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Tracks 0.2 – Mike Cooper & Keith Rowe
TRACKS è un progetto che esplora la cultura sonora contemporanea in Gran Bretagna e i suoi legami con il passato attraverso una serie di incontri, ascolti guidati e performance
Comunicato stampa
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TRACKS è un progetto che esplora la cultura sonora contemporanea in Gran Bretagna e i suoi legami con il passato attraverso una serie di incontri, ascolti guidati e performance.
Il progetto, a cura di Daniela Cascella e in collaborazione con il British Council, è parte del Contemporary Arts Programme della British School at Rome diretto da Cristiana Perrella.
In che modo si sta sviluppando la ricerca sonora in Gran Bretagna? Attraverso quali forme l’eredità dei pionieri della sperimentazione musicale si rinnova oggi nelle creazioni più audaci ai limiti del suono? TRACKS inizia una ricognizione di quelle esperienze di ricerca sonora che hanno contribuito negli ultimi anni ad espandere il proprio raggio d’azione includendo al suo interno i field recordings, le manipolazioni di vinili, le sonorità estremamente rarefatte o assordanti, le ibridazioni con le forme più sommerse della cultura musicale e visiva. Saranno esaminati alcuni dei principali nuclei della ricerca sonora contemporanea e i loro legami con le sperimentazioni non ortodosse del passato. Tra gli intenti di TRACKS vi è infatti la volontà di discostarsi dalla presentazione acritica di performance musicali e di avvicinare invece il pubblico romano a una serie di percorsi nella sperimentazione sonora inserendoli in un contesto storico e d’ascolto più ampio. In questo modo si vuole evidenziare tanto la continuità con esperienze fondamentali della sperimentazione sonora del passato, la cui storia in Italia è ancora tutta da raccontare, quanto le varie forme che ogni area di ricerca assume oggi nei diversi approcci da parte di una varietà di musicisti. Ogni performance dal vivo, in anteprima italiana o romana, sarà preceduta da un’introduzione al contesto di provenienza dei musicisti invitati, che prenderà la forma di letture, ascolti guidati, interventi esterni di critici e studiosi dei fenomeni musicali in esame.
Il secondo appuntamento di TRACKS, il 7 ottobre alle 21, vedrà collaborare Mike Cooper e Keith Rowe. I due chitarristi presenteranno, in solo e in duo, un’interpretazione inedita di alcune pagine di Treatise (1967), uno dei capolavori del compositore britannico Cornelius Cardew (1936-1981) che consiste in un’imponente partitura di 193 pagine in cui la notazione musicale tradizionale è sostituita da un insieme di linee, angoli, figure intese come input visivi per l’improvvisazione musicale.
Le performance live saranno precedute da un intervento dello stesso Keith Rowe che introdurrà il lavoro di Cardew e i diversi approcci allo spartito grafico di Treatise in relazione alle problematiche legate all’improvvisazione musicale.
Da ormai quarant’anni Mike Cooper esplora, esegue e registra musica nelle forme più disparate, sia in qualità di solista sia in numerose collaborazioni (Keith Rowe, David Toop, Steve Beresford, Max Eastley, Eddie Prevost, solo per citarne alcune). Nato come chitarrista e cantante/autore di folk e blues, nel corso degli anni ha esteso il suo raggio d’azione fino a includere musica improvvisata ed elettronica, musica dal vivo per film muti, radio art e installazioni sonore. E’ anche giornalista musicale (si occupa in particolare di musica del Pacifico), artista visivo, film- e videomaker, collezionista di camicie hawaiane e ad oggi il suo nome è apparso su oltre sessanta dischi. Uno dei suoi lavori più recenti, Rayon Hula (2004) è stato definito dalla prestigiosa rivista britannica The Wire "un capolavoro dell’exotica contemporanea.” www.cooparia.org.uk
Dopo aver iniziato la sua carriera nel jazz nei primi anni ’60, il chitarrista Keith Rowe iniziò ad inoltrarsi nel free jazz e nell’improvvisazione free abbandonando l’approccio tradizionale allo strumento. Tra i fondatori e gli animatori del fondamentale gruppo d’improvvisazione britannico AMM nel 1965 del collettivo di laptop M.I.M.E.O. nel 1997, ha sviluppato nel corso degli anni una serie di soluzioni originali nel modo di suonare la chitarra, da lui collocata in orizzontale sul tavolo utilizzando le corde e il corpo dello strumento in modo da produrre effetti sonori sempre nuovi. Il suo background nelle arti visive gli ha consentito d’instaurare una serie di correlazioni tra musica e pittura da lui esplorate in numerosi progetti, e la sua versatilità lo ha portato a inglobare nelle sue performance oggetti trovati, radio, electronics dando luogo a textures astratte di grande presenza.
