Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tracce di Luce nella Pittura Gestuale
La mostra è un formidabile equilibrio tra grafismo e informale materico, tra celebrazione della natura ed astrazione. La vibrante gestualità e l’intreccio tra la solidità delle sculture e la dinamicità dei dipinti amplifica l’esperienza sensoriale dello spettatore.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Tracce di luce nella pittura gestuale
Pittura e scultura in Europa nella seconda metà del ‘900
L’esposizione allestita negli spazi della galleria michelangelo inizia con due opere dell’artista Jean Messagier (Parigi, 1920 - Montbéliard, Francia, 1999), una delle personalità di maggior rilievo della corrente dell’Astrattismo lirico (École de Paris). Messagier è un instancabile ricercatore della fluidità degli spazi nella luce e nel colore, dove la forma riconoscibile si dissolve, dando vita ad una vibrante gestualità. Consapevole del pericolo di manierismo che comporta un’espressione fondata sulla tecnica manuale, l’artista si assicura che la gestualità emerga da una sensazione profonda, basandosi costantemente su un'emozione autentica.
La sua pittura costituisce un formidabile equilibrio tra grafismo e informale materico, tra celebrazione della natura ed astrazione.
Vittorio Bellini (Vertova, Bergamo, 1936 – Bergamo, 2009) è in mostra con due opere di grande formato, Il mare di Manu (olio e smalto su tela, cm.100x150), un maestoso scorcio di mare in burrasca irradiato da una luce quasi abbagliante; un susseguirsi di cromatismi armoniosi che conferiscono continuo movimento all’immagine. Per un nuovo mondo (2008), è il titolo della seconda opera proposta che fa parte del suo ultimo ciclo pittorico della serie “Scena dell’eterna infanzia” nel quale l’artista focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso realizzate, su collages di riviste e giornali. Con la materia pittorica, dominata da sprazzi color giallo, miscelata ai ritagli di giornale e con l’uso di lumeggiature bianche, Bellini crea una combinazione ricercata e raffinata. L’effetto estetico in quest’opera è sorprendente.
Edouard Pignon, (Bully-Les-Mines, Francia, 1905 - La Couture-Boussey, Francia, 1993) è presente in mostra con L'homme à l'enfant bleu del 1970, caratterizzato da una pennellata vigorosa e da una palette cromatica intensa che enfatizza la forza espressiva della pittura gestuale; una serie di opere nelle quali Pignon esplora il concetto dell'uomo in modo profondo e suggestivo, nelle quali ritrae l'umanità in tutte le sue sfaccettature, dalla gioia alla sofferenza, dalla vulnerabilità alla forza.
Con l’opera Figure del 1961 Marcel Burtin (Gafsa, Tunisia, 1902 - Boulogne-Billancourt, Francia, 1979) crea un risalto di forme nel quale la luce dà vita ai soggetti raffigurati; l’artista toscano Guido Strazza, (Santa Fiora, Grosseto, 1922) è presente in mostra con Metamorfosi gialla del 1960, un’opera dal tratto soave, luminosa, ingannevole, colma di tridimensionalità e leggerezza al tempo stesso.
Le sculture proposte in mostra trovano spazio in questa esposizione e si uniscono al ritmo di queste grandi tele, creando un connubio affascinante di forme tridimensionali e dipinti vibranti. L'intreccio tra la solidità delle sculture e la dinamicità dei dipinti amplifica l'esperienza sensoriale, trasportando gli spettatori in un viaggio unico attraverso la fusione di arte visiva e tridimensionale.
La tela di Douglas Swan (Connecticut, USA, 1930 - Bonn, Germania, 2000) è una scena enigmatica, una figura sollevata da terra quasi aleggiante si staglia al centro del dipinto, quasi a voler simboleggiare il passaggio tra la vita e la morte, il tutto enfatizzato da questa una luce che campeggia sullo sfondo.
Aldo Calò (San Cesario di Lecce, 1910 - Roma, 1983) si riconosce nella sinuosità della forma, giochi di ombre e luci che si proiettano all’interno dell’incavo di legno. Nell’opera lignea di Yasuo Fuke (Giappone, 1929) un grosso cerchio domina lo spazio, quasi un simbolo di sole e luce presente in moltissime civiltà millenarie.
