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Toni Fioriti
Usando supporti e tecniche moderne, continua a seguire il filo della sua ricerca percorsa da un senso sacrale della materia e degli sconvolgimenti naturali.
Comunicato stampa
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Nel presentare l'opera della Fioriti sarebbe opportuno non cadere nella trappola delle classificazioni, inventate spesso dalla critica per catalogare, periodizzare ciò che sfugge alle gabbie della definizione. Necessaria sul piano pratico, tale operazione risulta spesso inadeguata a cogliere diversità e sfumature.
Certamente la pittura della Fioriti non è figurazione, ma immersione del colore nello spazio, disordine talvolta colto nelle sue origini ma affiancato da elementi geometrici ordinatori. Arte appartata di una singolare autodidatta che rimanda a corrispondenze e rapporti musicali esatti, tenendo d'altronde presente la dissonanza, la frammentarietà, il carattere sfuggente del reale. Per queste caratteristiche nelle tele in mostra si coglie una continuità interna che rende poco significativo il loro periodo di composizione.
Senza sperimentazioni arrischiate o al seguito del trend di mercato, l'artista porta avanti una ricerca che punta a innovazioni non eclatanti, ma coerenti con i contenuti, nei quali appare realizzata "la simbiosi di occhio e spirito" secondo un’espressione di M.Merlau-Ponty. I colori-materia nell'ultima produzione si fanno più delicati e tenui e scompaiono i toni cupi del nero; al supporto tradizionale di tela si affianca l'uso del PVC, dalla superficie liscia, senza granulosità; la composizione presenta talvolta immagini frammentate in un reticolo dove una insegue o precede l'altra; la forma del quadro sceglie il verticale rispetto all'orizzontale. Tali novità nulla tolgono a un dato di fondo: nella realtà e nell'esistenza tutto è parziale, caotico, casuale, mentre l'intelletto umano cerca di padroneggiarlo con le sue geometrie, a volte corrispondenti a quelle della natura. Di qui l'uso di forme primarie, come la linea che fende lucidamente le superfici sfumate o pulviscolari. Di qui il senso di una dissoluzione del segno in colore attraverso l'impiego di pigmenti e dell’ aerografo sulle superfici trattate con vari tipi di colla. I materiali e il gesto dell'artista bloccano un momento dell'infinito farsi e disfarsi del tutto nel tempo e nello spazio; tocca a noi prolungare quell'istante. Per questo motivo la Fioriti non da un titolo alle composizioni; quasi un invito deciso e discreto a fare la nostra parte, lasciandoci coinvolgere dal fascino sottile e raffinato delle sue opere, che sanno di sfumature ora tenui ora decise, di silenzi ricchi di echi,di alba del mondo.
Olga Di Comite
Certamente la pittura della Fioriti non è figurazione, ma immersione del colore nello spazio, disordine talvolta colto nelle sue origini ma affiancato da elementi geometrici ordinatori. Arte appartata di una singolare autodidatta che rimanda a corrispondenze e rapporti musicali esatti, tenendo d'altronde presente la dissonanza, la frammentarietà, il carattere sfuggente del reale. Per queste caratteristiche nelle tele in mostra si coglie una continuità interna che rende poco significativo il loro periodo di composizione.
Senza sperimentazioni arrischiate o al seguito del trend di mercato, l'artista porta avanti una ricerca che punta a innovazioni non eclatanti, ma coerenti con i contenuti, nei quali appare realizzata "la simbiosi di occhio e spirito" secondo un’espressione di M.Merlau-Ponty. I colori-materia nell'ultima produzione si fanno più delicati e tenui e scompaiono i toni cupi del nero; al supporto tradizionale di tela si affianca l'uso del PVC, dalla superficie liscia, senza granulosità; la composizione presenta talvolta immagini frammentate in un reticolo dove una insegue o precede l'altra; la forma del quadro sceglie il verticale rispetto all'orizzontale. Tali novità nulla tolgono a un dato di fondo: nella realtà e nell'esistenza tutto è parziale, caotico, casuale, mentre l'intelletto umano cerca di padroneggiarlo con le sue geometrie, a volte corrispondenti a quelle della natura. Di qui l'uso di forme primarie, come la linea che fende lucidamente le superfici sfumate o pulviscolari. Di qui il senso di una dissoluzione del segno in colore attraverso l'impiego di pigmenti e dell’ aerografo sulle superfici trattate con vari tipi di colla. I materiali e il gesto dell'artista bloccano un momento dell'infinito farsi e disfarsi del tutto nel tempo e nello spazio; tocca a noi prolungare quell'istante. Per questo motivo la Fioriti non da un titolo alle composizioni; quasi un invito deciso e discreto a fare la nostra parte, lasciandoci coinvolgere dal fascino sottile e raffinato delle sue opere, che sanno di sfumature ora tenui ora decise, di silenzi ricchi di echi,di alba del mondo.
Olga Di Comite
02
ottobre 2004
Toni Fioriti
Dal 02 al 23 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
PUNTO EINAUDI
Arezzo, Via Guglielmo Oberdan, 30, (Arezzo)
Arezzo, Via Guglielmo Oberdan, 30, (Arezzo)
Orario di apertura
martedì giovedì sabato 10 -13
tutti i pomeriggi 16 -19.30
domenica chiuso
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