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Tiziana & Gianni Baldizzone – Transmissions people-to-people
L’esposizione, curata da Tiziana Bonomo, presenta le fotografie di Tiziana e Gianni Baldizzone sulla trasmissione del sapere e sulla relazione maestro-allievo, in grande formato,a colori e in b/n,di uomini e donne di paesi e culture diverse nell’atto di passaggio di un sapere da una persona all’altra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel 2010, i fotografi Tiziana e Gianni Baldizzone terminano un lavoro a lungo termine sui nomadi che vivono in ambienti a volte ostili come i deserti. Seguendo i popoli dei deserti di sabbia, d’erba e di neve, dal Sahara alla Siberia passando per il Changtang tibetano, sono stati testimoni di un modello di vita in equilibrio con l’ecosistema in cui è fondamentale la trasmissione alle nuove generazioni dei valori e delle conoscenze tradizionali che permettono di vivere in condizioni a volte estreme. Tiziana e Gianni Baldizzone s’interrogano allora sul ruolo e sulla funzione della trasmissione del sapere tradizionale nelle società contemporanee e sulle motivazioni di quelle persone, portatrici di conoscenze ancestrali o di competenze particolari, che fanno della trasmissione una missione...Chi sono? Perché trasmettono? Come lo fanno? E qual è il legame che crea quello scambio così speciale che costituisce l’atto di trasmettere un sapere?
Questi interrogativi sono stati il punto di partenza del progetto TRANSMISSIONS people-to-people.Dopo un’anteprima a Milano alla Pinacoteca di Brera nel 2014, due importanti esposizioni a Tokyo, alla Chanel Nexus Hall, e a Parigi, alla Galerie Joseph nel 2016, la mostra TRANSMISSIONS people-to-people arriva a Torino al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Curata da Tiziana Bonomo, l’esposizione torinese presenta 60 fotografie (di cui alcune inedite) di Tiziana e Gianni Baldizzone sulla trasmissione del sapere e sulla relazione maestro-allievo. Le fotografie in grande formato, a colori e in bianco e nero ritraggono uomini e donne di paesi e culture diverse nel momento dell’atto di passaggio di un sapere da una persona all’altra.Tintori del Mali e ceramisti di Sèvres, liutai italiani e orologiai svizzeri, doratori di Francia e battitori di foglia d’oro birmani, attori di teatro e terapeuti. E ancora fabbri d’arte, maestri d’ascia veneziani, orafi, scultori, paesaggisti... per oltre 7 anni i due fotografi hanno viaggiato in Asia, Africa e Europa (senza dimenticare il Piemonte) per documentare l’universalità dell’atto umano di trasmissione e raccontare le storie di uomini e donne di mestiere che trasmettono tradizioni con spirito di innovazione contribuendo a preservare un patrimonio di diversità culturale.
Tra il 2010 e il 2018, i Baldizzone hanno cercato e fotografato più di 150 maestri e allievi, formatori e apprendisti: maîtres d’art francesi, Tesori Umani Viventi del Giappone, artisti, artigiani, creativi celebri o sconosciuti, depositari di oltre quaranta discipline.
“D’altronde - dichiara Tiziana Bonomo – solamente i Baldizzone che da oltre trent’anni fotografano con approccio umanista, potevano immergersi in un’impresa così delicata e sfidante condividendo, per un lungo periodo, il lavoro quotidiano all’interno degli atelier.”
In questo modo sono riusciti a stabilire una relazione umana unica che ha permesso loro di scattare fotografie emblematiche degli stati d’animo nell’istante preciso in cui il sapere passa da una persona all’altra. Passaggi, non solo di tecniche, ma soprattutto di saper fare, di saper vivere, di saper essere. Da padre a figlio, da maestro a discepolo, da donna a donna, da bambino a bambino, da Oriente a Occidente.
Tiziana e Gianni Baldizzone hanno fatto della trasmissione del sapere e della relazione maestro e allievo il tema assoluto di una ricerca fotografica focalizzata non (solo) sui saperi e sulle tecniche, ma soprattutto sulle persone che le trasmettono e quelle che le ricevono. “Quello che ci interessa cogliere – dicono - è il rapporto umano, il vivere insieme, il dialogo maestro-allievo per mostrare la condivisione e i legami generati dall’atto di trasmissione : intergenerazionali, interculturali, interprofessionali ...”
