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To Be or not To be
Mostra collettiva di Andrea Aquilanti, Lidia Bachis, Gianfranco Grosso, Davide Sebastian e Saverio Todaro.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
TO BE OR NOT TO BE
Palazzo Chigi Albani, Soriano nel Cimino (VT)
25 agosto - 14 settembre 2024
Vernissage domenica 25 agosto ore 18:00
Mostra collettiva degli artisti
Andrea Aquilanti,Lidia Bachis,Gianfranco Grosso,Davide Sebastian,Saverio Todaro.
A fine agosto torna Algoritmo Festival, l’evento che da otto anni anima il panorama culturale dell’Alto Lazio. Per questa edizione 2024, Algoritmo organizza una mostra collettiva di cinque importanti artisti contemporanei - Andrea Aquilanti, Lidia Bachis, Gianfranco Grosso, Davide Sebastian e Saverio Todaro - all’interno degli spazi di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino, a pochi chilometri da Viterbo.
Come Amleto, viviamo in un periodo storico di grandi incertezze e cambiamenti epocali che ci stimolano a porci innumerevoli domande, sempre in bilico tra scegliere di inseguire la verità o restarcene zitti nel nostro angolo di mondo, aspettando che gli altri decidano per noi.
Agire o non agire: il grande dubbio. Oscilliamo, fluttuiamo in una bolla all’interno della quale cerchiamo di capire ciò che ci circonda, con l’intento di distinguere il bene - la cultura e la conoscenza - dal male contemporaneo, fatto di ignoranza e disfacimento. In questo scenario, la ricerca dell’io diventa l’esplorazione dei nostri pensieri più profondi, quelli che spesso abbiamo paura di contemplare, in una continua ambivalenza emotiva, un loop di up and down.
To be or not to be, essere o non essere: arte, letteratura e scienza si sono poste questo quesito,lanciato come un fiammifero acceso nel tempo da William Shakespeare, aprendo il dibattito suvaritemi qualila condizione umana, l’intelligenza artificiale e il libero arbitrio.
La mostra “To be or not to be” degli artisti Andrea Aquilanti, Lidia Bachis, Davide Sebastian, Gianfranco Grosso e Saverio Todaro, metterà in scena la loro visione della questione esistenziale per eccellenza, in un luogo che ora è esso stesso alla ricerca di un nuovo equilibrio tra la magnificenza del passato e la trasformazione che è in atto. Con le loro personali costruzioni di lavoro e le diverse verità da inseguire,gli artisti creeranno un percorso in cui l’arte si porrà delle domande. All’interno del pian terreno di Palazzo Chigi Albani quattro ambienti, con un quintoin esterna presso la settecentesca piscina quadrilobata: cinque spazi per cinque artisti, un luogo unico per una riflessione collettiva. Un video di presentazione degli artisti sarà realizzato da Massimiliano Capoe verrà proiettato per tutta la durata della mostra.
La mostra “To be or not to be” è un progetto a cura di Serena Achilli, promosso dall’ETS Numero Zero in collaborazione con il Comune di Soriano nel Cimino e con il contributo di Confartigianato Viterbo , CF Sicurezza Viterbo e Ing. Fabio Ciampicali.
L’ingresso per il complesso monumentale di Palazzo Chigi Albani è di 3,00 euro.
Apertura dal venerdì alla domenica dalle 10,00 all3 13,00 dalle 15,00 alle 19,00 (ultimo accesso consentito alle 18,30).
CONTATTI PER LA STAMPA
Factory 121 - Agenzia di comunicazione
Tel. 0761 091347 | Email: info@factory121.it
PALAZZO CHIGI ALBANI
Uno splendido complesso architettonico rinascimentale, ideato e parzialmente realizzato negli anni in cui il feudo di Soriano appartenne ai Madruzzo, una nobile famiglia del Trentino che ottenne nel 1560 da papa Pio IV il feudo di Soriano come ricompensa per aver ospitato il Concilio di Trento nella loro città. Furono gli anni di edificazione di Palazzo Farnese a Caprarola e del Bosco Sacro di Vicino Orsini a Bomarzo, e il Cardinal Madruzzo cercò di elevare questa sua dimora al pari delle altre due magnificenze in costruzione. Nel ‘700 passò agli Albani e successivamente alla famiglia Chigi: da qui il nome odierno del Palazzo.
