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Tout De Suite
La mostra, riunisce un gruppo di creativi contemporanei, che pur diversi come ricerca e modalità espressiva, si prestano con lo stesso entusiasmo, e direi semplicità, a portare la loro arte, all’interno di una mostra che non deve, necessariamente, avere tempi di gestazione lunghi e complessi per essere di qualità, proponendo un percorso armonico fatto di discordanze ma anche di similitudini, favorendo nella scoperta della diversità dell’altro, la rivelazione dell’infinità di somiglianze che ci portiamo dentro
Comunicato stampa
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La vera malattia dell'uomo contemporaneo sembra essere la fretta, la frenesia di produrre, consumare, emergere, far carriera, con ritmi di vita sempre più frenetici e inesorabilmente scanditi dagli imperativi del lavoro «straordinario» e del principio di prestazione, che regola anche ciò che rimane del cosiddetto tempo libero.
(Willy Pasini)
C'è un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio. [...] Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria, il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio.
(Milan Kundera)
Chi va sano va piano e va lontano, recita un antico proverbio, che mai più di oggi sembra assumere un significato più valido, tanto che alla lentezza, quest’anno per la quarta volta, è dedicato un festival mondiale.
Per rincarare la dose si potrebbero citare decine di motti che elogiano l’andare piano: la fretta è cattiva consigliera, presto e bene raro avviene, la fretta corre incontro alla disgrazia, sempre per rimarcare che le cose fatte troppo frettolosamente molte volte riescono male.
A volte, però, è anche vero il contrario.
Chi va piano, spesso arriva tardi agli appuntamenti più importanti della sua vita, perde un treno, o una persona cara, mentre la velocità nell’agire, la rapidità nel fare una scelta, sono, spesso, determinanti per acchiappare un volo last minute, o per sfruttare un’occasione che non si ripresenterà mai più nella vita.
E, se lo stress causato dalla frenesia del vivere, attacca cuore, stomaco e cervello, lo stesso principio non vale se si parla di creatività: impaziente, intuitiva, paradossale.
Creatività che si nutre di caos, che asseconda l’imprevedibile, che vive delle infinite possibilità di compimento che si presentano ogni giorno e che spesso sfuggono per pigrizia.
Afferrare tout de suite una di queste chances, denota piuttosto, apertura al nuovo, e per gli artisti, gesto spontaneo di con-divisione dello stesso progetto e generosità creativa.
Come ben delinea Willy Pasini nel suo saggio I Tempi del cuore. Lentezza e fretta nella vita e nell'amore, se la vera malattia dell'uomo contemporaneo sembra essere la “fretta”, riferendosi alla fretta «cattiva» che sottrae momenti preziosi agli affetti e alla famiglia, esiste, però, sempre secondo l’autore, anche una fretta «buona» che connota il lampo dell'intuizione geniale, la tempestività con cui si coglie un'occasione, la rapidità nel prendere decisioni.
Sull’altro versante, nel suo libro La lentezza, si chiede Milan Kundera .. è scomparso il piacere della lentezza? …. sono scomparsi i perdigiorno di un tempo?... gli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle?
E' innagaabile che chi corre sempre e senza sosta, chi brucia la vita, chi consuma senza posa eventi e persone, porsi il dubbio sull’opportunità di rallentare la corsa, o affrettarsi lentamente, sia necessario per guardar(si) dentro e intorno a cercare la bellezza delle cose.
Eppure, lo stesso scrittore, dopo aver celebrato l’esistenza vissuta con calma, definisce la velocità forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all'uomo, lasciando il lettore senza risposte certe, ponendogli, semmai, il mondo come una domanda..
Fretta e lentezza, dunque, fanno parte entrambe del nostro vivere, e possiamo scegliere (qualche volta) il ritmo che più ci è congeniale, senza che l’accelerazione incida, per forza, sulla memoria.
