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Tong Yanrunan / Giorgio Morandi – Forme del tempo
La mostra segna una nuova, significativa tappa di un progetto che l’artista cinese dedica alla tradizione del ritratto da 19 anni. Tong Yanrunan ha concepito questa occasione bolognese come un omaggio a Giorgio Morandi, del quale sono esposte alcune opere.
Comunicato stampa
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La mostra “Forme del tempo: Tong Yanrunan e Giorgio Morandi”, che inaugura giovedì 8 giugno alla Galleria d'Arte Maggiore G.A.M. nella sede di Bologna, segna una nuova, significativa tappa di un progetto che l’artista cinese dedica alla tradizione del ritratto da 19 anni. Già noto in Cina e presente nelle collezioni di alcuni dei più importanti musei internazionali, Tong Yanrunan viaggia tra i diversi paesi, realizzando un numero massimo di dipinti per esposizione. La lentezza nell'esecuzione è infatti parte integrante dell'opera, così come un'esperienza di dialogo fondamentale tra l'artista e il soggetto, quasi una performance, in perfetta contrapposizione con i titoli numerici dei dipinti che ricordano i codici in progressione delle foto scattate da una macchina digitale.
Nato nel 1977 a Jiujiang e attivo a Hangzhou, a ogni occasione espositiva l’artista realizza una serie di ritratti di personalità significative del luogo: si tratta di opere realizzate face to face, in un rapporto operativamente intenso e allo stesso tempo straniato – la differenze linguistiche rendono impossibile la comunicazione verbale – che dunque si trascende in un’operazione d’astratta, potente misura pittorica calata nel tempo dell’esecuzione.
Tong Yanrunan ha concepito questa occasione bolognese come un omaggio a Giorgio Morandi, del quale sono esposte alcune opere, uno degli artisti della modernità che egli maggiormente ama e il cui rapporto con la natura morta egli sente per molti versi affine alle sue scelte ritrattistiche. Scrive Flaminio Gualdoni nel catalogo della mostra: “L’opera principale dell’artista consiste nel delucidare le premesse dell’azione, nello snodare le equivocità, le convenzioni, l’apparato dei saputi che s’incrosta nell’idea stessa di ritratto, facendone di fatto un pregiudizio rappresentativo e un’ambigua idée reçue. Resta sulla tela, padrona incontrastata, la tensione espressiva di Tong Yanrunan, l’ambizione, che è quella d’una vita, di distillare in pittura non un volto, ma il volto”. Inserendosi in puro stile taoista - tanti sono i richiami nella sue interviste a Zhăngzĭ – nella tradizione del ritratto, nella sua esecuzione, nel tempo di posa, nel tratto che non usa disegno preparatore ma si avvale solo di pennellate, si avverte incontrastata la presenza di quel tempo e di quel tono di cui Francesco Arcangeli parlava in riferimento all'opera morandiana.
Tong Yanrunan (1977, Jiujiang – China) dopo aver studiato pittura e calligrafia sin da bambino con alcuni dei più rinomati artisti e calligrafi cinesi, completa con successo gli studi alla China Accademy of Arts e al Center of Art Phenomenology Research CAA, dove è professore associato. Tra le numerose esposizioni si ricordano le mostre collettive al Grand Palais di Parigi, al Metropolitan Museum of Art di New York, al National Museum of China di Pechino; mentre tra le mostre personali vanno segnalate quella al Bonn Contemporary museum e alla Osage Gallery di Singapore.
Le sue opere si trovano in alcune delle più importanti collezioni private e pubbliche tra cui si segnalano: Solomon R. Guggenheim Foundation, il Museo d'Arte Moderna di Mosca, il National Art Museum of China e il China Arts Museum. Tra chi ha scritto di lui, si segnala Fan Di'an (vice presidente dell'Accademia di Belle Arti, direttore del China Arts Museum, curatore del padiglione nazionale cinese alla 50. & 51. Biennale di Venezia).
Nato nel 1977 a Jiujiang e attivo a Hangzhou, a ogni occasione espositiva l’artista realizza una serie di ritratti di personalità significative del luogo: si tratta di opere realizzate face to face, in un rapporto operativamente intenso e allo stesso tempo straniato – la differenze linguistiche rendono impossibile la comunicazione verbale – che dunque si trascende in un’operazione d’astratta, potente misura pittorica calata nel tempo dell’esecuzione.
Tong Yanrunan ha concepito questa occasione bolognese come un omaggio a Giorgio Morandi, del quale sono esposte alcune opere, uno degli artisti della modernità che egli maggiormente ama e il cui rapporto con la natura morta egli sente per molti versi affine alle sue scelte ritrattistiche. Scrive Flaminio Gualdoni nel catalogo della mostra: “L’opera principale dell’artista consiste nel delucidare le premesse dell’azione, nello snodare le equivocità, le convenzioni, l’apparato dei saputi che s’incrosta nell’idea stessa di ritratto, facendone di fatto un pregiudizio rappresentativo e un’ambigua idée reçue. Resta sulla tela, padrona incontrastata, la tensione espressiva di Tong Yanrunan, l’ambizione, che è quella d’una vita, di distillare in pittura non un volto, ma il volto”. Inserendosi in puro stile taoista - tanti sono i richiami nella sue interviste a Zhăngzĭ – nella tradizione del ritratto, nella sua esecuzione, nel tempo di posa, nel tratto che non usa disegno preparatore ma si avvale solo di pennellate, si avverte incontrastata la presenza di quel tempo e di quel tono di cui Francesco Arcangeli parlava in riferimento all'opera morandiana.
Tong Yanrunan (1977, Jiujiang – China) dopo aver studiato pittura e calligrafia sin da bambino con alcuni dei più rinomati artisti e calligrafi cinesi, completa con successo gli studi alla China Accademy of Arts e al Center of Art Phenomenology Research CAA, dove è professore associato. Tra le numerose esposizioni si ricordano le mostre collettive al Grand Palais di Parigi, al Metropolitan Museum of Art di New York, al National Museum of China di Pechino; mentre tra le mostre personali vanno segnalate quella al Bonn Contemporary museum e alla Osage Gallery di Singapore.
Le sue opere si trovano in alcune delle più importanti collezioni private e pubbliche tra cui si segnalano: Solomon R. Guggenheim Foundation, il Museo d'Arte Moderna di Mosca, il National Art Museum of China e il China Arts Museum. Tra chi ha scritto di lui, si segnala Fan Di'an (vice presidente dell'Accademia di Belle Arti, direttore del China Arts Museum, curatore del padiglione nazionale cinese alla 50. & 51. Biennale di Venezia).
08
giugno 2017
Tong Yanrunan / Giorgio Morandi – Forme del tempo
Dall'otto giugno al 02 settembre 2017
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MAGGIORE
Bologna, Via D'Azeglio, 15, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 15, (Bologna)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30, il sabato dalle 10:00 alle 12:30
Vernissage
8 Giugno 2017, ore 18:00
Autore