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Tom Porta – Inferno 1914 – 1918
Settanta opere dall’Inferno di Dante ai campi di battaglia della Prima Guerra mondiale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Finalmente Porta ritorna a Milano, nella magnifica sede del Famedio, al
Cimitero Monumentale, in mezzo agli spiriti dei grandi che li vi dimorano. Lo fa con la nuova mostra
dedicata al centenario della I Guerra Mondiale, curata da Mario Giusti, cui sta lavorando ormai da due anni
e della quale, nella prima settimana di novembre, è stata vista un’anteprima di 6 opere. Niente di meglio
delle sue parole per illustrarne il contenuto, la storia:
“… A cento anni dall'inizio della Grande Guerra realizzerò un'esposizione di nuove opere dedicate allo
scontro di culture, ideali, pensiero, tecnologie e uomini iniziato nel 1914.
L'importanza e l'influenza che questa guerra ha avuto sul 900, sulle arti, la politica, il pensiero moderno è
incalcolabile, quanto lo è stata la tragedia umana che hanno vissuto tutti coloro che ne sono stati coinvolti.
Durante la Grande Guerra si realizza, con una grandiosità senza precedenti, il fallimento dell'uomo nel
comunicare e prende corpo una straordinaria capacità di distruzione morale e fisica.
Questi due elementi sono l'esatto contrario dell’opera di Dante di cui mi avvalgo come canto di
accompagnamento, inesauribile fonte di ragionamento e capolavoro dell'arte della parola. Da questo
punto decido di partire abbinando il viaggio all'Inferno all'esperienza umana della Prima Guerra Mondiale.
Le opere conterranno elementi ottocenteschi, il secolo le cui idee cadranno nel fango dei campi di battaglia
europei, così come visioni moderne idealmente figlie dell'intenzione rinnovatrice che ha trascinato nel
Creerò un percorso emotivo attraverso il formato dei lavori, ora di grandi tele di due metri, di carte, ora di
piccole tavolette di legno di quaranta centimetri che desidero porti l'osservatore a vivere gli albori della
cinematografia documentaristica di guerra.
I versi di Dante, presenti all'interno delle opere saranno la compagnia ed il compendio narrativo della mia
ispirazione: come la silenziosa osservazione di luoghi e macchine, privi di significato, non fossero stati la
tela bianca su cui si è dipinto col sangue di milioni di uomini la storia indiavolata del ‘900.
La ricerca non sarà però documentale ai fini storici, bensì un'ideale rappresentazione, attraverso volti e
luoghi, famosi e non, della catarsi vissuta nei quattro anni di conflitto.
Inferno 1914-1918 costituisce altresì un prequel coeso e ragionato del mio percorso di ricerca sulla guerra
e ne conterrà le sintesi pittoriche e grafiche che ho, fino ad oggi, raggiunto.
Dal catalogo: “… Dante arriva nell’opera di porta portandosi dietro il titolo INFERNO, che diventerà un
contenuto vivo e carnalmente impegnativo, tanto quanto l’incontro con Virgilio nella Divina Commedia fu
determinante per la Via del racconto.
Ma arriva da più lontano che la presenza in quella prima opera che noi chiamiamo Il Soldatino.
C’è una grande tela del 2011, Checkpoint: un marine in primo piano tiene a bada un prigioniero in posa
Guantanamo, inginocchiato, vestito Armani e con un sacco in testa per renderlo cieco, deprivarlo di realtà e
collocazione. Il sacco è a griffe Vuitton, uno sberleffo alla Porta e sul muro sbrecciato, in fondo, compare
sbiadita una scritta: “… fatti non foste a viver come bruti…”. L’eterno incipit di Ulisse nel canto XXVI
dell’Inferno, uno dei pezzi più belli in assoluto della poesia italiana, ecco per me quello fu il vero inizio di
… Oggi la soddisfazione è constatare come le opere non siano un caleidoscopio iconografico di date e
appuntamenti, piuttosto un legame logico, emotivo tra il ciclo di Extinction, in cui Porta distrugge tutti i
simboli architettonici della civiltà moderna, e la sua visione della guerra, in particolare questa.
