sembra abitare le Polaroid di Tiziana Condito, delicate
e uniche come i sentimenti istantanei che le hanno prodotte. La stessa caducità
dei soggetti -in gran parte rami carichi di fiori colti nei momenti dello
splendore primaverile, ma anche angoli minimi di una campagna nella quale
ci si sente subito 'a casa'- dichiara una sospensione del tempo, e del giudizio.
Sono immagini che parlano di una lenta e misurata frequentazione di sensazioni,
del tornare e ritornare dove si è già stati, con l'affettuosa e limpida
partecipazione
che abbiamo per le cose che ci hanno dato, o insegnato, qualcosa. Gran
parte
di questi fiori diverranno frutti, e vi sarà un punto, vi sarà un momento,
nel quale potranno consegnarci la loro umile grande storia: forse, nei pochi
minuti necessari a una Polaroid per apparire dopo lo scatto, i loro pensieri
si saranno incrociati con quelli della fotografa.
Senza nostalgie o ingenuità, con la netta coscienza di muoversi in territori
posti sui limiti della nostra consapevolezza, Tancredi Mangano sta percorrendo
e marcando da tempo, con i suoi lucidi lavori, le delicate presenze naturali
installate nelle nostre città. Che si tratti di incantati erbari che mostrano
la vegetazione minima che cresce spontanea sfidando l'asfalto o, come in
questo caso, di un'indagine attenta e accorata sulle forme naturali con
le
quali ci ostiniamo a riempire i nostri giardini e le piccole fasce di verde
intorno ai palazzi, Mangano si impegna a rivelarci quanto di solito teniamo
solo ai lati della nostra visione, quanto di solito teniamo lontano, o rinchiuso.
Con il suo sguardo, forse memore della cacciata da un Eden al quale ormai
non osiamo nemmeno più pensare, Mangano abbraccia questa lontananza, e la
consegna a noi facendola più vicina, più cara.
Luca Andreoni
Tiziana Condito (Altstatten, CH 1975) vive e lavora nel Principato del Liechtenstein.
Nel 2004 termina gli studi di fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni
di Firenze. Ha partecipato nel 2003 e nel 2002 a diverse mostre collettive.
Questa mostra è la sua prima personale.
Tancredi Mangano (Lisieux, F 1969) vive e lavora a Milano. Dal 1988 al 1992
frequenta il corso di Tecniche Pittoriche presso la Scuola Superiore d'Arte
del Castello Sforzesco di Milano, specializzandosi in incisione. Nel 1992
si diploma in Fotografia presso il CFP Riccardo Bauer ex Umanitaria. Dal
settembre del 2004 è direttore artistico della Galleria Bel Vedere Fotografia.
Numerose le partecipazioni a mostre collettive in Italia e all'estero.
15
settembre 2005
Tiziana Condito / Tancredi Mangano
Dal 15 settembre al 05 novembre 2005
fotografia
Location
NEPENTE ART GALLERY
Milano, Via Alessandro Volta, 15, (Milano)
Milano, Via Alessandro Volta, 15, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15-19,30 e su appuntamento
Vernissage
15 Settembre 2005, ore 19,30
Autore