Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tommaso Dognazzi – Quasar e Subliminazione
In mostra opere su tela e su plexiglass (per la prima volta in esposizione) che rappresentano il percorso pittorico di Dognazzi che dalla pura forma geometrica passa a forme di concettualità spaziale e dinamica innovative.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
VS Arte ospita nel suo salotto dell’Arte nel cuore di Brera “Quasar e Subliminazione”, la nuova personale del Maestro cremonese Tommaso Dognazzi.
Da sempre attenta a selezionare opere inedite e ardite sperimentazioni, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni di artisti e a progetti di respiro internazionale, valorizzando in particolare la pittura, con le opere di Tommaso Dognazzi VS Arte ha voluto offrire al suo pubblico un nuovo esempio di artista talentuoso capace di stupire attraverso il fascino del passaggio dal figurativo all’informale e un utilizzo di materiali ed effetti visivi inedito e sorprendente.
Le opere di Dognazzi esposte ripercorrono, infatti, il percorso di un artista che, fin dalla prima giovinezza, è stato affascinato dall’arte contemporanea e dalle opere dei grandi maestri dell’astrattismo geometrico del ‘900. L’obiettivo pittorico di Dognazzi è costantemente quello di trovare nuove ispirazioni dialettiche, seguendo un percorso di ricerca personale continuo, che tende ad abbandonare gradualmente le testimonianze della pura composizione geometrica, per arrivare a sostanziarsi, in uno scenario più sintetico, nella rappresentazione istantanea di forme di concettualità spaziale e dinamica – da cui Subliminazioni e Quasar – e anche oltre, fino alle ultime opere, realizzate non più su tela ma su plexiglass e per la prima volta in esposizione.
Il giudizio della critica
“Figlio di una collezionista, Tommaso Dognazzi è cresciuto in un ambiente innamorato dell’arte contemporanea e ha formato il proprio gusto lungo la strada tracciata dai Nigro, dagli Alviani e dai Bonalumi, per citarne solo alcuni. Dopo un lungo percorso di progressiva distillazione delle forme, si affaccia ora alla fase della piena maturità. Pur continuando a mettere in scena lo scacco al principio di simmetria e ai processi gnoseologici (spesso sdrammatizzando grazie a una fine ironia), oggi l’artista pare spingersi oltre. Alla scoperta dei codici primigeni di un linguaggio e, forse della stessa Vita, riprodotta in quel “vitro” postmoderno che si chiama plexiglass”. (Alberto Gerosa, giornalista e critico d’arte).
“Nell’epoca contemporanea continua ad esistere il figurativo; già però nel genere figurativo la rivoluzione è stata la sintesi. Con l’astrazione il messaggio dell’artista si svolge su un piano totalmente diverso; Mario De Micheli diceva che sono due modi differenti di intendere la religiosità. Tommaso, che sulla tela dipingeva messaggi che mi hanno richiamato prima il telegrafo e poi le Pulsar, è andato oltre con il supporto del plexiglass, per cui l’osservatore vede i sogni dell’artista ed oltre ai segni: innovazione assoluta”. (Gregorio Rossi, critico d’arte).
“Che siano astri o microscopiche entità, le geometrie di Dognazzi tendono ad un energico equilibrio, animato da una fervente dinamicità insita nell’animo dell’artista. La pittura narrativa, la sperimentazione, l’astrattismo gestuale giungono ad un autentico, mistico lirismo”. (Carlo Galli, critico d’arte).
“Chi conosce Tommaso sa che ha sempre dipinto trasmettendo emozioni agli uomini comuni, che conducono una vita comune, inserita in modo ordinato nella quotidianità, insomma, un pubblico difficilissimo”. (Luigi Aschedamini, Architetto)
“Più che a un codice, la pittura di Tommaso Dognazzi assomiglia alla trascrizione dei silenzi tra una parola e l’altra, del vuoto fra un segno e l’altro, della distanza fra l’intenzione e l’azione. L’intento è quello di rappresentare in forma grafica il conflitto fra l'aspettativa e la realtà, fra il percorso e il cammino, fra l’idea pura e la materia. Chi osserva i quadri di questo artista avvertirà il disagio della scollatura, la delusione della discrepanza, la frustrazione derivante dalla dipartita dell'atteso. Il disagio insomma di essere umani. (Franco Rado).
Biografia dell’artista
Nasce a Cremona nel 1966; fin da giovanissimo dimostra uno spiccato e fervido interesse per l’arte contemporanea, affascinato dalle opere dei grandi maestri dell’astrattismo geometrico del ‘900, ma stimolato anche dalla passione dei genitori, grandi collezionisti, e degli incontri con straordinari artisti italiani e stranieri, da cui prende ispirazione concettuale, che viene poi elaborata e tradotta sulla tela.
