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Tra storia e mito: tre arazzi fiamminghi
La Raccolta Lercaro è lieta di presentare tre arazzi fiamminghi, provenienti dalla collezione d’arte del cardinale Lercaro: uno, di inizio XVII secolo, appartiene al ciclo delle “Storie di Marco Furio Camillo”; gli altri, della seconda metà del XVII secolo, al ciclo delle “Storie di Quinto Sertorio”
Comunicato stampa
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All’interno di un programma di studio, rinnovamento e riorganizzazione complessiva dell'intero patrimonio artistico appartenente alla collezione del cardinale Giacomo Lercaro, la Raccolta Lercaro è lieta di presentare alla città di Bologna tre splendidi arazzi antichi, provenienti dalla collezione d'arte del Cardinale.
Un lungo e complesso restauro durato alcuni anni - eseguito dal laboratorio di restauro dell'Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria” di Bologna e realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - ha permesso di avanzare con maggiore precisione la loro datazione e di individuare una lettura iconografica affidata a uno specialista del settore quale il prof. Nello Forti Grazzini. In modo particolare, il restauro ha permesso di apprezzare l’altissima qualità tecnica ed estetica, offuscata da secolari depositi di polvere e da gravi ferite nella trama dei tessuti, rendendo difficile una corretta lettura delle opere.
Il primo è un arazzo di grandi dimensioni (457x290 cm), ascrivibile al primo quarto del XVII secolo, è di manifattura fiamminga (Enghien o Oudenaarde) e appartiene al ciclo delle “Storie di Marco Furio Camillo”, politico e militare romano vissuto tra V e IV secolo a.C. Raffigura infatti il Condottiero davanti agli abitanti di Sutri e l'assalto alla Città per liberarla dalla dominazione etrusca.
Gli altri due lavori hanno dimensioni leggermente più ridotte rispetto al precedente (312x357 cm), ma sono di uno straordinario impatto visivo. Riconducibili alla seconda metà del XVII secolo, sono anch'essi di manifattura fiamminga (Bruxelles) e appartengono al ciclo delle “Storie di Quinto Sertorio”, politico e militare romano della tarda Repubblica romana. Sono due opere di soggetto storico. Il primo raffigura il Generale romano in ascolto di una cerva bianca, tramite la quale – era solito far credere – la dea Diana inviava i suoi messaggi. L’altro arazzo rappresenta una scena campestre, con al centro un suonatore di corno.
Rimasti fino ad ora inediti ed esposti solo nella residenza del Cardinale Giacomo Lercaro, a Ponticella di San Lazzaro di Savena, oggi questi arazzi si svelano al grande pubblico in tutta loro bellezza, con un allestimento progettato dall'architetto Paolo Capponcelli (PanStudio, Bologna) che li renderà fruibili in modo permanente all'interno della Raccolta Lercaro. Costituendo per il museo e per la città di Bologna un ulteriore punto di eccellenza.
Domenica 21 settembre, ore 16.30:
visita guidata a cura di Francesca Caldarola
Ingresso con offerta libera, senza prenotazione
Orari di apertura museo: giovedì e venerdì, ore 10-13 / sabato e domenica, ore 11-18.30
Ingresso libero
Segreteria culturale: Francesca Passerini
Responsabile tecnico: Claudio Calari
Ufficio stampa: Arcidiocesi di Bologna
Restauro
Esecuzione e coordinamento tecnico: Manuela Farinelli, con la collaborazione di Daniela De Angelis, Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria”, Bologna
Direzione: arch. Francesco Zironi, Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria”, Bologna
Coordinamento scientifico: dott. Franco Faranda, Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici per la provincia di Bologna
Progetto di allestimento: arch. Paolo Capponcelli, PanStudio, Bologna
Realizzazione allestimento: Liana Carpenteria srl, Venezia
Un lungo e complesso restauro durato alcuni anni - eseguito dal laboratorio di restauro dell'Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria” di Bologna e realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - ha permesso di avanzare con maggiore precisione la loro datazione e di individuare una lettura iconografica affidata a uno specialista del settore quale il prof. Nello Forti Grazzini. In modo particolare, il restauro ha permesso di apprezzare l’altissima qualità tecnica ed estetica, offuscata da secolari depositi di polvere e da gravi ferite nella trama dei tessuti, rendendo difficile una corretta lettura delle opere.
Il primo è un arazzo di grandi dimensioni (457x290 cm), ascrivibile al primo quarto del XVII secolo, è di manifattura fiamminga (Enghien o Oudenaarde) e appartiene al ciclo delle “Storie di Marco Furio Camillo”, politico e militare romano vissuto tra V e IV secolo a.C. Raffigura infatti il Condottiero davanti agli abitanti di Sutri e l'assalto alla Città per liberarla dalla dominazione etrusca.
Gli altri due lavori hanno dimensioni leggermente più ridotte rispetto al precedente (312x357 cm), ma sono di uno straordinario impatto visivo. Riconducibili alla seconda metà del XVII secolo, sono anch'essi di manifattura fiamminga (Bruxelles) e appartengono al ciclo delle “Storie di Quinto Sertorio”, politico e militare romano della tarda Repubblica romana. Sono due opere di soggetto storico. Il primo raffigura il Generale romano in ascolto di una cerva bianca, tramite la quale – era solito far credere – la dea Diana inviava i suoi messaggi. L’altro arazzo rappresenta una scena campestre, con al centro un suonatore di corno.
Rimasti fino ad ora inediti ed esposti solo nella residenza del Cardinale Giacomo Lercaro, a Ponticella di San Lazzaro di Savena, oggi questi arazzi si svelano al grande pubblico in tutta loro bellezza, con un allestimento progettato dall'architetto Paolo Capponcelli (PanStudio, Bologna) che li renderà fruibili in modo permanente all'interno della Raccolta Lercaro. Costituendo per il museo e per la città di Bologna un ulteriore punto di eccellenza.
Domenica 21 settembre, ore 16.30:
visita guidata a cura di Francesca Caldarola
Ingresso con offerta libera, senza prenotazione
Orari di apertura museo: giovedì e venerdì, ore 10-13 / sabato e domenica, ore 11-18.30
Ingresso libero
Segreteria culturale: Francesca Passerini
Responsabile tecnico: Claudio Calari
Ufficio stampa: Arcidiocesi di Bologna
Restauro
Esecuzione e coordinamento tecnico: Manuela Farinelli, con la collaborazione di Daniela De Angelis, Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria”, Bologna
Direzione: arch. Francesco Zironi, Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria”, Bologna
Coordinamento scientifico: dott. Franco Faranda, Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici per la provincia di Bologna
Progetto di allestimento: arch. Paolo Capponcelli, PanStudio, Bologna
Realizzazione allestimento: Liana Carpenteria srl, Venezia
19
settembre 2014
Tra storia e mito: tre arazzi fiamminghi
Dal 19 settembre 2014 al 28 giugno 2015
arte antica
Location
RACCOLTA LERCARO
Bologna, Via Riva Di Reno, 57, (Bologna)
Bologna, Via Riva Di Reno, 57, (Bologna)
Orario di apertura
giovedì e venerdì, ore 10-13 / sabato e domenica, ore 11-18.30
Vernissage
19 Settembre 2014, ore 18.00
Curatore