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Totò Vitrano – il furore creativo del fuoco
Le sue creature sono figlie della società industriale, sono lo specchio di un
mondo in fase di trasformazione in cui le piante e gli uomini sono frutto di una realtà decadente che ha fatto della finzione l’unica verità possibile.
Comunicato stampa
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Scrive Vinny Scorsone presentando l’artista in catalogo:
“(…)Le sue creature sono figlie della società industriale, sono lo specchio di un
mondo in fase di trasformazione in cui le piante e gli uomini sono frutto di una realtà decadente che ha fatto della finzione l’unica verità possibile.
In bilico tra l’essere e un apparire distorto, le opere di questo autore riproducono una civiltà popolata da cyberg dal cuore umano e da piante in ferro capaci di riprodursi e di morire.
Totem vegetali come fabbriche in dismissione, portatrici di una vita e di storie provenienti direttamente da un passato che ce ne ha lasciato le sensazioni.
Tra i parietali ve ne è uno che io chiamo “la regina”. Sembra a guardia di un mondo che ha deciso di rendersi immortale. Ella è la divinità rappresentata in un intersecarsi di segni a metà strada tra l’arte primitiva e quella contemporanea. Sul petto spicca un grande cuore che rimanda meccanicamente ai nostri ex voto.
Ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un’illustrazione, molto simile a quelle della tradizione russa: curate, ricche, silenziose, sotto sotto, anche perfide.
Sono rimasta ammaliata dai suoi occhi e mi sono fatta accarezzare dalle sue mani immaginarie. Una mantide che colpisce alla testa.
C’è una notevole differenza tra i parietali e le altre “sculture”. C’è soprattutto una diversità di combustione. Vitrano usa l’elettrodo per creare le sue opere. Attraverso questo vi infonde la vita. Ma mentre per i primi l’utilizzo di questo è limitato (riguardo al grado di usura), ciò non avviene per le seconde, specialmente per quelle di grandi dimensioni destinate ad essere collocate all’esterno. L’artista vuole, in questo modo, preparare la materia alla corrosione, al passare del tempo. Non quindi massa ostile che si incunea nello spazio ma oggetto che sa di essere destinato a sparire. (…)
“(…)Le sue creature sono figlie della società industriale, sono lo specchio di un
mondo in fase di trasformazione in cui le piante e gli uomini sono frutto di una realtà decadente che ha fatto della finzione l’unica verità possibile.
In bilico tra l’essere e un apparire distorto, le opere di questo autore riproducono una civiltà popolata da cyberg dal cuore umano e da piante in ferro capaci di riprodursi e di morire.
Totem vegetali come fabbriche in dismissione, portatrici di una vita e di storie provenienti direttamente da un passato che ce ne ha lasciato le sensazioni.
Tra i parietali ve ne è uno che io chiamo “la regina”. Sembra a guardia di un mondo che ha deciso di rendersi immortale. Ella è la divinità rappresentata in un intersecarsi di segni a metà strada tra l’arte primitiva e quella contemporanea. Sul petto spicca un grande cuore che rimanda meccanicamente ai nostri ex voto.
Ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un’illustrazione, molto simile a quelle della tradizione russa: curate, ricche, silenziose, sotto sotto, anche perfide.
Sono rimasta ammaliata dai suoi occhi e mi sono fatta accarezzare dalle sue mani immaginarie. Una mantide che colpisce alla testa.
C’è una notevole differenza tra i parietali e le altre “sculture”. C’è soprattutto una diversità di combustione. Vitrano usa l’elettrodo per creare le sue opere. Attraverso questo vi infonde la vita. Ma mentre per i primi l’utilizzo di questo è limitato (riguardo al grado di usura), ciò non avviene per le seconde, specialmente per quelle di grandi dimensioni destinate ad essere collocate all’esterno. L’artista vuole, in questo modo, preparare la materia alla corrosione, al passare del tempo. Non quindi massa ostile che si incunea nello spazio ma oggetto che sa di essere destinato a sparire. (…)
08
maggio 2004
Totò Vitrano – il furore creativo del fuoco
Dall'otto al 27 maggio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO 71
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Orario di apertura
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00
Vernissage
8 Maggio 2004, ore 18.00