Conosciuto anche come Villa Papacqua, Palazzo Chigi Albani costituisce uno dei monumenti storici più ragguardevoli tra le dimore storiche del Lazio. Il complesso è armonicamente caratterizzato dall’unione tra paesaggio e architettura caratterizzato (come molti luoghi di quegli anni) dal tema dell’acqua. Al centro la bellissima Fonte di Papacqua, composta dalla fontana della Satiressa e quella di Mosè, introdotte da un fontanile a cannelle con 15 mascheroni.
Negli ultimi 30 anni il palazzo è rimasto in completo stato di abbandono, fino a quando il comune di Soriano nel Cimino lo ha preso in gestione, recuperandone alcune parti e rendendo fruibile il pian terreno della parte più storica della struttura. A breve inizierà un grande restauro con i fondi del Ministero dei Beni culturali.
ANDREA AQUILANTI
Nel 2023 partecipa alla mostra “Un presente indicativo. Posizioni e prospettive dell’arte contemporanea” a cura di Antonello Tolve; Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.
Nel 2022 è presente alla mostra “Apocrypha, Il segreto del sacro nell’arte contemporanea”, A cura di Gaetano Lettieri e Ilaria Schiaffini, MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma nonché a “Una storia nell’arte. I Marchini tra impegno e passione”, Accademia di san Luca, Roma e al CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno. Nel 2019 realizza l’installazione permanente “La Scala Santa. Le mura e le porte”, a Viterbo nel passaggio pedonale di via Marconi, opera pubblica prodotta nell’ambito del progetto “Viandante”, promosso dall’Accademia di San Luca e vincitore del bando “Arte sui cammini” della Regione Lazio. Nello stesso anno presenta a Formia le video-installazioni “Vedute dalle Torri di Castellone e Mola”, a cura di Marianna Fazzi, un progetto dell’Associazione Seminaria Sogninterra in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Formia.
Nel 2016 tiene la mostra personale “Quelli che vengono, quelli che vanno”, a cura di Marco Bazzini, presso lo Spazioborgogno|Artecontemporanea di Milano e “Doppio Movimento” a cura di Lucilla Meloni, nell’ex Ospedale San Giacomo di Carrara, in occasione della “Carrara Marble weeks”, progetto realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara e il Comune di Carrara.
Nel 2015 partecipa alla 56^ Biennale di Venezia, Codice Italia, Padiglione Italia, a cura di Vincenzo Trione.
LIDIA BACHIS
Nasce a Roma nel 1969. Terminato il Liceo Artistico, presso l’Istituto Alessandro Caravillani in Roma, si diploma presso l’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, alla Scuola dell’Arte della Medaglia. Apprezzata sin dagli esordi nella realtà artistica capitolina, in occasione della Quadriennale del 1996 porta il suo Diario all’interno dell’installazione di Cesare Pietroiusti. Il suo lavoro si sviluppa attraverso il disegno, la pittura, video arte e stampa. Indaga da sempre il femminile tra icone dell’arte, della scrittura e la rielaborazione di fiabe e leggende.
Ha all’attivo numerose esposizioni personali e collettive. Suoi lavori sono stati esposti, tra gli altri, alla Biennale di Grafica di Novosibirsk in Siberia. Nel 2011 è stata invitata a esporre in Belgio, presso la Madou Tower, in una personale dal titolo “Woman as Philosopher” realizzata con l’Oib e la Commissione Europea. Il suo progetto “Fragile” è stato ospitato al Centro Conferenze della Commissione Europea in Lussemburgo.
Nel 2002 pubblica "Arte&Successo" per Maretti Editore, libro intervista a 30 artisti italiani. Nel 2011 illustra "Fiabe sul palco”, Artsfactory Editore: fiabe ideate e scritte da Valeria Arnaldi.
