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Tiziana Vanetti – Birth
Tiziana Vanetti racconta la sua Libia, attraverso i dipinti della serie “Birth” presso l’ex Studio di Piero Manzoni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
[…] Il ciclo di pitture, dedicate alle città libiche, al suo paese nativo, la Libia, rende in modo assai chiaro,
quasi lampante, a chi sa accorgersene, la grana davvero individuale di Vanetti e la tensione che la anima.
Mentre giornali, televisioni, social network, alla parola Libia mostrano, quasi univocamente, senza
sfumature, un paese di predoni, di bande armate mosse dal loro integralismo religioso, di barconi di
disperati che provano la salvezza mettendosi in barca per superare le onde del Mediterraneo e arrivare
sulle coste dell'Europa, un paese senza speranza, immobilizzato tra le glorie dell'antico passato, le rovine
archeologiche magnifiche di Leptis Magna, di Sabratha, di Ghirza, di Apollonia, di Tolemaide, e un presente
di sciacalli, di ruberie, di governi transitori che devono mercanteggiare con l'estremismo islamico del
Califfato di Al Baghdadi, ecco che i quadri della Vanetti mostrano un'inaspettata Libia, città
inaspettatamente libiche, un presente inaspettatamente libico. La città di Tripoli è rappresentata, senza
uomini, ma non senza vita. I palazzi, la costa, le piazze, sono rappresentati non immobili, non statici: sono
senza uomini, senza figure, senza presenze umane, ma non senza vita, non sono inanimati. Anzi il tratto
pittorico molto gestuale, vibrante, detta una velocità ai palazzi, alle carreggiate, alle volumetrie delle
strade, delle piazze, tali da farli sembrare operosi, attivi. Sono vuoti, ma non svuotati. Le tonalità, e la loro
tensione, essenzialmente bicromatiche, con una gamma di variazioni sul grigio, che tenta il bianco e il nero,
senza mai farsi loro, sporcandosi con le declinazioni del marrone e del blu cielo, ci induce a sentire vicini,
stranamente europei, queste città, questi slarghi, queste vedute […]. (Stralcio del saggio di Luca Nannipieri).
quasi lampante, a chi sa accorgersene, la grana davvero individuale di Vanetti e la tensione che la anima.
Mentre giornali, televisioni, social network, alla parola Libia mostrano, quasi univocamente, senza
sfumature, un paese di predoni, di bande armate mosse dal loro integralismo religioso, di barconi di
disperati che provano la salvezza mettendosi in barca per superare le onde del Mediterraneo e arrivare
sulle coste dell'Europa, un paese senza speranza, immobilizzato tra le glorie dell'antico passato, le rovine
archeologiche magnifiche di Leptis Magna, di Sabratha, di Ghirza, di Apollonia, di Tolemaide, e un presente
di sciacalli, di ruberie, di governi transitori che devono mercanteggiare con l'estremismo islamico del
Califfato di Al Baghdadi, ecco che i quadri della Vanetti mostrano un'inaspettata Libia, città
inaspettatamente libiche, un presente inaspettatamente libico. La città di Tripoli è rappresentata, senza
uomini, ma non senza vita. I palazzi, la costa, le piazze, sono rappresentati non immobili, non statici: sono
senza uomini, senza figure, senza presenze umane, ma non senza vita, non sono inanimati. Anzi il tratto
pittorico molto gestuale, vibrante, detta una velocità ai palazzi, alle carreggiate, alle volumetrie delle
strade, delle piazze, tali da farli sembrare operosi, attivi. Sono vuoti, ma non svuotati. Le tonalità, e la loro
tensione, essenzialmente bicromatiche, con una gamma di variazioni sul grigio, che tenta il bianco e il nero,
senza mai farsi loro, sporcandosi con le declinazioni del marrone e del blu cielo, ci induce a sentire vicini,
stranamente europei, queste città, questi slarghi, queste vedute […]. (Stralcio del saggio di Luca Nannipieri).
06
maggio 2016
Tiziana Vanetti – Birth
Dal 06 al 19 maggio 2016
arte contemporanea
Location
EX STUDIO DI PIERO MANZONI
Milano, Via Fiori Chiari, 16, (Milano)
Milano, Via Fiori Chiari, 16, (Milano)
Orario di apertura
da Lunedì al Venerdì 14,00-18,00
Vernissage
6 Maggio 2016, h 17,00
Sito web
www.studiozecchillo.com
Autore
Curatore