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Tomaso Marcolla
personale
Comunicato stampa
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«Sono opere fuori da tutti i romanticismi interpretativi, dagli espressionismi d?effetto, che catturano lo sguardo e spingono ad indugiare dentro i particolari a causa della loro ?esagerata? realtà. Si resta certamente impressionati dalla precisione, dalla cura, dall'attenzione del segno, del tratto ma tutta questa tecnica grafica appare finalizzata a ben altre intenzioni che appartengono alla sfera della memoria, alla sfera del ?tempo? interiore?
?tutti quegli oggetti che ci transitano davanti, che gestiamo casualmente, che manipoliamo, gettiamo, mangiamo, usiamo, (bicchieri, scarponi, spazzole, verze, camicie ecc.) forse non sono ?cose? ma ?veicoli di senso?, ovvero elementi che permettono l?innesco della dimensione d?anima, l'ingresso in una percezione del reale non casuale, ma animata dalla possibilità di capire, di ricordare, di immaginare. Non è semplicemente la ?réverie? proustiana, malinconica e patetica, nemmeno espressionismo vangoghiano (ricordate il paio di zoccoli?) non è la serialità della pop art che nullifica amaramente il senso delle cose, non è nemmeno l'immanentismo monolitico del recentissimo ?post-human??
?Questi lavori di Marcolla appartengono alla categoria più attuale del dipingere e del fare arte: un arte che riceve la sua identità dalla ricerca etica dell?artista, un?arte che nasce da ciò che la persona è e non da quello che dichiara di voler essere o vorrebbe essere. È un approccio al fare artistico che non fa risiedere tanto nel ?ciò che si fa?, la novità della propria proposta, ma piuttosto nel ?ciò che si è?, pertanto il valore dell?opera non è tanto nella novità vera o supposta dei suoi elementi visivi, ma nella capacità di comunicare l'autenticità di ciò che è»
(Antonio Zimarino)
?tutti quegli oggetti che ci transitano davanti, che gestiamo casualmente, che manipoliamo, gettiamo, mangiamo, usiamo, (bicchieri, scarponi, spazzole, verze, camicie ecc.) forse non sono ?cose? ma ?veicoli di senso?, ovvero elementi che permettono l?innesco della dimensione d?anima, l'ingresso in una percezione del reale non casuale, ma animata dalla possibilità di capire, di ricordare, di immaginare. Non è semplicemente la ?réverie? proustiana, malinconica e patetica, nemmeno espressionismo vangoghiano (ricordate il paio di zoccoli?) non è la serialità della pop art che nullifica amaramente il senso delle cose, non è nemmeno l'immanentismo monolitico del recentissimo ?post-human??
?Questi lavori di Marcolla appartengono alla categoria più attuale del dipingere e del fare arte: un arte che riceve la sua identità dalla ricerca etica dell?artista, un?arte che nasce da ciò che la persona è e non da quello che dichiara di voler essere o vorrebbe essere. È un approccio al fare artistico che non fa risiedere tanto nel ?ciò che si fa?, la novità della propria proposta, ma piuttosto nel ?ciò che si è?, pertanto il valore dell?opera non è tanto nella novità vera o supposta dei suoi elementi visivi, ma nella capacità di comunicare l'autenticità di ciò che è»
(Antonio Zimarino)
01
ottobre 2003
Tomaso Marcolla
Dal primo al 23 ottobre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA FOGOLINO
Trento, Via Santissima Trinità, 30, (Trento)
Trento, Via Santissima Trinità, 30, (Trento)
Orario di apertura
10-12 e 16-19. Chiuso domenica e lunedì mattina
Vernissage
1 Ottobre 2003, ore 18
Autore