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Tiziana Pauletto – Earthbound
L’attività artistica di Tiziana Pauletto procede per progetti che abbracciano varie tematiche, tra queste, quelle che attualmente la impegnano maggiormente sono la preservazione della natura e del pianeta Terra e la sensibilizzazione sulle problematiche ambientali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Cappello 17, il prossimo sabato 20 aprile alle ore 17.30, inaugura la mostra personale dell’Artista Tiziana Pauletto intitolata “Earthbound”.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 9 maggio 2024, con orario: dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, chiuso domenica e festivi.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
“La Terra sta attraversando un periodo di intense trasformazioni tecno-scientifiche. Se non viene individuato un rimedio, lo squilibrio ecologico che tutto questo ha generato finirà per minacciare la continuità della vita sulla superficie del pianeta.
Con queste parole, il filosofo francese Felix Guattari, in prossimità del secondo millennio, faceva riferimento a un problema che, nell’ultimo decennio, è divenuto tristemente comune: una crisi diffusa, non soltanto economica, ma sociale, migratoria, climatica, epistemologica. L’idea di un’apocalisse, della fine del mondo, non è nuova: ogni grande momento di cambiamento si accompagna alla percezione di un disorientamento diffuso che, però, questa volta ci riguarda non soltanto come individui, ma come specie.
Felix Guattari parla di una crisi nella relazione tra il soggetto e la sua esteriorità, cioè quello che lo circonda: si tratti di animali, piante o dell’idea stessa del mondo e del cosmo, il rapporto tra l’essere umano e queste entità si è rotto. Di fronte alla crisi, alla trasformazione radicale del nostro habitat, stiamo regredendo, stiamo implodendo, chiudendoci in noi stessi come un animale impaurito intrappolato in un angolo.
Le autorità e i movimenti politici appaiono incapaci di cogliere le conseguenze di questa situazione e, secondo Guattari, soltanto una nuova società, una nuova articolazione di etica e politica può venirci in aiuto. È in questo senso che il pensatore francese conia il termine di ecosofia, una combinazione di ecologia e filosofia che ha la possibilità di fornirci una via d’uscita da questa impasse perché combina le relazioni sociali, la soggettività umana e l’ambiente.
La tesi che sottende l’idea di una ecosofia è semplice: è soltanto se riacquistiamo la capacità di pensarci nel contesto dell’ambiente in cui viviamo che possiamo sperare di raddrizzare il timone di questo mondo alla deriva.
Eppure, nella sua semplicità, si tratta di una presa di coscienza rivoluzionaria, non tanto per la sua novità, ma perché richiede una vera e propria rivoluzione copernicana. Come Copernico, dimostrando che il centro del sistema solare non era il nostro pianeta ma il Sole, così noi siamo chiamati a un vero e proprio atto di dislocamento. Se dal Rinascimento, con la sua idea dell’homo faber, attraverso Cartesio e il suo cogito ergo sum, passando per Kant, Hegel e la grande saga del modernismo, ci siamo sempre pensati come i protagonisti sul palco della storia con il paesaggio come sfondo, dobbiamo fare un passo indietro e chiamare sulla ribalta tutto quello che finora abbiamo sempre pensato come semplice scenografia. È un gesto di umiltà, ma fondamentale.
L’umanità nella sua interezza è una specie che negli ultimi secoli ha costruito attorno a sé un vero e proprio edificio concettuale con cui si è distaccata dalla natura (creando il suo alter-ego, la cultura), idealizzandola, astraendola e infine trasformandola in una serie di risorse, da controllare, mappare e sfruttare, elevandosi al di sopra di essa. Nel momento in cui la natura diventa una cosa, il nostro rapporto con essa si rompe e l’equilibrio delicatissimo che permette la vita sulla Terra entra in crisi.
Felix Guattari tra le righe, ci invita a prenderci le nostre responsabilità: l’autore eredita dall’ecologia la tradizionale preoccupazione per le specie biologiche e la biosfera, ma comprende che, ad essere in crisi sono anche quelle che Guattari chiama le “specie incorporee”, come la musica, l’arte, la cultura. Ad essere in crisi, in altre parole, è una vera e propria ecologia mentale.
