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Tobias Rehberger – My noon
Rehberger ha scelto di rielaborare una grande versione luminosa di un orologio che permette di scandire le ore non in sessantesimi, ma in formato binario: in pratica, il meccanismo che è concettualmente alla base dell’orologio digitale.
Comunicato stampa
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Tobias Rehberger (Esslingen, Germania, 1966) è uno dei più noti artisti tedeschi contemporanei, vincitore del Leone d'oro alla 53° Biennale di Venezia. Il suo lavoro ha messo in discussione l'oggetto stesso dell'arte e la sua funzionalità, trovandosi spesso ad interagire con architettura e design.
L’interesse per i motivi geometrici, per le forme semplici e lineari e per il loro rapporto con le volumetrie degli edifici, hanno portato alla realizzazione di progetti in cui l’intervento artistico incontra la definizione degli spazi d’uso comune: pensiamo ad esempio al progetto Cafeteria sempre per l’ultima Biennale. La luce, artefice fondamentale della percezione dello spazio, è stata sempre parte necessaria della sua ricerca.
Il confronto costante con le forme architettoniche, l’interesse e l’esperienza nella creazione di opere dirette ad un vasto pubblico, nonché il rapporto già stabilito con la città di Torino (dove Rehberger aveva tenuto una personale proprio alla GAM nel 2002) lo ha reso autore ideale del nuovo progetto per Luci d’Artista.
Il lavoro proposto, di dimensioni monumentali, sarà collocato in uno dei luoghi più affascinanti della città, Piazza Castello, ponendosi così in dialogo con i palazzi storici che ne costituiscono lo scenario. Il confronto con la memoria storica ha portato l'artista a riflettere sul concetto di tempo, mantenendo tuttavia il carattere enigmatico che contraddistingue il suo lavoro.
Rehberger ha scelto di rielaborare una grande versione luminosa di un orologio che permette di scandire le ore non in sessantesimi, ma in formato binario: in pratica, il meccanismo che è concettualmente alla base dell'orologio digitale.
L'aspetto sarà quello di una scultura astratta, composta da anelli e elementi lineari di metallo sui quali saranno installati led luminosi. Ogni parte della scultura andrà a rappresentare un'unità temporale, ore, minuti e secondi, cercando di focalizzare l'attenzione del pubblico sui suoi movimenti e sul loro significato.
La ripetitività ciclica delle variazioni dovrebbe infatti, nelle intenzioni dell’artista, incitare chi guarda all’indagine sui motivi delle variazioni, ponendo la scultura in relazione al dibattito sulla ricerca di funzionalità nell’oggetto artistico.
Danilo Eccher
L’interesse per i motivi geometrici, per le forme semplici e lineari e per il loro rapporto con le volumetrie degli edifici, hanno portato alla realizzazione di progetti in cui l’intervento artistico incontra la definizione degli spazi d’uso comune: pensiamo ad esempio al progetto Cafeteria sempre per l’ultima Biennale. La luce, artefice fondamentale della percezione dello spazio, è stata sempre parte necessaria della sua ricerca.
Il confronto costante con le forme architettoniche, l’interesse e l’esperienza nella creazione di opere dirette ad un vasto pubblico, nonché il rapporto già stabilito con la città di Torino (dove Rehberger aveva tenuto una personale proprio alla GAM nel 2002) lo ha reso autore ideale del nuovo progetto per Luci d’Artista.
Il lavoro proposto, di dimensioni monumentali, sarà collocato in uno dei luoghi più affascinanti della città, Piazza Castello, ponendosi così in dialogo con i palazzi storici che ne costituiscono lo scenario. Il confronto con la memoria storica ha portato l'artista a riflettere sul concetto di tempo, mantenendo tuttavia il carattere enigmatico che contraddistingue il suo lavoro.
Rehberger ha scelto di rielaborare una grande versione luminosa di un orologio che permette di scandire le ore non in sessantesimi, ma in formato binario: in pratica, il meccanismo che è concettualmente alla base dell'orologio digitale.
L'aspetto sarà quello di una scultura astratta, composta da anelli e elementi lineari di metallo sui quali saranno installati led luminosi. Ogni parte della scultura andrà a rappresentare un'unità temporale, ore, minuti e secondi, cercando di focalizzare l'attenzione del pubblico sui suoi movimenti e sul loro significato.
La ripetitività ciclica delle variazioni dovrebbe infatti, nelle intenzioni dell’artista, incitare chi guarda all’indagine sui motivi delle variazioni, ponendo la scultura in relazione al dibattito sulla ricerca di funzionalità nell’oggetto artistico.
Danilo Eccher
03
novembre 2010
Tobias Rehberger – My noon
Dal 03 novembre 2010 al 16 gennaio 2011
presentazione
serata - evento
serata - evento
Location
PIAZZA CASTELLO
Torino, Piazza Castello, (Torino)
Torino, Piazza Castello, (Torino)
Vernissage
3 Novembre 2010, ore 19
Sito web
www.contemporarytorinopiemonte.it
Autore