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Tony Cragg – In 4d
Un progetto espressamente concepito per gli spazi di Ca’ Pesaro da uno dei protagonisti della scultura britannica (e non solo) dei nostri anni, Tony Cragg (Liverpool, 1949).
Comunicato stampa
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Un progetto espressamente concepito per gli spazi di Ca’ Pesaro da uno dei protagonisti della
scultura britannica (e non solo) dei nostri anni, Tony Cragg (Liverpool, 1949).
In un percorso che si snoda lungo i tre piani di Ca’ Pesaro - corte esterna, androne, salette al piano
terra, scalone monumentale, secondo piano e facciata sul Canal Grande - la mostra presenta una
quarantina di opere in vetro, bronzo, acciaio, plastica, legno, pietra, ma anche venti tra disegni,
bozzetti preparatori e acquerelli, realizzati in un trentennio di attività, dagli anni ’80 a oggi, quasi tutte
mai esposte prima d’ora in Italia.
Si tratta di opere che documentano perfettamente la versatilità dei linguaggi e dei prodotti del suo
lavoro e che stabiliscono, per di più, uno stringente confronto con gli spazi e i lavori permanentemente
esposti in Museo.
La mostra, a cura di Silvio Fuso e Jon Wood, è una coproduzione tra la Fondazione Musei Civici di
Venezia e KunstMeran/Merano Arte (ove, a cura di Valerio Dehò, si sposterà in parte dal 5 febbraio al
28 maggio 2011) e si realizza in collaborazione con Galleria Michela Rizzo e Caterina Tognon Arte
Contemporanea, Venezia. Catalogo Marsilio.
Dopo una prima fase (anni Settanta), in cui accosta frammenti colorati di detriti urbani in inedite
composizioni a metà fra collage e scultura, Tony Cragg si muove via via verso opere più imponenti, in
cui il minimalismo si fa monumentale, con gli immensi blocchi di legno, ferro, bronzo e fibra di vetro.
Suo interesse fondamentale diventa “la creazione di oggetti e di immagini che non esistono nel mondo
naturale o funzionale ma che possano riflettere e trasmettere informazioni e sensazioni sul mondo e
sulla [sua] stessa esistenza” (Tony Cragg, 1985). Per tutto ciò fondamentale risulta non solo la scelta
dell’elemento costitutivo ma anche la sua elaborazione in forme capaci di evolversi e trasformarsi. Il
“maniacale” interesse di Cragg per il potenziale moto dei corpi lo spinge, quasi scientificamente, a
cercare, studiare ed esporre tutte le possibili mutazioni di una struttura primaria. Tutto accade
comunque dentro l’universo della poetica del fare. Non forme chiuse ma “aperture” in cui prevale l’idea
di confronto con lo spazio e del rapporto tra oggetti, materiali e immagini. Tony Cragg,
dichiaratamente laico e “materialista”, o forse proprio per questo, compie un’operazione esteticofilosofica
in cui l’arte ha il compito di far emergere una profonda spiritualità fisica e plastica, in
“alternativa all’osservazione della natura” e “alla percezione dell’ottusa nostra realtà, soggetta solo alle
leggi dell’utile” (Tony Cragg, 2005).
Tony Cragg. Nato a Liverpool nel 1949, è considerato uno dei maggiori interpreti dell’arte contemporanea.