Sue opere sono presenti in collezione presso La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea ad Arezzo, il Museo Internazionale della Donna a Scontrone (L’Aquila), il Novosibirsk State Art Museum (Siberia), il Museo di Arte Contemporanea di Teano, la MadouTower a Bruxelles e la collezione Civica d’Arte della città di Pinerolo.
GIANFRANCO GROSSO
Nasce a Cosenza il 30/08/1972. Dal 1998 al 2003 è stato assegnatario di studio a Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. La sua ricerca, all’interno delle Arti Visive, si concentra sulla sperimentazione della pitto-scultura che si avvale dell’uso di mezzi tecnologici e dell’utilizzo di svariati materiali. Come riporta in un suo scritto il noto cronista d’Arte e Poeta Americano Alan Jones: “Gianfranco Grosso deriva la sua forza concentrando il suo impegno su un dialogo continuo con la tradizione alla base di lunghe generazioni di pittori italiani. Nella sua ricerca usa ciò che si trova alla mano, il linguaggio del suo tempo: l’elegia alla luce del sole. GFG è Poeta in Pittura”. Il suo percorso espositivo ha inizio nel 1994, con la realizzazione di una serie di mostre personali e collettive sia in Italia che all’Estero.
Attualmente vive e opera a Roma.
DAVIDE SEBASTIAN
Davide Sebastian è un fotografo e video artista. Nasce a Roma il 21 ottobre 1981, dove vive e lavora. Dopo il Diploma in Arti Grafiche, strategie e tecniche di marketing presso l’Accademia delle Arti e nuove Tecnologie di Roma, inizia una collaborazione nello studio Cromosoma di Matteo Basilé e Raphael Pareja dove, nel 1997, nasceva il movimento di arte digitale in Italia. Nel 2002 la sua prima mostra personale “Innesti”, a cura di Gianluca Marziani presso la Galleria Altri Lavori in Corso; a questa si sono susseguite esposizioni in musei e gallerie nazionali e internazionali.
Nel 2010 e 2011 i suoi video sono stati presentati al “Video Art and Experimental Film Festival” presso il Tribeca Cinema di New York, a cura di Dan Fine. Dal 2011 instaura una collaborazione con un gruppo di artisti cinesi con il quale inizia un interscambio di mostre che lo portano diverse volte ad esporre in oriente. La sua prima mostra personale in Cina è “The far near” a Wuhan al Provincial Fine Arts Museum, a cura di Dominique Lora e ZhuoShuang. A questa si sono susseguite altre mostre tra cui: “Bridge over trouble” al Distretto Artistico 798 di Pechino, a cura di Stephan Hausmeister e Yizhao Guan, esponendo le sue opere con i Gao Brothers e Ai WeiWei; “Pop Up - Italian Show” presso l’Hubei Museum of Art di Whuan, a cura di Alessandro Riva e Fu Zhongwang.
Nel 2013 “CROSSOVER” alla Tesa 113 durante la 55° Biennale di Venezia, a cura di Alessandro Riva e JiShaofeng.
Attualmente Sebastian lavora a un progetto dal titolo “L’ora che non esiste” dove pone l’attenzione all’idea di tempo, passato e futuro attraverso la realizzazione di video ritratti a uomini e donne della nostra cultura.
SAVERIO TODARO
Nasce nel 1970 a Berna. A Torino compie gli studi al Liceo Artistico e all'Accademia Albertina di Belle Arti nel corso di Scultura. Ispirato dai codici della biologia e della comunicazione, inizia ad esporre nei primi anni ‘90 macchine per scrivere, tavoli tagliati e DNA di acciaio. Nel secondo millennio, con la diffusione di Internet, avviene una rivoluzione planetaria e il Biopotere assume una dimensione pervasiva.
