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Toni Zarpellon – Nudi
Si dice che Toni Zarpellon sia una leggenda dell’arte contemporanea. E, quando a dirlo sono sia gli addetti al settore che gli appassionati, l’affermazione non può che essere fondata. E lo è per diversi motivi.
Comunicato stampa
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Si dice che Toni Zarpellon sia una leggenda dell'arte contemporanea. E, quando a dirlo sono sia gli addetti al settore che gli appassionati, l'affermazione non può che essere fondata. E lo è per diversi motivi.
Innanzitutto, perché quelle del maestro Toni Zarpellon, originario di Bassano del Grappa, sono opere complete, emblemi di ricerca artistica e insieme di indagine psicologica, e sono state citate in numerosi volumi e trattati sull'arte contemporanea, tra tutti "Storia dell'arte italiana del '900. Generazione anni quaranta" di Giorgio Di Genova, come risposta ad un quesito che accompagna da sempre l'artista "COSA VUOL DIRE ESSERCI?" Allora nel 1970 nascono le cosiddette LARVE UMANE oppure, più recentemente, le 100 TESTE DI DONNA, oppure ancora i 100 AUTORITRATTI, espressione di uno stato, quello di essere Artista per necessità vitale, come l'ossigeno per i comuni mortali.
In secondo luogo perché il pittore detiene un primato: quello di aver donato vita e identità a freddi massi e inanimate pietre.
Il destino di Toni Zarpellon è legato ad un luogo ben preciso, le Cave di Rubbio, paesino sull'altipiano di Asiago, divenuto celebre proprio grazie all'artista e alla sua straordinaria opera, che ha saputo catalizzare dal 1990 più di 400.000 visitatori provenienti da tutto il mondo.
Il progetto della Cava ha rappresentato per Toni Zarpellon una sfida personale con l’ambiente stesso, degradato ed abbandonato dall’uomo dopo un uso sconsiderato. L'opera del Bassanese è la risposta ad un'ennesima domanda: da quei massi di pietra grigia, può nascere un mondo colorato di immagini antropomorfiche e forme legate ad un immaginario bestiario? La risposta è ovviamente visibile.
Infine un motivo per cui il nome di Toni Zarpellon riecheggia a livello mondiale è per la sua inesauribile ricerca sull'arte. Secondo il maestro " l'arte ha il compito di rendere visibile l'invisibile. Essa non e' una sorta di allucinazione privata, ma una delle forme piu' alte per conoscere se stessi e la realta' del mondo di cui facciamo parte." E il ciclo dei nudi, pitture a olio, proposto allo SPAZIO BEVACQUA PANIGAI in occasione della sua mostra personale che verrà inaugurata il prossimo SABATO 23 FEBBRAIO ne è la prova.
15 le opere, tele che scoprono un linguaggio essenziale in una sorta di nuova metafisica e che raccolgono i colori caldi e freddi, luminosi e smorzati identici a quelli che l’occhio normalmente scorge. 15 le storie contenenti allo stesso tempo domande e risposte sull'esistenza e sulla momentanea risoluzione dell'eterno conflitto, l'attimo in cui il corpo di una modella si trasfigura diventando opere d'arte.
La mostra personale presso lo SPAZIO D'ARTE CONTEMPORANEA BEVACQUA PANIGAI vuole essere una finestra sul mondo complesso dell'artista TONI ZARPELLON. Credete, sbirciare da questa finestra ne vale la pena.
Innanzitutto, perché quelle del maestro Toni Zarpellon, originario di Bassano del Grappa, sono opere complete, emblemi di ricerca artistica e insieme di indagine psicologica, e sono state citate in numerosi volumi e trattati sull'arte contemporanea, tra tutti "Storia dell'arte italiana del '900. Generazione anni quaranta" di Giorgio Di Genova, come risposta ad un quesito che accompagna da sempre l'artista "COSA VUOL DIRE ESSERCI?" Allora nel 1970 nascono le cosiddette LARVE UMANE oppure, più recentemente, le 100 TESTE DI DONNA, oppure ancora i 100 AUTORITRATTI, espressione di uno stato, quello di essere Artista per necessità vitale, come l'ossigeno per i comuni mortali.
In secondo luogo perché il pittore detiene un primato: quello di aver donato vita e identità a freddi massi e inanimate pietre.
Il destino di Toni Zarpellon è legato ad un luogo ben preciso, le Cave di Rubbio, paesino sull'altipiano di Asiago, divenuto celebre proprio grazie all'artista e alla sua straordinaria opera, che ha saputo catalizzare dal 1990 più di 400.000 visitatori provenienti da tutto il mondo.
Il progetto della Cava ha rappresentato per Toni Zarpellon una sfida personale con l’ambiente stesso, degradato ed abbandonato dall’uomo dopo un uso sconsiderato. L'opera del Bassanese è la risposta ad un'ennesima domanda: da quei massi di pietra grigia, può nascere un mondo colorato di immagini antropomorfiche e forme legate ad un immaginario bestiario? La risposta è ovviamente visibile.
Infine un motivo per cui il nome di Toni Zarpellon riecheggia a livello mondiale è per la sua inesauribile ricerca sull'arte. Secondo il maestro " l'arte ha il compito di rendere visibile l'invisibile. Essa non e' una sorta di allucinazione privata, ma una delle forme piu' alte per conoscere se stessi e la realta' del mondo di cui facciamo parte." E il ciclo dei nudi, pitture a olio, proposto allo SPAZIO BEVACQUA PANIGAI in occasione della sua mostra personale che verrà inaugurata il prossimo SABATO 23 FEBBRAIO ne è la prova.
15 le opere, tele che scoprono un linguaggio essenziale in una sorta di nuova metafisica e che raccolgono i colori caldi e freddi, luminosi e smorzati identici a quelli che l’occhio normalmente scorge. 15 le storie contenenti allo stesso tempo domande e risposte sull'esistenza e sulla momentanea risoluzione dell'eterno conflitto, l'attimo in cui il corpo di una modella si trasfigura diventando opere d'arte.
La mostra personale presso lo SPAZIO D'ARTE CONTEMPORANEA BEVACQUA PANIGAI vuole essere una finestra sul mondo complesso dell'artista TONI ZARPELLON. Credete, sbirciare da questa finestra ne vale la pena.
23
febbraio 2013
Toni Zarpellon – Nudi
Dal 23 febbraio al 17 marzo 2013
arte contemporanea
Location
SPAZIO BEVAQUA PANIGAI
Treviso, Vicolo San Pancrazio, 3, (Treviso)
Treviso, Vicolo San Pancrazio, 3, (Treviso)
Orario di apertura
dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle19 e il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Vernissage
23 Febbraio 2013, h 18.00
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