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Tragedia Endogonidia
Un’occasione esclusiva per avvicinarsi alla Tragedia Endogonidia, il monumentale ciclo drammatico ideato dalla Socìetas Raffaello Sanzio, sarà affidata a un confronto tra i video creati da Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti e le fotografie scattate da Fabio Andrea Sajiz
Comunicato stampa
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Un’occasione esclusiva per avvicinarsi alla Tragedia Endogonidia, il monumentale ciclo drammatico ideato dalla Socìetas Raffaello Sanzio, una delle formazioni di spicco della ricerca teatrale contemporanea, sarà affidata ad un inedito e singolare confronto tra i video creati da Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti e le fotografie scattate da Fabio Andrea Sajiz.
L’articolato progetto espositivo, che comprenderà la proiezione integrale del ciclo filmico della Tragedia Endogonidia e un parallelo percorso fotografico di carattere documentativo, si inaugurerà il 19 novembre 2005, alle ore 18.00, presso lo Studio Tommaseo di Trieste, con la proiezione in anteprima regionale di “Ultima scena”, l’ultima creazione di Carloni e Franceschetti recentemente presentata alla Biennale Teatro di Venezia.
Fondata nel 1981 a Cesena da Claudia Castellucci, Romeo Castellucci (recentemente alla direzione della Biennale Teatro di Venezia) e Chiara Guidi, la Socìetas Raffaello Sanzio è riconosciuta internazionalmente come una delle formazioni che più radicalmente hanno scosso alle fondamenta il pensiero e la pratica teatrale.
Se l’idea classica di tragedia implica come costante la morte dell’eroe, in microbiologia il termine “endogonidia” si riferisce agli esseri viventi semplici che hanno al proprio interno le due gonadi, ovvero entrambi i sessi, e per questo possono riprodursi e vivere infinitamente. E’ proprio a partire da questi due termini antitetici che è stato possibile, secondo il regista Romeo Castellucci, ridefinire le condizioni di possibilità di un’autentica tragedia contemporanea, costituendo un organismo in perpetuo divenire.
Nell’arco di tre anni (dal 2002 al 2004) la Tragedia Endogonidia si è sviluppata in dieci città europee, per ognuna delle quali è stato concepito un Episodio, rappresentazione in se stessa completa ma collegata alle restanti. Alcuni temi indicati come altrettante condizioni della tragedia contemporanea quali l'anonimia dei personaggi, l'alfabeto, la legge, la durezza del sogno e la città vengono rappresentati da figure che non si rifanno ad alcun mito riconoscibile e che si avvicendano sulla scena in virtù di sequenze alogiche e simultanee, svincolandosi da istanze narrative e materializzandosi soltanto grazie ad una sorta di memoria sincronica.
Questo misterioso inventario di segni è stato documentato dai video creati dagli artisti Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti, che hanno interpretato l’essenza della tragedia realizzando oggetti autonomi di contemplazione. Attraverso la visione dell’intera sequenza degli Episodi si può scorrere lo sviluppo del processo della tragedia, rinvenire figure costanti e raffrontare immagini e dettagli distanti nel tempo, nel tentativo di decifrare la straordinaria complessità dell’intero sistema drammatico della Tragedia Endogonidia.
Con un’esposizione fotografica in anteprima italiana, comprendente suggestive immagini di differenti dimensioni, Fabio Andrea Sajiz intende invece testimoniare l’opportunità avuta di osservare, studiare ed assimilare gli eventi scenici attraverso l’obiettivo fotografico. Light designer per diverse compagnie, festival e teatri, Sajiz inizia nel 1998 una lunga collaborazione con la Socìetas Raffaello Sanzio, che approderà alla progettazione (in collaborazione col regista Romeo Castellucci) e alla realizzazione di veri e propri light concept per le radicali messinscene della compagnia. Parallelamente all’attività di ricerca sul linguaggio espressivo della luce, i suoi interessi per le possibilità artistiche della fotografia lo portano a documentare l’intero ciclo della Tragedia Endogonidia. Un importante memoria per immagini, quindi, necessaria sia come contributo allo sviluppo dell’intero processo teatrale che come testimonianza di eventi per loro natura irripetibili e destinati a mutare irreversibilmente ad ogni nuova replica.
Gli 11 episodi del ciclo filmico verranno proiettati a gruppi di due dal 20 novembre al 30 novembre, (prima proiezione ore 18.30, replica ore 21.00). Il giorno di giovedì 1 dicembre sono previste repliche su prenotazione (tel. 040.639187) che verranno effettuate dalle ore 17.00 alle ore 22.00. Il giorno 2 dicembre, l'iniziativa si concluderà con la proiezione integrale del ciclo, che avrà luogo a partire dalle ore 17. L’esposizione fotografica sarà invece visitabile ogni giorno dalle ore 17.00 alle 18.30.
