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Tom Pnini – The Light Fantastic Toe
Prima mostra personale dell’artista di origine israeliana con video e foto.
Comunicato stampa
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La galleria giuseppe Pero è lieta di annunciare la prima mostra personale di
Tom Pnini: The Light Fantastic Toe
“È soltanto in virtù della sua proprietà riflettente di uno specchio che ciascuno può essere dotato di un ego I. La mia “ego-identità„ viene dal mio double.
Dolar, Mladen. “I shall be with you on your wedding-night” Lacan and the Uncanny. October Magazine
Con questo lavoro The Light Fantastic Toe ho cercato di riesaminare il concetto di fotografia come istante preciso in cui la luce colpisce l’obbiettivo indagandola attraverso l’illusione della stereoscopia. Una fotografia stereoscopica è costituita da due immagini quasi identiche scattate con una macchina fotografica a doppio obiettivo posti dalla stessa distanza degli occhi umani. Quando la fotografia è osservata attraverso uno speciale visore stereo, gli obiettivi permettono agli occhi di unire le due immagini in una che crea un'illusione di magica profondità. Col mio lavoro cerco di svelare il trucco di questa magia isolando due immagini dal visore stereoscopico e esponendole direttamente alla vista. La fotografia appare come decontestualizzata dalla sua funzione originale. La magia è svelata e appare chara davanti a noi come doppio, un duplicato di quel momento decisivo di fotografia tradizionale, un momento che si riproduce. Un clone, un doppio uno specchio.
The Light Fantastic Toe narra i cinque minuti che precedono lo scatto di un ritratto stereoscopico di una famiglia all’interno di un appartamento della New York del 1860. Si stanno facendo ritrarre prima che il capofamiglia parta per entrare nell’esercito dell’ Unione. Il video presenta quello che sembra, apparentemente, uno schermo diviso a metà; si tratta in realtà di un doppio set che riproduce l'illusione di un'immagine stereoscopica. Invece di utilizzare un doppio obiettivo per creare due blocchi simili, nel mio video ho duplicato la scena nella reale: i ruoli dei personaggi sono recitati da due coppie di gemelli, che recitano nei due scene identiche . Non è più quindi il ritratto di una sola ma di due famiglie; identiche e allo stesso tempo differenti . Entrambe posano davanti ad un percorso e un destino simile: la prospettiva della della guerra. Poiché lo scatto della macchina fotografica fissa un' immagine per eternità,si può dire che in certo qual modo essa registri la possibilità della morte.
Come sostiene Susan Sontag in Regarding the pain of others:“Da quando le macchine fotografiche sono state inventate in 1839, la fotografia fatto comunella con la morte. Essendo la di per sé una traccia tangibile di qualcosa portato dinnanzi all’obbiettivo, essa ha da sempre rappresentato qualcosa di più prezioso rispetto a tutta la ritrattistica dipinta a memoria del passato e dei propri cari scomparsi.”
Ballade to the Double, il mio primo film di indagine sulla stereoscopia, era un distillato della mia esperienza personale: l’essere un nuovo residente in un paese straniero raccontata attraverso la descrizione di un viaggio nella natura riproposto in quattro stagioni diverse. In questo mio nuovo video provo a dare a questa esperienza un respiro più ampio. È come se stessi provando a capire la mia vita di immigrato israeliano proveniente da un paese che è costantemente sul orlo dell'esplosione attraverso la storia lineare di un ebreo americano. In The Light Fantastic Toe la storia è raccontata due volte: è dunque una sorta Cronaca di una Morte Annunciata simultanea.
Giuseppe Pero Gallery is happy to announce Tom Pnini’s first solo show
Tom Pnini: The Light Fantastic Toe
“It is only by virtue of one's mirror reflection that one can become endowed with an ego, establish oneself as an I. My “ego-identity” comes from my double.