Il progetto, a cura di Daniela Cascella e in collaborazione con il British Council, è parte del Contemporary Arts Programme della British School at Rome diretto da Cristiana Perrella.
In che modo si sta sviluppando la ricerca sonora in Gran Bretagna? Attraverso quali forme l’eredità dei pionieri della sperimentazione musicale si rinnova oggi nelle creazioni più audaci ai limiti del suono? TRACKS inizia una ricognizione di quelle esperienze di ricerca sonora che hanno contribuito negli ultimi anni ad espandere il proprio raggio d’azione includendo al suo interno i field recordings, le manipolazioni di vinili, le sonorità estremamente rarefatte o assordanti, le ibridazioni con le forme più sommerse della cultura musicale e visiva. Saranno esaminati alcuni dei principali nuclei della ricerca sonora contemporanea e i loro legami con le sperimentazioni non ortodosse del passato. Tra gli intenti di TRACKS vi è infatti la volontà di discostarsi dalla presentazione acritica di performance musicali e di avvicinare invece il pubblico romano a una serie di percorsi nella sperimentazione sonora inserendoli in un contesto storico e d’ascolto più ampio. In questo modo si vuole evidenziare tanto la continuità con esperienze fondamentali della sperimentazione sonora del passato, la cui storia in Italia è ancora tutta da raccontare, quanto le varie forme che ogni area di ricerca assume oggi nei diversi approcci da parte di una varietà di musicisti. Ogni performance dal vivo, in anteprima italiana o romana, sarà preceduta da un’introduzione al contesto di provenienza dei musicisti invitati, che prenderà la forma di letture, ascolti guidati, interventi esterni di critici e studiosi dei fenomeni musicali in esame.
Il secondo appuntamento di TRACKS, il 7 ottobre alle 21, vedrà collaborare Mike Cooper e Keith Rowe. I due chitarristi presenteranno, in solo e in duo, un’interpretazione inedita di alcune pagine di Treatise (1967), uno dei capolavori del compositore britannico Cornelius Cardew (1936-1981) che consiste in un’imponente partitura di 193 pagine in cui la notazione musicale tradizionale è sostituita da un insieme di linee, angoli, figure intese come input visivi per l’improvvisazione musicale.
Le performance live saranno precedute da un intervento dello stesso Keith Rowe che introdurrà il lavoro di Cardew e i diversi approcci allo spartito grafico di Treatise in relazione alle problematiche legate all’improvvisazione musicale.
Da ormai quarant’anni Mike Cooper esplora, esegue e registra musica nelle forme più disparate, sia in qualità di solista sia in numerose collaborazioni (Keith Rowe, David Toop, Steve Beresford, Max Eastley, Eddie Prevost, solo per citarne alcune). Nato come chitarrista e cantante/autore di folk e blues, nel corso degli anni ha esteso il suo raggio d’azione fino a includere musica improvvisata ed elettronica, musica dal vivo per film muti, radio art e installazioni sonore. E’ anche giornalista musicale (si occupa in particolare di musica del Pacifico), artista visivo, film- e videomaker, collezionista di camicie hawaiane e ad oggi il suo nome è apparso su oltre sessanta dischi. Uno dei suoi lavori più recenti, Rayon Hula (2004) è stato definito dalla prestigiosa rivista britannica The Wire "un capolavoro dell’exotica contemporanea.” www.cooparia.org.uk
Dopo aver iniziato la sua carriera nel jazz nei primi anni ’60, il chitarrista Keith Rowe iniziò ad inoltrarsi nel free jazz e nell’improvvisazione free abbandonando l’approccio tradizionale allo strumento. Tra i fondatori e gli animatori del fondamentale gruppo d’improvvisazione britannico AMM nel 1965 del collettivo di laptop M.I.M.E.O. nel 1997, ha sviluppato nel corso degli anni una serie di soluzioni originali nel modo di suonare la chitarra, da lui collocata in orizzontale sul tavolo utilizzando le corde e il corpo dello strumento in modo da produrre effetti sonori sempre nuovi. Il suo background nelle arti visive gli ha consentito d’instaurare una serie di correlazioni tra musica e pittura da lui esplorate in numerosi progetti, e la sua versatilità lo ha portato a inglobare nelle sue performance oggetti trovati, radio, electronics dando luogo a textures astratte di grande presenza.
07
ottobre 2005
Tracks 0.2 – Mike Cooper & Keith Rowe
07 ottobre 2005
serata - evento
Location
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Biglietti
a sottoscrizione € 10 fino ad esaurimento dei 130 posti nel Lecture Theatre
Vernissage
7 Ottobre 2005, ore 21
Autore
Curatore