Ha ragione John Milton, l’avvocato del diavolo, anzi il diavolo in persona: “…E chi, sano di mente, potrà mai
negare che il XX secolo è stato interamente mio?...”
… E’ come se l’angelo vendicatore ed i cavalieri dell’Apocalisse concentrassero i loro ricordi del periodo più
buio del ‘900 e guidassero la mano di Porta per darci una testimonianza attualissima dell’efferatezza
umana: una mostra contro la volontà di dominio che racconta il tormento dell’uomo nell’eterno conflitto
tra la sua immortale umanità ed il desiderio di INFERNO… Potrebbe fondare a pieno titolo il movimento
Consapevole di ciò, in questa mostra c’è un tenero tentativo di normalità con una nuova presenza
femminile: è chiaramente una ricerca influenzata dalla sua passione per Boldini, di cui molti scorgono
parecchie tracce, da sempre. In particolare nei dipinti di tre donne. Oggi però, davanti ad una serie di
ritratti molto riusciti, dal Barone Rosso al milite ignoto in trincea, alla donna ritratta in un interno distrutto,
posso affermare che si sente forte questo desiderio di racchiudere nella forma umana del viso, della
postura, una ricerca di scoperta interiore.
Chiudo col racconto di una generosità insolita: Porta si è reso disponibile ad accompagnare alcuni studenti
ad una visita guidata alla sua mostra, in ogni città dove sarà esposto…”
SVILUPPO DELLA MOSTRA. Un articolato interessante sarà, in ognuna delle 4 città previste e con la
collaborazione degli assessorati competenti, l’organizzazione di visite guidate con l’artista che hanno
come scopo la conoscenza dei temi storico sociali che hanno portato alla Guerra Mondiale.
A MILANO, dal 29 aprile al 24 maggio 2015 presso il Famedio del Cimitero Monumentale. La mostra è
inserita nell’ambito delle manifestazioni di “EXPO in Città” e gode dunque del patrocinio del Comune.
Sono previste 4 visite guidate: 2 organizzate dall’Associazione Amici del Monumentale che si occupa
proprio del patrimonio storico e culturale artistico all’interno del Famedio e del cimitero e altre due con gli
studenti. Il 24 maggio poi, in occasione della giornata storica e della chiusura della mostra, il Comune con
l’Assessorato al Commercio e Attività produttive, organizza una lezione sul tema di Milano ed il suo ruolo
nella I Guerra Mondiale. Saranno analizzati il ruolo del Sindaco Caldara e la realizzazione di una prima
grande rete di assistenza sociale nell’ambito della cosa pubblica. E’ prevista anche un’asta di beneficenza
con un’opera da hoc di Tom Porta per raccogliere fondi per il restauro del sacrario della I Guerra.
PERIODO: dal 29 aprile al 24 maggio 2015 – orario: 08-17.30
10 tele, acrilico su tela, 150x200cm.
18 tele, acrilico su tela, 100x150cm
9 di diverse dimensioni: 60x60cm – 100x100cm
30 fra disegni, studi e carte di varie misure.
CATALOGO di 130 pagine, in 2000 cp, brossurato, a colori. Oltre alle opere, disegni e materiali vari, anche
una serie di interventi di Mario Giusti, il curatore della Mostra, l’artista ed amico di Porta, Alessandro
Papetti ed un saggio critico curato da Igor Zanti.
La mostra proseguirà a Firenze, Palazzo Medici Riccardi, nella Galleria delle Carrozze, dal23 settembre - 14
ottobre 2015, per raggiungere poi Roma in luogo ancora da definire con l’amministrazione ed a GENOVA, a
Palazzo Ducale, da marzo ad aprile 2016.
