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Tommaso Cascella – Universo eloquente
Le opere di Cascella ci invitano a uscire dal ripetersi della vita quotidiana, dalla noia che ci provoca la vita stretta tra le necessità di apparire; ci invitano a uscire dai limiti del “quadro”, per ritrovare i ritmi dei cieli, dei misteri della vita, di noi stessi
Comunicato stampa
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La Galleria Franca Pezzoli Arte Contemporanea, via Mazzini, 39 a Clusone (BG), presenta la mostra di Tommaso Cascella “Universo eloquente”.
Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951 e il suo nome è legato all’arte da generazioni. È scultore, pittore, incisore e anche poeta; vive e lavora tra Bomarzo e Roma.
La poesia rappresenta per lui la molla della creatività. Infatti, se la sua prima mostra personale data 1985, alla Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano, la sua prima importante attività di cultura, la rivista di Arte e Poesia “Cervo Volante”, che vede come direttori Adriano Spatola, Edoardo Sanguineti e Achille Bonito Oliva, porta la data del 1981.
Le sue opere pittoriche hanno una chiara progettualità, apparentemente semplice; si alternano vari elementi compositivi. Elementi tridimensionali rompono le campiture piatte e colorate con colori vivaci, il tutto è contaminato da tratti e segni grafici duri, a volte incisi nella materia; elementi tridimensionali, che portano lo sguardo ad uscire dal quadro, per proiettarsi verso l'universo .
Universo, quell'universo che è nel titolo della mostra. Ma quale universo intende Casella? Un universo che è formato da tutto quello che ci circonda, ma non solo, anche in noi c'è l'universo e noi possiamo essere “l'universo”.
Le opere di Cascella ci invitano a uscire dal ripetersi della vita quotidiana, dalla noia che ci provoca la vita stretta tra le necessità di apparire; ci invitano a uscire dai limiti del “quadro”, per ritrovare i ritmi dei cieli, dei misteri della vita, di noi stessi. Questa attenzione, per Cascella, non può che essere poesia, come poetici sono i titoli che l'autore assegna alle sue opere: “Il pianeta della rosa”, “Sulla panchina di maggio”, “Il contorno del vento” o “Come una conchiglia”.
I segni contaminatori rappresentano un confine inesistente, impostoci come reale, ma che se vogliamo, possiamo superare facilmente e andare in nuovi orizzonti e ritrovare chiara la nostra identità umana nella poesia e nella fantasia.
Cascella con le sue opere ci lancia un messaggio di vita su un livello spirituale più elevato, “verso il cielo” della sublimazione della nostra esistenza.
Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951 e il suo nome è legato all’arte da generazioni. È scultore, pittore, incisore e anche poeta; vive e lavora tra Bomarzo e Roma.
La poesia rappresenta per lui la molla della creatività. Infatti, se la sua prima mostra personale data 1985, alla Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano, la sua prima importante attività di cultura, la rivista di Arte e Poesia “Cervo Volante”, che vede come direttori Adriano Spatola, Edoardo Sanguineti e Achille Bonito Oliva, porta la data del 1981.
Le sue opere pittoriche hanno una chiara progettualità, apparentemente semplice; si alternano vari elementi compositivi. Elementi tridimensionali rompono le campiture piatte e colorate con colori vivaci, il tutto è contaminato da tratti e segni grafici duri, a volte incisi nella materia; elementi tridimensionali, che portano lo sguardo ad uscire dal quadro, per proiettarsi verso l'universo .
Universo, quell'universo che è nel titolo della mostra. Ma quale universo intende Casella? Un universo che è formato da tutto quello che ci circonda, ma non solo, anche in noi c'è l'universo e noi possiamo essere “l'universo”.
Le opere di Cascella ci invitano a uscire dal ripetersi della vita quotidiana, dalla noia che ci provoca la vita stretta tra le necessità di apparire; ci invitano a uscire dai limiti del “quadro”, per ritrovare i ritmi dei cieli, dei misteri della vita, di noi stessi. Questa attenzione, per Cascella, non può che essere poesia, come poetici sono i titoli che l'autore assegna alle sue opere: “Il pianeta della rosa”, “Sulla panchina di maggio”, “Il contorno del vento” o “Come una conchiglia”.
I segni contaminatori rappresentano un confine inesistente, impostoci come reale, ma che se vogliamo, possiamo superare facilmente e andare in nuovi orizzonti e ritrovare chiara la nostra identità umana nella poesia e nella fantasia.
Cascella con le sue opere ci lancia un messaggio di vita su un livello spirituale più elevato, “verso il cielo” della sublimazione della nostra esistenza.
04
dicembre 2010
Tommaso Cascella – Universo eloquente
Dal 04 dicembre 2010 al 04 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
FRANCA PEZZOLI ARTE CONTEMPORANEA
Clusone, Via Giuseppe Mazzini, 39, (Bergamo)
Clusone, Via Giuseppe Mazzini, 39, (Bergamo)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-12.30 16-19.30
chiuso il Mercoledì e il 25 Dicembre
Vernissage
4 Dicembre 2010, ore 18.30
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