“Le storie che raccontano – dice la curatrice - vanno in alto come il ventaglio di sciarpe nei diversi colori dell’indaco a guardare il cielo. Aboubakar Fofana, maestro dell’indaco, creatore di tessuti e artista contemporaneo, cercato e fotografato con maestria da Tiziana e Gianni Baldizzone, rilascia particelle della sua anima in quel gesto proteso a confrontare i colori dell’indaco con i colori del cielo, incantato dalla luce del tramonto. Artigianato? Mondo antico e perduto? No. Modernità che irrompe e crea e si moltiplica”.
IL PERCORSO
Allestita nel corridoio monumentale della Camera italiana, la mostra è presentata come un percorso narrativo che si sviluppa dall’incontro con la materia alla ricerca del maestro fino al distacco quando il passaggio delle conoscenze si è compiuto.
Il percorso espositivo è articolato intorno a tre momenti di trasmissione che mostrano:
Gli “INCONTRI”: le scoperte di una materia e quelle che indirizzano verso la tal arte o il tal mestiere; l’incontro tra maestro e allievo, il loro legame e le loro relazioni. Gli incontri intergenerazionali, interculturali e interdisciplinari.
L’“IMPREGNAZIONE”: i diversi modi di assorbire un sapere: in seno a una famiglia, a una dinastia, a una comunità, a una scuola; l’impregnazione di una materia, di una cultura diversa; l’impregnazione attraverso i cinque sensi.
Gli “APPRENDIMENTI”: le pratiche, le conoscenze e i valori umani ai quali un giovane è formato per apprendere un mestiere o una professione; gli utensili che impara a maneggiare e i gesti ai quali allena la mano; la formazione attraverso la parola, l’esempio, l’osservazione e l’imitazione. Completano il percorso: un video-diaporama e tre grandi pannelli con i ritratti dei maestri e allievi che hanno partecipato al progetto Transmissions.I PROTAGONISTI
Un’esposizione che integra fotografia e parola
Nel loro insieme, le fotografie compongono un percorso nell’intimità degli atelier e ricreano l’atmosfera e lo spirito della “bottega” rinascimentale. Ciascuna fotografia forma un quadro a sé stante e, unita al testo che l’ac- compagna costituito dalle interviste raccolte sul campo dai fotografi, racconta percorsi diversi di trasmissione: il cammino di un bambino del Mali affascina- to dall’indaco diventato creatore di tessuti; di un’impiegata di banca giappo- nese diventata un’artista di washi di fama mondiale; di un apprendista calde- raio, oggi maestro orafo nel gruppo Hermés; di una ragazza con la passione per l’argilla diventata la prima donna tornitrice di porcellana alla manifattura di Sèvres dal 1741 o ancora di un fabbro africano diventato professore di psi- co-pedagogia...
Le loro testimonianze prolungano la riflessione sui temi toccati dalla mostra: il dialogo intergenerazionale, il vivere insieme, la creatività, il ruolo della bellez- za e dell’arte nella formazione, l’avvenire dei mestieri tradizionali...
RIFERIMENTI BIO
TIZIANA E GIANNI BALDIZZONE si sono incontrati in Madagascar nel 1977. Come molti fotografi della loro generazione, si sono formati alla fotografia attraverso il lavoro sul campo e la collaborazione con riviste italiane e internazionali tra cui Airone, GEO, Grands Reportages, L’Espresso, DRepubblica, Meridiani, Le Figaro Magazine.
Nel 1986/87, a seguito di un reportage sugli aborigeni dell’Orissa, decidono di lanciarsi in un lavoro di durata sugli Adivasi (le “scheduled tribes” dell’India) che segna l’inizio della ricerca fotografica sulla condizione umana che, da allora, orienta la loro fotografia.
Da oltre 30 anni si impegnano in progetti fotografici pluriennali su temi specifici che hanno dato luogo a libri ed esposizioni itineranti in Europa, USA e Giappone: come Esprit Nomade (2005/2009), presentato nel 2010 dal senato francese ai giardini del Lussemburgo a Parigi e come il progetto Transmissions ( 2011/2019).
Entrambi fotografi, lavorano in coppia e firmano congiuntamente le loro opere. La loro carriera fotografica si è costruita e consolidata nel reportage di scoperta umanista a lungo termine, nel mondo intero.
