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Traffic Zone 04 – Firenze
Una panoramica tra le nuove generazioni di artisti italiani
Comunicato stampa
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Riprende dopo una breve pausa Traffic Zone, la rassegna di mostre organizzata dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, in collaborazione con l’Opera Universitaria.
L’iniziativa porta in regione giovani talenti provenienti dalle più interessanti situazioni artistiche italiane: dopo Torino, Venezia e Verona, è infatti ora la volta di Firenze, in collaborazione con il Gai della città toscana. La mostra si inaugura al Centro Polifunzionale dell’Opera Universitaria giovedì 9 febbraio 2006, alle ore 18.00.
Firenze ha avuto tradizionalmente una scarsa predisposizione per l’arte contemporanea. Ma le ultime generazioni stanno rinnovando enormemente il bagaglio culturale di quel territorio. Gli artisti in mostra, tutti giovanissimi, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non subiscono il peso della storia e della tradizione iconografica fiorentina, ma si confrontano principalmente con lo spazio urbano, con l’idea di appartenenza e di collettività, con l’esigenza, tutta moderna, di comunicazione.
La loro ricerca è accomunata dalla necessità di fondo di stabilire un dialogo con l’altro, con la collettività, facendo al contempo luce sul soggetto e sulla sua dimensione interiore.
Due sono le direzioni seguite per far fronte alle difficoltà di relazione che caratterizzano la realtà attuale: il posizionarsi in uno stato di attesa ed introspezione ed il cercare, alle volte in modo anche irruento, di stabilire o stimolare un contatto a tutti i costi.
Nel primo caso i lavori proposti si focalizzano sulla rappresentazione, pur abbandonando gli ambienti domestici tipici degli anni ’90 per invadere la città e gli spazi collettivi, nel secondo su di una dimensione processuale, attiva, a volte anche invasiva, con cui si tenta di realizzare la relazione.
Traffic Zone 04, a cura di Lorenzo Bruni, vede la partecipazione di Arabeschi di Latte, Francesca Banchelli, Leonora Bisagno, Marisa Dipasquale, Chiara Guarducci, Jacopo Miliani, Nipoti dei Fiori, Silvio Palladino, Giacomo Ricci, Enrico Vezzi. Dj set a cura di Simone Brillarelli.
TRAFFIC ZONE 04- Artisti partecipanti:
Il gruppo Arabeschi di Latte lavora sull’ esigenza di condivisione in tempo reale di una comune esperienza, la quale avviene all’interno della mostra stessa.
Gli artisti occupano lo spazio con discrezione, ma mutandolo completamente, e stabiliscono un contatto con lo spettatore fornendo gadget ed elementi di conforto che rendano piacevole la presenza all’evento artistico.
Francesca Banchelli, con un tratto sottile e delicato, disegna spazi in cui esterno ed interno convivono, come in una dimensione onirica che associa normale ed assurdo. Tale contatto è espresso anche dai suoi video e dalle sue fotografie.
Leonora Bisagno immortala con delle fotografie piccole maquette di musei d’arte europei, in cui fa convivere alcune sue opere con dei visitatori sagomati nel cartoncino.
Simone Brillarelli utilizza la ricerca della musica elettronica fredda per stabilire un’aggregazione con gli altri.
Marisa Dipasquale propone alcuni disegni di stile fumettistico ed un video, realizzato con la tecnica del passo uno e con elementi in plastilina. Il lavoro ci racconta di una persona qualsiasi la quale, nello spazio privato della sua cucina, assume una identità diversa.
Chiara Guarducci propone quadri tra l’astratto e il figurativo (realizzati ad esempio con carte di caramelle), fotografie di gruppo con i volti cancellati o cartoline con le lapidi dei nomi della città; testimonianze, simulacri e sintesi dei legami che l’artista tesse continuamente.
Jacopo Miliani lavora con riferimenti adolescenziali per realizzare una dimensione sospesa e surreale che riflette sul concetto di autorappresentazione e autoidentificazione.
Le sue narrazioni sono il frutto di una solitaria attesa e di una lenta manualità e temporalità, restituita attraverso il filtro distanziatore del mezzo tecnico.
Il gruppo Nipoti dei Fiori si serve dell’irruenza istintiva e della caoticità spaesante del gesto immediato per eliminare la differenza di ruolo tra fruitore ed autore e presentare situazioni aggregative e socializzanti inedite.
Silvio Palladino, attraverso le sue fotografie, altera contesti e luoghi precisi, puntando a far riflettere sulla mancanza di scambio tra le persone. Tale situazione è secondo lui dovuta in parte anche alla strutturazione urbanistica contemporanea, cui gli individui tentano di piegarsi ed adattarsi.
Giacomo Ricci tenta di far prendere coscienza alle persone della propria presenza nello spazio urbano, domandando ad esempio ai passanti di sdraiarsi per terra e di acconsentire, come se fossero morti, a far disegnare la propria sagoma sull’asfalto.
Enrico Vezzi infine presenta dei quadri, paesaggi tra l’idilliaco e l’anonimo, abitati da passanti solitari e da una strana e misteriosa scultura-animale. L’ esigenza di relazione trova spazio anche in video, installazioni e fotografie.
