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Totto Renna – Pixel Fabric
In mostra 23 illustrazioni dell’autore che adotta uno stile ispirato al mondo dei pixel
Comunicato stampa
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Sabato 1 marzo alle ore 19.00 presso le Manifatture Knos di Lecce sarà inaugurata la mostra Pixelfabrik, ventitrè illustrazioni di Supertotto a cura di Monica Mantovano organizzata da BigSurArtShowcase in collaborazione con Casello 13 e Manifatture Knos, con il patrocinio e il sostegno di Provincia e Comune di Lecce. Interverrà Virginio Briatore, filosofo del design e osservatore dei linguaggi contemporanei, collaboratore di Interni, D – la Repubblica delle Donne, Corriere.it, Surface, e direttore del centro di ricerche interanzionale Villa Tosca DMC. A seguire selezione musicale a cura di Francesco Andriani degli Insintesi. La mostra proseguirà sino al 30 marzo.
Totto Renna, meglio conosciuto come Supertotto, vive e lavora ad Urbino. Artista, illustratore e graphic designer, collabora con riviste e agenzie di pubblicità internazionali, case di produzione, case editrici e new media agencies, spaziando tra illustrazioni, grafica, web-design, animazioni 2D e prodotti multimediali (cd-rom e videogiochi). A queste attività alterna quella del 'pittore' dove adotta uno stile ispirato al mondo dei pixel ed ha esposto in numerose mostre personali in Italia e all'estero. Dal 2005 insegna 'Illustrazione Digitale' all'Accademia di Belle Arti di Urbino. www.supertotto.com
La mostra, curata da Monica Mantovano, nasce dalla collaborazione con il laboratorio salentino Big Sur, luogo di invenzione e di produzione di immagini e visioni, aggregazione creativa multiforme sempre aperta all’incontro e allo scambio attraverso produzioni grafiche, fotografie, riviste, film-documentari, manufatti e ideazioni/produzioni di eventi culturali.
‘Pixelfabrik’ si inserisce nella rassegna BigSurArtShowcase progetto che nasce da un desiderio di confronto ed interazione con i luoghi e dalla necessità di condivisione di quelle esperienze umane ed artistiche maturate dentro ed intorno le attività del laboratorio. Dal 2002 BigSurArtShowcase ha promosso il lavoro di giovani artisti, ha organizzato rassegne di grafica e illustrazione utilizzando come spazi espositivi luoghi normalmente non delegati all’arte: pub, edifici dismessi, case private, mercati rionali, vetrine commerciali, aree balneari. Immagini, storie e suggestioni sono diventati produzioni editoriali o artefatti comunicativi utilizzati per reinventare e valorizzare spazi, per dar vita ad uno spettacolo dell’immaginario, per incontare luoghi e persone con cui dialogare.
Informazioni 0832.394873; info@manifattureknos.org.
Le Manifatture Knos nascono all'interno della struttura che per oltre trent'anni ha ospitato la scuola di formazione professionale per operai metalmeccanici ed elettrotecnici creata dai Salesiani a metà degli anni ’60. Lo spazio, di circa quattro mila metri quadri coperti, abbandonato da una decina di anni, viene oggi restituito alla città come centro multidisciplinare dedicato alla cultura e all'arte contemporanea.
Il progetto di recupero dell'ex Cnos, promosso e portato avanti dall'Associazione Culturale Sud Est e dalla Provincia di Lecce, attuale proprietaria dell'immobile, è sostenuto da varie associazioni che operano in ambito creativo a livello locale, nazionale e internazionale.
All'interno delle Manifatture Knos le attività si articoleranno su tre piani: la formazione, con laboratori di teatro, cinema e audiovisivi, musica, riciclo dei materiali e arti applicate; la ricerca, con l'organizzazione di seminari, convegni, festival, residenze artistiche, progettazione partecipata; la promozione e la produzione di spettacoli, concerti, mostre, eventi culturali.