”
Through the filter of stereoscopy, I have been working to reexamine the notion that a photograph represents a decisive moment—the incidence of light striking a lens at a precise instant in time. But a stereoscopic photograph consists of two nearly identical images taken with a camera that has two lenses the same distance apart as the human eyes. When the photograph is viewed through a special stereo viewer, the lenses enable the eyes to combine the two images into one, which creates a magical illusion of depth. In my work, I unravel this magical end. I extract the two images from the stereoscope viewer and deliver the constituent parts to the views. The photograph then, in a way, is removed from its original function. The origin of the magic is revealed and appears before us as a duplication—a double of that critical moment of traditional photography, a decisive moment that reproduces itself. A clone, a double a mirror.
The Light Fantastic Toe presents the five minutes leading up to a stereoscopic portrait of a family. The family is taking the portrait just before the patriarch leaves to join the Union army. The video begins with what, ostensibly, appears to be a split screen; however, it is actually a double set with one built next to the other creating the illusion of a stereoscopic image. While a traditional stereoscopic image employs a dual lens to create two similar frames, in my video, I remove this second lens and duplicate the actual scene in real life: identical twins play two separate roles, acting in the two identical sets, which themselves are replicas of a 1860’s New York apartment The portrait becomes no longer of one family, but it is in fact of two families—identical and different. Each family poses in front of a similar path, a similar destiny, the prospect of war. As the click of the camera captures an image for eternity, so it records the possibility of death.
“Ever since cameras were invented in 1839, photography has kept company with death. Because an image produced with a camera is, literally, a trace of something brought before the lens, photographs were superior to any painting as a memento of the vanished past and the dear departed.
Susan Sontag, Regarding the pain of others, Picador
Ballade to the Double, my first in the stereoscopic exploration series, was a distillation of my own experience of being a new resident in a new country through the filter of nature, particularly, the four seasons. It is a journey, figuratively, literally, and personally. In my new video I am trying to metamorphose this personal story into a wider narrative. It is as if I am trying to understand my life as an Israeli immigrant coming from a country that is constantly on the verge of eruption through the linear history of the American Jew. But as the story in The Light Fantastic Toe is told twice, it is simultaneously the Chronicle of a Death Foretold.
Tom Pnin
Tom Pnini: The Light Fantastic Toe
“È soltanto in virtù della sua proprietà riflettente di uno specchio che ciascuno può essere dotato di un ego I. La mia “ego-identità„ viene dal mio double.
Dolar, Mladen. “I shall be with you on your wedding-night” Lacan and the Uncanny. October Magazine
Con questo lavoro The Light Fantastic Toe ho cercato di riesaminare il concetto di fotografia come istante preciso in cui la luce colpisce l’obbiettivo indagandola attraverso l’illusione della stereoscopia. Una fotografia stereoscopica è costituita da due immagini quasi identiche scattate con una macchina fotografica a doppio obiettivo posti dalla stessa distanza degli occhi umani. Quando la fotografia è osservata attraverso uno speciale visore stereo, gli obiettivi permettono agli occhi di unire le due immagini in una che crea un'illusione di magica profondità. Col mio lavoro cerco di svelare il trucco di questa magia isolando due immagini dal visore stereoscopico e esponendole direttamente alla vista. La fotografia appare come decontestualizzata dalla sua funzione originale. La magia è svelata e appare chara davanti a noi come doppio, un duplicato di quel momento decisivo di fotografia tradizionale, un momento che si riproduce. Un clone, un doppio uno specchio.
The Light Fantastic Toe narra i cinque minuti che precedono lo scatto di un ritratto stereoscopico di una famiglia all’interno di un appartamento della New York del 1860. Si stanno facendo ritrarre prima che il capofamiglia parta per entrare nell’esercito dell’ Unione. Il video presenta quello che sembra, apparentemente, uno schermo diviso a metà; si tratta in realtà di un doppio set che riproduce l'illusione di un'immagine stereoscopica. Invece di utilizzare un doppio obiettivo per creare due blocchi simili, nel mio video ho duplicato la scena nella reale: i ruoli dei personaggi sono recitati da due coppie di gemelli, che recitano nei due scene identiche . Non è più quindi il ritratto di una sola ma di due famiglie; identiche e allo stesso tempo differenti . Entrambe posano davanti ad un percorso e un destino simile: la prospettiva della della guerra. Poiché lo scatto della macchina fotografica fissa un' immagine per eternità,si può dire che in certo qual modo essa registri la possibilità della morte.
