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Torino sperimentale 1959-1969. Una storia della Cronaca. Il sistema delle Arti come Avanguardia
Indagine su un decennio cruciale per una delle più vitali città-laboratorio della contemporaneità. Sei sezioni, 22 opere/simbolo e migliaia di documenti raccolti e organizzati in speciali cassettiere, touch screen interattivi, proiezioni e filmati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 19 Febbraio 2010 negli spazi della Sala Bolaffi di Torino (via Cavour 17) apre al pubblico la mostra “Torino sperimentale 1959-1969”, promossa e organizzata dalla Direzione Cultura, Turismo e Sport della Regione Piemonte e curata da Giorgina Bertolino e Francesca Pola.
L’idea di ricostruire in una nuova prospettiva storica un decennio cruciale non solo per Torino ma per il sistema delle arti, ha originato una mostra/laboratorio, articolata in 6 sezioni tematiche introdotte da 22 opere/simbolo.
Dipinti, sculture, gigantografie e fotografie forniranno al visitatore lo spunto per approfondimenti attraverso documenti, filmati, immagini e audiovisivi rappresentativi dei temi di questo insolito e multiforme “viaggio nel tempo”.
A seconda degli interessi, dell’età o della formazione ognuno potrà costruirsi un proprio percorso di visita: dalla più tradizionale fruizione delle opere –magari introdotta dal video che riassume i temi salienti del periodo- fino alla vera e propria ricerca documentaria attraverso un apposito archivio informatico con tecnologia touchscreen e migliaia di immagini d’epoca, filmati e documenti.
A tutti i livelli la mostra consente di ricostruire il contesto socio-culturale entro il quale Torino stessa divenne un grande laboratorio creativo.
La prima sezione “Generazioni”, al primo piano della Sala Bolaffi, introduce di fatto il percorso ideale della mostra con Felice Casorati e Giulio Paolini a definire i due poli temporali (’59-’69) e le generazioni coinvolte, suggerendo i termini delle svolte e dei cambiamenti.
Seguono poi “Apolidi ed eccentrici” in una sezione che evidenzia il ruolo di Torino come ambiente catalizzatore di figure originalissime come quella di Carol Rama e come patria d’elezione di molti artisti.
Città aperta all’arte internazionale, raccontata nella terza sezione che mette a confronto gli stili di autori come Franz Kline, Georges Mathieu, Louise Nevelson, Kazuo Shiraga e prende il nome dall'esposizione "L'incontro di Torino" del 1962, che rappresentò un momento riassuntivo della rete di relazioni costruita da Michel Tapié.
Oppure “La città dei grandi eventi” che la quarta sezione descrive partendo dalle incredibili attività celebrative del primo centenario dell’Unità d’Italia, con le grandi architetture di Pier Luigi Nervi e le spettacolari installazioni di Lucio Fontana e Fausto Melotti,, ma anche l’assidua presenza del Living Theatre, a contribuire all’idea di una pratica artistica intesa come processualità e contaminazione di generi e materiali.
La quinta sezione "Il Museo sperimentale e il sistema dell'avanguardia", ripercorre le relazioni tra l'attività della Galleria d'Arte Moderna, gli spazi sperimentali e le gallerie private, esemplificate attraverso
le ricerche di artisti come Aldo Mondino, Sandro De Alexandris, Emilio Scanavino, ma anche dei collettivi artistici e le performance di Ben Vautier con Ugo Nespolo, Plinio Martelli e Gianni Emilio Simonetti.
Infine le “Nuove identità” di artisti come Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Giuseppe Penone, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, che confermano Torino come un vitale laboratorio della contemporaneità
L’idea di ricostruire in una nuova prospettiva storica un decennio cruciale non solo per Torino ma per il sistema delle arti, ha originato una mostra/laboratorio, articolata in 6 sezioni tematiche introdotte da 22 opere/simbolo.
Dipinti, sculture, gigantografie e fotografie forniranno al visitatore lo spunto per approfondimenti attraverso documenti, filmati, immagini e audiovisivi rappresentativi dei temi di questo insolito e multiforme “viaggio nel tempo”.
A seconda degli interessi, dell’età o della formazione ognuno potrà costruirsi un proprio percorso di visita: dalla più tradizionale fruizione delle opere –magari introdotta dal video che riassume i temi salienti del periodo- fino alla vera e propria ricerca documentaria attraverso un apposito archivio informatico con tecnologia touchscreen e migliaia di immagini d’epoca, filmati e documenti.
A tutti i livelli la mostra consente di ricostruire il contesto socio-culturale entro il quale Torino stessa divenne un grande laboratorio creativo.
La prima sezione “Generazioni”, al primo piano della Sala Bolaffi, introduce di fatto il percorso ideale della mostra con Felice Casorati e Giulio Paolini a definire i due poli temporali (’59-’69) e le generazioni coinvolte, suggerendo i termini delle svolte e dei cambiamenti.
Seguono poi “Apolidi ed eccentrici” in una sezione che evidenzia il ruolo di Torino come ambiente catalizzatore di figure originalissime come quella di Carol Rama e come patria d’elezione di molti artisti.
Città aperta all’arte internazionale, raccontata nella terza sezione che mette a confronto gli stili di autori come Franz Kline, Georges Mathieu, Louise Nevelson, Kazuo Shiraga e prende il nome dall'esposizione "L'incontro di Torino" del 1962, che rappresentò un momento riassuntivo della rete di relazioni costruita da Michel Tapié.
Oppure “La città dei grandi eventi” che la quarta sezione descrive partendo dalle incredibili attività celebrative del primo centenario dell’Unità d’Italia, con le grandi architetture di Pier Luigi Nervi e le spettacolari installazioni di Lucio Fontana e Fausto Melotti,, ma anche l’assidua presenza del Living Theatre, a contribuire all’idea di una pratica artistica intesa come processualità e contaminazione di generi e materiali.
La quinta sezione "Il Museo sperimentale e il sistema dell'avanguardia", ripercorre le relazioni tra l'attività della Galleria d'Arte Moderna, gli spazi sperimentali e le gallerie private, esemplificate attraverso
le ricerche di artisti come Aldo Mondino, Sandro De Alexandris, Emilio Scanavino, ma anche dei collettivi artistici e le performance di Ben Vautier con Ugo Nespolo, Plinio Martelli e Gianni Emilio Simonetti.
Infine le “Nuove identità” di artisti come Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Giuseppe Penone, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, che confermano Torino come un vitale laboratorio della contemporaneità
18
febbraio 2010
Torino sperimentale 1959-1969. Una storia della Cronaca. Il sistema delle Arti come Avanguardia
Dal 18 febbraio al 09 maggio 2010
arte contemporanea
Location
SALA BOLAFFI
Torino, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 17, (Torino)
Torino, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 17, (Torino)
Orario di apertura
dal Martedì alla Domenica ore 10-19 (Aperto Domenica 4 e Lunedì 5 Aprile – Pasqua e Pasquetta).
Vernissage
18 Febbraio 2010, ore 18
Ufficio stampa
THREESIXTY
Autore
Curatore