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Toni Alfano – Brutamòr
Opere d’arte create senza intenzione artistica o estetica, ma obbedendo piuttosto a un bisogno, a una pulsione creatrice o espressiva. Segni che recuperano l’interesse verso le manifestazioni artistiche primitive e spontanee sulla tela, sulla carta, sul supporto in quel momento disponibile. Dalla Art Brut teorizzata da Jean Dubuffet trova origine la particolare espressività di Toni Alfano, giovane di talento, che presenta le sue ultime opere allo Spazio Zero di Gallarate nella mostra “Brutamòr”, titolo quanto mai esemplificativo
Comunicato stampa
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Opere d'arte create senza intenzione artistica o estetica, ma obbedendo piuttosto a un bisogno, a una pulsione creatrice o espressiva. Segni che recuperano l’interesse verso le manifestazioni artistiche primitive e spontanee sulla tela, sulla carta, sul supporto in quel momento disponibile. Dalla Art Brut teorizzata da Jean Dubuffet trova origine la particolare espressività di Toni Alfano, giovane di talento, che presenta le sue ultime opere allo Spazio Zero di Gallarate nella mostra “Brutamòr”, titolo quanto mai esemplificativo.
Ingrandimenti fotografici, tele ad acrilico, pittura su cartone: Alfano sperimenta e trova nell’impressione del momento annotata sul taccuino, l’espressività più vera. « Un chiaro senso di inadeguatezza interstellare rimane, come rumore di fondo, a raccontare una sorta di candid-camera visiva – spiega l’artista - dove non si dipinge nulla ma si registra, per dovere di cronaca, la comicità involontaria dell’arte. Così dall’impulso di raffigurare qualcosa si giunge altrove, allo stupore infantile del segno, prima che questo divenga figura. Una traccia primitiva di inscindibile appartenenza alla passionalità della condizione umana ed insieme una riflessione profonda su di essa. Questa esperienza rivive nel gesto istintivo lasciato sulle pagine di un taccuino, come impulso che necessita di un appagamento immediato e che trova la sua controparte di soddisfazione differita nel dipinto, dove l’atto diventa azione».
Figure semplici, che rimandano alle stilizzazioni dei disegni infantili, colori piatti ed ostinata bidimensionalità. Il mondo è visto nella sua crudezza ma letto attraverso una acuta ironia che fa sorridere anche di fronte alle scene più dure.
L’artista in mostra: Toni Alfano nasce nel 1977 a Legnano (Mi). Artista di estrazione abusiva, si accosta subito alla pittura. Nei primi anni ‘90 aderisce al gruppo “Zorba”, vantando di esserne l’unico affiliato. Fugaci esposizioni a Varese, Lecco, Genova e Salerno. Ricordiamo "Il Pianista", dipinto scelto come copertina del romanzo "Nel Bar" di Matteo Forte edito dalla Oédipus e nel Dicembre 2004 “La seduzione dello scarto”, esposizione su materiali di recupero alla galleria Nuova Visione di Gallarate insieme a Silvio Monti, Stefano Pizzi, Alberto Magnani, Danilo Brutti e Borlin&Bezzon. Nel Dicembre 2005 “Inverart”, rassegna d’arte giovane ad Inveruno. Tra commedia e tragedia, l’alfabeto primitivo o prenatale dei segni per raccontare l’insensatezza di una friggitrice senza patatine, di un ninja nel frigo, di prostitute con lo skate (illuminazione di bughiana memoria).
Ingrandimenti fotografici, tele ad acrilico, pittura su cartone: Alfano sperimenta e trova nell’impressione del momento annotata sul taccuino, l’espressività più vera. « Un chiaro senso di inadeguatezza interstellare rimane, come rumore di fondo, a raccontare una sorta di candid-camera visiva – spiega l’artista - dove non si dipinge nulla ma si registra, per dovere di cronaca, la comicità involontaria dell’arte. Così dall’impulso di raffigurare qualcosa si giunge altrove, allo stupore infantile del segno, prima che questo divenga figura. Una traccia primitiva di inscindibile appartenenza alla passionalità della condizione umana ed insieme una riflessione profonda su di essa. Questa esperienza rivive nel gesto istintivo lasciato sulle pagine di un taccuino, come impulso che necessita di un appagamento immediato e che trova la sua controparte di soddisfazione differita nel dipinto, dove l’atto diventa azione».
Figure semplici, che rimandano alle stilizzazioni dei disegni infantili, colori piatti ed ostinata bidimensionalità. Il mondo è visto nella sua crudezza ma letto attraverso una acuta ironia che fa sorridere anche di fronte alle scene più dure.
L’artista in mostra: Toni Alfano nasce nel 1977 a Legnano (Mi). Artista di estrazione abusiva, si accosta subito alla pittura. Nei primi anni ‘90 aderisce al gruppo “Zorba”, vantando di esserne l’unico affiliato. Fugaci esposizioni a Varese, Lecco, Genova e Salerno. Ricordiamo "Il Pianista", dipinto scelto come copertina del romanzo "Nel Bar" di Matteo Forte edito dalla Oédipus e nel Dicembre 2004 “La seduzione dello scarto”, esposizione su materiali di recupero alla galleria Nuova Visione di Gallarate insieme a Silvio Monti, Stefano Pizzi, Alberto Magnani, Danilo Brutti e Borlin&Bezzon. Nel Dicembre 2005 “Inverart”, rassegna d’arte giovane ad Inveruno. Tra commedia e tragedia, l’alfabeto primitivo o prenatale dei segni per raccontare l’insensatezza di una friggitrice senza patatine, di un ninja nel frigo, di prostitute con lo skate (illuminazione di bughiana memoria).
20
maggio 2006
Toni Alfano – Brutamòr
Dal 20 maggio al 04 giugno 2006
arte contemporanea
Location
SPAZIO ZERO
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16.30-19.00,
domenica 10.00-12.00 e 16.30-19.00; lunedì chiuso
Vernissage
20 Maggio 2006, ore 18
Ufficio stampa
METAMUSA
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