La pittura e la scultura sono per Cascella linguaggi naturali, frutto di una eredità familiare plurigenerazionale. Discendente di una delle famiglie più prolifiche dell’arte italiana (tra i più famosi il padre Pietro, scultore, e il prozio, Michele), Tommaso Cascella spazia indifferentemente tra le due forme artistiche. La sua pittura è, infatti, profondamente incline a una trasposizione tridimensionale dell’opera, in simbiosi con le sue sculture in ferro.
L’indagine artistica di Cascella, che utilizza materiali di recupero, non ha bisogno di riferimenti esterni, ma assume una propria autonomia strutturale. Questo permette a ogni opera di contenere l’essenza primaria della pittura in un sovrapporsi continuo di elementi dove ferro, colla, terre, legno o qualunque altro materiale può convivere dialetticamente entrando in una dimensione sinergica con lo spazio. (Alberto Fiz)
Scrive Silvia Evangelisti: <>.
Le opere esposte in questa personale, sono il risultato di un’attenta ricerca dove le diverse espressioni si rincorrono e si ritrovano in una narrazione unica: sullo stesso scenario convivono infatti la materialità del ferro e la superficie della tela, i ferri che riflettono l’ombra e i colori che ne seguono l’impronta l’avvolgono in forti e fragranti stesure cromatiche.