E così come Beethoven ci rilassa e Strauss ci eccita, le opere in mostra saranno, secondo il nostro particolare momento e in base alle proposte degli artisti, lente o rock, per citare il binomio coniato da Celentano, determinando nel visitatore il desiderio di restare o di partire.
Chiara Schirru
(Willy Pasini)
C'è un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio. [...] Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria, il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio.
(Milan Kundera)
Chi va sano va piano e va lontano, recita un antico proverbio, che mai più di oggi sembra assumere un significato più valido, tanto che alla lentezza, quest’anno per la quarta volta, è dedicato un festival mondiale.
Per rincarare la dose si potrebbero citare decine di motti che elogiano l’andare piano: la fretta è cattiva consigliera, presto e bene raro avviene, la fretta corre incontro alla disgrazia, sempre per rimarcare che le cose fatte troppo frettolosamente molte volte riescono male.
A volte, però, è anche vero il contrario.
Chi va piano, spesso arriva tardi agli appuntamenti più importanti della sua vita, perde un treno, o una persona cara, mentre la velocità nell’agire, la rapidità nel fare una scelta, sono, spesso, determinanti per acchiappare un volo last minute, o per sfruttare un’occasione che non si ripresenterà mai più nella vita.
E, se lo stress causato dalla frenesia del vivere, attacca cuore, stomaco e cervello, lo stesso principio non vale se si parla di creatività: impaziente, intuitiva, paradossale.
Creatività che si nutre di caos, che asseconda l’imprevedibile, che vive delle infinite possibilità di compimento che si presentano ogni giorno e che spesso sfuggono per pigrizia.
Afferrare tout de suite una di queste chances, denota piuttosto, apertura al nuovo, e per gli artisti, gesto spontaneo di con-divisione dello stesso progetto e generosità creativa.
Come ben delinea Willy Pasini nel suo saggio I Tempi del cuore. Lentezza e fretta nella vita e nell'amore, se la vera malattia dell'uomo contemporaneo sembra essere la “fretta”, riferendosi alla fretta «cattiva» che sottrae momenti preziosi agli affetti e alla famiglia, esiste, però, sempre secondo l’autore, anche una fretta «buona» che connota il lampo dell'intuizione geniale, la tempestività con cui si coglie un'occasione, la rapidità nel prendere decisioni.
Sull’altro versante, nel suo libro La lentezza, si chiede Milan Kundera .. è scomparso il piacere della lentezza? …. sono scomparsi i perdigiorno di un tempo?... gli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle?
E' innagaabile che chi corre sempre e senza sosta, chi brucia la vita, chi consuma senza posa eventi e persone, porsi il dubbio sull’opportunità di rallentare la corsa, o affrettarsi lentamente, sia necessario per guardar(si) dentro e intorno a cercare la bellezza delle cose.
Eppure, lo stesso scrittore, dopo aver celebrato l’esistenza vissuta con calma, definisce la velocità forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all'uomo, lasciando il lettore senza risposte certe, ponendogli, semmai, il mondo come una domanda..
Fretta e lentezza, dunque, fanno parte entrambe del nostro vivere, e possiamo scegliere (qualche volta) il ritmo che più ci è congeniale, senza che l’accelerazione incida, per forza, sulla memoria.
E così come Beethoven ci rilassa e Strauss ci eccita, le opere in mostra saranno, secondo il nostro particolare momento e in base alle proposte degli artisti, lente o rock, per citare il binomio coniato da Celentano, determinando nel visitatore il desiderio di restare o di partire.
Chiara Schirru
16
agosto 2011
Tout De Suite
Dal 16 al 30 agosto 2011
arte contemporanea
Location
TORRE SPAGNOLA
Oristano, Piazza della Torre, (Oristano)
Oristano, Piazza della Torre, (Oristano)
Orario di apertura
dalle 19.30 in poi
Vernissage
16 Agosto 2011, ore 19.30
Sito web
www.askosarte.it
Autore