Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Toys
CO2 contemporary art di Roma, in occasione del Festival dei 2 Mondi di Spoleto, presenta una mostra ideata e curata da Maria Letizia Bixio dal titolo “TOYS”, che vedrà dialogare alcune significative opere di artisti di livello internazionale. Un percorso attraverso l’allegoria dei giocattoli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 5 luglio alle ore 19.00, la galleria CO2 contemporary art di Roma, ha il piacere di presentare, in occasione del Festival dei 2 Mondi di Spoleto, una mostra collettiva ideata e curata da Maria Letizia Bixio dal titolo “TOYS”, che vedrà dialogare alcune significative opere di artisti di livello internazionale.
L’esposizione vuole essere un percorso attraverso l’allegoria dei giocattoli e degli oggetti provenienti dall’immaginario infantile, ma ancora vivi e “presenti” nell'esperienza quotidiana di ognuno. Il gioco dei bambini è un atto di assoluta libertà, che ritaglia uno spazio in cui l'immaginazione prende il sopravvento e dove si ha la possibilità di evadere dalle costrizioni del reale. Interessante è soffermarsi sulla prospettiva inaspettatamente altra, proposta da attenti osservatori, quali sono i bambini, che nel gioco interpretano la realtà attraverso il filtro della fantasia. Libertà, evasione, creatività... Elementi che caratterizzano tanto il gioco infantile quanto l'arte contemporanea, che molto spesso si diverte a “giocare” con lo spettatore, mettendo in discussione le sue convinzioni fino a confonderlo, svelando criptici contenuti semantici nelle immagini, cui il sistema stesso dell'arte fa riferimento.
La mostra “TOYS”, attraverso alcune delle opere più ludiche degli artisti partecipanti, conduce il visitatore all'interno di un universo inedito di ricordi ed oggetti che appartengono al mondo dell'infanzia. Lo spazio espositivo, trasformato per l’occasione in un vero e proprio “parco giochi” dell’arte, si popola di opere eterogenee per materiali, tecniche e soggetti, contraddistinte soprattutto dalla capacità di trasmettere suggestioni profondamente diverse. L’osservatore è coinvolto nell’atmosfera scherzosa ed affascinato dalle reinterpretazioni che prendono vita in ciascun lavoro; allo stesso tempo vi è un fattore di consapevole inquietudine rilevabile in una lettura più matura ed adulta. Gli occhi adulti, e le esperienze dei singoli artisti artisti, ricoprono anche i giocattoli di significati intensi, misti a nostalgia e cinica amarezza.
Il gioco può sposarsi, paradossalmente, con l'inquietudine della vita moderna e stimolare una riflessione più profonda, come accade nelle fotografie dell'iraniana Shadi Ghadirian, nelle quali maschere antigas, emblema di una guerra che è scatenata dietro l’uscio, si insinuano, come residui indesiderati di un pericoloso “gioco” da grandi, nel rassicurante quadro di un sacco di bambole e pupazzi. Persino un’innocua pedalata su di un familiare triciclo può risultare estremamente pericolosa se sul suo percorso si apre una botola, come accade nell'affascinante “set” allestito da Ma Liang. L’opera di Yorgo Manis produce nell’osservatore lo stesso senso di stupito disagio; la testa di un innocente cavallino a dondolo non è infatti dove ci si aspetterebbe di trovarla, ma mozzata e posta su di una superficie verticale ricoperta di scritte. Non manca però anche chi si rifugia nell'infanzia come in un orizzonte protetto dal quale fare emergere solo i ricordi positivi. Ed ecco che dal cilindro di Tv Boy viene estratto il fido cagnolino Nico; Riccardo Scibetta ci presenta pupazzetti teneramente consumati dal tempo e Maurizio Savini il celeberrimo chewing-gum rosa col quale riesce a dare vita a qualsiasi forma. Del tutto adulto e consapevole è invece lo sguardo di Epvs, capace di “giocare” con le dimensioni dei giocattoli fino a proporne una reinterpretazione innovativa ed ironica. E del tutto adulta è anche la rielaborazione digitale che Tiziano Lucci propone nella sua opera fotografica: uno strano essere a metà tra robot-giocattolo e macchinario meccanico, ai limiti di una fantascienza che popola le fantasticherie dei bambini, ma che avvertiamo farsi sempre più vicina alla realtà.
Di seguito alcuni cenni biografici sugli artisti.
Biografie
Epvs
Nata in Germania nel 1965, ha completato la sua formazione a Roma lavorando anche nel campo della moda. Celebri le opere fotografiche che hanno come protagonista la bambola Barbie, icona femminile dell'epoca moderna. Vive e lavora a Roma.