Totto Renna
di Matteo Bittanti (http://www.mattscape.com/)
Totto Renna, in arte supertotto, è uno dei massimi esponenti del genere della pixel art, una forma di arte digitale che miscela in modo creativo l'estetica videoludica vintage con i temi e le ossessioni della pop culture retrofuturistica. L'espressione pixel art risale agli anni '80 (Nota 1), ma la nozione era già nota nella decade precedente (Nota 2). La pixel art è una tecnica per costruire immagini che segue le orme della corrente del divisionismo (pointillisme), il cui maggior esponente fu Georges Seurat. Mentre Seurat utilizzava un pennello e una tela, i pixel artists ricorrono al mouse e a un software di grafica raster.
Questa tecnica trova schiere di sostenitori tra i nostalgici dei videogame anni '80, dove i primi esempi di pixel art sono un risultato necessario non una scelta stilistica deliberata. Infatti, le limitate capacità di creazione e visualizzazione di immagini di sintesi costringevano gli artisti e i programmatori ad accettare un compromesso tra espressione creativa e leggibilità iconografica. Grazie all'innovazione tecnologica, l'immagine videoludica si è evoluta rapidamente, intraprendendo un cammino teleologico che mira al fotorealismo.
Il pixel - espressione di un'estetica "povera" - è progressivamente scomparso dagli schermi, lasciando spazio a poligoni e alle texture. Il suo ritorno, atteso e glorioso, è riconducibile da un lato al sentimento di nostalgia di una generazione di artisti e giocatori cresciuti negli anni ottanta. Dall'altro, all'apparizione di dispositivi tecnologici paradossalmente limitati - come telefoni cellulari, tamagotchi a bassa risoluzione, console portatili - che utilizzano forme di visualizzazione primitive. Di questo movimento artistico trasversale - anzi rizomatico dato che vive e prolifera prevalentemente sulla rete - Totto Renna è uno dei principali animatori, insieme ad artisti come eBoy e Quickhoney. Renna nasce a Napoli, si trasferisce a Milano dove vive e lavora per diversi anni, finchè, stanco dell'abominevole lifestyle della capitale lombarda fugge a Urbino, dove oggi insegna Illustrazione Digitale presso l'Accademia di Belle Arti.
Tipico esempio di "uomo rinascimentale", Renna opera a trecentosessanta gradi. Ha collaborato con agenzie di pubblicità, case di produzione, case editrici e new media agencies spaziando tra illustrazioni, grafica, web-design, animazioni 2D e prodotti multimediali (cd-rom e videogiochi, come la celebre serie di Pixaboy sviluppata dall'agenzia milanese iMille). A questa attività alterna quella del "pittore" postmoderno dove adotta uno stile ispirato al mondo dei pixel. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia e all'estero ed è l'unico artista italiano presente nella seminale raccolta Pixel World: Pixel Cities, Pixel People, Pixel Objects, Pixel Arts a cura di Francis Lam (Laurence King Publishing, 2003). Sul piano ideologico, la pixel art è una dichiarazione d'amore agli anni ottanta, un'epoca apparentemente spensierata, marcata dall'entusiasmo per le merci e per la cultura pop nelle sue manifestazioni più infantili. La pixel art è fatta di punti, linee, forme squadrate. La sua estetica è solo apparentemente zuccherosa: sotto la glassa si cela spesso l'amaro. La politica è una rissa ("The Ring"): un dibattito parlamentare diventa un combattimento tra boxeur che si svolge di fronte a politici identici, un esercito di cloni sorridenti. Allo stesso tempo, Renna ci invita a riflettere sulla nozione di stereotipo: nella maggior parte dei videogiochi i personaggi hanno ruoli rigorosamente definiti. Le ambiguità morali sono un lusso che i game designer non possono (o non sanno) permettersi. Il personaggio di pixel è una sorta di automa, una creatura "squadrata" che sa quello che vuole e che non deve chiedere mai. Del resto non è stato programmato per pensare, ma solo per eseguire azioni. Oltre allo stereotipo, Renna esamina la figura della celebrità