Questa visione umanista fondata sull’osservazione delle vite quotidiane, si è evo- luta a partire dagli anni 2000, da un approccio documentaristico verso una foto- grafia sempre più radicata nella ricerca di una visione intimistica risultato di una condivisione del tempo.
Al loro attivo, 25 libri pubblicati in Francia, in Italia e all’estero da grandi editori tra i quali Les Editions du Chene (Hachette), Flammarion, Les Editions de la Martinière, Seuil, Thames&Hudson, Stewart Tabori&Chang, Frederking&Thaler, 5Continents.
Sono stati consulenti del PEM Peabody Essex Museum di Boston per la mostra Wedded Bliss, The Marriage of Art and Ceremony alla quale hanno partecipato con una serie di opere fotografiche e un saggio.
Nel 2006, con la loro esposizione I Segni del Corpo, l’espressività umana in 80 scatti, sono stati gli ideatori della prima mostra di fotografia in esterni presentata a Torino (piazza San Carlo). A Torino sono rappresentati dalla galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea.
IL CURATORE DELLA MOSTRA
TIZIANA BONOMO dal 2016 si dedica attivamente al progetto ArtPhotò con cui propone, organizza e cura eventi legati al mondo della fotografia come mostre, libri, incontri. La passione per la fotografia si unisce ad una ventennale esperienza, prima nel marketing L’Oreal e poi in Lavazza come responsabile della comunicazione, di grandi progetti internazionali: dalla nascita della campagna pubblicitaria Paradiso di Lavazza nel 1995 alla progettazione, gestione e divulgazione delle edizioni dei calendari in bianco e nero con i più autorevoli fotografi della scena mondiale.
Quest’anno ha portato in Italia per la prima volta in mostra un grande fotoreporter polacco Krzysztof Miller con due esposizioni, nel 2019, sia allo Spazio Eventa sia al Polo del '900 con una grande esposizione Anno.1989. Ha organizzato la presentazione sia al Museo Nazionale del Cinema sia all'Istituto Italiano di Cultura a Varsavia, del documentario “Domenico Quirico: Viaggio senza ritorno” di Paolo Gonella. Inoltre nel 2019, ha progettato il premio inedito “Mia Photo Fair - Fotografia di Architettura”, la mostra "Ospiti" di Gianni Oliva allo Spazio San Fedele di Milano e la mostra “Chi Legge” di Claudio Montecucco inserita nel programma “Piemonte che legge”.
Questi interrogativi sono stati il punto di partenza del progetto TRANSMISSIONS people-to-people.Dopo un’anteprima a Milano alla Pinacoteca di Brera nel 2014, due importanti esposizioni a Tokyo, alla Chanel Nexus Hall, e a Parigi, alla Galerie Joseph nel 2016, la mostra TRANSMISSIONS people-to-people arriva a Torino al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Curata da Tiziana Bonomo, l’esposizione torinese presenta 60 fotografie (di cui alcune inedite) di Tiziana e Gianni Baldizzone sulla trasmissione del sapere e sulla relazione maestro-allievo. Le fotografie in grande formato, a colori e in bianco e nero ritraggono uomini e donne di paesi e culture diverse nel momento dell’atto di passaggio di un sapere da una persona all’altra.Tintori del Mali e ceramisti di Sèvres, liutai italiani e orologiai svizzeri, doratori di Francia e battitori di foglia d’oro birmani, attori di teatro e terapeuti. E ancora fabbri d’arte, maestri d’ascia veneziani, orafi, scultori, paesaggisti... per oltre 7 anni i due fotografi hanno viaggiato in Asia, Africa e Europa (senza dimenticare il Piemonte) per documentare l’universalità dell’atto umano di trasmissione e raccontare le storie di uomini e donne di mestiere che trasmettono tradizioni con spirito di innovazione contribuendo a preservare un patrimonio di diversità culturale.
Tra il 2010 e il 2018, i Baldizzone hanno cercato e fotografato più di 150 maestri e allievi, formatori e apprendisti: maîtres d’art francesi, Tesori Umani Viventi del Giappone, artisti, artigiani, creativi celebri o sconosciuti, depositari di oltre quaranta discipline.
“D’altronde - dichiara Tiziana Bonomo – solamente i Baldizzone che da oltre trent’anni fotografano con approccio umanista, potevano immergersi in un’impresa così delicata e sfidante condividendo, per un lungo periodo, il lavoro quotidiano all’interno degli atelier.”