Formatosi nell'ambiente del Minimalismo e del Concettuale, dopo i primi studi giovanili, dal ’69 al ’77
frequenta il Gloucestershire College of Art di Cheltenham, la Wimbledon School of Art (BA) e la Royal
College of Art (MA); nel 1976 insegna all’Ecole des Beaux Arts de Metz. Nel ‘77 si trasferisce a Wuppertal
(Germania), dove da allora vive e lavora. Dal ‘78 al 2001 è docente alla Kunstakademie di Düsseldorf – di
cui è dall’88 professore ordinario e dal 2009 direttore - contestualmente inizia a esporre, attività che lo
porterà negli anni nei più importanti musei e nelle principali collezioni pubbliche e private del mondo, tra cui
si segnalano: 6 partecipazioni alla Biennale di Venezia (‘80, ’86 e ’88, quando riceve la “menzione speciale”
e vince il “Turner Prize”, ’93, ’97 e 2009); 2 a “documenta” di Kassel (’82 e ‘87), 2 alla Biennale di Sydney
(‘84 e 90); espone poi alla Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco di Baviera e al Palais des Beaux-Arts,
di Bruxelles (’85), al Brooklyn Museum e all’University Art Museum di Berkeley (’86); allo Houston
Contemporary Art Museum e al Carnegie Museum of Art, Pittsburgh (’91); all’IVAM Valencia (’92); al Musée
des Beaux-Arts, Nantes (’94); al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid (95); al MNAM,
Centre Georges Pompidou, Parigi (’96); al MACBA, Barcellona (’97), alla Royal Academy, Londra (‘99), alla
Tate Gallery, Liverpool (2000), alla Bibliothèque Nationale Francaise di Parigi, al CAC Málaga e al MACRO
di Roma (2003). Nel 2003 si aggiudica a Berlino il prestigioso Piepenbrock Prize per la scultura e nello
stesso anno è nominato Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico per l’arte; nel 2007 riceve, sempre
per la scultura, il Praemium Imperiale, consegnato annualmente dalla Japan Art Association ad esponenti
del mondo dell'arte. A Wuppertal ha realizzato un parco pubblico delle sue sculture, dove sono installati 20
suoi grandi lavori in 16 ettari di bosco. Nel corso del 2010 ha esposto alla Lisson Gallery di Londra, al
Konstmuseum di Boras, alla Sweden Uppsala Bror Hjorths Hus, (Svezia) e in una collettiva al Palazzo
Ducale di Genova.
scultura britannica (e non solo) dei nostri anni, Tony Cragg (Liverpool, 1949).
In un percorso che si snoda lungo i tre piani di Ca’ Pesaro - corte esterna, androne, salette al piano
terra, scalone monumentale, secondo piano e facciata sul Canal Grande - la mostra presenta una
quarantina di opere in vetro, bronzo, acciaio, plastica, legno, pietra, ma anche venti tra disegni,
bozzetti preparatori e acquerelli, realizzati in un trentennio di attività, dagli anni ’80 a oggi, quasi tutte
mai esposte prima d’ora in Italia.
Si tratta di opere che documentano perfettamente la versatilità dei linguaggi e dei prodotti del suo
lavoro e che stabiliscono, per di più, uno stringente confronto con gli spazi e i lavori permanentemente
esposti in Museo.
La mostra, a cura di Silvio Fuso e Jon Wood, è una coproduzione tra la Fondazione Musei Civici di
Venezia e KunstMeran/Merano Arte (ove, a cura di Valerio Dehò, si sposterà in parte dal 5 febbraio al
28 maggio 2011) e si realizza in collaborazione con Galleria Michela Rizzo e Caterina Tognon Arte
Contemporanea, Venezia. Catalogo Marsilio.
Dopo una prima fase (anni Settanta), in cui accosta frammenti colorati di detriti urbani in inedite
composizioni a metà fra collage e scultura, Tony Cragg si muove via via verso opere più imponenti, in
cui il minimalismo si fa monumentale, con gli immensi blocchi di legno, ferro, bronzo e fibra di vetro.
Suo interesse fondamentale diventa “la creazione di oggetti e di immagini che non esistono nel mondo
naturale o funzionale ma che possano riflettere e trasmettere informazioni e sensazioni sul mondo e
sulla [sua] stessa esistenza” (Tony Cragg, 1985). Per tutto ciò fondamentale risulta non solo la scelta
dell’elemento costitutivo ma anche la sua elaborazione in forme capaci di evolversi e trasformarsi. Il
“maniacale” interesse di Cragg per il potenziale moto dei corpi lo spinge, quasi scientificamente, a
cercare, studiare ed esporre tutte le possibili mutazioni di una struttura primaria. Tutto accade
comunque dentro l’universo della poetica del fare. Non forme chiuse ma “aperture” in cui prevale l’idea
di confronto con lo spazio e del rapporto tra oggetti, materiali e immagini. Tony Cragg,
dichiaratamente laico e “materialista”, o forse proprio per questo, compie un’operazione esteticofilosofica
in cui l’arte ha il compito di far emergere una profonda spiritualità fisica e plastica, in
“alternativa all’osservazione della natura” e “alla percezione dell’ottusa nostra realtà, soggetta solo alle
leggi dell’utile” (Tony Cragg, 2005).
