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Tomaso Binga – Autoritratto di un matrimonio
Tomaso Binga dagli anni Settanta lavora su quella forma espressiva identificabile nelle accezioni di Poesia Visiva, Scrittura Verbo-Visiva, Nuova Scrittura.
Comunicato stampa
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Il 10 febbraio 2005, presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università di Roma "La Sapienza" si inaugura Autoritratto di un matrimonio, mostra personale dell’artista e poeta Tomaso Binga.
Tomaso Binga dagli anni Settanta lavora su quella forma espressiva identificabile nelle accezioni di Poesia Visiva, Scrittura Verbo-Visiva, Nuova Scrittura, che ha avuto origine tra gli inizi degli anni Sessanta e i primi anni Settanta ed è, in vari aspetti, ancora oggi operante sperimentalmente in tutta Italia. Il corpo e il sesso sono da sempre la bussola ironica di questo/questa action_poetry dissacrata. Binga inizia la sua attività assumendo in arte un nome maschile, giocando sull’ironia e lo spiazzamento e mettendo allo scoperto il privilegio maschile nel campo dell’arte.
Attraverso l’ironico, il grottesco, il dissacrante, il non-sense, il luogo comune, la filastrocca e, successivamente, il sonoro più stereotipato del mondo tecnologico, Binga ha lavorato sull’arte come scrittura e sulla scrittura come arte, espandendo il senso convenzionale dei segni grafici fino a proiettarli fuori dalla bidimensionalità del foglio, facendo loro conquistare l’energia coinvolgente del gesto e della parola-suono (poesia performativa, poesia sonora).
In una performance Tomaso Binga e Bianca Menna Oggi Spose (15 giugno, 1977, Centro D, Roma), l’artista Tomaso Binga sposava Bianca Menna, il suo alter (forse ego ?).
La mostra intende presentare attraverso alcune significative opere, soprattutto alcune esposte per la prima volta, i passaggi fondamentali dell’iter completo e complesso di questo artista: dalle prime in polistirolo e collage alla Scrittura Desemantizzata; dalle performances alle lettere del corpo della sua Scrittura Vivente; dal Dattilocodice alle prime poesie visuali, dalla scrittura che diventa pittura nella fase del Biographic alle operazioni artistiche e di Mail Art durate mesi; alle attualmente dominanti azioni poetiche, fatte di gesti, suoni, parole.
In relazione a questa esposizione è prevista la pubblicazione di un libro della collana di strumenti per l’arte contemporanea Luxflux proto-type arte contemporanea, diretta da Simonetta Lux con il coordinamento di Domenico Scudero ed edita da Gangemi, studio approfondito del lavoro di Tomaso Binga, che ne traccia scientificamente la linea di sviluppo storico e lo analizza criticamente, attraverso saggi, schede critiche delle opere e un ampio apparato bio-bibliografico.
Tomaso Binga dagli anni Settanta lavora su quella forma espressiva identificabile nelle accezioni di Poesia Visiva, Scrittura Verbo-Visiva, Nuova Scrittura, che ha avuto origine tra gli inizi degli anni Sessanta e i primi anni Settanta ed è, in vari aspetti, ancora oggi operante sperimentalmente in tutta Italia. Il corpo e il sesso sono da sempre la bussola ironica di questo/questa action_poetry dissacrata. Binga inizia la sua attività assumendo in arte un nome maschile, giocando sull’ironia e lo spiazzamento e mettendo allo scoperto il privilegio maschile nel campo dell’arte.
Attraverso l’ironico, il grottesco, il dissacrante, il non-sense, il luogo comune, la filastrocca e, successivamente, il sonoro più stereotipato del mondo tecnologico, Binga ha lavorato sull’arte come scrittura e sulla scrittura come arte, espandendo il senso convenzionale dei segni grafici fino a proiettarli fuori dalla bidimensionalità del foglio, facendo loro conquistare l’energia coinvolgente del gesto e della parola-suono (poesia performativa, poesia sonora).
In una performance Tomaso Binga e Bianca Menna Oggi Spose (15 giugno, 1977, Centro D, Roma), l’artista Tomaso Binga sposava Bianca Menna, il suo alter (forse ego ?).
La mostra intende presentare attraverso alcune significative opere, soprattutto alcune esposte per la prima volta, i passaggi fondamentali dell’iter completo e complesso di questo artista: dalle prime in polistirolo e collage alla Scrittura Desemantizzata; dalle performances alle lettere del corpo della sua Scrittura Vivente; dal Dattilocodice alle prime poesie visuali, dalla scrittura che diventa pittura nella fase del Biographic alle operazioni artistiche e di Mail Art durate mesi; alle attualmente dominanti azioni poetiche, fatte di gesti, suoni, parole.
In relazione a questa esposizione è prevista la pubblicazione di un libro della collana di strumenti per l’arte contemporanea Luxflux proto-type arte contemporanea, diretta da Simonetta Lux con il coordinamento di Domenico Scudero ed edita da Gangemi, studio approfondito del lavoro di Tomaso Binga, che ne traccia scientificamente la linea di sviluppo storico e lo analizza criticamente, attraverso saggi, schede critiche delle opere e un ampio apparato bio-bibliografico.
10
febbraio 2005
Tomaso Binga – Autoritratto di un matrimonio
Dal 10 al 26 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
lun–ven ore 10–18,30
Vernissage
10 Febbraio 2005, ore 18,30.
ore 19,30, performance poetico-sonora: Tomaso Binga, Antonio Amendola, Giovanni Fontana
Autore
Curatore