In questo modo sono riusciti a stabilire una relazione umana unica che ha permesso loro di scattare fotografie emblematiche degli stati d’animo nell’istante preciso in cui il sapere passa da una persona all’altra. Passaggi, non solo di tecniche, ma soprattutto di saper fare, di saper vivere, di saper essere. Da padre a figlio, da maestro a discepolo, da donna a donna, da bambino a bambino, da Oriente a Occidente.
Tiziana e Gianni Baldizzone hanno fatto della trasmissione del sapere e della relazione maestro e allievo il tema assoluto di una ricerca fotografica focalizzata non (solo) sui saperi e sulle tecniche, ma soprattutto sulle persone che le trasmettono e quelle che le ricevono. “Quello che ci interessa cogliere – dicono - è il rapporto umano, il vivere insieme, il dialogo maestro-allievo per mostrare la condivisione e i legami generati dall’atto di trasmissione : intergenerazionali, interculturali, interprofessionali ...”
“Le storie che raccontano – dice la curatrice - vanno in alto come il ventaglio di sciarpe nei diversi colori dell’indaco a guardare il cielo. Aboubakar Fofana, maestro dell’indaco, creatore di tessuti e artista contemporaneo, cercato e fotografato con maestria da Tiziana e Gianni Baldizzone, rilascia particelle della sua anima in quel gesto proteso a confrontare i colori dell’indaco con i colori del cielo, incantato dalla luce del tramonto. Artigianato? Mondo antico e perduto? No. Modernità che irrompe e crea e si moltiplica”.
IL PERCORSO
Allestita nel corridoio monumentale della Camera italiana, la mostra è presentata come un percorso narrativo che si sviluppa dall’incontro con la materia alla ricerca del maestro fino al distacco quando il passaggio delle conoscenze si è compiuto.
Il percorso espositivo è articolato intorno a tre momenti di trasmissione che mostrano:
Gli “INCONTRI”: le scoperte di una materia e quelle che indirizzano verso la tal arte o il tal mestiere; l’incontro tra maestro e allievo, il loro legame e le loro relazioni. Gli incontri intergenerazionali, interculturali e interdisciplinari.
L’“IMPREGNAZIONE”: i diversi modi di assorbire un sapere: in seno a una famiglia, a una dinastia, a una comunità, a una scuola; l’impregnazione di una materia, di una cultura diversa; l’impregnazione attraverso i cinque sensi.
Gli “APPRENDIMENTI”: le pratiche, le conoscenze e i valori umani ai quali un giovane è formato per apprendere un mestiere o una professione; gli utensili che impara a maneggiare e i gesti ai quali allena la mano; la formazione attraverso la parola, l’esempio, l’osservazione e l’imitazione. Completano il percorso: un video-diaporama e tre grandi pannelli con i ritratti dei maestri e allievi che hanno partecipato al progetto Transmissions.I PROTAGONISTI
Un’esposizione che integra fotografia e parola
Nel loro insieme, le fotografie compongono un percorso nell’intimità degli atelier e ricreano l’atmosfera e lo spirito della “bottega” rinascimentale. Ciascuna fotografia forma un quadro a sé stante e, unita al testo che l’ac- compagna costituito dalle interviste raccolte sul campo dai fotografi, racconta percorsi diversi di trasmissione: il cammino di un bambino del Mali affascina- to dall’indaco diventato creatore di tessuti; di un’impiegata di banca giappo- nese diventata un’artista di washi di fama mondiale; di un apprendista calde- raio, oggi maestro orafo nel gruppo Hermés; di una ragazza con la passione per l’argilla diventata la prima donna tornitrice di porcellana alla manifattura di Sèvres dal 1741 o ancora di un fabbro africano diventato professore di psi- co-pedagogia...
Le loro testimonianze prolungano la riflessione sui temi toccati dalla mostra: il dialogo intergenerazionale, il vivere insieme, la creatività, il ruolo della bellez- za e dell’arte nella formazione, l’avvenire dei mestieri tradizionali...
