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Toru Hamada – Solo Show
Toru Hamada, protagonista sulla scena internazionale da oltre trent’anni, si presenta per la prima volta al pubblico italiano con una personale presso la galleria Romberg Arte Contemporanea.
Comunicato stampa
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Un’assoluta armonia di colori e forme si sposa con una magistrale combinazione di elementi, di astrazioni e tecniche. Toru Hamada, protagonista sulla scena internazionale da oltre trent’anni, si presenta per la prima volta al pubblico italiano con una personale presso la galleria Romberg Arte Contemporanea. La mostra ripercorre, attraverso un’accurata selezione, la sua produzione pittorica, scultorea e di collage degli ultimi dieci anni. Giapponese di Matsuyama, classe 1953, molto giovane abbandona l’oriente per sbarcare in occidente, dove apprende e affina la sua tecnica di lavorazione del marmo e il suo percorso come artista.
Niente storie, nessuna sovrastruttura, la tecnica di Hamada è pura forza declinata su tela, spontanea e sensoriale. Lavora attraverso un processo dinamico fatto di sottili sovrapposizioni, la superficie appare lievemente irregolare, composta da colori intensi vivacemente in contrasto tra loro. E di forme indefinite. Mai casuali.
Nel suo lento farsi il dipinto rompe e interrompe continuamente il discorso, cambia rotta, si aggiusta, e Toru quasi annulla quel qualcosa per ricrearlo a nuova espressione. Come un odierno Matisse, nell’opera scrive un colore che affiora da una spinta interiore, un impulso svincolato dalla realtà che lo circonda; lui, l’artista, della composizione assorbe l’energia, il vigore, facendola affiorare poi all’esterno. Il tempo non ha tempo, mesi o anni che siano, per dare alla tela la giusta voce.
La forza espressiva intrinseca ai suoi quadri si traduce in potenza espressiva negli oggetti scultorei. Che siano di materiale nobile come il marmo o di più umile fattura come l’acciaio, monocromi o vitali di colore, riescono a penetrare lo spazio che occupano come dinamiche presenze. Masse volumetriche levigate e lineari, stratificate come la sua tecnica pittorica, entità singolari dotate di un solido carattere primigenio.
E come in osmosi la terza dimensione compare anche negli affascinanti collage. Viaggiano su binari ad alta velocità le curiose forme che galleggiano su candide superfici. Misteriose composizioni di elementi tinti di colore, spontanei guizzi ricavati e riscoperti nella carta. Astrazioni di ibridi paesaggi nei quali si percorrono strade che non portano nome. Intricati tragitti nei quali vagare e abbandonarsi all'istinto.
Toru Hamada ha un mantra che guida la sua vita: quello che conta non è la destinazione, ma il viaggio. Un invito per tutti a smarrirsi nel suo universo unico, per scoprire cose che non abbiamo mai visto, in luoghi dove non siamo mai stati.
*
An absolute harmony of colours and shapes combines with a masterful combination of elements, abstractions and techniques. Toru Hamada, a protagonist on the international scene for more than thirty years, is presented for the first time to the Italian public with a personal showing at the Romberg Arte Contemporanea gallery. The exhibition retraces, through a careful selection, his pictorial, sculptural and collage production over the last ten years. Japanese, from Matsuyama, born in 1953, as a very young man he abandoned the East to land in the West, where he learns and refines his marble processing technique and his path as an artist.
No stories, no superstructure, Hamada's technique is pure force on canvas, spontaneous and sensory. He works through a dynamic process made up of thin overlaps, the surface looks slightly irregular, composed of intense colours vividly in contrast to each other. Indefinite forms. Never random.
In his slow working the painting continually breaks and interrupts its speech, changes course, adjusts itself, and Toru almost nullifies that something in order to recreate it in a new expression. Like a contemporary Matisse, in his work he writes a colour which emerges from an inner thrust, an impulse free of the reality around him; he, the artist, absorbs the energy of the composition, the vigour, causing it to then emerge on the outside. Time has no time, be it months or years, to give the canvas the right voice.
The intrinsic expressive force in his paintings translates into expressive power in his sculptural objects. Whether they are made of noble material such as marble or of more humble make such as steel, whether they are monochrome or vibrant colours, they manage to penetrate the space they occupy as dynamic presences. Smooth and linear volumetric masses, stratified like his pictorial technique, singular entities endowed with a solid primordial character.
And as in osmosis the third dimension also appears in his fascinating collages. They travel on high-speed rails, these curious shapes which float on candid surfaces. Mysterious compositions of elements tinted with colour, spontaneous flickers obtained and rediscovered in the paper. Abstractions of hybrid landscapes where you walk along roads that do not bear a name. Intricate journeys in which to wander and abandon ourselves to instinct.