Attualmente la sua ricerca è attratta dagli scenari che emergono dalla connessione globale e dal controllo che esercita sul mondo: la gestione del sapere, l’identità del soggetto, le relazioni sociali, l’economia, la religione, la storia che oggi l’uomo scrive nell’etere.
Tra le esposizioni personali più recenti: 2022 “Avanguardia” - Monterosso Grana (Cuneo) a cura di Olga Gambari, “Reel “- Riccardo Costantini Contemporary (Torino) a cura di Marco Enrico Giacomelli, 2021 “Parade” - Tribunale, Ex Accademia Artiglieria, Paratissima (Torino) a cura di Olga Gambari, 2019 “Real.m” - MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea, Palazzo Pomarici (Matera) a cura di Piero Gagliardi e Simona Spinella), 2018 “Share” - Castellinaldo d’Alba, (Cuneo), intervento sull’ex torre dell’acqua, Associazione Creativamente Roero, a cura di Patrizia Rossello, 2013 “Genio Civile”- Farm Cultural Park, Favara (Agrigento), 2010 “Stranger”- Pianezza (Torino) vincitore della VI biennale Internazionale di Scultura Regione Piemonte, Premio Umberto Mastroianni, 2008 “Zona Grigia” - Palazzo Bricherasio, Torino, a cura di Olga Gambari e Guido Curto.
Alcune mostre collettive di rilievo sono: 2023 Arte alle Corti - Palazzo Birago di Borgaro, Torino (a cura di Silvio Ferrero), 2021 DiStanze – MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea, Palazzo Pomarici, Matera (a cura di Simona Spinella), 2019 Ultima Cena - Museo Diocesano, Torino (Collezione Parco d’Arte Quarelli), 2017 Ricognizioni. Dai BoCs Art i linguaggi del contemporaneo. BoCs Art Museum, Complesso di S. Domenico, Cosenza (a cura di Alberto Dambruoso).
TO BE OR NOT TO BE
Palazzo Chigi Albani, Soriano nel Cimino (VT)
25 agosto - 14 settembre 2024
Vernissage domenica 25 agosto ore 18:00
Mostra collettiva degli artisti
Andrea Aquilanti,Lidia Bachis,Gianfranco Grosso,Davide Sebastian,Saverio Todaro.
A fine agosto torna Algoritmo Festival, l’evento che da otto anni anima il panorama culturale dell’Alto Lazio. Per questa edizione 2024, Algoritmo organizza una mostra collettiva di cinque importanti artisti contemporanei - Andrea Aquilanti, Lidia Bachis, Gianfranco Grosso, Davide Sebastian e Saverio Todaro - all’interno degli spazi di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino, a pochi chilometri da Viterbo.
Come Amleto, viviamo in un periodo storico di grandi incertezze e cambiamenti epocali che ci stimolano a porci innumerevoli domande, sempre in bilico tra scegliere di inseguire la verità o restarcene zitti nel nostro angolo di mondo, aspettando che gli altri decidano per noi.
Agire o non agire: il grande dubbio. Oscilliamo, fluttuiamo in una bolla all’interno della quale cerchiamo di capire ciò che ci circonda, con l’intento di distinguere il bene - la cultura e la conoscenza - dal male contemporaneo, fatto di ignoranza e disfacimento. In questo scenario, la ricerca dell’io diventa l’esplorazione dei nostri pensieri più profondi, quelli che spesso abbiamo paura di contemplare, in una continua ambivalenza emotiva, un loop di up and down.
To be or not to be, essere o non essere: arte, letteratura e scienza si sono poste questo quesito,lanciato come un fiammifero acceso nel tempo da William Shakespeare, aprendo il dibattito suvaritemi qualila condizione umana, l’intelligenza artificiale e il libero arbitrio.