Cimitero Monumentale, in mezzo agli spiriti dei grandi che li vi dimorano. Lo fa con la nuova mostra
dedicata al centenario della I Guerra Mondiale, curata da Mario Giusti, cui sta lavorando ormai da due anni
e della quale, nella prima settimana di novembre, è stata vista un’anteprima di 6 opere. Niente di meglio
delle sue parole per illustrarne il contenuto, la storia:
“… A cento anni dall'inizio della Grande Guerra realizzerò un'esposizione di nuove opere dedicate allo
scontro di culture, ideali, pensiero, tecnologie e uomini iniziato nel 1914.
L'importanza e l'influenza che questa guerra ha avuto sul 900, sulle arti, la politica, il pensiero moderno è
incalcolabile, quanto lo è stata la tragedia umana che hanno vissuto tutti coloro che ne sono stati coinvolti.
Durante la Grande Guerra si realizza, con una grandiosità senza precedenti, il fallimento dell'uomo nel
comunicare e prende corpo una straordinaria capacità di distruzione morale e fisica.
Questi due elementi sono l'esatto contrario dell’opera di Dante di cui mi avvalgo come canto di
accompagnamento, inesauribile fonte di ragionamento e capolavoro dell'arte della parola. Da questo
punto decido di partire abbinando il viaggio all'Inferno all'esperienza umana della Prima Guerra Mondiale.
Le opere conterranno elementi ottocenteschi, il secolo le cui idee cadranno nel fango dei campi di battaglia
europei, così come visioni moderne idealmente figlie dell'intenzione rinnovatrice che ha trascinato nel
Creerò un percorso emotivo attraverso il formato dei lavori, ora di grandi tele di due metri, di carte, ora di
piccole tavolette di legno di quaranta centimetri che desidero porti l'osservatore a vivere gli albori della
cinematografia documentaristica di guerra.
I versi di Dante, presenti all'interno delle opere saranno la compagnia ed il compendio narrativo della mia
ispirazione: come la silenziosa osservazione di luoghi e macchine, privi di significato, non fossero stati la
tela bianca su cui si è dipinto col sangue di milioni di uomini la storia indiavolata del ‘900.
La ricerca non sarà però documentale ai fini storici, bensì un'ideale rappresentazione, attraverso volti e
luoghi, famosi e non, della catarsi vissuta nei quattro anni di conflitto.
Inferno 1914-1918 costituisce altresì un prequel coeso e ragionato del mio percorso di ricerca sulla guerra
e ne conterrà le sintesi pittoriche e grafiche che ho, fino ad oggi, raggiunto.
Dal catalogo: “… Dante arriva nell’opera di porta portandosi dietro il titolo INFERNO, che diventerà un
contenuto vivo e carnalmente impegnativo, tanto quanto l’incontro con Virgilio nella Divina Commedia fu
determinante per la Via del racconto.
Ma arriva da più lontano che la presenza in quella prima opera che noi chiamiamo Il Soldatino.
C’è una grande tela del 2011, Checkpoint: un marine in primo piano tiene a bada un prigioniero in posa
Guantanamo, inginocchiato, vestito Armani e con un sacco in testa per renderlo cieco, deprivarlo di realtà e
collocazione. Il sacco è a griffe Vuitton, uno sberleffo alla Porta e sul muro sbrecciato, in fondo, compare
sbiadita una scritta: “… fatti non foste a viver come bruti…”. L’eterno incipit di Ulisse nel canto XXVI
dell’Inferno, uno dei pezzi più belli in assoluto della poesia italiana, ecco per me quello fu il vero inizio di
… Oggi la soddisfazione è constatare come le opere non siano un caleidoscopio iconografico di date e
appuntamenti, piuttosto un legame logico, emotivo tra il ciclo di Extinction, in cui Porta distrugge tutti i
simboli architettonici della civiltà moderna, e la sua visione della guerra, in particolare questa.
Ha ragione John Milton, l’avvocato del diavolo, anzi il diavolo in persona: “…E chi, sano di mente, potrà mai
negare che il XX secolo è stato interamente mio?...”