nelle società iper-mediali. La figura pixellosa di Maradona - ora personaggio videoludico modello Sensi Soccer ora icona della cultura tout court - è un feticcio e un'ossessione. Del resto, Maradona è meglio `e Pelé. Uno dei leit-motiv della pixel art consiste nella costruzione di un immaginario urbano alternativo. Come eBoy, anche Renna costruisce città di pixel. Anche in questo caso, dietro all'estetica 'carina' (i giapponesi direbbero kawaii) si cela lo squallore del quotidiano, la diseguaglianza classista e la violenza - un elemento che ricorre spesso nelle opere di Renna sono gli scontri tra la polizia e i manifestanti. Va inoltre segnalata la serie "KeyCities", inaugurata nel 2004, le città di tasti, popolate da simpatici omini che vivono tra gli interstizi delle tastiere dei computer, moderna incarnazione dei "fornit" di Stephen King. Come i disegni di "Where's Waldo?" anche le immagini di Renna vanno contemplate e studiate con attenzione. La ricchezza di dettagli fornisce innumerevoli spunti narrativi. La critica sociale è esplicita nella cartellonistica dell'immagine KeyCity: le insegne sono imperativi consumistici ("Fast", "Buy Buy Baby", "Believe!") che ricordano i messaggi subliminali di They Live, capolavoro di John Carpenter. Viste le premesse nichiliste, il cinema locale non poteva che proiettare Apocalypse Now...
Analogamente, nel "LoveHotel" si scopa allegramente a fianco di una base militare. I sacchi di terra e il filo spinato non sembrano tuttavia intimorire Bin Laden, che conversa amabilmente con i bagnanti in bikini. In "Summertime", sopra ad ombrelloni e sdraio vola un minaccioso caccia Stealth che si lascia dietro una scia nera come la pece. Il simbolo del dollaro, sullo chassis, è più efficace di una critica di Chomski. Link: http://www.supertotto.com http://www.pixaboy.com/ Note (1) È stato infatti coniato da Adele Goldbert e Robert Flegal dello Xerox Palo Alto Research Center nel 1982 (vedi Adele Goldbert and Robert Flegal, "ACM president's letter: Pixel Art", Communications of the ACM, Vol. 25, Issue 12, Dec. 1982). (2) La troviamo, per esempio, in SuperPaint, un programma di disegno creato da Richard Shoup presso lo Xerox PARC nel 1972.
Totto Renna, meglio conosciuto come Supertotto, vive e lavora ad Urbino. Artista, illustratore e graphic designer, collabora con riviste e agenzie di pubblicità internazionali, case di produzione, case editrici e new media agencies, spaziando tra illustrazioni, grafica, web-design, animazioni 2D e prodotti multimediali (cd-rom e videogiochi). A queste attività alterna quella del 'pittore' dove adotta uno stile ispirato al mondo dei pixel ed ha esposto in numerose mostre personali in Italia e all'estero. Dal 2005 insegna 'Illustrazione Digitale' all'Accademia di Belle Arti di Urbino. www.supertotto.com
La mostra, curata da Monica Mantovano, nasce dalla collaborazione con il laboratorio salentino Big Sur, luogo di invenzione e di produzione di immagini e visioni, aggregazione creativa multiforme sempre aperta all’incontro e allo scambio attraverso produzioni grafiche, fotografie, riviste, film-documentari, manufatti e ideazioni/produzioni di eventi culturali.
‘Pixelfabrik’ si inserisce nella rassegna BigSurArtShowcase progetto che nasce da un desiderio di confronto ed interazione con i luoghi e dalla necessità di condivisione di quelle esperienze umane ed artistiche maturate dentro ed intorno le attività del laboratorio. Dal 2002 BigSurArtShowcase ha promosso il lavoro di giovani artisti, ha organizzato rassegne di grafica e illustrazione utilizzando come spazi espositivi luoghi normalmente non delegati all’arte: pub, edifici dismessi, case private, mercati rionali, vetrine commerciali, aree balneari. Immagini, storie e suggestioni sono diventati produzioni editoriali o artefatti comunicativi utilizzati per reinventare e valorizzare spazi, per dar vita ad uno spettacolo dell’immaginario, per incontare luoghi e persone con cui dialogare.