La mostra “To be or not to be” degli artisti Andrea Aquilanti, Lidia Bachis, Davide Sebastian, Gianfranco Grosso e Saverio Todaro, metterà in scena la loro visione della questione esistenziale per eccellenza, in un luogo che ora è esso stesso alla ricerca di un nuovo equilibrio tra la magnificenza del passato e la trasformazione che è in atto. Con le loro personali costruzioni di lavoro e le diverse verità da inseguire,gli artisti creeranno un percorso in cui l’arte si porrà delle domande. All’interno del pian terreno di Palazzo Chigi Albani quattro ambienti, con un quintoin esterna presso la settecentesca piscina quadrilobata: cinque spazi per cinque artisti, un luogo unico per una riflessione collettiva. Un video di presentazione degli artisti sarà realizzato da Massimiliano Capoe verrà proiettato per tutta la durata della mostra.
La mostra “To be or not to be” è un progetto a cura di Serena Achilli, promosso dall’ETS Numero Zero in collaborazione con il Comune di Soriano nel Cimino e con il contributo di Confartigianato Viterbo , CF Sicurezza Viterbo e Ing. Fabio Ciampicali.
L’ingresso per il complesso monumentale di Palazzo Chigi Albani è di 3,00 euro.
Apertura dal venerdì alla domenica dalle 10,00 all3 13,00 dalle 15,00 alle 19,00 (ultimo accesso consentito alle 18,30).
CONTATTI PER LA STAMPA
Factory 121 - Agenzia di comunicazione
Tel. 0761 091347 | Email: info@factory121.it
PALAZZO CHIGI ALBANI
Uno splendido complesso architettonico rinascimentale, ideato e parzialmente realizzato negli anni in cui il feudo di Soriano appartenne ai Madruzzo, una nobile famiglia del Trentino che ottenne nel 1560 da papa Pio IV il feudo di Soriano come ricompensa per aver ospitato il Concilio di Trento nella loro città. Furono gli anni di edificazione di Palazzo Farnese a Caprarola e del Bosco Sacro di Vicino Orsini a Bomarzo, e il Cardinal Madruzzo cercò di elevare questa sua dimora al pari delle altre due magnificenze in costruzione. Nel ‘700 passò agli Albani e successivamente alla famiglia Chigi: da qui il nome odierno del Palazzo.
Conosciuto anche come Villa Papacqua, Palazzo Chigi Albani costituisce uno dei monumenti storici più ragguardevoli tra le dimore storiche del Lazio. Il complesso è armonicamente caratterizzato dall’unione tra paesaggio e architettura caratterizzato (come molti luoghi di quegli anni) dal tema dell’acqua. Al centro la bellissima Fonte di Papacqua, composta dalla fontana della Satiressa e quella di Mosè, introdotte da un fontanile a cannelle con 15 mascheroni.
Negli ultimi 30 anni il palazzo è rimasto in completo stato di abbandono, fino a quando il comune di Soriano nel Cimino lo ha preso in gestione, recuperandone alcune parti e rendendo fruibile il pian terreno della parte più storica della struttura. A breve inizierà un grande restauro con i fondi del Ministero dei Beni culturali.
ANDREA AQUILANTI
Nel 2023 partecipa alla mostra “Un presente indicativo. Posizioni e prospettive dell’arte contemporanea” a cura di Antonello Tolve; Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.
Nel 2022 è presente alla mostra “Apocrypha, Il segreto del sacro nell’arte contemporanea”, A cura di Gaetano Lettieri e Ilaria Schiaffini, MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma nonché a “Una storia nell’arte. I Marchini tra impegno e passione”, Accademia di san Luca, Roma e al CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno. Nel 2019 realizza l’installazione permanente “La Scala Santa. Le mura e le porte”, a Viterbo nel passaggio pedonale di via Marconi, opera pubblica prodotta nell’ambito del progetto “Viandante”, promosso dall’Accademia di San Luca e vincitore del bando “Arte sui cammini” della Regione Lazio. Nello stesso anno presenta a Formia le video-installazioni “Vedute dalle Torri di Castellone e Mola”, a cura di Marianna Fazzi, un progetto dell’Associazione Seminaria Sogninterra in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Formia.
