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Tomaso Binga / Guglielmo Achille Cavellini – Prefigure
La mostra Prefigure a Wunderkammern, presentata dal critico e storico dell’arte Lorenzo Mango. Due figure storiche dell’arte italiana, Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini (GAC), anticiparono negli anni 70 modalità di comunicazione e di interpretazione della società proprie dei nostri tempi.
Comunicato stampa
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Prefigure: una grande esposizione a cura di Wunderkammern e presentata dal critico e storico dell'arte Lorenzo Mango, dedicata alle figure storiche dell’arte italiana Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini (GAC).
Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini appartengono a quella generazione di artisti con una grande attitudine a sorprendere, che raccontarono con fine ironia il cambiamento italiano negli anni Settanta e Ottanta, capaci di anticipare modalità di comunicazione e di interpretazione della società proprie dei nostri tempi.
Tomaso Binga è stata una delle massime interpreti della poesia visiva, performer e artista poliedrica, presentata da Wunderkammern ad Artissima/18 nella sezione Back to the future, dopo essere stata selezionata da un comitato scientifico composto da Massimiliano Gioni (New Museum of Contemporary Art in New York e Fondazione Nicola Trussardi di Milano), Christine Macel (Centre Pompidou, Paris), Jessica Morgan (Tate Modern, London).
Guglielmo Achille Cavellini nato a Brescia nel 1914 (morto nel 1990) è entrato nel mondo dell’arte negli anni Quaranta collezionando opere astratte. Ritratto dai più grandi artisti dell’epoca, tra cui Rotella, Warhol, Ceroli, Cavellini ha iniziato la sua poliedrica carriera da artista appropriandosi di oggetti d’uso comune così come di opere di altri artisti e delle proprie, per poi trasformarli o distruggerli.
Una data accomuna i percorsi dei due artisti: il 1971, anno di svolta in cui giocando entrambi sul concetto di identità, l'una (Bianca Menna) assunse il nome maschile di Tomaso Binga in riferimento all' ambiguità dei ruoli sociali legati al sesso, e l'altro, Guglielmo Achille Cavellini, con l'acronimo di GAC diede il via alla promozione della propria figura di artista nel futuro: il famoso progetto di Autostoricizzazione per la celebrazione del suo centenario, di cui Wunderkammern ne sarà promotrice a Roma. Recentissima una sua bella mostra presso lo spazio LUCIE FONTAINE a Milano.
In occasione della mostra Prefigure, a Wunderkammern saranno in mostra le opere degli anni '70 più significative: per Binga l’ Alfabetiere murale del 1976, mai esposto prima; il Dattilocodice risultato della sovrapposizione di grafemi; le opere di desemantizzazione e i Polistiroli.
Per Guglielmo Achille Cavellini saranno esposti i Carboni, opere bruciate come atto di purificazione; le Cassette che contengono opere distrutte; il prezioso Vestito scritto, Tight azzurro,del 1974 con cui eseguì celebri azioni performative in tutto il mondo.
Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini appartengono a quella generazione di artisti con una grande attitudine a sorprendere, che raccontarono con fine ironia il cambiamento italiano negli anni Settanta e Ottanta, capaci di anticipare modalità di comunicazione e di interpretazione della società proprie dei nostri tempi.
Tomaso Binga è stata una delle massime interpreti della poesia visiva, performer e artista poliedrica, presentata da Wunderkammern ad Artissima/18 nella sezione Back to the future, dopo essere stata selezionata da un comitato scientifico composto da Massimiliano Gioni (New Museum of Contemporary Art in New York e Fondazione Nicola Trussardi di Milano), Christine Macel (Centre Pompidou, Paris), Jessica Morgan (Tate Modern, London).
Guglielmo Achille Cavellini nato a Brescia nel 1914 (morto nel 1990) è entrato nel mondo dell’arte negli anni Quaranta collezionando opere astratte. Ritratto dai più grandi artisti dell’epoca, tra cui Rotella, Warhol, Ceroli, Cavellini ha iniziato la sua poliedrica carriera da artista appropriandosi di oggetti d’uso comune così come di opere di altri artisti e delle proprie, per poi trasformarli o distruggerli.
Una data accomuna i percorsi dei due artisti: il 1971, anno di svolta in cui giocando entrambi sul concetto di identità, l'una (Bianca Menna) assunse il nome maschile di Tomaso Binga in riferimento all' ambiguità dei ruoli sociali legati al sesso, e l'altro, Guglielmo Achille Cavellini, con l'acronimo di GAC diede il via alla promozione della propria figura di artista nel futuro: il famoso progetto di Autostoricizzazione per la celebrazione del suo centenario, di cui Wunderkammern ne sarà promotrice a Roma. Recentissima una sua bella mostra presso lo spazio LUCIE FONTAINE a Milano.
In occasione della mostra Prefigure, a Wunderkammern saranno in mostra le opere degli anni '70 più significative: per Binga l’ Alfabetiere murale del 1976, mai esposto prima; il Dattilocodice risultato della sovrapposizione di grafemi; le opere di desemantizzazione e i Polistiroli.
Per Guglielmo Achille Cavellini saranno esposti i Carboni, opere bruciate come atto di purificazione; le Cassette che contengono opere distrutte; il prezioso Vestito scritto, Tight azzurro,del 1974 con cui eseguì celebri azioni performative in tutto il mondo.
19
novembre 2011
Tomaso Binga / Guglielmo Achille Cavellini – Prefigure
Dal 19 novembre 2011 al 14 gennaio 2012
arte contemporanea
Location
WUNDERKAMMERN [Roma]
Roma, Via Gabrio Serbelloni, 124, (Roma)
Roma, Via Gabrio Serbelloni, 124, (Roma)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 17-20
Vernissage
19 Novembre 2011, ore 18,30
Autore
Curatore