Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Toby Ziegler – Soft Power: Rosso, Morandi, Ziegler
Nuovi dipinti e sculture realizzati dall’artista contemporaneo inglese Toby Ziegler (1972) rivelano la sua personale interpretazione del lavoro di due grandi maestri italiani, Medardo Rosso (1858-1928) e Giorgio Morandi (1890-1964)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ci sono pittori che consciamente creano immagini che operano su due livelli: possono essere
totalmente figurative e totalmente astratte allo stesso tempo. Nel lavoro di questi artisti vi è
un’immagine, un soggetto, ma questa immagine sembra scomparire. Vi è un altro livello, un’altra
immagine al di sotto”.
Toby Ziegler
Tommaso Calabro ha il piacere di presentare la mostra Soft Power: Rosso – Morandi –Ziegler, in cui
nuove opere realizzate dall’artista contemporaneo inglese Toby Ziegler (1972) presentano la sua
personale lettura del lavoro di due grandi maestri italiani, Medardo Rosso (1858-1928) e Giorgio
Morandi (1890-1964). Nonostante le divergenze temporali, geografiche ed intrinseche tra l’opera dei
due artisti, Ziegler ne individua un comune denominatore: una fluida dialettica tra figurazione e
astrazione, che egli ritrova anche al centro della propria ricerca.
Considerato il primo scultore moderno, Medardo Rosso esplorò l’infinito potenziale della materia,
riproducendo un numero limitato di sculture con materiali diversi (bronzo, gesso e la sua celebre
cera). Attraverso la continua ripetizione degli stessi soggetti e l’aggiunta progressiva di variazioni
minime, Rosso aspirava a catturare la fugacità del momento. I contorni delle sue sculture sembrano
sfaldarsi nell’atmosfera, mentre i suoi soggetti paiono perennemente sul punto di affiorare o
risprofondare nella materia inerme. Fotografando le proprie opere, sfuocandone i contorni e
alterandone le dimensioni, Rosso fu pioniere nell’affrontare tematiche quali quelle di autorialità,
originalità e riproduzione seriale dell’opera d’arte.
La ripetizione dell’immagine e la sua alterazione caratterizzano anche il lavoro di Giorgio Morandi.
Dagli anni Venti, l’artista si dedicò quasi esclusivamente alla rappresentazione di una serie di oggetti
ricorrenti: bottiglie, vasi, brocche, bicchieri, barattoli. Per Morandi l’uso della ripetizione si origina nella
consapevolezza che la struttura del reale non sia altro che una continua mutazione nel presente. Con
le loro pennellate vibranti e i contorni tremuli, le nature morte di Morandi sono rappresentazioni di sé
stesse, della superficie della realtà che coincide con quella della tela. Nel dipingere oggetti riconoscibili estrapolandoli dalla loro funzione originaria, Morandi racconta la realtà astratta della
pittura.
Al centro dell’opera di Toby Ziegler vi è la circolazione, trasmissione e trasformazione digitale delle
immagini, in particolar modo di opere d’arte, e la risultante perdita del loro significato e contesto
originari. Perennemente sul confine tra figurazione e astrazione, il lavoro di Ziegler parla della
scomparsa dell’immagine madre, che sopravvive nelle sue svariate riproduzioni. La figurazione è per
Ziegler, così come per Morandi, il tramite imprescindibile per indagare la realtà astratta di ogni
immagine. Analogamente alle sculture di Rosso, le creazioni dell’artista inglese sembrano vivere in
uno spazio liminale: stanno perdendo definizione o assumendo una forma?
I lavori concepiti ed eseguiti per Soft Power: Rosso – Morandi - Ziegler prendono spunto dalla
continua oscillazione tra figurazione e astrazione caratterizzante l’opera di Rosso e di Morandi. Nella
prima sala della mostra, una proiezione video esamina il processo di distruzione del testo visivo e del
contenuto di un’immagine innescato dalla sua circolazione digitale. Ziegler sottopone una sequenza
di immagini a due algoritmi di riconoscimento visivo. Il primo identifica la forma, il colore, il tono e il
soggetto di queste immagini cercando di trovarne di simili. I risultati si allontanano però
progressivamente dalla matrice e molto spesso ne sono completamente dissociati. Il secondo
algoritmo seziona le immagini nel tentativo di classificare gli elementi che le costituiscono e
riconoscere la loro relazione spaziale. Le descrizioni che ne derivano dimostrano la fallibilità dei
software di riconoscimento visivo e, allo stesso tempo, originano nuovi significati inaspettati.
Nelle altre due sale dell’esposizione, nove dipinti di Ziegler si confrontano con tre nature morte di
Giorgio Morandi. Per i suoi lavori, l’artista inglese prende spunto dal San Girolamo di Georges de la
Tour (1630-35, Museum of Grenoble). Dipingendo per un lungo periodo di tempo con pittura
traslucida a olio su alluminio, Ziegler ripropone l’immagine dell’opera del maestro francese
invertendola, desaturandola e frammentandola. Al di sopra del testo figurativo emergono figure
geometriche simili a griglie, che fluttuano sulla superficie dipinta, oscurandone l’immagine e
portandola sull’orlo della sparizione. Due sculture di Ziegler conversano invece con la cera Enfant au
soleil (1918 ca., eseguito da originale del 1891-92) ed El Locch (1881-82) di Medardo Rosso. Disegnate
come modelli tridimensionali e realizzate da una stampante digitale programmata per aggiungervi
errori intenzionali, le sculture di Ziegler distorcono l’immagine di un antico reliquiario. Queste opere
parlano della degradazione della matrice e della sua sopravvivenza in forme e materiali
completamente nuovi.