Il percorso artistico si espleta partendo dalle prime opere, realizzate verso la fine degli anni Ottanta, ancora legate ai dogmi della razionalità dell'arte concreta, fino a raffinarsi via via nel tempo. L'obiettivo pittorico è costantemente quello di trovare nuove ispirazioni dialettiche, seguendo un percorso di ricerca personale continuo che tende ad abbandonare gradualmente le testimonianze della pura composizione geometrica per arrivare a sostanziarsi, di fatto, in uno scenario più sintetico, maggiormente impegnato nella rappresentazione istantanea di forme di concettualità spaziale e dinamica.
Le mostre personali vengono allestite dai primi anni Novanta: Dognazzi espone a Milano alla galleria "La Nuova Sfera", a Bologna presso la galleria "Arte Spazio", a Genova alla "San Benigno", a Verona alla "Linea 70", a Brescia alla galleria "San Paolo", a Cremona alla galleria "Il Triangolo", a Milano Marittima nei saloni dell'hotel "Mare Pineta", a Pesaro nella sede del Circolo Mobilieri, a Bellagio con la mostra "Symphonie de couleurs", a Palazzo Flangini a Venezia, alla galleria Browning di Asolo (TV), negli spazi espositivi degli Archivi della Misericordia a Venezia, alla galleria Hyper Room di Milano e a Palazzo Cusani, Milano.
Partecipa inoltre a numerose esposizioni collettive: “In Forma” a Venezia e “Res Publica” a Bellagio affiancato dai grandi maestri dell’astrattismo del novecento, conseguendo premi e riconoscimenti. A Villa Leoni di Tremezzina (Como) in occasione del centenario del Bauhaus e a Venezia a Palazzo Merati, evento collaterale alla 58a Biennale di Venezia, oltre alla partecipazione al GRANDART di Milano, all'interno dello stand della galleria VS ARTE. Alcune opere si trovano in permanenza presso prestigiose gallerie, quali lo "Studio F22" di Palazzolo sull'Oglio (BS) e la galleria VS ARTE di Milano.
I cataloghi editi in precedenza sono: "La Forma del Colore", "La Dialettica Ragionata" e "Poetiche Armonie". Attualmente Tommaso Dognazzi vive e lavora a Venezia.
Da sempre attenta a selezionare opere inedite e ardite sperimentazioni, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni di artisti e a progetti di respiro internazionale, valorizzando in particolare la pittura, con le opere di Tommaso Dognazzi VS Arte ha voluto offrire al suo pubblico un nuovo esempio di artista talentuoso capace di stupire attraverso il fascino del passaggio dal figurativo all’informale e un utilizzo di materiali ed effetti visivi inedito e sorprendente.
Le opere di Dognazzi esposte ripercorrono, infatti, il percorso di un artista che, fin dalla prima giovinezza, è stato affascinato dall’arte contemporanea e dalle opere dei grandi maestri dell’astrattismo geometrico del ‘900. L’obiettivo pittorico di Dognazzi è costantemente quello di trovare nuove ispirazioni dialettiche, seguendo un percorso di ricerca personale continuo, che tende ad abbandonare gradualmente le testimonianze della pura composizione geometrica, per arrivare a sostanziarsi, in uno scenario più sintetico, nella rappresentazione istantanea di forme di concettualità spaziale e dinamica – da cui Subliminazioni e Quasar – e anche oltre, fino alle ultime opere, realizzate non più su tela ma su plexiglass e per la prima volta in esposizione.
Il giudizio della critica
“Figlio di una collezionista, Tommaso Dognazzi è cresciuto in un ambiente innamorato dell’arte contemporanea e ha formato il proprio gusto lungo la strada tracciata dai Nigro, dagli Alviani e dai Bonalumi, per citarne solo alcuni. Dopo un lungo percorso di progressiva distillazione delle forme, si affaccia ora alla fase della piena maturità. Pur continuando a mettere in scena lo scacco al principio di simmetria e ai processi gnoseologici (spesso sdrammatizzando grazie a una fine ironia), oggi l’artista pare spingersi oltre. Alla scoperta dei codici primigeni di un linguaggio e, forse della stessa Vita, riprodotta in quel “vitro” postmoderno che si chiama plexiglass”. (Alberto Gerosa, giornalista e critico d’arte).