Tony Cragg. Nato a Liverpool nel 1949, è considerato uno dei maggiori interpreti dell’arte contemporanea.
Formatosi nell'ambiente del Minimalismo e del Concettuale, dopo i primi studi giovanili, dal ’69 al ’77
frequenta il Gloucestershire College of Art di Cheltenham, la Wimbledon School of Art (BA) e la Royal
College of Art (MA); nel 1976 insegna all’Ecole des Beaux Arts de Metz. Nel ‘77 si trasferisce a Wuppertal
(Germania), dove da allora vive e lavora. Dal ‘78 al 2001 è docente alla Kunstakademie di Düsseldorf – di
cui è dall’88 professore ordinario e dal 2009 direttore - contestualmente inizia a esporre, attività che lo
porterà negli anni nei più importanti musei e nelle principali collezioni pubbliche e private del mondo, tra cui
si segnalano: 6 partecipazioni alla Biennale di Venezia (‘80, ’86 e ’88, quando riceve la “menzione speciale”
e vince il “Turner Prize”, ’93, ’97 e 2009); 2 a “documenta” di Kassel (’82 e ‘87), 2 alla Biennale di Sydney
(‘84 e 90); espone poi alla Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco di Baviera e al Palais des Beaux-Arts,
di Bruxelles (’85), al Brooklyn Museum e all’University Art Museum di Berkeley (’86); allo Houston
Contemporary Art Museum e al Carnegie Museum of Art, Pittsburgh (’91); all’IVAM Valencia (’92); al Musée
des Beaux-Arts, Nantes (’94); al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid (95); al MNAM,
Centre Georges Pompidou, Parigi (’96); al MACBA, Barcellona (’97), alla Royal Academy, Londra (‘99), alla
Tate Gallery, Liverpool (2000), alla Bibliothèque Nationale Francaise di Parigi, al CAC Málaga e al MACRO
di Roma (2003). Nel 2003 si aggiudica a Berlino il prestigioso Piepenbrock Prize per la scultura e nello
stesso anno è nominato Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico per l’arte; nel 2007 riceve, sempre
per la scultura, il Praemium Imperiale, consegnato annualmente dalla Japan Art Association ad esponenti
del mondo dell'arte. A Wuppertal ha realizzato un parco pubblico delle sue sculture, dove sono installati 20
suoi grandi lavori in 16 ettari di bosco. Nel corso del 2010 ha esposto alla Lisson Gallery di Londra, al
Konstmuseum di Boras, alla Sweden Uppsala Bror Hjorths Hus, (Svezia) e in una collettiva al Palazzo
Ducale di Genova.
26
agosto 2010
Tony Cragg – In 4d
Dal 26 agosto 2010 al 09 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA INTERNAZIONALE D’ARTE MODERNA DI CA’ PESARO
Venezia, Santa Croce, 2076, (Venezia)
Venezia, Santa Croce, 2076, (Venezia)
Biglietti
Il biglietto comprende la visita all’intero palazzo
Intero 8 euro
Ridotto 5,50 euro
ragazzi da 6 a 14 anni; under 25, over 65; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti;
personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI
Gratuito
residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con
accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi
Orario di apertura
fino al 31 ottobre 10/18 (biglietteria 10/17); dal 1 novembre 10/17 (biglietteria 10/16);
chiuso lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio
Vernissage
26 Agosto 2010, ore 12.00
Autore
Curatore