Il titolo della mostra prende in prestito l’espressione “soft power”, coniata nel 1990 da Joseph Nye ad
indicare l’abilità di influenzare il comportamento umano attraverso la persuasione e non la
coercizione. Ziegler usa metaforicamente le implicazioni politiche di questo termine per sottolineare l’incertezza associata all’odierna fruizione delle immagini, che vengono costantemente, e spesso
implicitamente, caricate di significati a loro completamente estranei. In questa occasione, “soft
power” denota inoltre il potere persuasivo della figurazione, che, nell’opera dei tre artisti esposti,
implica tacitamente il proprio opposto.
Con la mostra Soft Power: Rosso – Morandi – Ziegler, la galleria d’arte Tommaso Calabro presenta
l’opera di Toby Ziegler per la prima volta in Italia e punta a orientare la propria offerta espositiva verso
una crescente internazionalità. Attraverso il dialogo inaspettato tra le opere dei tre artisti, la galleria
promuove una nuova lettura di due grandi maestri dell’arte italiana attraverso le lenti dell’arte
contemporanea.
TOBY ZIEGLER
Toby Ziegler nasce a Londra nel 1972, dove attualmente vive e lavora. Il suo lavoro è stato esposto a
livello internazionale ed è stato protagonista di numerose mostre personali, quali Toby Ziegler. Your
shadow rising (2018-2019) presso il Museum of Old and New Art in Tasmania, Toby Ziegler – The
Genesis Speech (2017) presso il Freud Museum di Londra, e Toby Ziegler: Slave (2017) presso il
Salisbury New Art Centre. L’artista collabora regolarmente con la Galerie Max Hetzler di Berlino e
Parigi, e la Simon Lee Gallery di Londra. I lavori di Toby Ziegler sono oggi presenti in collezioni
internazionali private e pubbliche, quali l’Arts Council of England, il British Council, la Tate Britain, la
Fondazione François Pinault, l’Hudson Valley Centre for Contemporary Art e il Museum of Old and
New Art
totalmente figurative e totalmente astratte allo stesso tempo. Nel lavoro di questi artisti vi è
un’immagine, un soggetto, ma questa immagine sembra scomparire. Vi è un altro livello, un’altra
immagine al di sotto”.
Toby Ziegler
Tommaso Calabro ha il piacere di presentare la mostra Soft Power: Rosso – Morandi –Ziegler, in cui
nuove opere realizzate dall’artista contemporaneo inglese Toby Ziegler (1972) presentano la sua
personale lettura del lavoro di due grandi maestri italiani, Medardo Rosso (1858-1928) e Giorgio
Morandi (1890-1964). Nonostante le divergenze temporali, geografiche ed intrinseche tra l’opera dei
due artisti, Ziegler ne individua un comune denominatore: una fluida dialettica tra figurazione e
astrazione, che egli ritrova anche al centro della propria ricerca.
Considerato il primo scultore moderno, Medardo Rosso esplorò l’infinito potenziale della materia,
riproducendo un numero limitato di sculture con materiali diversi (bronzo, gesso e la sua celebre
cera). Attraverso la continua ripetizione degli stessi soggetti e l’aggiunta progressiva di variazioni
minime, Rosso aspirava a catturare la fugacità del momento. I contorni delle sue sculture sembrano
sfaldarsi nell’atmosfera, mentre i suoi soggetti paiono perennemente sul punto di affiorare o
risprofondare nella materia inerme. Fotografando le proprie opere, sfuocandone i contorni e
alterandone le dimensioni, Rosso fu pioniere nell’affrontare tematiche quali quelle di autorialità,
originalità e riproduzione seriale dell’opera d’arte.
La ripetizione dell’immagine e la sua alterazione caratterizzano anche il lavoro di Giorgio Morandi.
Dagli anni Venti, l’artista si dedicò quasi esclusivamente alla rappresentazione di una serie di oggetti
ricorrenti: bottiglie, vasi, brocche, bicchieri, barattoli. Per Morandi l’uso della ripetizione si origina nella
consapevolezza che la struttura del reale non sia altro che una continua mutazione nel presente. Con
le loro pennellate vibranti e i contorni tremuli, le nature morte di Morandi sono rappresentazioni di sé
stesse, della superficie della realtà che coincide con quella della tela. Nel dipingere oggetti riconoscibili estrapolandoli dalla loro funzione originaria, Morandi racconta la realtà astratta della
pittura.
