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Totem | Le Artigiane ospitano la Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo
Terzo appuntamento con l’arte contemporanea da Le Artigiane a Roma: dal 24 al 31 marzo a essere ospitata sotto il lucernario di via di Torre Argentina 72 la Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo.
Comunicato stampa
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Terzo appuntamento con l’arte contemporanea da Le Artigiane a Roma: dal 24 al 31 marzo a essere ospitata sotto il lucernario di via di Torre Argentina 72 la Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo, con le opere di Paolo Angelosanto, Primarosa Cesarini Sforza, Sara Davidovics, Cecilia De Paolis, Yvonne Ekman, Lughia, Paola Romoli Venturi, Germano Serafini, Antonio Sorace, Patrizia Trevisi e Fiorenzo Zaffina. L’esposizione rientra nel progetto, voluto da Le Artigiane in collaborazione con la Takeawaygallery, di presentare nella Capitale realtà che operano in località distanti dalle rotte principali del contemporaneo, di creare occasioni di visibilità ma soprattutto sinergie tra due ambiti ben delineati e tra pubblici diversi per allargare la conoscenza delle rispettive discipline, arte e artigianato.
La Casa degli Artisti prende vita nella Riserva naturale della Gola del Furlo nel 2011 grazie alla volontà e all’impegno di Andreina De Tomassi, giornalista, e Antonio Sorace, scultore. Associazione non profit nonché Residenza Creativa, si occupa tanto di territorio e ambiente che di produzione culturale: della «salvaguardia della biodiversità, non solo vegetale, e la difesa dell’arte sostenibile». Già nel 2010 le prime attività con le Passeggiate d’Arte; mentre dall’unione della Residenza e delle Passeggiate nasce la Land Art al Furlo, quest’anno alla VII edizione. La decisione di molti autori di donare la propria installazione ha trasformato il distretto in un Parco-Museo con oltre cinquanta opere in permanenza, ma Casa degli Artisti non significa solo arti visive: l’Associazione organizza incontri, conferenze, tavole rotonde volte ad approfondire storia, peculiarità e tradizioni della zona; ospita una Biennale di Poesia (La Zattera dei Poeti); ha coprodotto un documentario e un album musicale. Un impegno costante nello sviluppo di una «politica culturale gestita dal basso, privata e indipendente».
A Roma presso Le Artigiane presenta i lavori di undici artisti, la maggior parte dei quali hanno preso parte all’ultima edizione di Land Art al Furlo. Scultori, fotografi, performer: uno spaccato eterogeneo delle ricerche rintracciabili tra il bosco, le torri colombaie e il suggestivo canyon percorso dal fiume Candigliano. Che però qui si esprimono in relazione allo spazio chiuso, proponendo attraverso una o due opere ciascuno una sintesi della propria recente produzione.
La Casa degli Artisti presenta infine anche il bando della settima edizione di Land Art al Furlo – in scadenza il 1° maggio – che nel 2016 ha come tema il Totem, «inteso come elemento di scrittura verticale»: si chiede a ciascun autore di “scrivere un racconto”, di «confrontarsi con questo “albero parlante”, che estende le sue radici nell’inconscio collettivo, e celebrare un grande rito intorno ai totem, per chiudere un ciclo e augurarne uno altrettanto felice».
Paolo Angelosanto (nato a S. Denis, Francia) usa il corpo come mezzo espressivo, e le fotografie e i video come testimonianza delle sue performance. Lavora su progetti sperimentando diversi linguaggi, disegno, scultura e pittura, con una preferenza per il video e la fotografia. In Controcorrente (performance del 2015 di cui espone il manifesto) e I Fiori del Mare, olio e acrilico su tavola, una riflessione sul viaggio della speranza dei migranti che stanno sbarcando in Italia, lega natura, impegno e problematiche sociali; acqua, viaggio, attesa.
Primarosa Cesarini Sforza è nata a Bologna, vive e lavora a Roma. Dal 1969 svolge un'ininterrotta attività espositiva sia in Italia che all'estero: Roma, New York, Parigi, Tangeri, Madrid, Colonia, Lisbona, Il Cairo, Istanbul, Bilbao; e ha partecipato a varie manifestazioni come ARCO, Arte Fiera Bologna, Basil Art Fair, Paris Beaubourg, Stockolm Art Fair, Artissima di Torino, Salon d’Art Contemporain de Montrouge, Moussem (Festival) Culturel d’Asilah (Marocco), Chicago Art Fair, Prima Biennale d’Arte di Sharja (Dubai), Premio Michetti e molte altre.
Sara Davidovics è poeta, performer e artista intermediale. Nata nel 1981 a Roma, la sua ricerca ruota attorno al concetto di sovrapposizione cognitiva tra immaginazione, memoria e dati di realtà. Il luogo indagato è quello della soglia e della relazione tra i segni come operazioni crossover, contaminazioni, (ri)mappature. È autrice di scritture lineari e visuali, video-poesie, partiture per voce, libri-oggetto. Tra le ultime mostre: 4+1, personale, Galleria Interno 14, Roma; Land Art al Furlo, Parco Museo Sant’Anna del Furlo; Generazione Y, Museo MAXXI.
Cecilia De Paolis nasce a Lanciano, Abruzzo, nel 1968. Intraprende una carriera come costumista cinematografica fino al 2013, ma già dal 2009 sviluppa e realizza le proprie “intuizioni”, gli abiti-scultura, sintesi della sua spinta esistenziale. Nel 2012 ha la prima personale curata dalla costumista Marina Sciarelli e, nello stesso anno, espone “Olenellus Thompsoni” alla Triennale di Milano, nell’ambito della manifestazione “Dracula e il mito dei vampiri”; nel 2014 è invece in mostra al National Museum of History di Taipei.
Yvonne Ekman di provenienza nord europea, vive e lavora da tempo a Roma. Si occupa di musica e di ceramica. Come ceramista ha orientato l’attività verso la scultura elaborando le caratteristiche plastiche dell'argilla. Ha partecipato a laboratori in Francia, Inghilterra e Italia sviluppando un suo stile che coniuga una ricerca sulla forma e sui colori con una sensibilità alle tematiche civili e sociali. Spesso adopera la tecnica di cottura raku. Negli ultimi anni ha sviluppato un interesse per la Land Art creando alcune installazioni.
Lughia sperimenta più modalità espressive: scenari di sabbie e sassi, ombre dell’assenza umana, immagini digitali, stampe su alluminio e plexiglass, sculture di ferro e assemblaggi si accompagnano a performance e installazioni nella natura. Oggetto di indagine sono la memoria, la rappresentazione simbolica e il rapporto dell’uomo con la dimensione tempo. Un’esposizione permanente di sue “architetture di sabbia” è nel Borgo di Calcata. Nel 2009 il Soprintendente al Polo Museale di Roma la dichiara migliore artista del 2008. Nel 2011 è alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 riceve il Premio Salvi.
La ricerca di Paola Romoli Venturi è legata al valore della trasparenza come mezzo per comunicare, che ‘predispone il visitatore a “guardare attraverso”, a non distogliere lo sguardo ad osservare le cose per riflettere’. Nel suo lavoro tocca temi sociali, creando spazi disegnati da luci ombre e suoni, utilizzando diversi mezzi espressivi. Tra i progetti: Traspaquadri (2004/2006), La Sentenza_Das Urteil (2009/2010), PTV_ Paola Trash Vortex (2012/2016) Salva La Tua Balena! (2013/2016), MANTRAreading (2015) e AD PINEAM (2016).
Germano Serafini, fotografo, lavora principalmente su pellicola. Le sue immagini sono il risultato di un'esperienza maturata tra reportage, still-life, fotografia di architettura e di scena, con un'attenzione per la natura e il sociale. Nella sua ricerca il linguaggio fotografico, ancor prima della rappresentazione della realtà, si concentra su forme e colori della stessa con un equilibrio formale generato dalla scelta accurata della luce e del punto di vista. La matrice fotografica è alla base anche dei suoi lavori installativi e performativi.
Antonio Sorace (Roma, 1952), scultore, è fondatore della Casa degli Artisti. Il suo “corpo a corpo” con la materia è continuo. Dal cero più alto del mondo, in collaborazione con Arnaldo Pomodoro, alle teste omeriche in pietra rosa del Furlo e pietra bianca delle Cesane ("Venti di Pace"), alle resine e smalti del “Tuffo”, un gesto architettonico installato su una diga, fino ai totem lignei dell'ultimo periodo. Molte sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Patrizia Trevisi nasce come illustratrice per ragazzi, ha lavorato come art director in pubblicità, creato manifesti cinematografici. Le sue opere sono in Italia, Inghilterra, Svizzera, Austria, Turchia, Caraibi, Costa d’Avorio, Marocco, Emirati Arabi, Qatar, Ucraina, Norvegia. Ha realizzato grandi opere nello Stadio Olimpico, nel Club del Tennis e nella Hall delle piscine di Roma. Ha progettato eventi e spettacoli per l’Accademia di Francia, per il Festival RomaEuropa, per Radio Città Futura e Mediaset. Ha esposto in varie mostre personali e collettive.
Fiorenzo Zaffina nasce a Lamezia Terme, vive e lavora a Roma. Innumerevoli le mostre personali e collettive. Di lui scrive Claudia Quintieri: «Vuoto e pieno, esterno e interno: sono le caratteristiche più evidenti del lavoro di Zaffina. Sfondare i muri con il martello pneumatico e ricoprirli di un colore vivace ha un suo iter che si risolve nel tempo. Così il vuoto dello sfondamento diventa il pieno dell’opera e l’interno del lavoro diventa l’esterno dell’opera. […]Lo scavo va a cogliere ciò che il muro ha assorbito negli anni, nella sua storia, ciò che dentro di esso si trova».
La Casa degli Artisti prende vita nella Riserva naturale della Gola del Furlo nel 2011 grazie alla volontà e all’impegno di Andreina De Tomassi, giornalista, e Antonio Sorace, scultore. Associazione non profit nonché Residenza Creativa, si occupa tanto di territorio e ambiente che di produzione culturale: della «salvaguardia della biodiversità, non solo vegetale, e la difesa dell’arte sostenibile». Già nel 2010 le prime attività con le Passeggiate d’Arte; mentre dall’unione della Residenza e delle Passeggiate nasce la Land Art al Furlo, quest’anno alla VII edizione. La decisione di molti autori di donare la propria installazione ha trasformato il distretto in un Parco-Museo con oltre cinquanta opere in permanenza, ma Casa degli Artisti non significa solo arti visive: l’Associazione organizza incontri, conferenze, tavole rotonde volte ad approfondire storia, peculiarità e tradizioni della zona; ospita una Biennale di Poesia (La Zattera dei Poeti); ha coprodotto un documentario e un album musicale. Un impegno costante nello sviluppo di una «politica culturale gestita dal basso, privata e indipendente».
A Roma presso Le Artigiane presenta i lavori di undici artisti, la maggior parte dei quali hanno preso parte all’ultima edizione di Land Art al Furlo. Scultori, fotografi, performer: uno spaccato eterogeneo delle ricerche rintracciabili tra il bosco, le torri colombaie e il suggestivo canyon percorso dal fiume Candigliano. Che però qui si esprimono in relazione allo spazio chiuso, proponendo attraverso una o due opere ciascuno una sintesi della propria recente produzione.
La Casa degli Artisti presenta infine anche il bando della settima edizione di Land Art al Furlo – in scadenza il 1° maggio – che nel 2016 ha come tema il Totem, «inteso come elemento di scrittura verticale»: si chiede a ciascun autore di “scrivere un racconto”, di «confrontarsi con questo “albero parlante”, che estende le sue radici nell’inconscio collettivo, e celebrare un grande rito intorno ai totem, per chiudere un ciclo e augurarne uno altrettanto felice».
Paolo Angelosanto (nato a S. Denis, Francia) usa il corpo come mezzo espressivo, e le fotografie e i video come testimonianza delle sue performance. Lavora su progetti sperimentando diversi linguaggi, disegno, scultura e pittura, con una preferenza per il video e la fotografia. In Controcorrente (performance del 2015 di cui espone il manifesto) e I Fiori del Mare, olio e acrilico su tavola, una riflessione sul viaggio della speranza dei migranti che stanno sbarcando in Italia, lega natura, impegno e problematiche sociali; acqua, viaggio, attesa.
Primarosa Cesarini Sforza è nata a Bologna, vive e lavora a Roma. Dal 1969 svolge un'ininterrotta attività espositiva sia in Italia che all'estero: Roma, New York, Parigi, Tangeri, Madrid, Colonia, Lisbona, Il Cairo, Istanbul, Bilbao; e ha partecipato a varie manifestazioni come ARCO, Arte Fiera Bologna, Basil Art Fair, Paris Beaubourg, Stockolm Art Fair, Artissima di Torino, Salon d’Art Contemporain de Montrouge, Moussem (Festival) Culturel d’Asilah (Marocco), Chicago Art Fair, Prima Biennale d’Arte di Sharja (Dubai), Premio Michetti e molte altre.
Sara Davidovics è poeta, performer e artista intermediale. Nata nel 1981 a Roma, la sua ricerca ruota attorno al concetto di sovrapposizione cognitiva tra immaginazione, memoria e dati di realtà. Il luogo indagato è quello della soglia e della relazione tra i segni come operazioni crossover, contaminazioni, (ri)mappature. È autrice di scritture lineari e visuali, video-poesie, partiture per voce, libri-oggetto. Tra le ultime mostre: 4+1, personale, Galleria Interno 14, Roma; Land Art al Furlo, Parco Museo Sant’Anna del Furlo; Generazione Y, Museo MAXXI.
Cecilia De Paolis nasce a Lanciano, Abruzzo, nel 1968. Intraprende una carriera come costumista cinematografica fino al 2013, ma già dal 2009 sviluppa e realizza le proprie “intuizioni”, gli abiti-scultura, sintesi della sua spinta esistenziale. Nel 2012 ha la prima personale curata dalla costumista Marina Sciarelli e, nello stesso anno, espone “Olenellus Thompsoni” alla Triennale di Milano, nell’ambito della manifestazione “Dracula e il mito dei vampiri”; nel 2014 è invece in mostra al National Museum of History di Taipei.