Come sostiene Susan Sontag in Regarding the pain of others:“Da quando le macchine fotografiche sono state inventate in 1839, la fotografia fatto comunella con la morte. Essendo la di per sé una traccia tangibile di qualcosa portato dinnanzi all’obbiettivo, essa ha da sempre rappresentato qualcosa di più prezioso rispetto a tutta la ritrattistica dipinta a memoria del passato e dei propri cari scomparsi.”
Ballade to the Double, il mio primo film di indagine sulla stereoscopia, era un distillato della mia esperienza personale: l’essere un nuovo residente in un paese straniero raccontata attraverso la descrizione di un viaggio nella natura riproposto in quattro stagioni diverse. In questo mio nuovo video provo a dare a questa esperienza un respiro più ampio. È come se stessi provando a capire la mia vita di immigrato israeliano proveniente da un paese che è costantemente sul orlo dell'esplosione attraverso la storia lineare di un ebreo americano. In The Light Fantastic Toe la storia è raccontata due volte: è dunque una sorta Cronaca di una Morte Annunciata simultanea.
Giuseppe Pero Gallery is happy to announce Tom Pnini’s first solo show
Tom Pnini: The Light Fantastic Toe
“It is only by virtue of one's mirror reflection that one can become endowed with an ego, establish oneself as an I. My “ego-identity” comes from my double.
”
Through the filter of stereoscopy, I have been working to reexamine the notion that a photograph represents a decisive moment—the incidence of light striking a lens at a precise instant in time. But a stereoscopic photograph consists of two nearly identical images taken with a camera that has two lenses the same distance apart as the human eyes. When the photograph is viewed through a special stereo viewer, the lenses enable the eyes to combine the two images into one, which creates a magical illusion of depth. In my work, I unravel this magical end. I extract the two images from the stereoscope viewer and deliver the constituent parts to the views. The photograph then, in a way, is removed from its original function. The origin of the magic is revealed and appears before us as a duplication—a double of that critical moment of traditional photography, a decisive moment that reproduces itself. A clone, a double a mirror.
The Light Fantastic Toe presents the five minutes leading up to a stereoscopic portrait of a family. The family is taking the portrait just before the patriarch leaves to join the Union army. The video begins with what, ostensibly, appears to be a split screen; however, it is actually a double set with one built next to the other creating the illusion of a stereoscopic image. While a traditional stereoscopic image employs a dual lens to create two similar frames, in my video, I remove this second lens and duplicate the actual scene in real life: identical twins play two separate roles, acting in the two identical sets, which themselves are replicas of a 1860’s New York apartment The portrait becomes no longer of one family, but it is in fact of two families—identical and different. Each family poses in front of a similar path, a similar destiny, the prospect of war. As the click of the camera captures an image for eternity, so it records the possibility of death.
“Ever since cameras were invented in 1839, photography has kept company with death. Because an image produced with a camera is, literally, a trace of something brought before the lens, photographs were superior to any painting as a memento of the vanished past and the dear departed.
Susan Sontag, Regarding the pain of others, Picador
Ballade to the Double, my first in the stereoscopic exploration series, was a distillation of my own experience of being a new resident in a new country through the filter of nature, particularly, the four seasons. It is a journey, figuratively, literally, and personally. In my new video I am trying to metamorphose this personal story into a wider narrative. It is as if I am trying to understand my life as an Israeli immigrant coming from a country that is constantly on the verge of eruption through the linear history of the American Jew. But as the story in The Light Fantastic Toe is told twice, it is simultaneously the Chronicle of a Death Foretold.
Tom Pnin
10
aprile 2015
Tom Pnini – The Light Fantastic Toe
Dal 10 aprile al 22 maggio 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIUSEPPE PERO
Milano, Via Luigi Porro Lambertenghi, 3, (Milano)
Milano, Via Luigi Porro Lambertenghi, 3, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-venerdì 14-19
sabato su appuntamento
Vernissage
10 Aprile 2015, ore 18.00
Autore