L’articolato progetto espositivo, che comprenderà la proiezione integrale del ciclo filmico della Tragedia Endogonidia e un parallelo percorso fotografico di carattere documentativo, si inaugurerà il 19 novembre 2005, alle ore 18.00, presso lo Studio Tommaseo di Trieste, con la proiezione in anteprima regionale di “Ultima scena”, l’ultima creazione di Carloni e Franceschetti recentemente presentata alla Biennale Teatro di Venezia.
Fondata nel 1981 a Cesena da Claudia Castellucci, Romeo Castellucci (recentemente alla direzione della Biennale Teatro di Venezia) e Chiara Guidi, la Socìetas Raffaello Sanzio è riconosciuta internazionalmente come una delle formazioni che più radicalmente hanno scosso alle fondamenta il pensiero e la pratica teatrale.
Se l’idea classica di tragedia implica come costante la morte dell’eroe, in microbiologia il termine “endogonidia” si riferisce agli esseri viventi semplici che hanno al proprio interno le due gonadi, ovvero entrambi i sessi, e per questo possono riprodursi e vivere infinitamente. E’ proprio a partire da questi due termini antitetici che è stato possibile, secondo il regista Romeo Castellucci, ridefinire le condizioni di possibilità di un’autentica tragedia contemporanea, costituendo un organismo in perpetuo divenire.
Nell’arco di tre anni (dal 2002 al 2004) la Tragedia Endogonidia si è sviluppata in dieci città europee, per ognuna delle quali è stato concepito un Episodio, rappresentazione in se stessa completa ma collegata alle restanti. Alcuni temi indicati come altrettante condizioni della tragedia contemporanea quali l'anonimia dei personaggi, l'alfabeto, la legge, la durezza del sogno e la città vengono rappresentati da figure che non si rifanno ad alcun mito riconoscibile e che si avvicendano sulla scena in virtù di sequenze alogiche e simultanee, svincolandosi da istanze narrative e materializzandosi soltanto grazie ad una sorta di memoria sincronica.
Questo misterioso inventario di segni è stato documentato dai video creati dagli artisti Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti, che hanno interpretato l’essenza della tragedia realizzando oggetti autonomi di contemplazione. Attraverso la visione dell’intera sequenza degli Episodi si può scorrere lo sviluppo del processo della tragedia, rinvenire figure costanti e raffrontare immagini e dettagli distanti nel tempo, nel tentativo di decifrare la straordinaria complessità dell’intero sistema drammatico della Tragedia Endogonidia.
Con un’esposizione fotografica in anteprima italiana, comprendente suggestive immagini di differenti dimensioni, Fabio Andrea Sajiz intende invece testimoniare l’opportunità avuta di osservare, studiare ed assimilare gli eventi scenici attraverso l’obiettivo fotografico. Light designer per diverse compagnie, festival e teatri, Sajiz inizia nel 1998 una lunga collaborazione con la Socìetas Raffaello Sanzio, che approderà alla progettazione (in collaborazione col regista Romeo Castellucci) e alla realizzazione di veri e propri light concept per le radicali messinscene della compagnia. Parallelamente all’attività di ricerca sul linguaggio espressivo della luce, i suoi interessi per le possibilità artistiche della fotografia lo portano a documentare l’intero ciclo della Tragedia Endogonidia. Un importante memoria per immagini, quindi, necessaria sia come contributo allo sviluppo dell’intero processo teatrale che come testimonianza di eventi per loro natura irripetibili e destinati a mutare irreversibilmente ad ogni nuova replica.
Gli 11 episodi del ciclo filmico verranno proiettati a gruppi di due dal 20 novembre al 30 novembre, (prima proiezione ore 18.30, replica ore 21.00). Il giorno di giovedì 1 dicembre sono previste repliche su prenotazione (tel. 040.639187) che verranno effettuate dalle ore 17.00 alle ore 22.00. Il giorno 2 dicembre, l'iniziativa si concluderà con la proiezione integrale del ciclo, che avrà luogo a partire dalle ore 17. L’esposizione fotografica sarà invece visitabile ogni giorno dalle ore 17.00 alle 18.30.
19
novembre 2005
Tragedia Endogonidia
Dal 19 novembre al 02 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
STUDIO TOMMASEO
Trieste, Via Del Monte, 2/1, (Trieste)
Trieste, Via Del Monte, 2/1, (Trieste)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 17-20
Vernissage
19 Novembre 2005, ore 18
Autore