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Tom McGrath
La ricerca di Tom McGrath, giovanissimo artista americano, si inserisce nella consolidata tradizione pittorica dell’American Landscape che, negli artisti della scuola dell’Hudson, Thomas Cole, Asher Durand, Jasper Cropsey, trovò i suoi più significativi rappresentanti.
Comunicato stampa
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Dipingevano il fiume Hudson e i suoi pittoreschi anfratti non solo per celebrare un preciso ideale estetico, ma per rinnovare il linguaggio pittorico.
Tom McGrath è allo stesso modo interessato all’anatomia del dato visivo più che alla seduzione estetica, nonostante i suoi lavori testimonino grande talento e lucida padronanza tecnica. Oggetto d’indagine è il panorama urbano, l’America nella sua modernità più estrema. Ecco che compare il traffico di una highway e un truck della Wall-Mart in primo piano, oppure un motel di Memphis, le agghiaccianti torri di Harlem. Sono questi frammenti a raccontare l’America, a coglierla nel suo quotidiano.
Nel primo ciclo di quadri, presentati a New York nel 2002, McGrath spiava l’America dai vetri di un’automobile sotto la pioggia. Era un modo per descriverla con elegante intimità e allo stesso tempo il bisogno di sperimentare un diverso punto di vista. Il velo d’acqua diventava una lente deformante attraverso cui reinterpretare il paesaggio: uno strumento per scomporre la pittura, analizzando la pennellata nei suoi tratti sintetici. La visione d’insieme ne usciva chiara, eppure distorta.
Nel nuovo ciclo di opere, presentato alla galleria Lia Rumma, l’artista vive il paesaggio come un luogo interiore. Del dato oggettivo rimane un vago ricordo e lo spazio diventa onirico, mentale ed emotivo ad un tempo. Esempio significativo di questa ricerca è Nashville Skyline , in cui Tom McGrath sfida la percezione dello spettatore, costretto ad abbandonare la consapevolezza abituale della visione, per ricostruire un’identità dello spazio del tutto surreale.
Si commeterebbe un errore a voler ricercare una stretta relazione del lavoro dell’artista con l’immagine fotografica, almeno come si è strutturata negli ultimi venti anni. Se la fotografia c’è, esiste come documento di vita, immagine da rotocalco, istantanea del momento.
Tom McGrath è allo stesso modo interessato all’anatomia del dato visivo più che alla seduzione estetica, nonostante i suoi lavori testimonino grande talento e lucida padronanza tecnica. Oggetto d’indagine è il panorama urbano, l’America nella sua modernità più estrema. Ecco che compare il traffico di una highway e un truck della Wall-Mart in primo piano, oppure un motel di Memphis, le agghiaccianti torri di Harlem. Sono questi frammenti a raccontare l’America, a coglierla nel suo quotidiano.
Nel primo ciclo di quadri, presentati a New York nel 2002, McGrath spiava l’America dai vetri di un’automobile sotto la pioggia. Era un modo per descriverla con elegante intimità e allo stesso tempo il bisogno di sperimentare un diverso punto di vista. Il velo d’acqua diventava una lente deformante attraverso cui reinterpretare il paesaggio: uno strumento per scomporre la pittura, analizzando la pennellata nei suoi tratti sintetici. La visione d’insieme ne usciva chiara, eppure distorta.
Nel nuovo ciclo di opere, presentato alla galleria Lia Rumma, l’artista vive il paesaggio come un luogo interiore. Del dato oggettivo rimane un vago ricordo e lo spazio diventa onirico, mentale ed emotivo ad un tempo. Esempio significativo di questa ricerca è Nashville Skyline , in cui Tom McGrath sfida la percezione dello spettatore, costretto ad abbandonare la consapevolezza abituale della visione, per ricostruire un’identità dello spazio del tutto surreale.
Si commeterebbe un errore a voler ricercare una stretta relazione del lavoro dell’artista con l’immagine fotografica, almeno come si è strutturata negli ultimi venti anni. Se la fotografia c’è, esiste come documento di vita, immagine da rotocalco, istantanea del momento.
27
maggio 2004
Tom McGrath
Dal 27 maggio al 16 luglio 2004
giovane arte
Location
GALLERIA LIA RUMMA
Napoli, Via Vannella Gaetani, 12, (Napoli)
Napoli, Via Vannella Gaetani, 12, (Napoli)
Orario di apertura
mercoledì-giovedì-venerdì ore 16.30 – 19.30
Vernissage
27 Maggio 2004, ore 19.30
Autore