Al centro dell’opera di Toby Ziegler vi è la circolazione, trasmissione e trasformazione digitale delle
immagini, in particolar modo di opere d’arte, e la risultante perdita del loro significato e contesto
originari. Perennemente sul confine tra figurazione e astrazione, il lavoro di Ziegler parla della
scomparsa dell’immagine madre, che sopravvive nelle sue svariate riproduzioni. La figurazione è per
Ziegler, così come per Morandi, il tramite imprescindibile per indagare la realtà astratta di ogni
immagine. Analogamente alle sculture di Rosso, le creazioni dell’artista inglese sembrano vivere in
uno spazio liminale: stanno perdendo definizione o assumendo una forma?
I lavori concepiti ed eseguiti per Soft Power: Rosso – Morandi - Ziegler prendono spunto dalla
continua oscillazione tra figurazione e astrazione caratterizzante l’opera di Rosso e di Morandi. Nella
prima sala della mostra, una proiezione video esamina il processo di distruzione del testo visivo e del
contenuto di un’immagine innescato dalla sua circolazione digitale. Ziegler sottopone una sequenza
di immagini a due algoritmi di riconoscimento visivo. Il primo identifica la forma, il colore, il tono e il
soggetto di queste immagini cercando di trovarne di simili. I risultati si allontanano però
progressivamente dalla matrice e molto spesso ne sono completamente dissociati. Il secondo
algoritmo seziona le immagini nel tentativo di classificare gli elementi che le costituiscono e
riconoscere la loro relazione spaziale. Le descrizioni che ne derivano dimostrano la fallibilità dei
software di riconoscimento visivo e, allo stesso tempo, originano nuovi significati inaspettati.
Nelle altre due sale dell’esposizione, nove dipinti di Ziegler si confrontano con tre nature morte di
Giorgio Morandi. Per i suoi lavori, l’artista inglese prende spunto dal San Girolamo di Georges de la
Tour (1630-35, Museum of Grenoble). Dipingendo per un lungo periodo di tempo con pittura
traslucida a olio su alluminio, Ziegler ripropone l’immagine dell’opera del maestro francese
invertendola, desaturandola e frammentandola. Al di sopra del testo figurativo emergono figure
geometriche simili a griglie, che fluttuano sulla superficie dipinta, oscurandone l’immagine e
portandola sull’orlo della sparizione. Due sculture di Ziegler conversano invece con la cera Enfant au
soleil (1918 ca., eseguito da originale del 1891-92) ed El Locch (1881-82) di Medardo Rosso. Disegnate
come modelli tridimensionali e realizzate da una stampante digitale programmata per aggiungervi
errori intenzionali, le sculture di Ziegler distorcono l’immagine di un antico reliquiario. Queste opere
parlano della degradazione della matrice e della sua sopravvivenza in forme e materiali
completamente nuovi.
Il titolo della mostra prende in prestito l’espressione “soft power”, coniata nel 1990 da Joseph Nye ad
indicare l’abilità di influenzare il comportamento umano attraverso la persuasione e non la
coercizione. Ziegler usa metaforicamente le implicazioni politiche di questo termine per sottolineare l’incertezza associata all’odierna fruizione delle immagini, che vengono costantemente, e spesso
implicitamente, caricate di significati a loro completamente estranei. In questa occasione, “soft
power” denota inoltre il potere persuasivo della figurazione, che, nell’opera dei tre artisti esposti,
implica tacitamente il proprio opposto.
Con la mostra Soft Power: Rosso – Morandi – Ziegler, la galleria d’arte Tommaso Calabro presenta
l’opera di Toby Ziegler per la prima volta in Italia e punta a orientare la propria offerta espositiva verso
una crescente internazionalità. Attraverso il dialogo inaspettato tra le opere dei tre artisti, la galleria
promuove una nuova lettura di due grandi maestri dell’arte italiana attraverso le lenti dell’arte
contemporanea.
TOBY ZIEGLER
Toby Ziegler nasce a Londra nel 1972, dove attualmente vive e lavora. Il suo lavoro è stato esposto a
livello internazionale ed è stato protagonista di numerose mostre personali, quali Toby Ziegler. Your
shadow rising (2018-2019) presso il Museum of Old and New Art in Tasmania, Toby Ziegler – The
Genesis Speech (2017) presso il Freud Museum di Londra, e Toby Ziegler: Slave (2017) presso il
Salisbury New Art Centre. L’artista collabora regolarmente con la Galerie Max Hetzler di Berlino e
Parigi, e la Simon Lee Gallery di Londra. I lavori di Toby Ziegler sono oggi presenti in collezioni
internazionali private e pubbliche, quali l’Arts Council of England, il British Council, la Tate Britain, la
Fondazione François Pinault, l’Hudson Valley Centre for Contemporary Art e il Museum of Old and
New Art
02
aprile 2019
Toby Ziegler – Soft Power: Rosso, Morandi, Ziegler
Dal 02 aprile al 15 giugno 2019
arte contemporanea
Location
TOMMASO CALABRO ART GALLERY
Milano, Piazza San Sepolcro, 2, (Milano)
Milano, Piazza San Sepolcro, 2, (Milano)
Orario di apertura
martedì - sabato
11:00 - 19:00
Vernissage
2 Aprile 2019, h 18
Autore