… E’ come se l’angelo vendicatore ed i cavalieri dell’Apocalisse concentrassero i loro ricordi del periodo più
buio del ‘900 e guidassero la mano di Porta per darci una testimonianza attualissima dell’efferatezza
umana: una mostra contro la volontà di dominio che racconta il tormento dell’uomo nell’eterno conflitto
tra la sua immortale umanità ed il desiderio di INFERNO… Potrebbe fondare a pieno titolo il movimento
Consapevole di ciò, in questa mostra c’è un tenero tentativo di normalità con una nuova presenza
femminile: è chiaramente una ricerca influenzata dalla sua passione per Boldini, di cui molti scorgono
parecchie tracce, da sempre. In particolare nei dipinti di tre donne. Oggi però, davanti ad una serie di
ritratti molto riusciti, dal Barone Rosso al milite ignoto in trincea, alla donna ritratta in un interno distrutto,
posso affermare che si sente forte questo desiderio di racchiudere nella forma umana del viso, della
postura, una ricerca di scoperta interiore.
Chiudo col racconto di una generosità insolita: Porta si è reso disponibile ad accompagnare alcuni studenti
ad una visita guidata alla sua mostra, in ogni città dove sarà esposto…”
SVILUPPO DELLA MOSTRA. Un articolato interessante sarà, in ognuna delle 4 città previste e con la
collaborazione degli assessorati competenti, l’organizzazione di visite guidate con l’artista che hanno
come scopo la conoscenza dei temi storico sociali che hanno portato alla Guerra Mondiale.
A MILANO, dal 29 aprile al 24 maggio 2015 presso il Famedio del Cimitero Monumentale. La mostra è
inserita nell’ambito delle manifestazioni di “EXPO in Città” e gode dunque del patrocinio del Comune.
Sono previste 4 visite guidate: 2 organizzate dall’Associazione Amici del Monumentale che si occupa
proprio del patrimonio storico e culturale artistico all’interno del Famedio e del cimitero e altre due con gli
studenti. Il 24 maggio poi, in occasione della giornata storica e della chiusura della mostra, il Comune con
l’Assessorato al Commercio e Attività produttive, organizza una lezione sul tema di Milano ed il suo ruolo
nella I Guerra Mondiale. Saranno analizzati il ruolo del Sindaco Caldara e la realizzazione di una prima
grande rete di assistenza sociale nell’ambito della cosa pubblica. E’ prevista anche un’asta di beneficenza
con un’opera da hoc di Tom Porta per raccogliere fondi per il restauro del sacrario della I Guerra.
PERIODO: dal 29 aprile al 24 maggio 2015 – orario: 08-17.30
10 tele, acrilico su tela, 150x200cm.
18 tele, acrilico su tela, 100x150cm
9 di diverse dimensioni: 60x60cm – 100x100cm
30 fra disegni, studi e carte di varie misure.
CATALOGO di 130 pagine, in 2000 cp, brossurato, a colori. Oltre alle opere, disegni e materiali vari, anche
una serie di interventi di Mario Giusti, il curatore della Mostra, l’artista ed amico di Porta, Alessandro
Papetti ed un saggio critico curato da Igor Zanti.
La mostra proseguirà a Firenze, Palazzo Medici Riccardi, nella Galleria delle Carrozze, dal23 settembre - 14
ottobre 2015, per raggiungere poi Roma in luogo ancora da definire con l’amministrazione ed a GENOVA, a
Palazzo Ducale, da marzo ad aprile 2016.
29
aprile 2015
Tom Porta – Inferno 1914 – 1918
Dal 29 aprile al 24 maggio 2015
arte contemporanea
Location
CIMITERO MONUMENTALE
Milano, Piazzale Cimitero Monumentale, (Milano)
Milano, Piazzale Cimitero Monumentale, (Milano)
Orario di apertura
dalle 8 alle 17.30
Vernissage
29 Aprile 2015, ore 16
Autore
Curatore