Artisti in mostra:
VITTORIO BELLINI - BEN VAUTIER - MARCEL BURTIN - ALDO CALO’ – ALFONSO FRASNEDI - YASUO FUKE - JEAN MESSAGIER - MARCEL MEYLAN - JEAN PIAUBERT - EDOUARD PIGNON - DOUGLAS SWAN - GUIDO STRAZZA - MARIE-CHRISTINE TREINEN
Date mostra: 16 gennaio – 24 febbraio 2024
Orario: da martedì a sabato: 9:30-12:30 / 16:00-19:00
Dove: galleria michelangelo, Bergamo, via Broseta 15
Ingresso libero
Pittura e scultura in Europa nella seconda metà del ‘900
L’esposizione allestita negli spazi della galleria michelangelo inizia con due opere dell’artista Jean Messagier (Parigi, 1920 - Montbéliard, Francia, 1999), una delle personalità di maggior rilievo della corrente dell’Astrattismo lirico (École de Paris). Messagier è un instancabile ricercatore della fluidità degli spazi nella luce e nel colore, dove la forma riconoscibile si dissolve, dando vita ad una vibrante gestualità. Consapevole del pericolo di manierismo che comporta un’espressione fondata sulla tecnica manuale, l’artista si assicura che la gestualità emerga da una sensazione profonda, basandosi costantemente su un'emozione autentica.
La sua pittura costituisce un formidabile equilibrio tra grafismo e informale materico, tra celebrazione della natura ed astrazione.
Vittorio Bellini (Vertova, Bergamo, 1936 – Bergamo, 2009) è in mostra con due opere di grande formato, Il mare di Manu (olio e smalto su tela, cm.100x150), un maestoso scorcio di mare in burrasca irradiato da una luce quasi abbagliante; un susseguirsi di cromatismi armoniosi che conferiscono continuo movimento all’immagine. Per un nuovo mondo (2008), è il titolo della seconda opera proposta che fa parte del suo ultimo ciclo pittorico della serie “Scena dell’eterna infanzia” nel quale l’artista focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso realizzate, su collages di riviste e giornali. Con la materia pittorica, dominata da sprazzi color giallo, miscelata ai ritagli di giornale e con l’uso di lumeggiature bianche, Bellini crea una combinazione ricercata e raffinata. L’effetto estetico in quest’opera è sorprendente.
Edouard Pignon, (Bully-Les-Mines, Francia, 1905 - La Couture-Boussey, Francia, 1993) è presente in mostra con L'homme à l'enfant bleu del 1970, caratterizzato da una pennellata vigorosa e da una palette cromatica intensa che enfatizza la forza espressiva della pittura gestuale; una serie di opere nelle quali Pignon esplora il concetto dell'uomo in modo profondo e suggestivo, nelle quali ritrae l'umanità in tutte le sue sfaccettature, dalla gioia alla sofferenza, dalla vulnerabilità alla forza.
Con l’opera Figure del 1961 Marcel Burtin (Gafsa, Tunisia, 1902 - Boulogne-Billancourt, Francia, 1979) crea un risalto di forme nel quale la luce dà vita ai soggetti raffigurati; l’artista toscano Guido Strazza, (Santa Fiora, Grosseto, 1922) è presente in mostra con Metamorfosi gialla del 1960, un’opera dal tratto soave, luminosa, ingannevole, colma di tridimensionalità e leggerezza al tempo stesso.
Le sculture proposte in mostra trovano spazio in questa esposizione e si uniscono al ritmo di queste grandi tele, creando un connubio affascinante di forme tridimensionali e dipinti vibranti. L'intreccio tra la solidità delle sculture e la dinamicità dei dipinti amplifica l'esperienza sensoriale, trasportando gli spettatori in un viaggio unico attraverso la fusione di arte visiva e tridimensionale.
La tela di Douglas Swan (Connecticut, USA, 1930 - Bonn, Germania, 2000) è una scena enigmatica, una figura sollevata da terra quasi aleggiante si staglia al centro del dipinto, quasi a voler simboleggiare il passaggio tra la vita e la morte, il tutto enfatizzato da questa una luce che campeggia sullo sfondo.
Aldo Calò (San Cesario di Lecce, 1910 - Roma, 1983) si riconosce nella sinuosità della forma, giochi di ombre e luci che si proiettano all’interno dell’incavo di legno. Nell’opera lignea di Yasuo Fuke (Giappone, 1929) un grosso cerchio domina lo spazio, quasi un simbolo di sole e luce presente in moltissime civiltà millenarie.
Artisti in mostra:
VITTORIO BELLINI - BEN VAUTIER - MARCEL BURTIN - ALDO CALO’ – ALFONSO FRASNEDI - YASUO FUKE - JEAN MESSAGIER - MARCEL MEYLAN - JEAN PIAUBERT - EDOUARD PIGNON - DOUGLAS SWAN - GUIDO STRAZZA - MARIE-CHRISTINE TREINEN
Date mostra: 16 gennaio – 24 febbraio 2024
Orario: da martedì a sabato: 9:30-12:30 / 16:00-19:00
Dove: galleria michelangelo, Bergamo, via Broseta 15
Ingresso libero
16
gennaio 2024
Tracce di Luce nella Pittura Gestuale
Dal 16 gennaio al 24 febbraio 2024
arte moderna
Location
GALLERIA MICHELANGELO
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9.30-12.30 e 16-19
Sito web
Autore
Curatore