Informazioni 0832.394873; info@manifattureknos.org.
Le Manifatture Knos nascono all'interno della struttura che per oltre trent'anni ha ospitato la scuola di formazione professionale per operai metalmeccanici ed elettrotecnici creata dai Salesiani a metà degli anni ’60. Lo spazio, di circa quattro mila metri quadri coperti, abbandonato da una decina di anni, viene oggi restituito alla città come centro multidisciplinare dedicato alla cultura e all'arte contemporanea.
Il progetto di recupero dell'ex Cnos, promosso e portato avanti dall'Associazione Culturale Sud Est e dalla Provincia di Lecce, attuale proprietaria dell'immobile, è sostenuto da varie associazioni che operano in ambito creativo a livello locale, nazionale e internazionale.
All'interno delle Manifatture Knos le attività si articoleranno su tre piani: la formazione, con laboratori di teatro, cinema e audiovisivi, musica, riciclo dei materiali e arti applicate; la ricerca, con l'organizzazione di seminari, convegni, festival, residenze artistiche, progettazione partecipata; la promozione e la produzione di spettacoli, concerti, mostre, eventi culturali.
Totto Renna
di Matteo Bittanti (http://www.mattscape.com/)
Totto Renna, in arte supertotto, è uno dei massimi esponenti del genere della pixel art, una forma di arte digitale che miscela in modo creativo l'estetica videoludica vintage con i temi e le ossessioni della pop culture retrofuturistica. L'espressione pixel art risale agli anni '80 (Nota 1), ma la nozione era già nota nella decade precedente (Nota 2). La pixel art è una tecnica per costruire immagini che segue le orme della corrente del divisionismo (pointillisme), il cui maggior esponente fu Georges Seurat. Mentre Seurat utilizzava un pennello e una tela, i pixel artists ricorrono al mouse e a un software di grafica raster.
Questa tecnica trova schiere di sostenitori tra i nostalgici dei videogame anni '80, dove i primi esempi di pixel art sono un risultato necessario non una scelta stilistica deliberata. Infatti, le limitate capacità di creazione e visualizzazione di immagini di sintesi costringevano gli artisti e i programmatori ad accettare un compromesso tra espressione creativa e leggibilità iconografica. Grazie all'innovazione tecnologica, l'immagine videoludica si è evoluta rapidamente, intraprendendo un cammino teleologico che mira al fotorealismo.
Il pixel - espressione di un'estetica "povera" - è progressivamente scomparso dagli schermi, lasciando spazio a poligoni e alle texture. Il suo ritorno, atteso e glorioso, è riconducibile da un lato al sentimento di nostalgia di una generazione di artisti e giocatori cresciuti negli anni ottanta. Dall'altro, all'apparizione di dispositivi tecnologici paradossalmente limitati - come telefoni cellulari, tamagotchi a bassa risoluzione, console portatili - che utilizzano forme di visualizzazione primitive. Di questo movimento artistico trasversale - anzi rizomatico dato che vive e prolifera prevalentemente sulla rete - Totto Renna è uno dei principali animatori, insieme ad artisti come eBoy e Quickhoney. Renna nasce a Napoli, si trasferisce a Milano dove vive e lavora per diversi anni, finchè, stanco dell'abominevole lifestyle della capitale lombarda fugge a Urbino, dove oggi insegna Illustrazione Digitale presso l'Accademia di Belle Arti.
