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Tracce
La mostra “Tracce” vede la partecipazione di 25 artisti selezionati tra quelli che hanno esposto al Premio Il Segno 2012, svoltosi a Palazzo Zenobio, Venezia. Venticinque artisti figli di un’arte astratta e informale ereditata dal passato.
Comunicato stampa
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Nota critica di presentazione
La parola traccia, in generale, indica un segno lasciato su una superficie da un corpo, un attrezzo, un oggetto; sotto altre sfumature di significato, traccia è sinonimo della parola segno che indotto dall’esterno si imprime nella sensibilità e nelle emozioni di un uomo; traccia può essere lo schema, la bozza, l’idea o il concetto stesso.
La mostra “Tracce” vede la partecipazione di 25 artisti selezionati tra quelli che hanno esposto al Premio Il Segno 2012, svoltosi a Palazzo Zenobio, Venezia. Venticinque artisti figli di un’arte astratta e informale ereditata dal passato.
La tematica della mostra include tracce per l’appunto, di stili diversificati, di contaminazioni, e di “gesti autobiografici” che convivono insieme in stretto dialogo.
La filosofia dell’arte informale si fonda sull’atto del tracciare il segno, stendere il colore, dell’incidere, del graffiare, del togliere o bucare la materia. Tale gestualità spinta dall’energia creativa dell’artista si traduce in un senso di materialità del fare e dell’essere. L’opera informale supera l’estetica della mimesi e - senza la mediazione di alcun contenuto figurativo - cancella il rapporto convenzionale con la realtà, soltanto per affermarne un altro, nuovo con le radici più profonde dell’io.
Il percorso espositivo presenta oltre 75 opere tra pittura, scultura e fotografia: dalla pittura materica di Lorenzo Massobrio e Marina Berra agli accostamenti eterogenei di Alessandro Rossi, dagli impasti di cartapesta di Anna Cesi agli assemblaggi di Gino Pigolotti; per poi svilupparsi nella pittura d’azione: i grovigli di Paolo Cervino, i tocchi rapidi di Fiorenza Bertelli, il gesto fluido di Claudia Margadonna, le colature e chiazze di colore di Malù e Maria Spinelli, le ampie campiture di Michelle Hold, il “raggismo” (Larionov) e dinamismo futurista di Pasqualino Festa. E poi la pittura segnica su materiali leggeri e evanescenti di Elisabetta Piu e i dedali di alfabeti visivi di Roberto Fruggeri e Tea Volk; e un’eco di Spazialismo rintracciabile nelle opere di Anna Serafina Olianas. Altri artisti si sono ispirati a un astrattismo geometrico, come i coni e i tagli di luce di Salvatore Alessi, le forme rigorose delle sculture di Marialuisa Ritorno, in contrasto ad altre dalle linee più morbide.
La mostra presenta, infine le “estrazioni” (Arthur Dove) di Luciano Valensin, le visioni soprannaturali di Maeva Marrone, la serialità di moduli ripetuti in bianco e nero di Catherine Schmid, le campiture rarefatte di Yarmilla Vesovic, le intense vibrazioni delle foto di Amos Crivellari, i simboli tracciati dalla luce di Alessandro Baito, e i mutevoli riflessi di Ivano Boselli.
Rossana Nuzzo
La parola traccia, in generale, indica un segno lasciato su una superficie da un corpo, un attrezzo, un oggetto; sotto altre sfumature di significato, traccia è sinonimo della parola segno che indotto dall’esterno si imprime nella sensibilità e nelle emozioni di un uomo; traccia può essere lo schema, la bozza, l’idea o il concetto stesso.
La mostra “Tracce” vede la partecipazione di 25 artisti selezionati tra quelli che hanno esposto al Premio Il Segno 2012, svoltosi a Palazzo Zenobio, Venezia. Venticinque artisti figli di un’arte astratta e informale ereditata dal passato.
La tematica della mostra include tracce per l’appunto, di stili diversificati, di contaminazioni, e di “gesti autobiografici” che convivono insieme in stretto dialogo.
La filosofia dell’arte informale si fonda sull’atto del tracciare il segno, stendere il colore, dell’incidere, del graffiare, del togliere o bucare la materia. Tale gestualità spinta dall’energia creativa dell’artista si traduce in un senso di materialità del fare e dell’essere. L’opera informale supera l’estetica della mimesi e - senza la mediazione di alcun contenuto figurativo - cancella il rapporto convenzionale con la realtà, soltanto per affermarne un altro, nuovo con le radici più profonde dell’io.
Il percorso espositivo presenta oltre 75 opere tra pittura, scultura e fotografia: dalla pittura materica di Lorenzo Massobrio e Marina Berra agli accostamenti eterogenei di Alessandro Rossi, dagli impasti di cartapesta di Anna Cesi agli assemblaggi di Gino Pigolotti; per poi svilupparsi nella pittura d’azione: i grovigli di Paolo Cervino, i tocchi rapidi di Fiorenza Bertelli, il gesto fluido di Claudia Margadonna, le colature e chiazze di colore di Malù e Maria Spinelli, le ampie campiture di Michelle Hold, il “raggismo” (Larionov) e dinamismo futurista di Pasqualino Festa. E poi la pittura segnica su materiali leggeri e evanescenti di Elisabetta Piu e i dedali di alfabeti visivi di Roberto Fruggeri e Tea Volk; e un’eco di Spazialismo rintracciabile nelle opere di Anna Serafina Olianas. Altri artisti si sono ispirati a un astrattismo geometrico, come i coni e i tagli di luce di Salvatore Alessi, le forme rigorose delle sculture di Marialuisa Ritorno, in contrasto ad altre dalle linee più morbide.
La mostra presenta, infine le “estrazioni” (Arthur Dove) di Luciano Valensin, le visioni soprannaturali di Maeva Marrone, la serialità di moduli ripetuti in bianco e nero di Catherine Schmid, le campiture rarefatte di Yarmilla Vesovic, le intense vibrazioni delle foto di Amos Crivellari, i simboli tracciati dalla luce di Alessandro Baito, e i mutevoli riflessi di Ivano Boselli.
Rossana Nuzzo
12
dicembre 2012
Tracce
Dal 12 al 23 dicembre 2012
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì alla domenica, ore 15-19
Vernissage
12 Dicembre 2012, ore 18.30
Autore
Curatore