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Tony Tedesco – Impronte adimensionali.
L’artista con le sue opere scava nell’universo, legge e rintraccia il tema dell’impronta creatrice, essa è il negativo di ogni forma piena. L’impronta è l’alba delle immagini.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Elena Borboni, Mokhtar Jelassi, Giulio Perfetti, Eugenia Serafini, Valentina Sforzini, Tony Tedesco.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il lavoro di Tony Tedesco che da anni si misura sulle “impronte adimensionali” si connatura con le culture antiche. Gli anonimi cavernicoli che, circa 17.500 anni fa, affrescarono con il racconto della loro vita, dei loro sogni e delle loro paure, il cunicolo delle grotte in località Lascaux, appoggiarono, tra l’altro, sulle pareti le loro mani lasciando decine di impronte colorate. Quelle figure stabiliscono quella che lo storico dell’arte Georges Didi-Huberman ha definito, nel suo omonimo libro, la “somiglianza per contatto” (La ressemblance par contact, 2008). Gli “artisti delle grotte di Lescaux”, infatti, non dipinsero le mani, ma lasciarono un’impronta, produssero un segno attraverso la pressione di un corpo su una superficie. Molte di quelle impronte sono uguali per dimensioni, il che fa supporre che gli “stampi” spesso siano gli stessi, anche se i colori diversi (ma, come scrisse Marcel Duchamp nel 1937: “Due forme nate dallo stesso stampo non sono identiche, differiscono per un valore separativo infrasottile”). Quella selva di mani di vari colori che si affiancano e, a volte, sovrappongono, sono il primo capolavoro dell’espressione artistica dell’umanità, sono la nostra “origine”. Quei primitivi sono sopravvissuti grazie alle impronte delle loro mani. Ecco l’Arte. Tony Tedesco ha disegnato la complessità del mondo, la complessa articolazione tra impronta e immagine nel passaggio tra la tradizione
classica e quella cristiana. Ma fa sua, propria, l’impronta dell’età antica come traccia eternalizzata di un passaggio fisico, considerata più vera dell’immagine. Scava nell’universo, legge e rintraccia il tema dell’impronta creatrice, essa è il negativo di ogni forma piena. L’impronta è l’alba delle immagini”.
Biografia dell’artista
Tony Tedesco è nato a Milano nel 1952, dove vive e lavora. Ha frequentato la Scuola d’Arte del Castello Sforzesco e l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1970 al 1982 si è dedicato allo studio di forme composte d’ispirazione surreale che poi abbandona per la ricerca e lo studio dell’essenza ed evoluzione della materia dove arriva a definire l’Adimensionale. Nel 1989 è fondatore del Gruppo M.A.V. Movimento Adimensionale Visivo. Ha tenuto mostre personali e collettive in più città italiane ed estere presentato dall'illustre Storico dell'Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza e sue opere sono in importanti musei italiani ed esteri. Nel 2011 invitato dal Prof. Carlo Franza ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura(Premio dei Musei) al Circolo della Stampa di Milano con la motivazione: “Artista internazionale di grande creatività che ha campionato il suo lavoro con oggettiva esteticità,ardua progettualità ed espressive tracce del nostro tempo,attraverso un gioco di segni e linguaggi identitari, memoriali e fenomenici”. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero. Del suo lavoro hanno scritto Carlo Franza e Sergio Dangelo. Nel 2018 l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza lo invita a tenere una sua personale dal titolo “Impronte Adimensionali” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. . Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il lavoro di Tony Tedesco che da anni si misura sulle “impronte adimensionali” si connatura con le culture antiche. Gli anonimi cavernicoli che, circa 17.500 anni fa, affrescarono con il racconto della loro vita, dei loro sogni e delle loro paure, il cunicolo delle grotte in località Lascaux, appoggiarono, tra l’altro, sulle pareti le loro mani lasciando decine di impronte colorate. Quelle figure stabiliscono quella che lo storico dell’arte Georges Didi-Huberman ha definito, nel suo omonimo libro, la “somiglianza per contatto” (La ressemblance par contact, 2008). Gli “artisti delle grotte di Lescaux”, infatti, non dipinsero le mani, ma lasciarono un’impronta, produssero un segno attraverso la pressione di un corpo su una superficie. Molte di quelle impronte sono uguali per dimensioni, il che fa supporre che gli “stampi” spesso siano gli stessi, anche se i colori diversi (ma, come scrisse Marcel Duchamp nel 1937: “Due forme nate dallo stesso stampo non sono identiche, differiscono per un valore separativo infrasottile”). Quella selva di mani di vari colori che si affiancano e, a volte, sovrappongono, sono il primo capolavoro dell’espressione artistica dell’umanità, sono la nostra “origine”. Quei primitivi sono sopravvissuti grazie alle impronte delle loro mani. Ecco l’Arte. Tony Tedesco ha disegnato la complessità del mondo, la complessa articolazione tra impronta e immagine nel passaggio tra la tradizione
classica e quella cristiana. Ma fa sua, propria, l’impronta dell’età antica come traccia eternalizzata di un passaggio fisico, considerata più vera dell’immagine. Scava nell’universo, legge e rintraccia il tema dell’impronta creatrice, essa è il negativo di ogni forma piena. L’impronta è l’alba delle immagini”.
Biografia dell’artista
Tony Tedesco è nato a Milano nel 1952, dove vive e lavora. Ha frequentato la Scuola d’Arte del Castello Sforzesco e l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1970 al 1982 si è dedicato allo studio di forme composte d’ispirazione surreale che poi abbandona per la ricerca e lo studio dell’essenza ed evoluzione della materia dove arriva a definire l’Adimensionale. Nel 1989 è fondatore del Gruppo M.A.V. Movimento Adimensionale Visivo. Ha tenuto mostre personali e collettive in più città italiane ed estere presentato dall'illustre Storico dell'Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza e sue opere sono in importanti musei italiani ed esteri. Nel 2011 invitato dal Prof. Carlo Franza ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura(Premio dei Musei) al Circolo della Stampa di Milano con la motivazione: “Artista internazionale di grande creatività che ha campionato il suo lavoro con oggettiva esteticità,ardua progettualità ed espressive tracce del nostro tempo,attraverso un gioco di segni e linguaggi identitari, memoriali e fenomenici”. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero. Del suo lavoro hanno scritto Carlo Franza e Sergio Dangelo. Nel 2018 l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza lo invita a tenere una sua personale dal titolo “Impronte Adimensionali” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. . Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
21
aprile 2018
Tony Tedesco – Impronte adimensionali.
Dal 21 aprile al 18 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica, su appuntamento.
Vernissage
21 Aprile 2018, ore 18.00
Autore
Curatore