“Nell’epoca contemporanea continua ad esistere il figurativo; già però nel genere figurativo la rivoluzione è stata la sintesi. Con l’astrazione il messaggio dell’artista si svolge su un piano totalmente diverso; Mario De Micheli diceva che sono due modi differenti di intendere la religiosità. Tommaso, che sulla tela dipingeva messaggi che mi hanno richiamato prima il telegrafo e poi le Pulsar, è andato oltre con il supporto del plexiglass, per cui l’osservatore vede i sogni dell’artista ed oltre ai segni: innovazione assoluta”. (Gregorio Rossi, critico d’arte).
“Che siano astri o microscopiche entità, le geometrie di Dognazzi tendono ad un energico equilibrio, animato da una fervente dinamicità insita nell’animo dell’artista. La pittura narrativa, la sperimentazione, l’astrattismo gestuale giungono ad un autentico, mistico lirismo”. (Carlo Galli, critico d’arte).
“Chi conosce Tommaso sa che ha sempre dipinto trasmettendo emozioni agli uomini comuni, che conducono una vita comune, inserita in modo ordinato nella quotidianità, insomma, un pubblico difficilissimo”. (Luigi Aschedamini, Architetto)
“Più che a un codice, la pittura di Tommaso Dognazzi assomiglia alla trascrizione dei silenzi tra una parola e l’altra, del vuoto fra un segno e l’altro, della distanza fra l’intenzione e l’azione. L’intento è quello di rappresentare in forma grafica il conflitto fra l'aspettativa e la realtà, fra il percorso e il cammino, fra l’idea pura e la materia. Chi osserva i quadri di questo artista avvertirà il disagio della scollatura, la delusione della discrepanza, la frustrazione derivante dalla dipartita dell'atteso. Il disagio insomma di essere umani. (Franco Rado).
Biografia dell’artista
Nasce a Cremona nel 1966; fin da giovanissimo dimostra uno spiccato e fervido interesse per l’arte contemporanea, affascinato dalle opere dei grandi maestri dell’astrattismo geometrico del ‘900, ma stimolato anche dalla passione dei genitori, grandi collezionisti, e degli incontri con straordinari artisti italiani e stranieri, da cui prende ispirazione concettuale, che viene poi elaborata e tradotta sulla tela.
Il percorso artistico si espleta partendo dalle prime opere, realizzate verso la fine degli anni Ottanta, ancora legate ai dogmi della razionalità dell'arte concreta, fino a raffinarsi via via nel tempo. L'obiettivo pittorico è costantemente quello di trovare nuove ispirazioni dialettiche, seguendo un percorso di ricerca personale continuo che tende ad abbandonare gradualmente le testimonianze della pura composizione geometrica per arrivare a sostanziarsi, di fatto, in uno scenario più sintetico, maggiormente impegnato nella rappresentazione istantanea di forme di concettualità spaziale e dinamica.
Le mostre personali vengono allestite dai primi anni Novanta: Dognazzi espone a Milano alla galleria "La Nuova Sfera", a Bologna presso la galleria "Arte Spazio", a Genova alla "San Benigno", a Verona alla "Linea 70", a Brescia alla galleria "San Paolo", a Cremona alla galleria "Il Triangolo", a Milano Marittima nei saloni dell'hotel "Mare Pineta", a Pesaro nella sede del Circolo Mobilieri, a Bellagio con la mostra "Symphonie de couleurs", a Palazzo Flangini a Venezia, alla galleria Browning di Asolo (TV), negli spazi espositivi degli Archivi della Misericordia a Venezia, alla galleria Hyper Room di Milano e a Palazzo Cusani, Milano.
Partecipa inoltre a numerose esposizioni collettive: “In Forma” a Venezia e “Res Publica” a Bellagio affiancato dai grandi maestri dell’astrattismo del novecento, conseguendo premi e riconoscimenti. A Villa Leoni di Tremezzina (Como) in occasione del centenario del Bauhaus e a Venezia a Palazzo Merati, evento collaterale alla 58a Biennale di Venezia, oltre alla partecipazione al GRANDART di Milano, all'interno dello stand della galleria VS ARTE. Alcune opere si trovano in permanenza presso prestigiose gallerie, quali lo "Studio F22" di Palazzolo sull'Oglio (BS) e la galleria VS ARTE di Milano.
I cataloghi editi in precedenza sono: "La Forma del Colore", "La Dialettica Ragionata" e "Poetiche Armonie". Attualmente Tommaso Dognazzi vive e lavora a Venezia.
20
febbraio 2020
Tommaso Dognazzi – Quasar e Subliminazione
Dal 20 febbraio al 28 marzo 2020
arte contemporanea
Location
VS ARTE
Milano, Via Ciovasso, 11, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 11, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.30-19.30
Vernissage
20 Febbraio 2020, h 18.30
Sito web
Ufficio stampa
Francesca Pavesi
Ufficio stampa
Francesca Lovatelli Caetani
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione