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Tothi Folisi – Portami dei fiori anche se non sono morto
Tothi Folisi, invitato da Cantieri d’Arte per una residenza presso il Giardino La Serpara, focalizza il suo progetto sulla dimensione contemplativa di relazione con il paesaggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"La mia poesia non è costretta in uno spazio né delimitata in un tempo. La ritrovo ovunque: sui monti sotto
forma di neve, o nel mare quando diventa onda. Di sera la mia poesia è una stella. E quando entra nella
storia si trasforma in evento. Nell'oscurità essa prende il posto del sole. È la mia piccola sorgente di luce"
Tothi Folisi, invitato da Cantieri d’Arte per una residenza presso il Giardino La Serpara, focalizza il suo
progetto sulla dimensione contemplativa di relazione con il paesaggio.
L’artista, proseguendo sulla ricerca già iniziata con la recente residenza in Corea del sud, incentra la sua
attenzione sulla figura del poeta coreano Ko Un. I suoi versi sembrano ali spezzate di uccelli, voci di
montagne, sussurri dalla profondità dei boschi. Hanno il nitore e l'asprezza della natura; la bizzarria e
l'ironia dell'umano. A volte sono enigmi, altre - come notò Allen Ginsberg che lo conobbe - scoppi mentali.
La ricerca dell'artista si fonda sul disegno come pratica di analisi della realtà e, attraverso il tema della
ripetizione, crea una dimensione simbolica che allude alla ritualità del mondo religioso contadino e al suo
Un progetto di con il patrocinio di
rapporto con la natura. L'esigenza dell'artista, infatti, è quella di dover portare tutto ad un livello di
comunicazione meno preda della tecnica, ma lirica, che abbia come fondamento essenziale la
contemplazione, intesa come fattore fortemente dinamico, base di una ricerca spirituale in divenire, ma
che non si fermi solo ed esclusivamente ad esigenze individuali, ma che attraverso lo sguardo riesca a
ridefinire spazi e luoghi riuscendone a trasformare l'identità. In questo, il suo modello di riferimento è
Masanobu Fukuoka botanico e filosofo giapponese, pioniere dell'agricoltura naturale o del non fare, autore
di La rivoluzione del filo di paglia e The Natural Way of Farming.
La residenza presso il giardino di piante e sculture di Paul Wiedmer, si fonda quindi sulla necessità di
aderire al paesaggio attraverso una lettura poetica che, come direbbe Zanzotto, determina una
"fenomenologia interiore", un percorso di recupero delle immagini arcaiche dei luoghi, un regresso
epifanico che diventa occasione di meditazione interiore. La contemplazione, dunque, come una chiave di
immersione nel paesaggio, che presuppone una dimensione quasi ascetica dell'ascolto e della visione.
La residenza è promossa e ideata da Cantieri d’Arte (Associazione Percorsi) in collaborazione con
l’associazione culturale La Serpara e con il patrocinio dell’Università degli Studi della Tuscia – Cattedra di
Storia dell’Arte Contemporanea (Prof.ssa Elisabetta Cristallini) e la Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e
del Mediterraneo.
Programma
Portami dei fiori anche se non sono morto
Residenza di Tothi Folisi al Giardino La Serpara
A cura di Marco Trulli
7 Maggio 2016
ore 17.00
Biancovolta, Via delle Piagge, 23 Viterbo
Incontro con l'artista e presentazione della residenza
14 e 15 Maggio 2016
dalle ore 17:00
Mostra di fine residenza (nell’ambito dell’evento Serpara 2016)
Giardino La Serpara, Strada Teverina km 26, Civitella D'Agliano (VT)
per info: artecantieri.blogspot.it serpara.net
forma di neve, o nel mare quando diventa onda. Di sera la mia poesia è una stella. E quando entra nella
storia si trasforma in evento. Nell'oscurità essa prende il posto del sole. È la mia piccola sorgente di luce"
Tothi Folisi, invitato da Cantieri d’Arte per una residenza presso il Giardino La Serpara, focalizza il suo
progetto sulla dimensione contemplativa di relazione con il paesaggio.
L’artista, proseguendo sulla ricerca già iniziata con la recente residenza in Corea del sud, incentra la sua
attenzione sulla figura del poeta coreano Ko Un. I suoi versi sembrano ali spezzate di uccelli, voci di
montagne, sussurri dalla profondità dei boschi. Hanno il nitore e l'asprezza della natura; la bizzarria e
l'ironia dell'umano. A volte sono enigmi, altre - come notò Allen Ginsberg che lo conobbe - scoppi mentali.
La ricerca dell'artista si fonda sul disegno come pratica di analisi della realtà e, attraverso il tema della
ripetizione, crea una dimensione simbolica che allude alla ritualità del mondo religioso contadino e al suo
Un progetto di con il patrocinio di
rapporto con la natura. L'esigenza dell'artista, infatti, è quella di dover portare tutto ad un livello di
comunicazione meno preda della tecnica, ma lirica, che abbia come fondamento essenziale la
contemplazione, intesa come fattore fortemente dinamico, base di una ricerca spirituale in divenire, ma
che non si fermi solo ed esclusivamente ad esigenze individuali, ma che attraverso lo sguardo riesca a
ridefinire spazi e luoghi riuscendone a trasformare l'identità. In questo, il suo modello di riferimento è
Masanobu Fukuoka botanico e filosofo giapponese, pioniere dell'agricoltura naturale o del non fare, autore
di La rivoluzione del filo di paglia e The Natural Way of Farming.
La residenza presso il giardino di piante e sculture di Paul Wiedmer, si fonda quindi sulla necessità di
aderire al paesaggio attraverso una lettura poetica che, come direbbe Zanzotto, determina una
"fenomenologia interiore", un percorso di recupero delle immagini arcaiche dei luoghi, un regresso
epifanico che diventa occasione di meditazione interiore. La contemplazione, dunque, come una chiave di
immersione nel paesaggio, che presuppone una dimensione quasi ascetica dell'ascolto e della visione.
La residenza è promossa e ideata da Cantieri d’Arte (Associazione Percorsi) in collaborazione con
l’associazione culturale La Serpara e con il patrocinio dell’Università degli Studi della Tuscia – Cattedra di
Storia dell’Arte Contemporanea (Prof.ssa Elisabetta Cristallini) e la Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e
del Mediterraneo.
Programma
Portami dei fiori anche se non sono morto
Residenza di Tothi Folisi al Giardino La Serpara
A cura di Marco Trulli
7 Maggio 2016
ore 17.00
Biancovolta, Via delle Piagge, 23 Viterbo
Incontro con l'artista e presentazione della residenza
14 e 15 Maggio 2016
dalle ore 17:00
Mostra di fine residenza (nell’ambito dell’evento Serpara 2016)
Giardino La Serpara, Strada Teverina km 26, Civitella D'Agliano (VT)
per info: artecantieri.blogspot.it serpara.net
14
maggio 2016
Tothi Folisi – Portami dei fiori anche se non sono morto
Dal 14 al 15 maggio 2016
arte contemporanea
Location
LA SERPARA
Civitella D'agliano, Strada Provinciale Teverina, (Viterbo)
Civitella D'agliano, Strada Provinciale Teverina, (Viterbo)
Vernissage
14 Maggio 2016, ore 17:00
Autore
Curatore