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Todd Williamson – Trame di luce
Dopo l’esperienza napoletana che lo ha fortemente marcato anche in termini di incontri e rapporti personali, Todd Williamson torna in Italia con le sue ultime opere e affronterà il pubblico milanese per sperimentare e sperimentarsi in nuovi rapporti e nuove esperienze artistiche, in una nazione, l’Italia, che lo attrae irresistibilmente
Comunicato stampa
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Per la prima volta a Milano, dopo i successi di Los Angeles e Napoli, l’artista americano Todd Williamson con nuovi lavori di struggente lirismo.
La lezione del grande maestro americano Mark Rothko è stata assimilata e rielaborata da Todd Williamson in maniera mirabile: i monocromi “campi di colore” del maestro dell’espressionismo astratto sono stati rielaborati con l’aggiunta di una serie di linee orizzontali organizzate in sequenza dall’alto verso il basso con l’aggiunta di fendenti di luce che penetrano l’occhio e la mente di chi guarda conducendo in un universo altamente lirico.
Il bisogno interiore di ordine ha indotto l’artista a procedere nella sua ricerca pittorica con un sistema, o meglio, una sorta di schema attraverso cui leggere l’opera.
Le linee orizzontali sono un canovaccio leggibile del mondo interiore ed emotivo dell’artista.
Come lo spartito musicale conduce il suono dal caos del mero, indefinito rumore verso una melodia composta e fruibile, così le linee orizzontali apposte sulla tela conducono l’occhio verso un universo percettivo “composto”e ordinato, che non lascia spazio al caos né visivo, né tanto meno emozionale. O ancora “orizzonti” che, più che fisici , sono espansioni e proiezioni della mente che travalicano i contorni del quadro, il perimetro della stanza , i confini della città e del mondo verso un universalismo di ricerca interiore che trascende il contingente e accomuna l’umanità intera.
Le tele di Williamson inducono a riflessione, ad una ricerca più profonda di ciò che emerge dietro e sotto l’apparenza di quelle linee “di superficie”.
Un tentativo di disvelamento di ciò che si cela dietro quella stratificazione; una scoperta del non detto, del sotteso e non evidenziato; una ricerca di interiorità celata che non è altro che la sfera dell’intimità di ognuno, non palesata, tenuta segreta e nascosta per ritrosia , per paura o per pudore.
I colpi di colore e di luce, sapientemente inseriti e modulati sulle tele, infine, perfezionano la “melodia” introducendo un elemento di pura emotività nel rigore e nell’ordine della composizione.
Ritorna qui la lezione di Rothko che, a proposito del fattore luce in campo pittorico, la definì come “pura emotività che segue il mito”.
Nelle tele di Williamson il rigore del campo pittorico così ordinato e composto viene rotto improvvisamente da colpi di luce che rappresentano la sfera di pura emotività e istintualità che irrimediabilmente e ineluttabilmente irrompe nella vita di ognuno.
La poetica dell’intera opera di Williamson è tutta racchiusa e si dispiega in questo improvviso emergere della luce, in questa espansione di luce che non è altro che l’esplosione dell’emotività, l’esplosione improvvisa e irrefrenabile delle emozioni.
La lezione del grande maestro americano Mark Rothko è stata assimilata e rielaborata da Todd Williamson in maniera mirabile: i monocromi “campi di colore” del maestro dell’espressionismo astratto sono stati rielaborati con l’aggiunta di una serie di linee orizzontali organizzate in sequenza dall’alto verso il basso con l’aggiunta di fendenti di luce che penetrano l’occhio e la mente di chi guarda conducendo in un universo altamente lirico.
Il bisogno interiore di ordine ha indotto l’artista a procedere nella sua ricerca pittorica con un sistema, o meglio, una sorta di schema attraverso cui leggere l’opera.
Le linee orizzontali sono un canovaccio leggibile del mondo interiore ed emotivo dell’artista.
Come lo spartito musicale conduce il suono dal caos del mero, indefinito rumore verso una melodia composta e fruibile, così le linee orizzontali apposte sulla tela conducono l’occhio verso un universo percettivo “composto”e ordinato, che non lascia spazio al caos né visivo, né tanto meno emozionale. O ancora “orizzonti” che, più che fisici , sono espansioni e proiezioni della mente che travalicano i contorni del quadro, il perimetro della stanza , i confini della città e del mondo verso un universalismo di ricerca interiore che trascende il contingente e accomuna l’umanità intera.
Le tele di Williamson inducono a riflessione, ad una ricerca più profonda di ciò che emerge dietro e sotto l’apparenza di quelle linee “di superficie”.
Un tentativo di disvelamento di ciò che si cela dietro quella stratificazione; una scoperta del non detto, del sotteso e non evidenziato; una ricerca di interiorità celata che non è altro che la sfera dell’intimità di ognuno, non palesata, tenuta segreta e nascosta per ritrosia , per paura o per pudore.
I colpi di colore e di luce, sapientemente inseriti e modulati sulle tele, infine, perfezionano la “melodia” introducendo un elemento di pura emotività nel rigore e nell’ordine della composizione.
Ritorna qui la lezione di Rothko che, a proposito del fattore luce in campo pittorico, la definì come “pura emotività che segue il mito”.
Nelle tele di Williamson il rigore del campo pittorico così ordinato e composto viene rotto improvvisamente da colpi di luce che rappresentano la sfera di pura emotività e istintualità che irrimediabilmente e ineluttabilmente irrompe nella vita di ognuno.
La poetica dell’intera opera di Williamson è tutta racchiusa e si dispiega in questo improvviso emergere della luce, in questa espansione di luce che non è altro che l’esplosione dell’emotività, l’esplosione improvvisa e irrefrenabile delle emozioni.
13
novembre 2008
Todd Williamson – Trame di luce
Dal 13 al 29 novembre 2008
Location
ARTE GIAPPONE
Milano, Vicolo Ciovasso, 1, (Milano)
Milano, Vicolo Ciovasso, 1, (Milano)
Orario di apertura
14:00 - 19:00 lunedì e festivo chiuso
Sito web
www.art1307.com
Autore
Curatore