Reinventare le nostre pratiche sociali, le coordinate del nostro stare al mondo, diventa allora imperativo per la nostra sopravvivenza e per il futuro di tutta la vita sul pianeta, per gli animali e le piante e ugualmente per le specie incorporee come la musica, l’amore e la compassione per gli altri…
Il lavoro dell’artista Tiziana Pauletto sottende queste ed altre conoscenze e convinzioni e ci porta attraverso quattro esperienze visive diverse, simulando un processo dello sguardo e della coscienza che si muove dalla morte per ritornare alla vita, che dall’epifania di un futuro prossimo si confronta col passato e si apre a un diverso rapporto con l’ambiente che la circonda”.
Simone Santilli - Portobuffolè, 17 novembre 2018
Tiziana Pauletto
Portogruaro è la mia città natale: qui vivo e svolgo la mia attività artistica. Nel 1978 la prima personale nella Casa dello Studente di Portogruaro. Laureata con lode in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dal 1984 mi sono occupata di teatro per ragazzi e ho tenuto laboratori di murales e scenografia nella scuola primaria e secondaria. Ho partecipato come artista-educatore a progetti europei, in particolare nel 2021 al Progetto VERSO: Valorizzazione dell’Educazione non formale, Risorse territoriali e Società civile per l’empOwerment dei giovani, promosso dal Dipartimento delle Politiche della Famiglia - Presidenza del Consiglio del Ministri.
Tengo laboratori creativi, di illustrazione, di monotipo e pittura per ragazzi e adulti. Per quanto riguarda le tecniche artistiche, spazio dall’acrilico all’acquarello, dal collage al monotipo, alla scultura e installazione.
La mia attività artistica procede per progetti che abbracciano varie tematiche, tra queste, quelle che attualmente mi impegnano maggiormente sono la preservazione della natura e del pianeta Terra e la sensibilizzazione sulle problematiche ambientali.
Ho raccolto riconoscimenti e premi in concorsi nazionali e internazionali. Come critica e curatrice ho presentato numerosi artisti veneti e friulani.
Ho collaborato inoltre alla stesura del manuale Il monotipo, manuale di una sorprendente tecnica pittorica di Mario Pauletto edito da Libreria Al Segno Editrice, 2012 (unico in Italia) e ho seguito laureandi di Accademie di Belle Arti che hanno scelto il monotipo come argomento della tesi di laurea.
Tra le mie passioni vi è anche la musica: sono chitarrista e presidente dell’Orchestra a Plettro Sanvitese.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 9 maggio 2024, con orario: dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, chiuso domenica e festivi.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
“La Terra sta attraversando un periodo di intense trasformazioni tecno-scientifiche. Se non viene individuato un rimedio, lo squilibrio ecologico che tutto questo ha generato finirà per minacciare la continuità della vita sulla superficie del pianeta.
Con queste parole, il filosofo francese Felix Guattari, in prossimità del secondo millennio, faceva riferimento a un problema che, nell’ultimo decennio, è divenuto tristemente comune: una crisi diffusa, non soltanto economica, ma sociale, migratoria, climatica, epistemologica. L’idea di un’apocalisse, della fine del mondo, non è nuova: ogni grande momento di cambiamento si accompagna alla percezione di un disorientamento diffuso che, però, questa volta ci riguarda non soltanto come individui, ma come specie.
Felix Guattari parla di una crisi nella relazione tra il soggetto e la sua esteriorità, cioè quello che lo circonda: si tratti di animali, piante o dell’idea stessa del mondo e del cosmo, il rapporto tra l’essere umano e queste entità si è rotto. Di fronte alla crisi, alla trasformazione radicale del nostro habitat, stiamo regredendo, stiamo implodendo, chiudendoci in noi stessi come un animale impaurito intrappolato in un angolo.
Le autorità e i movimenti politici appaiono incapaci di cogliere le conseguenze di questa situazione e, secondo Guattari, soltanto una nuova società, una nuova articolazione di etica e politica può venirci in aiuto. È in questo senso che il pensatore francese conia il termine di ecosofia, una combinazione di ecologia e filosofia che ha la possibilità di fornirci una via d’uscita da questa impasse perché combina le relazioni sociali, la soggettività umana e l’ambiente.
La tesi che sottende l’idea di una ecosofia è semplice: è soltanto se riacquistiamo la capacità di pensarci nel contesto dell’ambiente in cui viviamo che possiamo sperare di raddrizzare il timone di questo mondo alla deriva.