RIFERIMENTI BIO
TIZIANA E GIANNI BALDIZZONE si sono incontrati in Madagascar nel 1977. Come molti fotografi della loro generazione, si sono formati alla fotografia attraverso il lavoro sul campo e la collaborazione con riviste italiane e internazionali tra cui Airone, GEO, Grands Reportages, L’Espresso, DRepubblica, Meridiani, Le Figaro Magazine.
Nel 1986/87, a seguito di un reportage sugli aborigeni dell’Orissa, decidono di lanciarsi in un lavoro di durata sugli Adivasi (le “scheduled tribes” dell’India) che segna l’inizio della ricerca fotografica sulla condizione umana che, da allora, orienta la loro fotografia.
Da oltre 30 anni si impegnano in progetti fotografici pluriennali su temi specifici che hanno dato luogo a libri ed esposizioni itineranti in Europa, USA e Giappone: come Esprit Nomade (2005/2009), presentato nel 2010 dal senato francese ai giardini del Lussemburgo a Parigi e come il progetto Transmissions ( 2011/2019).
Entrambi fotografi, lavorano in coppia e firmano congiuntamente le loro opere. La loro carriera fotografica si è costruita e consolidata nel reportage di scoperta umanista a lungo termine, nel mondo intero.
Questa visione umanista fondata sull’osservazione delle vite quotidiane, si è evo- luta a partire dagli anni 2000, da un approccio documentaristico verso una foto- grafia sempre più radicata nella ricerca di una visione intimistica risultato di una condivisione del tempo.
Al loro attivo, 25 libri pubblicati in Francia, in Italia e all’estero da grandi editori tra i quali Les Editions du Chene (Hachette), Flammarion, Les Editions de la Martinière, Seuil, Thames&Hudson, Stewart Tabori&Chang, Frederking&Thaler, 5Continents.
Sono stati consulenti del PEM Peabody Essex Museum di Boston per la mostra Wedded Bliss, The Marriage of Art and Ceremony alla quale hanno partecipato con una serie di opere fotografiche e un saggio.
Nel 2006, con la loro esposizione I Segni del Corpo, l’espressività umana in 80 scatti, sono stati gli ideatori della prima mostra di fotografia in esterni presentata a Torino (piazza San Carlo). A Torino sono rappresentati dalla galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea.
IL CURATORE DELLA MOSTRA
TIZIANA BONOMO dal 2016 si dedica attivamente al progetto ArtPhotò con cui propone, organizza e cura eventi legati al mondo della fotografia come mostre, libri, incontri. La passione per la fotografia si unisce ad una ventennale esperienza, prima nel marketing L’Oreal e poi in Lavazza come responsabile della comunicazione, di grandi progetti internazionali: dalla nascita della campagna pubblicitaria Paradiso di Lavazza nel 1995 alla progettazione, gestione e divulgazione delle edizioni dei calendari in bianco e nero con i più autorevoli fotografi della scena mondiale.
Quest’anno ha portato in Italia per la prima volta in mostra un grande fotoreporter polacco Krzysztof Miller con due esposizioni, nel 2019, sia allo Spazio Eventa sia al Polo del '900 con una grande esposizione Anno.1989. Ha organizzato la presentazione sia al Museo Nazionale del Cinema sia all'Istituto Italiano di Cultura a Varsavia, del documentario “Domenico Quirico: Viaggio senza ritorno” di Paolo Gonella. Inoltre nel 2019, ha progettato il premio inedito “Mia Photo Fair - Fotografia di Architettura”, la mostra "Ospiti" di Gianni Oliva allo Spazio San Fedele di Milano e la mostra “Chi Legge” di Claudio Montecucco inserita nel programma “Piemonte che legge”.
29
ottobre 2019
Tiziana & Gianni Baldizzone – Transmissions people-to-people
Dal 29 ottobre 2019 al 30 agosto 2020
fotografia
Location
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO
Torino, Via Dell'accademia Delle Scienze, 5, (Torino)
Torino, Via Dell'accademia Delle Scienze, 5, (Torino)
Biglietti
Biglietto unico mostra + museo : 10 euro, ridotto 8 euro – gratis Abbonamento Musei e altre card
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17,30). Lunedì chiuso
Vernissage
29 Ottobre 2019, h. 18.30 - 21.00
Sito web
Editore
Edition du Chêne
Ufficio stampa
ArtPhotò
Ufficio stampa
Museo Nazionale del Risorgimento di Torino
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Media partner
Produzione organizzazione
Sponsor
Patrocini