Shadi Ghadirian
Nata a Tehran (Iran) nel 1979. Specializzata con un Master in Fotografia, ha partecipato a varie biennali d'arte e di fotografia e le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni private e pubbliche, tra le quali ricordiamo il British Museum ed il Victoria and Albert Museum di Londra. Attualmente vive e lavora a Tehran.
Tiziano Lucci
Nato a Roma nel 1975, dove si è specializzato in storia e tutela dell’arte. Ha partecipato a numerosi concorsi internazionali ed ha all’attivo mostre collettive e personali in Italia, Gran Bretagna, Germania, U.S.A. ed Argentina. Oggi vive e lavora tra Roma e Milano.
Yorgo Manis
Nato nel 1981 a Kavala, in Grecia, sta perfezionando i suoi studi presso la prestigiosa Goldsmith’s University di Londra. Ha partecipato a numerose mostre collettive di livello internazionale e premi d’arte, Attualmente vive e lavora a Londra.
Ma Liang
Nome d'arte di Maleonn, è nato a Shanghai, Cina, nel 1972. Dopo studi specializzati in Arte e Graphic Design, Ma Liang si è dedicato alla produzione cinematografica lavorando come Art Director di numerosi film. E’ solo dal 2004 che egli ha deciso di dedicarsi alla fotografia
Maurizio Savini
Nato a Roma nel 1962 e laureato alla Sapienza, si è formato presso l'atelier di Dessì. Le sue sculture, capaci di celebrare attraverso il chewing-gum un preciso momento storico, portano l'osservatore ad interagire con i propri ricordi d'infanzia. Nel 2008 ha partecipato alla 15° Quadriennale di Roma.
Riccardo Scibetta
Nasce a Besana Brianza nel 1971, risiede attualmente in Sicilia tra Palermo e Cammarata. Dopo la laurea in architettura si dedica alla fotografia, partecipando a svariati concorsi ed esposizioni. Il suo percorso è profondamente legato alla Sicilia, sua terra d'origine. Utilizza supporti tradizionali e digitali prediligendo l'uso del colore.
Tv Boy
Pseudonimo dell'italiano Salvatore Benintende, nato a Palermo nel 1979. Ha studiato a Milano, dove si è laureato al Politecnico ed è entrato a far parte della scena della “street art” italiana. Ha partecipato a numerose collettive presso gallerie e musei internazionali e le sue idee sono state acquistate da alcune delle più famose aziende italiane ed estere. Attualmente risiede a Barcellona.
L’esposizione vuole essere un percorso attraverso l’allegoria dei giocattoli e degli oggetti provenienti dall’immaginario infantile, ma ancora vivi e “presenti” nell'esperienza quotidiana di ognuno. Il gioco dei bambini è un atto di assoluta libertà, che ritaglia uno spazio in cui l'immaginazione prende il sopravvento e dove si ha la possibilità di evadere dalle costrizioni del reale. Interessante è soffermarsi sulla prospettiva inaspettatamente altra, proposta da attenti osservatori, quali sono i bambini, che nel gioco interpretano la realtà attraverso il filtro della fantasia. Libertà, evasione, creatività... Elementi che caratterizzano tanto il gioco infantile quanto l'arte contemporanea, che molto spesso si diverte a “giocare” con lo spettatore, mettendo in discussione le sue convinzioni fino a confonderlo, svelando criptici contenuti semantici nelle immagini, cui il sistema stesso dell'arte fa riferimento.
La mostra “TOYS”, attraverso alcune delle opere più ludiche degli artisti partecipanti, conduce il visitatore all'interno di un universo inedito di ricordi ed oggetti che appartengono al mondo dell'infanzia. Lo spazio espositivo, trasformato per l’occasione in un vero e proprio “parco giochi” dell’arte, si popola di opere eterogenee per materiali, tecniche e soggetti, contraddistinte soprattutto dalla capacità di trasmettere suggestioni profondamente diverse. L’osservatore è coinvolto nell’atmosfera scherzosa ed affascinato dalle reinterpretazioni che prendono vita in ciascun lavoro; allo stesso tempo vi è un fattore di consapevole inquietudine rilevabile in una lettura più matura ed adulta. Gli occhi adulti, e le esperienze dei singoli artisti artisti, ricoprono anche i giocattoli di significati intensi, misti a nostalgia e cinica amarezza.