Yvonne Ekman di provenienza nord europea, vive e lavora da tempo a Roma. Si occupa di musica e di ceramica. Come ceramista ha orientato l’attività verso la scultura elaborando le caratteristiche plastiche dell'argilla. Ha partecipato a laboratori in Francia, Inghilterra e Italia sviluppando un suo stile che coniuga una ricerca sulla forma e sui colori con una sensibilità alle tematiche civili e sociali. Spesso adopera la tecnica di cottura raku. Negli ultimi anni ha sviluppato un interesse per la Land Art creando alcune installazioni.
Lughia sperimenta più modalità espressive: scenari di sabbie e sassi, ombre dell’assenza umana, immagini digitali, stampe su alluminio e plexiglass, sculture di ferro e assemblaggi si accompagnano a performance e installazioni nella natura. Oggetto di indagine sono la memoria, la rappresentazione simbolica e il rapporto dell’uomo con la dimensione tempo. Un’esposizione permanente di sue “architetture di sabbia” è nel Borgo di Calcata. Nel 2009 il Soprintendente al Polo Museale di Roma la dichiara migliore artista del 2008. Nel 2011 è alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 riceve il Premio Salvi.
La ricerca di Paola Romoli Venturi è legata al valore della trasparenza come mezzo per comunicare, che ‘predispone il visitatore a “guardare attraverso”, a non distogliere lo sguardo ad osservare le cose per riflettere’. Nel suo lavoro tocca temi sociali, creando spazi disegnati da luci ombre e suoni, utilizzando diversi mezzi espressivi. Tra i progetti: Traspaquadri (2004/2006), La Sentenza_Das Urteil (2009/2010), PTV_ Paola Trash Vortex (2012/2016) Salva La Tua Balena! (2013/2016), MANTRAreading (2015) e AD PINEAM (2016).
Germano Serafini, fotografo, lavora principalmente su pellicola. Le sue immagini sono il risultato di un'esperienza maturata tra reportage, still-life, fotografia di architettura e di scena, con un'attenzione per la natura e il sociale. Nella sua ricerca il linguaggio fotografico, ancor prima della rappresentazione della realtà, si concentra su forme e colori della stessa con un equilibrio formale generato dalla scelta accurata della luce e del punto di vista. La matrice fotografica è alla base anche dei suoi lavori installativi e performativi.
Antonio Sorace (Roma, 1952), scultore, è fondatore della Casa degli Artisti. Il suo “corpo a corpo” con la materia è continuo. Dal cero più alto del mondo, in collaborazione con Arnaldo Pomodoro, alle teste omeriche in pietra rosa del Furlo e pietra bianca delle Cesane ("Venti di Pace"), alle resine e smalti del “Tuffo”, un gesto architettonico installato su una diga, fino ai totem lignei dell'ultimo periodo. Molte sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Patrizia Trevisi nasce come illustratrice per ragazzi, ha lavorato come art director in pubblicità, creato manifesti cinematografici. Le sue opere sono in Italia, Inghilterra, Svizzera, Austria, Turchia, Caraibi, Costa d’Avorio, Marocco, Emirati Arabi, Qatar, Ucraina, Norvegia. Ha realizzato grandi opere nello Stadio Olimpico, nel Club del Tennis e nella Hall delle piscine di Roma. Ha progettato eventi e spettacoli per l’Accademia di Francia, per il Festival RomaEuropa, per Radio Città Futura e Mediaset. Ha esposto in varie mostre personali e collettive.
Fiorenzo Zaffina nasce a Lamezia Terme, vive e lavora a Roma. Innumerevoli le mostre personali e collettive. Di lui scrive Claudia Quintieri: «Vuoto e pieno, esterno e interno: sono le caratteristiche più evidenti del lavoro di Zaffina. Sfondare i muri con il martello pneumatico e ricoprirli di un colore vivace ha un suo iter che si risolve nel tempo. Così il vuoto dello sfondamento diventa il pieno dell’opera e l’interno del lavoro diventa l’esterno dell’opera. […]Lo scavo va a cogliere ciò che il muro ha assorbito negli anni, nella sua storia, ciò che dentro di esso si trova».
24
marzo 2016
Totem | Le Artigiane ospitano la Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo
Dal 24 al 31 marzo 2016
arte contemporanea
Location
LE ARTIGIANE
Roma, Via Di Torre Argentina, 72/73, (Roma)
Roma, Via Di Torre Argentina, 72/73, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 17.00-19.00
Vernissage
24 Marzo 2016, ore 18.30
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