Nel 2016 tiene la mostra personale “Quelli che vengono, quelli che vanno”, a cura di Marco Bazzini, presso lo Spazioborgogno|Artecontemporanea di Milano e “Doppio Movimento” a cura di Lucilla Meloni, nell’ex Ospedale San Giacomo di Carrara, in occasione della “Carrara Marble weeks”, progetto realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara e il Comune di Carrara.
Nel 2015 partecipa alla 56^ Biennale di Venezia, Codice Italia, Padiglione Italia, a cura di Vincenzo Trione.
LIDIA BACHIS
Nasce a Roma nel 1969. Terminato il Liceo Artistico, presso l’Istituto Alessandro Caravillani in Roma, si diploma presso l’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, alla Scuola dell’Arte della Medaglia. Apprezzata sin dagli esordi nella realtà artistica capitolina, in occasione della Quadriennale del 1996 porta il suo Diario all’interno dell’installazione di Cesare Pietroiusti. Il suo lavoro si sviluppa attraverso il disegno, la pittura, video arte e stampa. Indaga da sempre il femminile tra icone dell’arte, della scrittura e la rielaborazione di fiabe e leggende.
Ha all’attivo numerose esposizioni personali e collettive. Suoi lavori sono stati esposti, tra gli altri, alla Biennale di Grafica di Novosibirsk in Siberia. Nel 2011 è stata invitata a esporre in Belgio, presso la Madou Tower, in una personale dal titolo “Woman as Philosopher” realizzata con l’Oib e la Commissione Europea. Il suo progetto “Fragile” è stato ospitato al Centro Conferenze della Commissione Europea in Lussemburgo.
Nel 2002 pubblica "Arte&Successo" per Maretti Editore, libro intervista a 30 artisti italiani. Nel 2011 illustra "Fiabe sul palco”, Artsfactory Editore: fiabe ideate e scritte da Valeria Arnaldi.
Sue opere sono presenti in collezione presso La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea ad Arezzo, il Museo Internazionale della Donna a Scontrone (L’Aquila), il Novosibirsk State Art Museum (Siberia), il Museo di Arte Contemporanea di Teano, la MadouTower a Bruxelles e la collezione Civica d’Arte della città di Pinerolo.
GIANFRANCO GROSSO
Nasce a Cosenza il 30/08/1972. Dal 1998 al 2003 è stato assegnatario di studio a Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. La sua ricerca, all’interno delle Arti Visive, si concentra sulla sperimentazione della pitto-scultura che si avvale dell’uso di mezzi tecnologici e dell’utilizzo di svariati materiali. Come riporta in un suo scritto il noto cronista d’Arte e Poeta Americano Alan Jones: “Gianfranco Grosso deriva la sua forza concentrando il suo impegno su un dialogo continuo con la tradizione alla base di lunghe generazioni di pittori italiani. Nella sua ricerca usa ciò che si trova alla mano, il linguaggio del suo tempo: l’elegia alla luce del sole. GFG è Poeta in Pittura”. Il suo percorso espositivo ha inizio nel 1994, con la realizzazione di una serie di mostre personali e collettive sia in Italia che all’Estero.
Attualmente vive e opera a Roma.
DAVIDE SEBASTIAN
Davide Sebastian è un fotografo e video artista. Nasce a Roma il 21 ottobre 1981, dove vive e lavora. Dopo il Diploma in Arti Grafiche, strategie e tecniche di marketing presso l’Accademia delle Arti e nuove Tecnologie di Roma, inizia una collaborazione nello studio Cromosoma di Matteo Basilé e Raphael Pareja dove, nel 1997, nasceva il movimento di arte digitale in Italia. Nel 2002 la sua prima mostra personale “Innesti”, a cura di Gianluca Marziani presso la Galleria Altri Lavori in Corso; a questa si sono susseguite esposizioni in musei e gallerie nazionali e internazionali.