Toru Hamada has a mantra that guides his life: what counts is not the destination, but the journey. An invitation for everyone to lose themselves in his unique universe, to discover things we have never seen, in places we have never been to.
Niente storie, nessuna sovrastruttura, la tecnica di Hamada è pura forza declinata su tela, spontanea e sensoriale. Lavora attraverso un processo dinamico fatto di sottili sovrapposizioni, la superficie appare lievemente irregolare, composta da colori intensi vivacemente in contrasto tra loro. E di forme indefinite. Mai casuali.
Nel suo lento farsi il dipinto rompe e interrompe continuamente il discorso, cambia rotta, si aggiusta, e Toru quasi annulla quel qualcosa per ricrearlo a nuova espressione. Come un odierno Matisse, nell’opera scrive un colore che affiora da una spinta interiore, un impulso svincolato dalla realtà che lo circonda; lui, l’artista, della composizione assorbe l’energia, il vigore, facendola affiorare poi all’esterno. Il tempo non ha tempo, mesi o anni che siano, per dare alla tela la giusta voce.
La forza espressiva intrinseca ai suoi quadri si traduce in potenza espressiva negli oggetti scultorei. Che siano di materiale nobile come il marmo o di più umile fattura come l’acciaio, monocromi o vitali di colore, riescono a penetrare lo spazio che occupano come dinamiche presenze. Masse volumetriche levigate e lineari, stratificate come la sua tecnica pittorica, entità singolari dotate di un solido carattere primigenio.
E come in osmosi la terza dimensione compare anche negli affascinanti collage. Viaggiano su binari ad alta velocità le curiose forme che galleggiano su candide superfici. Misteriose composizioni di elementi tinti di colore, spontanei guizzi ricavati e riscoperti nella carta. Astrazioni di ibridi paesaggi nei quali si percorrono strade che non portano nome. Intricati tragitti nei quali vagare e abbandonarsi all'istinto.
Toru Hamada ha un mantra che guida la sua vita: quello che conta non è la destinazione, ma il viaggio. Un invito per tutti a smarrirsi nel suo universo unico, per scoprire cose che non abbiamo mai visto, in luoghi dove non siamo mai stati.
*
An absolute harmony of colours and shapes combines with a masterful combination of elements, abstractions and techniques. Toru Hamada, a protagonist on the international scene for more than thirty years, is presented for the first time to the Italian public with a personal showing at the Romberg Arte Contemporanea gallery. The exhibition retraces, through a careful selection, his pictorial, sculptural and collage production over the last ten years. Japanese, from Matsuyama, born in 1953, as a very young man he abandoned the East to land in the West, where he learns and refines his marble processing technique and his path as an artist.
No stories, no superstructure, Hamada's technique is pure force on canvas, spontaneous and sensory. He works through a dynamic process made up of thin overlaps, the surface looks slightly irregular, composed of intense colours vividly in contrast to each other. Indefinite forms. Never random.
In his slow working the painting continually breaks and interrupts its speech, changes course, adjusts itself, and Toru almost nullifies that something in order to recreate it in a new expression. Like a contemporary Matisse, in his work he writes a colour which emerges from an inner thrust, an impulse free of the reality around him; he, the artist, absorbs the energy of the composition, the vigour, causing it to then emerge on the outside. Time has no time, be it months or years, to give the canvas the right voice.
The intrinsic expressive force in his paintings translates into expressive power in his sculptural objects. Whether they are made of noble material such as marble or of more humble make such as steel, whether they are monochrome or vibrant colours, they manage to penetrate the space they occupy as dynamic presences. Smooth and linear volumetric masses, stratified like his pictorial technique, singular entities endowed with a solid primordial character.
And as in osmosis the third dimension also appears in his fascinating collages. They travel on high-speed rails, these curious shapes which float on candid surfaces. Mysterious compositions of elements tinted with colour, spontaneous flickers obtained and rediscovered in the paper. Abstractions of hybrid landscapes where you walk along roads that do not bear a name. Intricate journeys in which to wander and abandon ourselves to instinct.
Toru Hamada has a mantra that guides his life: what counts is not the destination, but the journey. An invitation for everyone to lose themselves in his unique universe, to discover things we have never seen, in places we have never been to.
14
dicembre 2017
Toru Hamada – Solo Show
Dal 14 dicembre 2017 al primo febbraio 2018
arte contemporanea
Location
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
Latina, Viale Le Corbusier, (Latina)
Latina, Viale Le Corbusier, (Latina)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19:30
Vernissage
14 Dicembre 2017, ore 18:00
Autore
Curatore