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Tiziano Trevisiol – Velvet landscapes
Nelle opere esposte al Castello di Cennina, Trevisiol parte da un materiale soffice e scuro, come le origini della vita. “Velvet Landscapes”, la vita, le cose iniziano a prendere forma da fili colorati, ogni linea è tirata da un punto all’altro su un tessuto plasmato, a volte teso a coprire forme solide lasciate sulla tela come rilievo provocatorio.
Comunicato stampa
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Tiziano Trevisiol
Velvet Landscapes
Tiziano Trevisiol, nelle sue opere recenti, parte da un terreno di velluto nero, soffice e scuro come
le origini della vita. Protetto in questo grembo concettuale, il gioco violento di luce e colore attende
di essere svelato. La geometria entra come corpo che prende forma e connette il sé alle proprie
origini: due punti s'intersecano in una linea iniziale che si ripeterà infinite volte.
Così come in teatro, dove Trevisiol, scenografo e regista è di casa, la magia ha inizio quando
dal buio le luci si alzano e il mondo si rivela. Da qui si accede a un regno del desiderio, spinti a
credere che ciò che si vede è reale. Nel caso dei “Velvet Landscapes”, paesaggi di velluto, la vita, le
cose, iniziano a prendere forma come fili colorati, ogni linea tirata da un punto all’altro, il tessuto
plasmato e teso a coprire forme solide lasciate sulla tela come rilievo provocatorio.
Vengono alla mente i magnifici quipu degli Inca. La complessità del loro dell'impero, che
amministrava oltre 10 milioni di persone senza l’ausilio di documenti scritti, si affidava ai fili come
memoria, attribuendo, inoltre, ai nodi ed ai colori i diversi gradi d'informazione. I fili annodati
degli Inca rappresentavano la produttiva presenza della popolazione sulla terra. Allo stesso modo,
Trevisiol, nei suoi “paesaggi di velluto”, utilizza fili colorati non per rappresentare letteralmente
paesaggi, ma per evocare quel processo cognitivo che arriva a trovare, partendo dal vuoto, la luce e
il colore nel mondo.
Nei suoi “paesaggi di velluto”, l'artista non replica gli sforzi di Claude Lorrain per mostrarci il
mondo così come appare, piuttosto evoca la poetica di Euclide, animando le connessioni tra i punti
in geometrie scheletriche, nello stesso modo in cui le linee dell'orizzonte s'intersecano, le strade si
incrociano ed i rami degli alberi si aggrovigliano.
Richard Ingersoll
Velvet Landscapes
Tiziano Trevisiol, nelle sue opere recenti, parte da un terreno di velluto nero, soffice e scuro come
le origini della vita. Protetto in questo grembo concettuale, il gioco violento di luce e colore attende
di essere svelato. La geometria entra come corpo che prende forma e connette il sé alle proprie
origini: due punti s'intersecano in una linea iniziale che si ripeterà infinite volte.
Così come in teatro, dove Trevisiol, scenografo e regista è di casa, la magia ha inizio quando
dal buio le luci si alzano e il mondo si rivela. Da qui si accede a un regno del desiderio, spinti a
credere che ciò che si vede è reale. Nel caso dei “Velvet Landscapes”, paesaggi di velluto, la vita, le
cose, iniziano a prendere forma come fili colorati, ogni linea tirata da un punto all’altro, il tessuto
plasmato e teso a coprire forme solide lasciate sulla tela come rilievo provocatorio.
Vengono alla mente i magnifici quipu degli Inca. La complessità del loro dell'impero, che
amministrava oltre 10 milioni di persone senza l’ausilio di documenti scritti, si affidava ai fili come
memoria, attribuendo, inoltre, ai nodi ed ai colori i diversi gradi d'informazione. I fili annodati
degli Inca rappresentavano la produttiva presenza della popolazione sulla terra. Allo stesso modo,
Trevisiol, nei suoi “paesaggi di velluto”, utilizza fili colorati non per rappresentare letteralmente
paesaggi, ma per evocare quel processo cognitivo che arriva a trovare, partendo dal vuoto, la luce e
il colore nel mondo.
Nei suoi “paesaggi di velluto”, l'artista non replica gli sforzi di Claude Lorrain per mostrarci il
mondo così come appare, piuttosto evoca la poetica di Euclide, animando le connessioni tra i punti
in geometrie scheletriche, nello stesso modo in cui le linee dell'orizzonte s'intersecano, le strade si
incrociano ed i rami degli alberi si aggrovigliano.
Richard Ingersoll
04
luglio 2014
Tiziano Trevisiol – Velvet landscapes
Dal 04 al 31 luglio 2014
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI CENNINA
Bucine, (Arezzo)
Bucine, (Arezzo)
Orario di apertura
dalle 16.00 alle 22.00 (gli orari possono variare,
verificare telefonicamente 327 83 499 82)
Vernissage
4 Luglio 2014, ore 21,00
Sito web
www.castellodicennina.com
Autore
Curatore