L’iniziativa porta in regione giovani talenti provenienti dalle più interessanti situazioni artistiche italiane: dopo Torino, Venezia e Verona, è infatti ora la volta di Firenze, in collaborazione con il Gai della città toscana. La mostra si inaugura al Centro Polifunzionale dell’Opera Universitaria giovedì 9 febbraio 2006, alle ore 18.00.
Firenze ha avuto tradizionalmente una scarsa predisposizione per l’arte contemporanea. Ma le ultime generazioni stanno rinnovando enormemente il bagaglio culturale di quel territorio. Gli artisti in mostra, tutti giovanissimi, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non subiscono il peso della storia e della tradizione iconografica fiorentina, ma si confrontano principalmente con lo spazio urbano, con l’idea di appartenenza e di collettività, con l’esigenza, tutta moderna, di comunicazione.
La loro ricerca è accomunata dalla necessità di fondo di stabilire un dialogo con l’altro, con la collettività, facendo al contempo luce sul soggetto e sulla sua dimensione interiore.
Due sono le direzioni seguite per far fronte alle difficoltà di relazione che caratterizzano la realtà attuale: il posizionarsi in uno stato di attesa ed introspezione ed il cercare, alle volte in modo anche irruento, di stabilire o stimolare un contatto a tutti i costi.
Nel primo caso i lavori proposti si focalizzano sulla rappresentazione, pur abbandonando gli ambienti domestici tipici degli anni ’90 per invadere la città e gli spazi collettivi, nel secondo su di una dimensione processuale, attiva, a volte anche invasiva, con cui si tenta di realizzare la relazione.
Traffic Zone 04, a cura di Lorenzo Bruni, vede la partecipazione di Arabeschi di Latte, Francesca Banchelli, Leonora Bisagno, Marisa Dipasquale, Chiara Guarducci, Jacopo Miliani, Nipoti dei Fiori, Silvio Palladino, Giacomo Ricci, Enrico Vezzi. Dj set a cura di Simone Brillarelli.
TRAFFIC ZONE 04- Artisti partecipanti:
Il gruppo Arabeschi di Latte lavora sull’ esigenza di condivisione in tempo reale di una comune esperienza, la quale avviene all’interno della mostra stessa.
Gli artisti occupano lo spazio con discrezione, ma mutandolo completamente, e stabiliscono un contatto con lo spettatore fornendo gadget ed elementi di conforto che rendano piacevole la presenza all’evento artistico.
Francesca Banchelli, con un tratto sottile e delicato, disegna spazi in cui esterno ed interno convivono, come in una dimensione onirica che associa normale ed assurdo. Tale contatto è espresso anche dai suoi video e dalle sue fotografie.
Leonora Bisagno immortala con delle fotografie piccole maquette di musei d’arte europei, in cui fa convivere alcune sue opere con dei visitatori sagomati nel cartoncino.
Simone Brillarelli utilizza la ricerca della musica elettronica fredda per stabilire un’aggregazione con gli altri.
Marisa Dipasquale propone alcuni disegni di stile fumettistico ed un video, realizzato con la tecnica del passo uno e con elementi in plastilina. Il lavoro ci racconta di una persona qualsiasi la quale, nello spazio privato della sua cucina, assume una identità diversa.
Chiara Guarducci propone quadri tra l’astratto e il figurativo (realizzati ad esempio con carte di caramelle), fotografie di gruppo con i volti cancellati o cartoline con le lapidi dei nomi della città; testimonianze, simulacri e sintesi dei legami che l’artista tesse continuamente.
Jacopo Miliani lavora con riferimenti adolescenziali per realizzare una dimensione sospesa e surreale che riflette sul concetto di autorappresentazione e autoidentificazione.
Le sue narrazioni sono il frutto di una solitaria attesa e di una lenta manualità e temporalità, restituita attraverso il filtro distanziatore del mezzo tecnico.
Il gruppo Nipoti dei Fiori si serve dell’irruenza istintiva e della caoticità spaesante del gesto immediato per eliminare la differenza di ruolo tra fruitore ed autore e presentare situazioni aggregative e socializzanti inedite.
Silvio Palladino, attraverso le sue fotografie, altera contesti e luoghi precisi, puntando a far riflettere sulla mancanza di scambio tra le persone. Tale situazione è secondo lui dovuta in parte anche alla strutturazione urbanistica contemporanea, cui gli individui tentano di piegarsi ed adattarsi.
Giacomo Ricci tenta di far prendere coscienza alle persone della propria presenza nello spazio urbano, domandando ad esempio ai passanti di sdraiarsi per terra e di acconsentire, come se fossero morti, a far disegnare la propria sagoma sull’asfalto.
Enrico Vezzi infine presenta dei quadri, paesaggi tra l’idilliaco e l’anonimo, abitati da passanti solitari e da una strana e misteriosa scultura-animale. L’ esigenza di relazione trova spazio anche in video, installazioni e fotografie.
09
febbraio 2006
Traffic Zone 04 – Firenze
Dal 09 febbraio al 03 marzo 2006
giovane arte
Location
OPERA UNIVERSITARIA – CENTRO POLIFUNZIONALE
Trento, Via Giovanni Prati, 10, (Trento)
Trento, Via Giovanni Prati, 10, (Trento)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 15-19
Vernissage
9 Febbraio 2006, ore 18
Sito web
www.workartonline.net
Ufficio stampa
ARTLINK
Autore
Curatore