Eppure, nella sua semplicità, si tratta di una presa di coscienza rivoluzionaria, non tanto per la sua novità, ma perché richiede una vera e propria rivoluzione copernicana. Come Copernico, dimostrando che il centro del sistema solare non era il nostro pianeta ma il Sole, così noi siamo chiamati a un vero e proprio atto di dislocamento. Se dal Rinascimento, con la sua idea dell’homo faber, attraverso Cartesio e il suo cogito ergo sum, passando per Kant, Hegel e la grande saga del modernismo, ci siamo sempre pensati come i protagonisti sul palco della storia con il paesaggio come sfondo, dobbiamo fare un passo indietro e chiamare sulla ribalta tutto quello che finora abbiamo sempre pensato come semplice scenografia. È un gesto di umiltà, ma fondamentale.
L’umanità nella sua interezza è una specie che negli ultimi secoli ha costruito attorno a sé un vero e proprio edificio concettuale con cui si è distaccata dalla natura (creando il suo alter-ego, la cultura), idealizzandola, astraendola e infine trasformandola in una serie di risorse, da controllare, mappare e sfruttare, elevandosi al di sopra di essa. Nel momento in cui la natura diventa una cosa, il nostro rapporto con essa si rompe e l’equilibrio delicatissimo che permette la vita sulla Terra entra in crisi.
Felix Guattari tra le righe, ci invita a prenderci le nostre responsabilità: l’autore eredita dall’ecologia la tradizionale preoccupazione per le specie biologiche e la biosfera, ma comprende che, ad essere in crisi sono anche quelle che Guattari chiama le “specie incorporee”, come la musica, l’arte, la cultura. Ad essere in crisi, in altre parole, è una vera e propria ecologia mentale.
Reinventare le nostre pratiche sociali, le coordinate del nostro stare al mondo, diventa allora imperativo per la nostra sopravvivenza e per il futuro di tutta la vita sul pianeta, per gli animali e le piante e ugualmente per le specie incorporee come la musica, l’amore e la compassione per gli altri…
Il lavoro dell’artista Tiziana Pauletto sottende queste ed altre conoscenze e convinzioni e ci porta attraverso quattro esperienze visive diverse, simulando un processo dello sguardo e della coscienza che si muove dalla morte per ritornare alla vita, che dall’epifania di un futuro prossimo si confronta col passato e si apre a un diverso rapporto con l’ambiente che la circonda”.
Simone Santilli - Portobuffolè, 17 novembre 2018
Tiziana Pauletto
Portogruaro è la mia città natale: qui vivo e svolgo la mia attività artistica. Nel 1978 la prima personale nella Casa dello Studente di Portogruaro. Laureata con lode in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dal 1984 mi sono occupata di teatro per ragazzi e ho tenuto laboratori di murales e scenografia nella scuola primaria e secondaria. Ho partecipato come artista-educatore a progetti europei, in particolare nel 2021 al Progetto VERSO: Valorizzazione dell’Educazione non formale, Risorse territoriali e Società civile per l’empOwerment dei giovani, promosso dal Dipartimento delle Politiche della Famiglia - Presidenza del Consiglio del Ministri.
Tengo laboratori creativi, di illustrazione, di monotipo e pittura per ragazzi e adulti. Per quanto riguarda le tecniche artistiche, spazio dall’acrilico all’acquarello, dal collage al monotipo, alla scultura e installazione.
La mia attività artistica procede per progetti che abbracciano varie tematiche, tra queste, quelle che attualmente mi impegnano maggiormente sono la preservazione della natura e del pianeta Terra e la sensibilizzazione sulle problematiche ambientali.
Ho raccolto riconoscimenti e premi in concorsi nazionali e internazionali. Come critica e curatrice ho presentato numerosi artisti veneti e friulani.
Ho collaborato inoltre alla stesura del manuale Il monotipo, manuale di una sorprendente tecnica pittorica di Mario Pauletto edito da Libreria Al Segno Editrice, 2012 (unico in Italia) e ho seguito laureandi di Accademie di Belle Arti che hanno scelto il monotipo come argomento della tesi di laurea.
Tra le mie passioni vi è anche la musica: sono chitarrista e presidente dell’Orchestra a Plettro Sanvitese.
20
aprile 2024
Tiziana Pauletto – Earthbound
Dal 20 aprile al 09 maggio 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, chiuso domenica e festivi.
Vernissage
20 Aprile 2024, 17.30
Autore
Curatore
Autore testo critico