Tipico esempio di "uomo rinascimentale", Renna opera a trecentosessanta gradi. Ha collaborato con agenzie di pubblicità, case di produzione, case editrici e new media agencies spaziando tra illustrazioni, grafica, web-design, animazioni 2D e prodotti multimediali (cd-rom e videogiochi, come la celebre serie di Pixaboy sviluppata dall'agenzia milanese iMille). A questa attività alterna quella del "pittore" postmoderno dove adotta uno stile ispirato al mondo dei pixel. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia e all'estero ed è l'unico artista italiano presente nella seminale raccolta Pixel World: Pixel Cities, Pixel People, Pixel Objects, Pixel Arts a cura di Francis Lam (Laurence King Publishing, 2003). Sul piano ideologico, la pixel art è una dichiarazione d'amore agli anni ottanta, un'epoca apparentemente spensierata, marcata dall'entusiasmo per le merci e per la cultura pop nelle sue manifestazioni più infantili. La pixel art è fatta di punti, linee, forme squadrate. La sua estetica è solo apparentemente zuccherosa: sotto la glassa si cela spesso l'amaro. La politica è una rissa ("The Ring"): un dibattito parlamentare diventa un combattimento tra boxeur che si svolge di fronte a politici identici, un esercito di cloni sorridenti. Allo stesso tempo, Renna ci invita a riflettere sulla nozione di stereotipo: nella maggior parte dei videogiochi i personaggi hanno ruoli rigorosamente definiti. Le ambiguità morali sono un lusso che i game designer non possono (o non sanno) permettersi. Il personaggio di pixel è una sorta di automa, una creatura "squadrata" che sa quello che vuole e che non deve chiedere mai. Del resto non è stato programmato per pensare, ma solo per eseguire azioni. Oltre allo stereotipo, Renna esamina la figura della celebrità nelle società iper-mediali. La figura pixellosa di Maradona - ora personaggio videoludico modello Sensi Soccer ora icona della cultura tout court - è un feticcio e un'ossessione. Del resto, Maradona è meglio `e Pelé. Uno dei leit-motiv della pixel art consiste nella costruzione di un immaginario urbano alternativo. Come eBoy, anche Renna costruisce città di pixel. Anche in questo caso, dietro all'estetica 'carina' (i giapponesi direbbero kawaii) si cela lo squallore del quotidiano, la diseguaglianza classista e la violenza - un elemento che ricorre spesso nelle opere di Renna sono gli scontri tra la polizia e i manifestanti. Va inoltre segnalata la serie "KeyCities", inaugurata nel 2004, le città di tasti, popolate da simpatici omini che vivono tra gli interstizi delle tastiere dei computer, moderna incarnazione dei "fornit" di Stephen King. Come i disegni di "Where's Waldo?" anche le immagini di Renna vanno contemplate e studiate con attenzione. La ricchezza di dettagli fornisce innumerevoli spunti narrativi. La critica sociale è esplicita nella cartellonistica dell'immagine KeyCity: le insegne sono imperativi consumistici ("Fast", "Buy Buy Baby", "Believe!") che ricordano i messaggi subliminali di They Live, capolavoro di John Carpenter. Viste le premesse nichiliste, il cinema locale non poteva che proiettare Apocalypse Now...
Analogamente, nel "LoveHotel" si scopa allegramente a fianco di una base militare. I sacchi di terra e il filo spinato non sembrano tuttavia intimorire Bin Laden, che conversa amabilmente con i bagnanti in bikini. In "Summertime", sopra ad ombrelloni e sdraio vola un minaccioso caccia Stealth che si lascia dietro una scia nera come la pece. Il simbolo del dollaro, sullo chassis, è più efficace di una critica di Chomski. Link: http://www.supertotto.com http://www.pixaboy.com/ Note (1) È stato infatti coniato da Adele Goldbert e Robert Flegal dello Xerox Palo Alto Research Center nel 1982 (vedi Adele Goldbert and Robert Flegal, "ACM president's letter: Pixel Art", Communications of the ACM, Vol. 25, Issue 12, Dec. 1982). (2) La troviamo, per esempio, in SuperPaint, un programma di disegno creato da Richard Shoup presso lo Xerox PARC nel 1972.
01
marzo 2008
Totto Renna – Pixel Fabric
Dal primo al 30 marzo 2008
arte contemporanea
Location
MANIFATTURE KNOS – CINEPORTO
Lecce, Via Vecchia Frigole, 34, (Lecce)
Lecce, Via Vecchia Frigole, 34, (Lecce)
Vernissage
1 Marzo 2008, ore 19
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