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Tonino Melchiorre – Tensioni emotive
Dipinti
Comunicato stampa
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“Essere artista: privilegio o castigo?” - pare domandarsi Tonino Melchiorre. Le ferite inferte, nere come il dolore, ma anche rosse come la vita, vengono rimarginate dall’artista, suturate e cucite, quasi come riflessione e dialogo sul lavoro che fece Fontana nella metà del novecento. In quella ferita va a depositarsi tutta l’energia dell’opera, il fremere dell’impulso a creare e attraverso la creazione forma un magma indistinto di fili, suture emozionali che nel loro tendersi tra due lembi di antitesi saldano l’umano esistere come equilibrio di opposti.
E se di equilibrio non si potesse parlare, è certo che proprio in quel punto, dove i fili si fanno intricati, i percorsi non più distinguibili, che sentiamo scorrere l’emozione dell’artista. È lì celato il mistero, quella terza dimensione che è il non-conoscibile, ciò che non ci è dato scoprire se non attraverso una lunga iniziazione. L’arte, in principio rivelatrice delle dicotomie e delle forze contrastanti dell’umano procedere, indica la strada per il percorso a ritroso, dal male verso il bene, dalla separazione all’unità, verso una verità che possiamo solo intuire, nascosta tra le pieghe, annidata nella materia…
Cristina Trivellin – Luglio 2006
Tonino Melchiorre nasce nel 1961 a Gessopalena (Chieti). Da autodidatta si occupa ben presto di pittura e fin dai suoi esordi opera nel campo della “ricerca” come fattore intrinseco e scatenante della produzione artistica. Con la tecnica della cucitura (pezzi di tela uniti) lambisce territori cari a pittori come Fontana e Burri e come Melchiorre asserisce:“la mia pittura è l’evoluzione naturale dei tagli di Fontana e nello stesso tempo l’intervento artistico è improntato a ricancellare quel taglio ottenendo una superficie in rilievo, la cicatrice stessa, frutto della lacerazione intellettuale dell’artista stesso”.
E se di equilibrio non si potesse parlare, è certo che proprio in quel punto, dove i fili si fanno intricati, i percorsi non più distinguibili, che sentiamo scorrere l’emozione dell’artista. È lì celato il mistero, quella terza dimensione che è il non-conoscibile, ciò che non ci è dato scoprire se non attraverso una lunga iniziazione. L’arte, in principio rivelatrice delle dicotomie e delle forze contrastanti dell’umano procedere, indica la strada per il percorso a ritroso, dal male verso il bene, dalla separazione all’unità, verso una verità che possiamo solo intuire, nascosta tra le pieghe, annidata nella materia…
Cristina Trivellin – Luglio 2006
Tonino Melchiorre nasce nel 1961 a Gessopalena (Chieti). Da autodidatta si occupa ben presto di pittura e fin dai suoi esordi opera nel campo della “ricerca” come fattore intrinseco e scatenante della produzione artistica. Con la tecnica della cucitura (pezzi di tela uniti) lambisce territori cari a pittori come Fontana e Burri e come Melchiorre asserisce:“la mia pittura è l’evoluzione naturale dei tagli di Fontana e nello stesso tempo l’intervento artistico è improntato a ricancellare quel taglio ottenendo una superficie in rilievo, la cicatrice stessa, frutto della lacerazione intellettuale dell’artista stesso”.
21
luglio 2006
Tonino Melchiorre – Tensioni emotive
Dal 21 luglio al 06 agosto 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO GIANNOZZI
Certaldo, Via Giovanni Boccaccio, 35, (Firenze)
Certaldo, Via Giovanni Boccaccio, 35, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
Sito web
www.dars.it
Autore
Curatore