Il gioco può sposarsi, paradossalmente, con l'inquietudine della vita moderna e stimolare una riflessione più profonda, come accade nelle fotografie dell'iraniana Shadi Ghadirian, nelle quali maschere antigas, emblema di una guerra che è scatenata dietro l’uscio, si insinuano, come residui indesiderati di un pericoloso “gioco” da grandi, nel rassicurante quadro di un sacco di bambole e pupazzi. Persino un’innocua pedalata su di un familiare triciclo può risultare estremamente pericolosa se sul suo percorso si apre una botola, come accade nell'affascinante “set” allestito da Ma Liang. L’opera di Yorgo Manis produce nell’osservatore lo stesso senso di stupito disagio; la testa di un innocente cavallino a dondolo non è infatti dove ci si aspetterebbe di trovarla, ma mozzata e posta su di una superficie verticale ricoperta di scritte. Non manca però anche chi si rifugia nell'infanzia come in un orizzonte protetto dal quale fare emergere solo i ricordi positivi. Ed ecco che dal cilindro di Tv Boy viene estratto il fido cagnolino Nico; Riccardo Scibetta ci presenta pupazzetti teneramente consumati dal tempo e Maurizio Savini il celeberrimo chewing-gum rosa col quale riesce a dare vita a qualsiasi forma. Del tutto adulto e consapevole è invece lo sguardo di Epvs, capace di “giocare” con le dimensioni dei giocattoli fino a proporne una reinterpretazione innovativa ed ironica. E del tutto adulta è anche la rielaborazione digitale che Tiziano Lucci propone nella sua opera fotografica: uno strano essere a metà tra robot-giocattolo e macchinario meccanico, ai limiti di una fantascienza che popola le fantasticherie dei bambini, ma che avvertiamo farsi sempre più vicina alla realtà.
Di seguito alcuni cenni biografici sugli artisti.
Biografie
Epvs
Nata in Germania nel 1965, ha completato la sua formazione a Roma lavorando anche nel campo della moda. Celebri le opere fotografiche che hanno come protagonista la bambola Barbie, icona femminile dell'epoca moderna. Vive e lavora a Roma.
Shadi Ghadirian
Nata a Tehran (Iran) nel 1979. Specializzata con un Master in Fotografia, ha partecipato a varie biennali d'arte e di fotografia e le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni private e pubbliche, tra le quali ricordiamo il British Museum ed il Victoria and Albert Museum di Londra. Attualmente vive e lavora a Tehran.
Tiziano Lucci
Nato a Roma nel 1975, dove si è specializzato in storia e tutela dell’arte. Ha partecipato a numerosi concorsi internazionali ed ha all’attivo mostre collettive e personali in Italia, Gran Bretagna, Germania, U.S.A. ed Argentina. Oggi vive e lavora tra Roma e Milano.
Yorgo Manis
Nato nel 1981 a Kavala, in Grecia, sta perfezionando i suoi studi presso la prestigiosa Goldsmith’s University di Londra. Ha partecipato a numerose mostre collettive di livello internazionale e premi d’arte, Attualmente vive e lavora a Londra.
Ma Liang
Nome d'arte di Maleonn, è nato a Shanghai, Cina, nel 1972. Dopo studi specializzati in Arte e Graphic Design, Ma Liang si è dedicato alla produzione cinematografica lavorando come Art Director di numerosi film. E’ solo dal 2004 che egli ha deciso di dedicarsi alla fotografia
Maurizio Savini
Nato a Roma nel 1962 e laureato alla Sapienza, si è formato presso l'atelier di Dessì. Le sue sculture, capaci di celebrare attraverso il chewing-gum un preciso momento storico, portano l'osservatore ad interagire con i propri ricordi d'infanzia. Nel 2008 ha partecipato alla 15° Quadriennale di Roma.
Riccardo Scibetta
Nasce a Besana Brianza nel 1971, risiede attualmente in Sicilia tra Palermo e Cammarata. Dopo la laurea in architettura si dedica alla fotografia, partecipando a svariati concorsi ed esposizioni. Il suo percorso è profondamente legato alla Sicilia, sua terra d'origine. Utilizza supporti tradizionali e digitali prediligendo l'uso del colore.
Tv Boy
Pseudonimo dell'italiano Salvatore Benintende, nato a Palermo nel 1979. Ha studiato a Milano, dove si è laureato al Politecnico ed è entrato a far parte della scena della “street art” italiana. Ha partecipato a numerose collettive presso gallerie e musei internazionali e le sue idee sono state acquistate da alcune delle più famose aziende italiane ed estere. Attualmente risiede a Barcellona.
05
luglio 2009
Toys
Dal 05 al 12 luglio 2009
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN NICOLO’
Spoleto, Via Gregorio Elladio, (Perugia)
Spoleto, Via Gregorio Elladio, (Perugia)
Orario di apertura
da lunedi a domenica ore 16-21
Vernissage
5 Luglio 2009, ore 19
Autore
Curatore