Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Toty Ruggieri – Diamond Dogs. Officina post industriale
In mostra, quattro pannelli/poster fotografici di grande formato tratti dalla serie, recentemente confluita in progetto editoriale presentato al Museo Madre, che l’artista ha dedicato al Diamond Dogs-Officina post industriale, storico locale musicale e artistico dell’avanguardia giovanile partenopea
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Kromìa presenta “Diamond Dogs - Officina post industriale”, nuova personale napoletana del fotografo Toty Ruggieri.
In mostra, quattro pannelli/poster fotografici di grande formato tratti dalla serie, recentemente confluita in progetto editoriale Yard Press appena presentato al Museo Madre, che l’artista ha dedicato al Diamond Dogs - Officina post industriale (così chiamato dal celebre brano di David Bowie), storico locale musicale e artistico che nella stagnante e martoriata Napoli degli anni immediatamente successivi al terremoto dell’Ottanta divenne luogo di sperimentazione e ritrovo per l’avanguardia giovanile punk e creativa dell’epoca, locale e internazionale, rendendosi motore di speranza e rinnovamento.
Dal testo critico di Diana Gianquitto (curatrice della mostra, con la direzione artistica di Donatella Saccani): “L’ormai mitologica stagione del leggendario locale musicale e artistico scavato nelle cave di tufo della Napoli post-terremoto, incunabolo dell’avanguardia giovanile che in quegli anni, come nella memoria dell’autore, ‘tra trasgressione e rivoluzione, sceglieva la terza via della creatività’, diviene nella scelta espositiva contemporaneamente simbolo e manifesto: simbolo, perché inaspettatamente essenzializzata nel rinvenimento degli archetipi di un contesto; manifesto, perché del simbolo non si fa astrazione cerebralizzante, ma comunicazione ancora e sempre rivivificata per parlare al presente, facendogli, per buona misura, assumere la forma quasi di poster, non in ammiccamento, ma in semantica aderenza al contenuto. […] Ed ecco allora folla, come assembramenti di visi in una rembrandtiana Ronda di notte corale, atra, barocca; abbagliamenti o epifanie nel buio postsimboliste su singole deità musicali alla Moreau; stranianti visioni d’involontaria ironia e tenerezza rilucenti in un magma oscuro, ribollente, lucido, informe, di energie umane e sociali: stava prendendo forma la speranza di futuro, per una massa d’azione creativa che sceglieva rumorosamente di essere mai mandria.”
In mostra, quattro pannelli/poster fotografici di grande formato tratti dalla serie, recentemente confluita in progetto editoriale Yard Press appena presentato al Museo Madre, che l’artista ha dedicato al Diamond Dogs - Officina post industriale (così chiamato dal celebre brano di David Bowie), storico locale musicale e artistico che nella stagnante e martoriata Napoli degli anni immediatamente successivi al terremoto dell’Ottanta divenne luogo di sperimentazione e ritrovo per l’avanguardia giovanile punk e creativa dell’epoca, locale e internazionale, rendendosi motore di speranza e rinnovamento.
Dal testo critico di Diana Gianquitto (curatrice della mostra, con la direzione artistica di Donatella Saccani): “L’ormai mitologica stagione del leggendario locale musicale e artistico scavato nelle cave di tufo della Napoli post-terremoto, incunabolo dell’avanguardia giovanile che in quegli anni, come nella memoria dell’autore, ‘tra trasgressione e rivoluzione, sceglieva la terza via della creatività’, diviene nella scelta espositiva contemporaneamente simbolo e manifesto: simbolo, perché inaspettatamente essenzializzata nel rinvenimento degli archetipi di un contesto; manifesto, perché del simbolo non si fa astrazione cerebralizzante, ma comunicazione ancora e sempre rivivificata per parlare al presente, facendogli, per buona misura, assumere la forma quasi di poster, non in ammiccamento, ma in semantica aderenza al contenuto. […] Ed ecco allora folla, come assembramenti di visi in una rembrandtiana Ronda di notte corale, atra, barocca; abbagliamenti o epifanie nel buio postsimboliste su singole deità musicali alla Moreau; stranianti visioni d’involontaria ironia e tenerezza rilucenti in un magma oscuro, ribollente, lucido, informe, di energie umane e sociali: stava prendendo forma la speranza di futuro, per una massa d’azione creativa che sceglieva rumorosamente di essere mai mandria.”
11
novembre 2016
Toty Ruggieri – Diamond Dogs. Officina post industriale
Dall'undici al 29 novembre 2016
fotografia
Location
SPAZIO KROMÌA
Napoli, Via Diodato Lioy, 11, (Napoli)
Napoli, Via Diodato Lioy, 11, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì, mercoledì, venerdì: ore 10.30-13.30 e 16.30-19.30; martedì, giovedì, sabato: ore 10.30-13.30
Vernissage
11 Novembre 2016, h 19.00
Autore
Curatore