Nel 2010 e 2011 i suoi video sono stati presentati al “Video Art and Experimental Film Festival” presso il Tribeca Cinema di New York, a cura di Dan Fine. Dal 2011 instaura una collaborazione con un gruppo di artisti cinesi con il quale inizia un interscambio di mostre che lo portano diverse volte ad esporre in oriente. La sua prima mostra personale in Cina è “The far near” a Wuhan al Provincial Fine Arts Museum, a cura di Dominique Lora e ZhuoShuang. A questa si sono susseguite altre mostre tra cui: “Bridge over trouble” al Distretto Artistico 798 di Pechino, a cura di Stephan Hausmeister e Yizhao Guan, esponendo le sue opere con i Gao Brothers e Ai WeiWei; “Pop Up - Italian Show” presso l’Hubei Museum of Art di Whuan, a cura di Alessandro Riva e Fu Zhongwang.
Nel 2013 “CROSSOVER” alla Tesa 113 durante la 55° Biennale di Venezia, a cura di Alessandro Riva e JiShaofeng.
Attualmente Sebastian lavora a un progetto dal titolo “L’ora che non esiste” dove pone l’attenzione all’idea di tempo, passato e futuro attraverso la realizzazione di video ritratti a uomini e donne della nostra cultura.
SAVERIO TODARO
Nasce nel 1970 a Berna. A Torino compie gli studi al Liceo Artistico e all'Accademia Albertina di Belle Arti nel corso di Scultura. Ispirato dai codici della biologia e della comunicazione, inizia ad esporre nei primi anni ‘90 macchine per scrivere, tavoli tagliati e DNA di acciaio. Nel secondo millennio, con la diffusione di Internet, avviene una rivoluzione planetaria e il Biopotere assume una dimensione pervasiva.
Attualmente la sua ricerca è attratta dagli scenari che emergono dalla connessione globale e dal controllo che esercita sul mondo: la gestione del sapere, l’identità del soggetto, le relazioni sociali, l’economia, la religione, la storia che oggi l’uomo scrive nell’etere.
Tra le esposizioni personali più recenti: 2022 “Avanguardia” - Monterosso Grana (Cuneo) a cura di Olga Gambari, “Reel “- Riccardo Costantini Contemporary (Torino) a cura di Marco Enrico Giacomelli, 2021 “Parade” - Tribunale, Ex Accademia Artiglieria, Paratissima (Torino) a cura di Olga Gambari, 2019 “Real.m” - MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea, Palazzo Pomarici (Matera) a cura di Piero Gagliardi e Simona Spinella), 2018 “Share” - Castellinaldo d’Alba, (Cuneo), intervento sull’ex torre dell’acqua, Associazione Creativamente Roero, a cura di Patrizia Rossello, 2013 “Genio Civile”- Farm Cultural Park, Favara (Agrigento), 2010 “Stranger”- Pianezza (Torino) vincitore della VI biennale Internazionale di Scultura Regione Piemonte, Premio Umberto Mastroianni, 2008 “Zona Grigia” - Palazzo Bricherasio, Torino, a cura di Olga Gambari e Guido Curto.
Alcune mostre collettive di rilievo sono: 2023 Arte alle Corti - Palazzo Birago di Borgaro, Torino (a cura di Silvio Ferrero), 2021 DiStanze – MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea, Palazzo Pomarici, Matera (a cura di Simona Spinella), 2019 Ultima Cena - Museo Diocesano, Torino (Collezione Parco d’Arte Quarelli), 2017 Ricognizioni. Dai BoCs Art i linguaggi del contemporaneo. BoCs Art Museum, Complesso di S. Domenico, Cosenza (a cura di Alberto Dambruoso).
25
agosto 2024
To Be or not To be
Dal 25 agosto al 14 settembre 2024
arte contemporanea
Location
Scuderie di Palazzo Chigi Albani
Soriano Nel Cimino, Via Carlo Albani, (VT)
Soriano Nel Cimino, Via Carlo Albani, (VT)
Biglietti
3,00 ero per il Complesso Monumentale di Palazzo Chigi Albani
Orario di apertura
dal venerdì alla domenica 10-13 e 15-19
Vernissage
25 Agosto 2024, ore 18,00
Ufficio stampa
Factory 121
Autore
Curatore