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Tonino Cragnolini
La Fondazione Ado Furlan riprende l’attività estiva presentando una selezione di grandi fogli dipinti e di acqueforti di Tonino Cagnolini.
Comunicato stampa
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Nello spazio di via Abate Colonna a Rosazzo di Manzano la Fondazione Ado Furlan riprende l’attività estiva presentando una selezione di grandi fogli dipinti e di acqueforti eseguiti da Tonino Cagnolini, che illustrano sei storie friulane, meditate lungo più decenni e tradotte figurativamente dall’artista con personalissima fantasia creatrice.
I temi prescelti si riferiscono alle vicende del mugnaio Domenico Scandella, detto Menocchio, nativo di Monterale in Valcellina, condannato a morte dall’Inquisizione e giustiziato a Pordenone nel 1601; alla Zoiba Grassa del 1511, allorché strumieri e zamberlani s’affrontarono in una lotta furibonda, cui seguirono terremoto e peste; all’assassinio alla Richinvelda, nel 1350, del patriarca d’Aquileia Bertrando da Saint Geniès; al soggiorno friulano, nella primavera del 1232, dell’imperatore Federico II che sostò a Cividale, Aquileia, Udine e Pordenone; dei miracoli di Trava in Carnia dove i bambini nati morti, tornati brevemente in vita davanti alla Madonna del Carmine, potevano venire battezzati; ai racconti di Ippolito Nievo, che finse la cucina di Fratta presso Portogruaro nel Castello di Monte Albano a Colloredo.
In queste carte dipinte e nelle intense acqueforti esposte Cagnolini ripercorre e fa rivivere mondi lontani in una dimensione surreale e fantastica, sorretta da una invenzione linguistica di grande originalità. Le vicende sono interpretate, come ha notato Rossana Bossaglia, “in termini di riflessione filosofica: tanto è vero che il ritmo del suo stile è asciutto e saettante”. Il dialogo di Cragnolini con la storia e la letteratura, sostrato di base del suo repertorio figurale rende cosciente l’artista, secondo il giudizio di Mario De Micheli, “che i problemi di ieri, seppure in maniera diversa, non cessano di essere attuali e che il conoscerne la storia e la natura fa parte dei modi per risolverli”.
**
Tonino Cagnolini è nato a Tarcento l’11 giugno 1937. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia inizia a esporre nel 1958. Si susseguono personali e collettive nelle più importanti gallerie d’Arte, Centri culturali e Musei del Friuli Venezia Giulia (Pordenone, Treviso, Tolmezzo, Gradisca d’Isonzo), a Milano (Galleria l’Agrifoglio nel 1978; Galleria Gianferrari nel 1981) e in altre città italiane (Palazzo dei Diamanti, sale parco Massari a Ferrara nel 1989), all’estero (Galerija Ars, Lubiana nel 1977, Kunstlerhaus Klagenfurt nel 1978, Galleria Analix di Ginevra nel 1992).
Suoi lavori figurano nei Musei di Udine, Ferrara, Oderzo, ecc. e in numerose collezioni private.
Tra i numerosi letterati e critici che hanno scritto sulla sua opera vanno almeno ricordati Dora Bassi, Elio Bartolini, Licio Damiani, Mario De Micheli, Amedeo Giacomini, Tito Maniacco, Arturo Manzano, Luciano Padovese.
I temi prescelti si riferiscono alle vicende del mugnaio Domenico Scandella, detto Menocchio, nativo di Monterale in Valcellina, condannato a morte dall’Inquisizione e giustiziato a Pordenone nel 1601; alla Zoiba Grassa del 1511, allorché strumieri e zamberlani s’affrontarono in una lotta furibonda, cui seguirono terremoto e peste; all’assassinio alla Richinvelda, nel 1350, del patriarca d’Aquileia Bertrando da Saint Geniès; al soggiorno friulano, nella primavera del 1232, dell’imperatore Federico II che sostò a Cividale, Aquileia, Udine e Pordenone; dei miracoli di Trava in Carnia dove i bambini nati morti, tornati brevemente in vita davanti alla Madonna del Carmine, potevano venire battezzati; ai racconti di Ippolito Nievo, che finse la cucina di Fratta presso Portogruaro nel Castello di Monte Albano a Colloredo.
In queste carte dipinte e nelle intense acqueforti esposte Cagnolini ripercorre e fa rivivere mondi lontani in una dimensione surreale e fantastica, sorretta da una invenzione linguistica di grande originalità. Le vicende sono interpretate, come ha notato Rossana Bossaglia, “in termini di riflessione filosofica: tanto è vero che il ritmo del suo stile è asciutto e saettante”. Il dialogo di Cragnolini con la storia e la letteratura, sostrato di base del suo repertorio figurale rende cosciente l’artista, secondo il giudizio di Mario De Micheli, “che i problemi di ieri, seppure in maniera diversa, non cessano di essere attuali e che il conoscerne la storia e la natura fa parte dei modi per risolverli”.
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Tonino Cagnolini è nato a Tarcento l’11 giugno 1937. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia inizia a esporre nel 1958. Si susseguono personali e collettive nelle più importanti gallerie d’Arte, Centri culturali e Musei del Friuli Venezia Giulia (Pordenone, Treviso, Tolmezzo, Gradisca d’Isonzo), a Milano (Galleria l’Agrifoglio nel 1978; Galleria Gianferrari nel 1981) e in altre città italiane (Palazzo dei Diamanti, sale parco Massari a Ferrara nel 1989), all’estero (Galerija Ars, Lubiana nel 1977, Kunstlerhaus Klagenfurt nel 1978, Galleria Analix di Ginevra nel 1992).
Suoi lavori figurano nei Musei di Udine, Ferrara, Oderzo, ecc. e in numerose collezioni private.
Tra i numerosi letterati e critici che hanno scritto sulla sua opera vanno almeno ricordati Dora Bassi, Elio Bartolini, Licio Damiani, Mario De Micheli, Amedeo Giacomini, Tito Maniacco, Arturo Manzano, Luciano Padovese.
03
settembre 2011
Tonino Cragnolini
Dal 03 al 25 settembre 2011
arte moderna e contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
FONDAZIONE ADO FURLAN – CASA FURLAN
Rosazzo di Manzano, Via Abate Colonna, 2, (Udine)
Rosazzo di Manzano, Via Abate Colonna, 2, (Udine)
Orario di apertura
venerdì ore 16,30 – 18,30
sabato e domenica 11-12,30 / 16,30 – 18,30
Vernissage
3 Settembre 2011, ore 11.00
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